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Morbosamente attaccata ai genitori

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Storia di 7 anni, 30 anni lei e 33 io, con alti e bassi ed una interruzione di 6 mesi in cui lei mi aveva lasciato. In quei sei mesi sono morto e (quasi) risorto. Lei è tornata giusto nel momento in cui ha sentito che stava iniziando a scivolare via dalla mia vita (c’era un’altra con cui flirtavo, anche se alla fine non credo avrei mai voluto avere una storia con lei). Abbiamo provato a rimetterci insieme: i primi mesi ci sono stati dei problemi, ma abbiamo tenuto duro volendo entrambi dare un’altra chance alla nostra storia. Piano piano si è sciolto qualcosa tra noi e abbiamo cominciato a parlare e confidarci tutto come non avevamo mai fatto. Questa cosa ci ha fatto molto bene e abbiamo ritrovato la gioia di stare insieme, sentendoci di nuovo innamorati come i primi anni. E’ da gennaio che tutto sembra filare liscio, nonostante le enormi difficoltà legate al lavoro. Queste difficoltà, insieme al fatto che che lei vive ancora dai suoi, riducono molto le occasioni per stare insieme, ma bene o male riusciamo a trovare un equilibrio. Ora però è successo qualcosa che non riesco a capire ed accettare, e che mi fa stare molto male. Per farla breve sono mesi che progettiamo di fare un viaggetto insieme, ma per problemi miei di lavoro non ci siamo ancora riusciti. Finalmente riesco a liberarmi per i giorni di pasqua, ma lei vuole assolutamente passare la pasqua con i genitori. A me sta bene, lei ci tiene e nella sua famiglia ci sono certe abitudini. Dunque mi metto a ragionare e modifico il nostro programma di viaggio per tornare a casa sabato sera, così la domenica può raggiungere la sua famiglia fuori città (mentre passo la pasqua da solo, perché quest’anno non ho parenti in città). Il problema è che a lei non va bene nemmeno questo: vuole assolutamente arrivare dai suoi sabato, dunque mi propone di tornare venerdì oppure di spostare il viaggio. Io le rispondo che purtroppo (e lo sa bene) il lavoro non mi permette di partire quando voglio e che quelli erano i miei unici giorni liberi, e le propongo di accompagnarla direttamente dai suoi sabato nel tardo pomeriggio, anche se ciò comporta fare 200 km in più da solo. Niente da fare, è irremovibile: sabato nel tardo pomeriggio è troppo tardi, vuole per forza stare là nel primo pomeriggio, il che significherebbe nel concreto tornare un giorno prima dal nostro breve viaggio. A questo punto abbiamo lasciato perdere e annullato tutto. In questo momento mi sento molto deluso dal suo atteggiamento, da cui riemerge quella ragazza da sempre morbosamente attaccata ai genitori ed alle loro aspettative, al punto che queste sono più importanti di noi e del nostro desiderio di partire insieme (non lo dice, ma credo che il punto sia non deludere la mamma e gli innumerevoli parenti saltando la preparazione del banchetto domenicale). A questo punto non so che fare, per me questo episodio è fonte di tristezza e delusione nei suoi confronti, ma non voglio rovinare il nostro rapporto proprio ora che le cose stavano andando bene. Lei non sembra proprio cogliere quanto fosse per me importante partire e stare con lei, non sente ragioni e non ha nessuna sensibilità nei miei confronti. Che ne pensate? Come dovrei comportarmi?

Lettera pubblicata il 18 Marzo 2008. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    Leilaluna -

    a me pare solo che non è così entusiasta come pensi di stare con te.. mette al primo posto i suoi genitori e tutto il suo mondo, tu gli hai elencato tutti i possibili compromessi, ma a me non sembra che lei sia disposta a ragionare.
    si comporta così una persona che ha tutto e troppo egoisticamente non viene incontro alle tue esigenze, forse è sbagliato il modo in cui ti poni con lei, cioè lei sa già che tu faresti tutto per lei, e non è che così una coppia si rinnova, ma la signorina dovrebbe invece capire che nella vita non c’è niente da dare per scontato e che se tu un giorno di romperai le p…e la pianti e ti trovi una più interessante!
    Non è la quantità che fa un rapporto solido, ma la qualità.
    Fossi in te (visto che a pasqua stai da solo) partirei lo stesso ma senza di lei, e mi farei una pasqua da urlo in piena libertà, un buon modo per rilassarsi, conoscere gente nuova, e si spera anche non pensare a lei.
    Cmq un altro consiglio da chi è morta e rinata mille volte e più.. quando si chiude una porta si apre sempre un portone.. ma la porta chiudila definitivamente se no avrai sempre gli stessi problemi.
    Poniti solo questa domanda:” ma forse con qualcun’altro potrei stare meglio??”

  2. 2
    Ari -

    Ma che fortunati i genitori della tua ragazza!
    Mia figlia, a Pasqua, si fa la solita vacanzina al mare infischiandosene altamente del fatto che a casa nostra ci sia un meraviglioso pranzo con amici e parenti.

  3. 3
    Fire -

    E’ ora che lei tagli il cordone ombelicale, 30 anni non è certo una bambina! La famiglia è fondamentale, ma un domani sarai tu la sua nuova famiglia ed è ora che lei lo capisca. Io farei i salti mortali per stare in vacanza qualche giorno sola con il mio compagno, lontano da tutto e da tutti…Ma non è “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”?? Chiedile però che il motivo non sia in realtà un altro…

  4. 4
    matt -

    per prima cosa grazie a tutti per le risposte. quanto al parere di ari, dal mio punto di vista non posso non rallegrarmi per le scelte di tua figlia.

  5. 5
    ChiaraMente -

    Un sistema efficace è quello di organizzare il viaggio per conto tuo in altra compagnia e lasciare lei alle sue incombenze familiari…e vedere l’effetto che fa.

  6. 6
    Emilio -

    arrivare domenica per il pranzo pasquale e fermarvi entrambi a casa dei suoi…..semplice no?

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