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Non riesco a dimenticare

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Lettera pubblicata il 5 Luglio 2011. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 42 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5

  1. 21
    Kid -

    @ Aria

    Benvenuta nel Club!

    Non ti rimuginare troppo ,pero’!

    Arriva l’estate!

  2. 22
    Leonardo88 -

    “Doveva essere il padre dei miei figli”
    Lo sai che questa era solo un idea vero?
    L’imperativo non esiste nell’amore. Esiste solo il condizionale.

    Beh, comunque, io credo che quando ti ricapiterà di innamorarti di nuovo lo sarai: ritornerai ad essere un pesciolino rosso che sguizza nel “dolcemare” dell’amore.
    Una persona quando nasce quadrata muore quadrata.

    Quello che cambierà non sarai tu, ma quello che cerchi.
    I tuoi sogni li hai chiusi nel cassetto a chiave.
    Hai fatto bene perchè sono una cosa preziosa.

    Cosa dovresti imparare? La chiave non la devi dare a nessuno. Tienitela per te. E’ solo tua. Quando incontrarai una persona che con pazienza riuscirà ad aprire il cassetto senza rompere i sogni, allora vorrà dire che se li sarà guadagnati.

  3. 23
    aria85 -

    @Kid

    …grazie,caro!

    @Leonardo

    grande…riesci sempre a dire cose splendide…davvero cretina quella che ti ha lasciato andare.Peggio per lei e tanto di guadagnato per la prossima!
    Riguardo all’imperativo,l’ho usato perchè era lui stesso a volerne.Diceva ‘non vedo l’ora di vederti col pancione”sei l’unica donna con cui mi sia mai venuta voglia di fare un figlio’…
    E’ vero,tecnicamente sarebbe più corretto dire ‘avrebbe dovuto’ ma il pensiero,il ricordo,ha dato vita ad un fallace imperativo…ma,amen!

  4. 24
    Kid -

    @ Aria

    Sull’amore lascio agli altri , io son piu’ pratico e non tendo molto alle dissertazioni . Ho già avuto modo di filtrarle e tradurle in pratica spicciola nel corso degli anni.
    Quando il danno è fatto , l’unica cosa da salvare è imparare da quel che si è vissuto, per cercare di non ricadere nella grinfie di qualche imbecille . Tutto il resto prima lo butti ,dalle singole parole ,belle o brutte che siano,( Io le prendo per quel che sono ,un degno corollario , ma mi baso solo sui fatti) , prima ne esci , rinforzata. E se dovesse riniziare qualcosa , io perlomeno , applico una sola regola :O le cose vanno come dovrebbero andare , oppure ciao.
    Il tempo non me lo faccio rubare da nessuno . Ho di meglio da fare che stare a combattere per raddrizzare qualcosa che và male ,per le incapacità altrui. Non c’è solo l’amore e non sempre manda l’acqua in salita . Anzi credere ciecamente che l’amore vinca su tutto , è spesso la piu’ grande illusione . C’è il carattere , c’è il modo di ragionare , c’è il modo di stare in mezzo alla gente , e quello di stare insieme . Ci son tante variabili da considerare per stare bene ,non solo l’amore .
    Avrai anche sicuramente capito che in una coppia , è meglio che ognuno abbia il suo lavoro. Perchè , a parte il finire a parlare spesso di quello,per le troppe interferenze reciproche e le competizioni anche involontarie , è un possibile elemento di noia e disgregante, alla lunga.E poi se le cose andassero male , si potrebbe essere costretti a rivedersi per forza di cose , oppure ci si ritroverebbe con la necessità di cambiare , per impossibilità di sopportarsi .
    Ora , la tua storia è stata relativamente corta , ma potrebbe succedere anche dopo anni . E si potrebbe davvero dover ricominciare da zero in tutto , rimettendosi in gioco anche in quello, avendo perso ,intanto,mille opportunità. Anche migliori.
    Il cuore và bene usarlo , ma se noti qualcosa che non ti torna , attacca sempre il cervello per valutare la situazione e chi c’hai davanti.

  5. 25
    Leonardo88 -

    Forse, quando la monogamia era imposta dalla morale cattolica le cose andavano meglio.
    Forse avere una troppa libertà ci nuoce in fondo.
    Prima il problema era che la limitazione sessuale al matrimonio rendeva la società nevrotica.
    Oggi la troppa libertà rende insicuro ogni rapporto e mina la salute dei nostri cuori.

    Non posso sapere com’era l’effettiva situazione psicologica di un tempo non avendoci vissuto.

    So solo che oggi la sicurezza che ti può dare una famiglia è una meta che forse pochi raggiungeranno.

    E se si parte dal presupposto che l’uomo ha bisogno di sicurezze per difendersi dal mondo esterno siamo messi bene…

    La verità è che il mondo sta cambiando. Noi viviamo nel mezzo del cambiamento. Probabilmente le future generazioni saranno più educate a questo. Io credo che noi siamo ancora troppo ancorati ad una realtà ormai lontana.

