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Mi ha lasciata, ma siamo colleghi di lavoro

Buongiorno a tutti,
ho bisogno di condividere la mia storia perchè mi trovo in una situazione difficile e non so come uscirne.
Ad agosto ho iniziato così per caso una relazione con un mio collega di lavoro. Pensavo fosse una relazione estiva, una piccola cotta, eravamo entrambi single e attratti da tempo l’uno dall’altro. In poche settimane ci siamo ritrovati a passare moltissimo tempo insieme fuori dal lavoro, al punto tale che lui che dovendo cambiare casa a settembre mi coinvolge al 100% creando degli spazi per me in casa sua, facendosi aiutare a sistemarla e consegnandomi una copia delle chiavi. Fino ad una decina di giorni fa praticamente dormivo da lui ogni sera e trascorrevo con lui ogni fine settimana. Premetto che io ho una casa poco distante in cui vivo con mia figlia. Lui è stato molto coinvolgente, entusiasta di me sin da subito, elogiava tantissimo il fatto di non essersi mai trovato così bene con una donna come con me. Lui ha avuto altre due storie importanti, ma finite e chiuse, non aveva contatti o non ha mai mostrato interesse per le sue ex. Lui mi ha presentata alla famiglia ed ha insistito per conoscere mia figlia (che ha 19 anni) e la mia famiglia. Io mi sono ingenuamente lasciata trascinare dal suo entusiasmo, innamorandomi di lui e corrispondendo ai suoi “ti amo” nonostante la frequentazione iniziata da poco.
Pochi giorni dopo aver conosciuto i miei genitori e i miei fratelli, lui partecipa ad una cena con i compagni del liceo, per la prima volta dopo anni si ritrovano. Lui da quella sera cambia, diventa freddo e distante. Io me ne accorgo subito e un pomeriggio mentre lui era al lavoro e io no, gli chiedo cosa stesse succendendo. Mi da stranamente appuntamento a casa sua (quando generalmente io potevo andare e venire liberamente) per parlare. Vado da lui dopo il lavoro e mi confessa quasi in lacrime di essersi infatuato di un’altra durante proprio quella cena del liceo. Mi dice però di non essere sicuro di non provare più niente per me, di volerci pensare, di sentirsi confuso e di volerci riflettere qualche giorno per vedere se effettivamente fosse il caso o meno di concludere la nostra relazione. Mi garantisce però di non avermi tradita e che non mi avrebbe mai mancato di rispetto.
Inutile che vi dica che ci sono rimasta malissimo, che è stato un fulmine a ciel sereno. Io non faccio scenate, con dignità gli chiedo di poter prendere le mie cose in casa sua mettendogli la mia copia della chiavi sul tavolo e insisto per andarmene definitivamente. Lui piange, mi implora di dargli tempo, che è confuso e che ha bisogno di pensarci e insiste per avere questi giorni per riflettere. Alla fine accetto di lasciargli qualche giorno per pensare. Lo vedevo comunque ogni giorno sul lavoro, anche se di sfuggita essendo in reparti diversi, ma lo vedevo sfuggente e freddo sempre di più. Gli chiedo dopo un paio di giorni se avesse pensato alla cosa e lui mi dice di no. Dopo 3 giorni ancora, sono stata io a scrivergli che ero già stata male a sufficienza, che qualche giorno era passato e che avremmo dovuto parlare. Mi propone di andare da lui il giorno dopo. Ovviamente quando sono stata da lui mi ha detto subito che la relazione per lui era finita, che provava ancora qualcosa per me ma non era così forte come quello che prova per l’altra. Mi confessa di averla invitata da lui il giorno prima e gli faccio confessare anche di averci fatto sesso nello stesso letto in cui qualche giorno prima lo avevamo fatto noi.
Logicamente ho preso tutte le mie cose da casa sua e me ne sono andata. Lui mi ha scritto poco dopo delle scuse, alle quali io ho risposto in malo modo. Ora noi lavoriamo insieme, ci incrociamo ogni tanto, lui non sembra tranquillo in generale, ma per lo più tenta di evitarmi. Penso che evitarci sia la cosa migliore, ma io ci sto malissimo. Si è comportato in una maniera ignobile e io mi sento ferita. Da un lato mi manca moltissimo la nostra complicità, i nostri momenti, dall’altro sono arrabbiatissima e vorrei vomitargli addosso la mia rabbia.
Sapere che sta bene e vive ora la sua nuova relazione serenamente mi dilania. Ogni giorno che passa mi chiedo come abbia potuto lasciarmi trascinare in questo modo…non sono una ragazzina, sono una donna forte e determinata, mi trovo per la prima volta in vita mia in una situazione così e fatico a gestire i pensieri…

