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Migliorare sé stessi si può

Salve a tutti,volevo fare una riflessione su come io sia cambiato in positivo.

4 anni fa morì mio padre,il lavoro era incerto non avevo un’affetto,quindi mi buttai sull’unica passione che mi stava prendendo il ciclismo.

Da allora lo sport mi è servito per sfogare tutta la rabbia che avevo dentro,ho cominciato ad allenarmi seriamente ponendomi degli obiettivi sia sportivi che di vita e sono cambiato stando meglio con me stesso,vedendomi migliorare è migliorata la mia autostima.

Ho iniziato un percorso che poi non ho più lasciato per un benessere personale,ora mi sta prendendo la corsa e domenica correrò la mia seconda gara amatoriale.

In fondo la vita è una sfida come lo sport,bisogna porsi degli obiettivi,gli sport di resistenza ti insegnano a nn mollare mai a conoscere la fatica a lottare contro i propri limiti.

E’ un lungo viaggio dentro sè stessi che rafforza la consapevolezza di potercela fare.

Lettera pubblicata il 6 Ottobre 2015. L'autore ha condiviso 33 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 15 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Rossella -

    Le passioni a lungo termine penalizzano tanto gli uomini quanto le donne. Inconsciamente anche una femminista convinta si sente rassicurata (e rappresentata) dall’immagine della madre; questo archetipo della donna fascista non ha niente d’ideologico. Sui banchi di scuola il ragazzo tende ad essere attratto dalla ragazza che vive l’impegno in maniera attiva perché il suo desiderio di emancipazione lo porta in una direzione opposta a quella di sua madre. Certo: in cuor suo spera che a passare tra i banchi per verificare chi ha fatto i compiti sia un’altra compagna! Perché c’è differenza tra rappresentante d’istituto e rappresentante di classe o addetta alla verifica dei compiti. La rappresentate d’istituto s’impegna in maniera attiva sul territorio, ma il potere della donna non dipende dall’attivismo o dall’appartenenza ai gruppi di potere. Il potere della donna dipende dal suo istinto… i titoli e le competenze servono per inserirsi, per fare carriera occorre comunicare spensieratezza. Anche chi ha più di cinquant’anni dovrebbe accettare che i tempi stanno cambiando e la passione non viene più confusa con l’amore. Per andare avanti necessario comunicare amore… l’uomo dovrà incanalare la sua passione verso la vita perché l’istinto maschile è un istinto che nella migliore delle ipotesi lo porta verso la corsa al capitalismo sfrenato o verso lo sterile carrierismo. La gente ha bisogno di qualità e la trova nel luogo in cui la donna fa ma non insegna…. Non fa, sembra fare! Deve apparire come una fata, come una principessa che passa la giornata a cotonarsi i capelli. Non esiste la scuola delle regine perché la regina è una donna pratica… è come la madre che torna a lavoro una settimana dopo aver dato alla luce suo figlio. La fatica della donna non è lavoro! Anche se hai preso un brevetto fai bene a tenere la cosa per te. Tutti doni naturali, per carità!

  2. 2
    rossana -

    Iancurtis,
    bella lettera, di grande incoraggiamento per molti.

    devo essere un po’ fissata: ogni volta che leggo un’esposizione, mi chiedo quanti anni ha la persona che scrive… 🙂

  3. 3
    Yog -

    Quando andrai in pensione tu, potrai dedicarti alle due ruote quasi tutto il tempo. Comincia ad allenare le braccia.

  4. 4
    IANCURTIS -

    grazie a voi. x Rossana ho 35 anni…

    Per quanto concerne le braccia per fortuna le ho sempre allenate anche lavorando:-)

  5. 5
    tundra -

    Beato te! Dove abito io non ci sono piste ciclabili a meno che non avessi istinti suicidi, cosi potrei andare sull’aurelia a farmi spiaccicare da qualche macchina

  6. 6
    Golem -

    Jancurtis, hai detto delle cose che sembrano ovvie ma che bisognerebbe ripetere più spesso, specie su questi forum di “dolenti”. Vita e sport sono una metafora l’uno dell’altra, quello che li accomuna dandogli senso è il raggiungimento dell’obbiettivo che ci si prefigge, e che va vissuto sempre come una sfida, con sè stessi per primi. È quello che fa sentire vivi, che ci fa conoscere i nostri limiti e assaporare la gioia del successo attraverso la fatica e perché no, la sofferenza, che ha però un fine, un traguardo e non più una banale lamentela senza costrutto.

    Sono invece preoccupato per quello che dice Rossella e cioè: “Anche se hai preso un brevetto fai bene a tenere la cosa per te. Tutti doni naturali, per carità!”
    Dovevo tacere quindi quando ho preso quello da pilota? È un dubbio che mi tormenterà d’ora in avanti.

  7. 7
    connie863 -

    grazie per aver condiviso la tua esperienza con noi. un abbraccio!

  8. 8
    rossana -

    Iancurtis,
    grazie per aver soddisfatto la mia curiosità. la tua è l’età giusta per l’equilibrio che sei riuscito a stabilizzare. difficilmente lo potrai perdere in futuro.

    ora sei pronto per nuove concretizzazioni, che ti auguro positive…

  9. 9
    Almost-Imperfect -

    Anch’io la penso come te
    Lo sport in generale è un’espressione di se stessi che per quanto faticosa lascia sempre qualcosa di positivo.
    Gli sport di resistenza poi ti mettono di fronte a sfide che vanno molto oltre e insegnano sempre qualcosa di se stessi.
    Al di la dei benefici fisici che si ottengono.
    Per quanto mi riguarda le migliori decisioni e le migliori idee le ho avute tutte mentre ero a correre. Se sono tesa o arrabbiata di qualche cosa inizialmente i pensieri sono molto pesanti, poi cominciano a prendere il volo, si alleggeriscono e tutto sembra più facile.
    Io non mi alleno più moltissimo, riesco a farlo 2-3 volte alla settimana, ma senza mi sento proprio un’anima persa

  10. 10
    lajo -

    Grazie per la tua riflessione positiva. Io mi sono data alla corsa ma purtroppo con il freddo ogni volta che vado a correre seppur coperta come si deve mi prendo un maldi gola quindi non ci vado piu ogni giorno come fino a poco fa.. Ora rinizio ginnastica artistica, sport da me molto amato che purtroppo ho dovuto lasciare qualche anno fa. Un abbraccio

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