  6. 26
    Kid -

    @Leonardo

    Non c’era nessuna morale cattolica che imponeva niente.
    Altrimenti si cade nel solito luogo comune.
    La monogamia nasce insieme alla civiltà occidentale , anche come necessità per la pacifica convivenza sociale. Già,prima del Cristianesimo , nell’antica Roma pagana,le pene in caso di adulterio , potevano essere anche capitali.E nella maggior parte dei casi venivano eseguite , colpendo l’adultera ed il suo amante . La commixtio sanguinis , la mescolanza del sangue familiare , il rischio di allevare e dare il proprio nome al figlio di un altro facevano si che il tradimento fosse uno dei piu’ gravi crimini di carattere privato. Tuttavia , nel corso delle varie epoche , lo si riconsidero’ anche in maniera diversa . Fino ad arrivare alla parità dell’obbligo di fedeltà tra coniugi.Il Cristianesimo certamente ha avuto la sua influenza , incardinato com’era sulla tolleranza e mai sull’imposizione .
    Detto questo , la troppa libertà , odierna , di per se , non porterebbe a nulla , se si sapesse come gestirla .
    Gran parte dei comportamenti superficiali nascono da una diseducazione o educazione mai avvenuta sia al rapporto di coppia che agli obblighi morali , e non scritti , che ne derivano. Paradossalmente , persone libere e consapevoli , quindi , perfettamente in grado , di autoresponsabilizzarsi , e di essere reciprocamente responsabili , potrebbero vivere nel massimo grado di autodeterminazione .
    Immagina che fossimo tutti educati al senso del rispetto verso l’altro , al senso del rispetto verso i propri spontanei impegni ,all’assertività , al dialogo adulto (Non come tra bambini immaturi) al considerare giusto tentare reciprocamente di conservare la coppia ,invece di distruggerla . Probabilmente impareremmo anche a dare maggior valore a nostri sentimenti e a quelli dell’altro . E soprattutto al tempo . Certamente non esisterebbe la perfezione , ma una società sentimentalmente educata , funzionerebbe meglio in generale. Il problema principale è che la nostra , e quelle dietro la nostra , non sono , e forse difficilmete saranno ,generazioni di adulti .E con esso intendo la corrispondenza tra la maturità mentale e quella anagrafica . Diverso era , infatti 30/40 anni fà , in cui la differenza la faceva proprio questo e non la morale cristiana .
    Perchè sappiam bene , che essa poteva costituire un ulteriore deterrente , ma non il principale , visto che sarebbe erroneo dire che quella fosse una società di cristiani ferventi .
    Tuttavia pur con le sue eccezioni , era una società piu’ sana , perchè piu’ educata sentimentalmente e piu’ educata al rispetto reciproco e all’importanza del ruolo diverso e distinto dell’uomo e della donna . I falsi intendimenti sulla parità , dell’emancipazione che degradano per ignoranza nella lotta tra i sessi, le leggi anacronistiche , il bombordamento mediatico , la mancanza della trasmissione familiare di principi sani , han fatto il resto. Il problema è la diseducazione e non la libertà in se.

  7. 27
    Kid -

    (Continua ) ….Per questo non amo , filosofeggiare sull’amore e le sue dinamiche , sul rapporto in evoluzione . Certamente non li nego ma vengono letti in senso sbagliato , senza le giuste premesse . Vengono letti in chiave prettamente psicologica e di interazione tra due individui che mai si incontreranno , perchè mancando reciprocamente le basi , di cui ho già parlato , mai si conosceranno davvero . Tutto è legato all’improvvisazione , al camminare sull orlo del precipizio , in cui l’amore o l’innamoramento , quello degli inizi del rapporto , è come l’asta dell’equilibrista(la coppia )che impedisce la caduta .
    Non si capirebbe , davvero, perchè storie apparentemente perfette , tra persone perfettamente compatibili sotto ogni aspetto , da considerarle quasi un miracolo di rarità o uno scherzo del destino , falliscano miseramente. Come la mia ultima .
    Evidentemente , l’equilibrista(la coppia)non è capace di camminare sulla corda , senza l’asta . Ed invece , presa confidenza ed accertato che i passi ,dopo anni (Il valore del tempo), sono ormai stabili , dovrebbe lasciare cadere l’asta nel vuoto per stare in equilibrio da solo. Lui stesso dovrebbe essere l’asta .
    Questo intendo per diseducazione o non educazione al rapporto e agli obblighi morali che ne derivano. L’incapacità ,a volte reciproca , piu’ spesso solo di uno ,di portarlo avanti nel tempo.
    Mancando questo ,non c’è limitazione , alla possibilità di fallimento,anche con le migliori premesse .
    E’ questo che scoraggia , perlmeno a me , e non la possibilità di incontrare anche una persona meritevole . Ma avrà la capacità di poterlo essere nel tempo? Oppure sarà assorbita nel mucchio?
    Il legame vero , quello duro da rinunciare ,avviene tra le anime ,piu’ che tra i corpi e gli intelletti.
    Ma quest’aspetto è del tutto sottovalutato , perchè ormai estraneo al nostro mondo e al nostro modo di essere , fatto anche di mete materiali da raggiungere , fatto dell’approvazione sociale ,della costruzione fittizia e non sostanziale , della logica della convenienza e dell’arrivismo , in cui il partner diviene un mezzo , una conquista per realizzare i propri ( e non quelli di entrambi) obiettivi. L’eventualità che così funzioni è puramente casuale e imperscrutabile. E dà essa ne discende la nostra insicurezza.
    Ma del resto si è talmente, superficiali, contraddittori , sbagliati e presuntuosi ,dal voler spiegare psicologicamente (brrrrrrrrr!!! e sempre nell’ottica della patologia ..! Pfff..gli psicologi!),qualcosa che appartiene ad una sfera totalmente diversa . L’anima . Ed è essa dovrebbe essere educata e quindi elevata grazie alla consapevolezza e fornita della base giusta per aprirsi all’amore , quello vero ed incondizionato che si riconosce solo nel valore della persona che abbiamo accanto , e in niente altro .