Lettera pubblicata il 27 Ottobre 2020. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 15 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Captain+Rhodes -

    Mamma mia, che coniglio! Non dar retta alle sue lacrime e non ripensare alla complicità e ad altre stupudaggini: il suo con te era un rapporto di cartone. Essendoci di mezzo il lavoro, tu dovevi essere forse più cauta, anche se è lui ad avere il 100% della colpa. Comunque ormai la frittata è fatta: sul lavoro se devi averci a che fare mantieni il cordiale distacco che si deve a un perfetto sconosciuto e per il resto evitalo anche tu come la peste. Fuori dal lavoro se ti capita di incrociarlo fossi in te gli toglierei il saluto. Certa gente non merita nulla.

  2. 2
    Bottex -

    Una storia simile a tante altre, nonché l’ennesimo esempio che le relazioni con i colleghi di lavoro finiscono sempre per creare problemi.
    Mi dispiace molto, ma ti sei fidata troppo di lui ed entrambi avete corso troppo, mettendo troppa carne sul fuoco. Le relazioni che nascono così in fretta, in genere finiscono poi altrettanto in fretta. Sono il cosiddetto fuoco di paglia. Diffida sempre dei “Ti amo” detti appena pochi giorni dall’inizio della relazione, sono sempre delle bufale o parole dette da persone che non sanno quello che dicono. Gli è bastato rivedere una sua vecchia compagna per perder la testa e dimenticarsi di te: secondo te era stato sincero quando ti parlava prima?
    Inutile dirti che evitarlo (per quanto possibile) sia la cosa migliore e che faresti bene a non pensare mai più a lui. Dimenticatene e guarda avanti. Se può farti star meglio, con ogni probabilità anche la sua nuova relazione si spegnerà altrettanto in fretta, visto quanto rapidamente è nata. Saluti.

  3. 3
    Yog -

    Mah.
    Sull’intrattenere relazioni in ambito lavorativo, c’è ampia letteratura, perciò arrangiati a leggerla perché a me vien sonno. YAWNN.
    Sul fatto della cena del liceo, la cosa mi stupisce: io, passati i venti, non ricordavo manco più chi avevo in classe e se li incrociavo al palazzetto dello sport manco ci salutavamo, quelle carine da adolescenti, all’epoca delle semidee, non lo erano più a distanza di pochi anni, erano femminazze comuni ebbasta, senza rimedio, finito l’incanto d’amblé.
    Tutto il resto attiene all’igiene e alla prevenzione: la promiscuità di questi tempi è rischiosissima, tu probabilmente ti sei rotolata in lenzuola non dico infette, ma nemmeno sterili, perciò vedi tu, io un tamponcino al drive-in lo farei, magari mi prenderei anche un Macburger double chease e una Royal Cola (a trovarla!).

  4. 4
    Bohemien82 -

    1) Sul lavoro niente tresche.

    2) 1)

  5. 5
    Eleven -

    Ciao Silvia..da quanto scrivi mi pare che ci troviamo di fronte ad un classico esempio di “maschera”, magari anche ben portata, ma ormai piuttosto comune nei tempi odierni. È molto facile incontrarle, molto più difficile capire chi ci si nasconde dietro. Ci vuole tempo. Ma spesso questo tempo poi lascia i segni, soprattutto se gli hai aperto il tuo cuore. L’unica grana, a mio modo di vedere, è il nesso con il contesto lavorativo. Sarebbe preferibile tenere separate le due sfere, soprattutto se si parla di relazioni di coppia. Anche perché vale spesso il detto.. occhio non vede, cuore non duole. E non vorrei che ti passasse la voglia di lavorare lì dove sei adesso solo per evitare di rivederlo ancora. Questo sì che sarebbe un vero peccato.

