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Mi è stato diagnosticato un disturbo ossessivo compulsivo

Carissimi utenti,

Vorrei condividere con voi la mia esperienza con il D.O.C.

Mi è stato diagnosticato un disturbo ossessivo compulsivo presente ormai da circa 12 anni. L’ossessione è la paura di essere tradita, ingannata e abbandonata. Il mio pensiero intrusivo è la paura che i miei cari mi lascino. La compulsione consiste nel cercare costantemente conferme presso di loro, con insistenza maniacale per placare l’ansia che per me diventa invalidante con crisi di panico. Lo psichiatra mi ha prescritto Alprazolam da usare al bisogno (per evitare gli attacchi di panico).

Nei momenti di lucidità mi rendo conto che è irreale la mia fobia e vorrei riuscire a razionalizzarla ed a controllarla, ma sfugge alla mia volontà.  È inutile.

Nel momento in cui sopraggiunge la crisi, la mia volontà non riesce a razionalizzare l’impulso coercitivo a ricercare conferme nei miei cari.

Spero che qualcuno mi possa dare il suo supporto o condividere la sua esperienza con me.

Lettera pubblicata il 26 Agosto 2018. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 28 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 1
    Esther -

    Ciao, un punto di partenza è che tu lo riconosci e ci lavori, mentre altri vogliono passare per normali, pur non essendolo, e giustificano i loro sintomi “maniacali”. Hai riconosciuto il tuo disturbo e ti stai curando. Già è un ottimo punto di partenza. Chiedi al tuo psichiatra di affiancare, se già non è così, un farmaco specifico per aiutarti a mantenere il controllo stabilizzandoti l’umore, oltre all’alprazolam.

  2. 2
    Yog -

    Vabbè, se ti hanno dato l’alprazolam non hai ‘sta gran malattia. Mezza Italia prende lo Xanax, è un banale ansiolitico che camuffa i sintomi ma non cura. Oltre le 12 settimane d’uso dà tolleranza e dovrai alzare la dose. Poi per calarlo sappi che è un casino perché dà dipendenza.
    Tanto valeva usare la narda, rimedio naturale vecchio di duemila anni.

  3. 3
    white knight -

    Sperimenta la tua potenza creatrice. Con qualsiasi cosa (lavoro, sport, hobby, cucina, relazioni, feste, lettura&scrittura…). Solo così abituerai il tuo io a capire che che anche tu sei un astro che brilla di luce propria (se vuole). Una volta fatto ciò verrà meno (o per lo meno si ridurrà) la dipendenza psicologica dagli altri. Non avrai più bisogno di continue conferme perchè saprai dartele te stessa. A volte può essere difficile, ma ti assicuro che vivere di luce propria è meglio. La luce riflessa potrà essere anche più forte a volte, abbagliante ed eccitante. E se è possibile è giusto godere anche di essa (perchè no? Tutto grasso che cola). Ma bisogna averne sempre una base autentica e propria. Un abbraccio.

  4. 4
    toroseduto -

    Ciao.
    Non credo che la cura migliore per te sia la psichiatria. I farmaci “coprono” il problema, ma resta, invalidante ed opprimente a fasi alterne. Ti consiglierei una psicoterapia, un mio caro amico che aveva un malessere simile al tuo, ha scoperto con l’aiuto di uno psicoterapeuta, che tutto risaliva all’infanzia quando i suoi genitori si separarono e lui si sentì abbandonato. Se nella tua storia c’è un episodio simile, non dico uguale, ribadisco, simile, prova a parlarne con uno psicologo. Ciao

  5. 5
    Anastasia11 -

    Ciao @toro,

    sì, infatti, con o senza, mi sento sempre la stessa, tranne che per dormire: ho talmente tanta energia che soffro di insonnia, purtroppo.

    Sì, nell’infanzia mi sono sentita abbandonata. Ma non credo nell’efficacia della psicoterapia, soprattutto se mettono in discussione i miei principi fondanti di vita, e soprattutto se è a pagamento.

  6. 6
    rossana -

    Anastasia,
    uno psicologo non può e non deve mettere in discussione i tuoi principi fondanti. se lo fa, non puoi che cambiarlo, fino a quando non trovi quello in sintonia con te.

    a pagamento, purtroppo, sono quasi tutti ma mi sembra che presso le ASL se ne possa trovare anche con l’assistenza sanitaria nazionale.

    come in quasi tutto, spesso è solo questione di fede o di forza di volontà ma, anche, di casualità o fortuna…

  7. 7
    toroseduto -

    Ciao Anastasia.
    Che tu non credi alla psicoterapia è materia opinabile. Poi non è detto che tu debba spendere soldi. Basta una ricetta del tuo medico di famiglia che ti prescriva una ricetta per una visita e ti rechi all’UOSM (unità operativa o ospedaliera, non ricordo, salute mentale).
    Informati se nella tua zona esiste questa struttura. Ci sono sia psichiatri che psicologi, saranno loro a stabilire cosa è più adatto al tuo caso.
    Stai tranquilla, nessuno metterà in discussione i tuoi principi fondanti di vita, dovrai pagare solo un ticket, che sarà stabilito dalla diagnosi che salterà fuori, se riconosceranno che sei un soggetto con un malessere che prevede un lungo periodo di trattamento, pagherai sui 5 euro, come il mio amico che ormai va una volta ogni quattro
    mesi. Conduce una vita normale, ci vediamo spesso, sono scomparse tutte le paure e fa un lavoro altamente qualificato. Cosa ne pensi?
    Spero di esserti stato utile. Ciao

  8. 8
    toroseduto -

    Ciao Rossana, mentre stavo scrivendo è arrivato il tuo post che quando ho incominciato a scrivere non c’era. Diciamo quasi le stesse cose, solo che io ho avuto un’esperienza diretta, quindi ho aggiunto il percorso più adatto per una cura a basso costo.

    A presto

  9. 9
    Francine -

    Ciao Anastasia11, soffro anche io di doc. Le linee guida per questo problema sono: terapia cognitivo comportamentale (TCC) e/o farmaci SSRI. Io non ho mai voluto i farmaci perché ho letto di potenziali effetti avversi a carattere duraturo o permanente (PSSD) ma di effetti collaterali ce ne sono anche altri. Vorrei trovare anche io una soluzione alternativa che mi consenta di stare meglio. Per certe cose sono migliorata ma ho altri sintomi che prima non avevo. Penso che dobbiamo partire da una base comune: una vita sana. Anche se non è certo la soluzione, è un primo passo perché con lo stress i sintomi peggiorano. Quindi: esposizione solare = vitamina D (minimo 20 minuti al dì braccia o gambe), attività fisica (diminuisce l’ansia), connettersi poco, vita sociale, impegno (studio/lavoro/altre attività), meditazione (mindfulness e/o yoga). Io poi farei anche delle analisi del sangue per vedere eventuali carenze potenzialmente generatrici di ansia: vitamina D, vitamine del gruppo B…

  10. 10
    Francine -

    …Alcuni sono indicati sul forum dedicato al DOC dal cosiddetto Dr Dock altrimenti puoi cercare in rete o farti consigliare dal medico! C’è poi uno studio che parla dell’inositolo e spiega che può dar dei benefici per il doc… Gli studi scientifici si trovano su PubMed.
    E’ difficilissimo ma occorrerebbe soprattutto rispondere sempre meno agli impulsi sino a non eseguire più le compulsioni, la TCC insegna questo in fondo. E così facendo, pare che il cervello si autoripari!
    Speriamo di farcela perché abbiamo diritto anche noi ad un po’ di serenità. Ciao. 🙂

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