  8. 28
    rossana -

    Leonardo,
    più ti leggo e più aumentano le mie sintonie con te, facendomi sentire meno “bestia rara”.

    concordo pienamente che la troppa libertà nuoce, come tutti gli eccessi. a mio avviso, nuoce anche il benessere che abbiamo nel nostro Paese che, per quanto carente per molti versi, è comunque un fattore disgregante nelle sue attuali medie proporzioni, perchè nessuno ha più bisogno del prossimo e questo tipo di autonomia porta all’isolamento e alla competizione, tendenze opposte all’unione.

    secondo me, hai ragione anche sul periodo storico di transizione, che spero di veder presto cambiare almeno un po’ in positivo, in tutti i settori e non soltanto in quello dei rapporti fra i sessi, che è uno dei più dissestati.

  9. 29
    rossana -

    Kid,
    tutto il tuo discorso fila abbastanza liscio, eccezion fatta per la pressione che la chiesa ha esercitato in passato sulla donna, costringendola al ruolo di supporto chiave dell’unità familiare, ad immagine, sempre, di Madonna, anche Dolorosa, se del caso…

    sugli psicologi e sui ruoli dissentiamo come sempre, e sempre dissentiremo… 🙂

  10. 30
    Leonardo88 -

    Kid.

    Non era mio intento quello di accusare il cristianesimo della monogamia imposta alla società. O meglio non solo il cristianesimo. Il discorso è molto ampio. Effettivamente quello che dici tu non contraddice la mia asserzione. Solo la estende. Ho detto che la monogamia ci è stata imposta dalla morale cristiana, ma la stessa morale cristiana ha una genealogia, come tutte le religioni. Tracce di esogamia (che non è monogamia ma concettualmente agisce come tale reprimendo impulsi sessuali con il divieto) si possono rintracciare in quella che forse rappresenta la prima forma di sistema religioso e sociale: il totemismo. Mi rendo conto che il discorso è ampio e complesso ma comunque sia compendiando il tutto in una frase si potrebbe dire che la civiltà stessa (a prescindere dal carattere sacrale di una religione) dipende da un legame emotivo tra individui che comprende una limitazione dei propri impulsi sessuali.

    Non voglio insistere sull’argomento perchè non è il mio scopo.
    Quando parli di anima e di educazione parli di concetti che solo ora possiamo avere ben chiari nella nostra coscienza.
    Io credo che tutto sommato il decorso della storia sia come dovrebbe essere stato: non si sarebbe arrivati a tali concetti senza uno sviluppo che passasse anche dalle religioni.

    La coercizione esterna è fondamentale per crescere un bambino. L’educazione quidni di una società può avvenire solo se si limita la sua libertà, o meglio, volontà, come avviene nel bambino.

    Come dici tu non riconoscere valori più alti attribuibili allo spirito e assecondare rozzamente voleri più “superficiali” (che poi in realtà sarebbero quelli pulsionali) ha come conseguenza un minor rispetto per le persone e di conseguenza minor stabilità emotiva: in poche parole si affievolisce quel concetto romantico di amore che presuppone la comunione spirituale prolungata nel tempo.

    La psicologia (e pure io ho una certa avversione contro gli psicologi anche per colpa della mia ex) è un punto di vista, non il punto di vista. Prendiamo ciò che ci può servire riconoscendo che siamo costituiti ma un substrato di pulsioni che condizionano la nostra vita. E in nessun altro campo come l’amore queste pulsioni si contrappongono allo spirito.

    Ora possiamo sperare che dopo aver raggiunto un cosi alto grado di intellettualità e spiritualità in futuro si possa trovare un modo per riuscire a coinciliare lo spirito e il corpo. Perchè ovviamente noi siamo qualcosa di diverso da mere pulsioni.

    Per ultima analisi, il fatto che 30\40 anni fa risultassero vivere con valori spirituali apparentemente più alti e non fossero ferventi religiosi cozza con il fatto che comunque, là dove il progresso della scienza ha iniziato a minare la credibilità della religione, le cose sono cambiate. Un’involuzione è alquanto improbabile…

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