  6. 6
    Ladylilli -

    Mi spiace…per te ma da quello che racconti…diciamo pure che ti ha usata. Scommetto che hai messo anche dei soldi tuoi nell’arredo della nuova casa…mah spero di sbagliarmi. Volta pagina e non arrovellarti sul perché ,,,,…. é un uomo bacato .
    Ti ha suggerito bene qualcuno che ti ha detto di togliergli pure il saluto fuori dall’ufficio , dentro il minimo di rapporti. Ciao e riprenditi presto…

  7. 7
    Silviaver81 -

    Grazie per il supporto!Dice bene Captain+Rhodes: la frittata è fatta, sconsigliarmi di intraprendere relazioni con i colleghi ora non ha molto senso, apprezzo che comunque vi siate resi partecipi.
    Bottex ha ragione: era un fuoco di paglia, come con tutta probabilità sarà anche questa sua nuova relazione. Io l’ho sempre visto come un uomo gentile, è apprezzato da tutti per il suo essere buono; mai mi sarei aspettata una bastardata del genere, per questo come dice Eleven io gli ho aperto il cuore.
    No Ladylilli, fortunatamente non gli ho mai dato un euro, ha fatto tutto lui insistendo tantissimo perchè lasciassi un po’ di cose a casa sua in modo da non dover continuamente andare avanti e indietro da casa mia a prenderne al bisogno.
    Sul lavoro non siamo vicini di scrivania diciamo, ci incrociamo raramente per fortuna, lui anche quell’unica volta che mi vede mi ignora. Mi spezza il cuore vedere che di punto in bianco è finito tutto, si è staccato completamente così, per un’altra poi …

  8. 8
    Mister+T -

    Concordo con Bottex al 100%…mai fidarsi di una persona che dopo un mese ti dice ti amo e ti presenta ai suoi, soprattutto alla vostra età. Dai su capisco che non bisogna essere cinici nella vita ma tenere un minimo gli occhi aperti si. Che ti serva di lezione. Mi raccomando non chiudere il tuo cuore in vista di una futura relazione peró la prossima volta vacci un pó di piú con i piedi di piombo.

  9. 9
    Yog -

    Con i piedi di piombo non si nuota e si corre a fatica.
    E il tempo attuale richiede almeno di saper fare un triathlon decente.

    Piedi leggeri, occhi aperti e, soprattutto, orecchie ben deterse, questo non dico che risolva, ma aiuta.
    Curarsi bene anche le unghie, mi raccomando, e non buttare mai euro ai Proci.

  10. 10
    Gabriele -

    Ciao, immagino sia una situazione brutta. Però, ci sono alcuni aspetti sui quali riflettere:
    1) Mai mescolare lavoro e relazioni sentimentali. Lo so, a volte sembra impossibile, ma poi se la storia finisce chi della coppia ha la forza anche solo di sostenere lo sguardo dell’uno rispetto all’altro? E nella circostanza in cui è necessario lavorare in coppia, saremmo in grado di coesistere civilmente?
    2) Hai detto che hai una figlia, di 19 anni, evidentemente lui non ha famiglia, e con te ha avuto l’impressione di poter fare una sorta di famiglia, è una storia classica che si ripete: persone mature senza figli, si ritrovano con compagne o compagni con famiglia, perché loro si ritrovano all’età che hanno soli, così possono compensare il loro bisogno di accudimento e di indipendenza vera, che arriva diventando il centro della famiglia, in questo caso della tua.
    Per il resto, posso dirti che si è comportato da gran vigliacco, facendo su una scenata che nemmeno un adolescente farebbe.

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