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Maradona: troppi Osanna post mortem

MARADONA: UNA VITA TRA CALCIO ED ECCESSI
Esimio Direttore,
il 25 novembre scorso Diego Armando Maradona lasciava questa terra prematuramente. La stessa data in cui si celebrava la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che veniva offuscata dalla morte del pibe d’oro. Un uomo che ha vissuto due vite contemporaneamente: la prima da calciatore sublime e intoccabile. Ha fatto sognare il mondo intero per le sue mirabolanti doti calcistiche. Osannato, prima e dopo la sua dipartita, in Argentina e a Napoli come il dio del calcio. Lo piangono tutti: piccoli e grandi del mondo calcistico. La seconda vita: da rockstar fra eccessi fuori dal campo e vizi. Droga, alcol, guai con il fisco, certe frequentazioni, diversi figli nati da donne diverse e poi riconosciuti. Insomma, un personaggio da amare allo stadio ma da condannare nella vita privata. Personalmente, anche essendo un suo fan (ero spesso sugli spalti dello San Paolo di Napoli),trovo eccessivo il bombardamento mediatico di questi giorni e l’esagerazione e il fanatismo che solitamente sono associati alla passione del football. I latini dicevano:” Est modus in rebus”. Dovremmo essere ,secondo il mio osservatorio, più cauti e riflessivi nei nostri giudizi. Non so se avremmo riservato tutta questa attenzione alla morte di uno scienziato o a qualsiasi personaggio importante del mondo socio-culturale, che sicuramente ha contribuito in modo significativo al progresso dell’umanità. Dico, apertis verbis, che non ho condiviso per nulla tutto questo clamore. So pure che un detto latino recita:” Parce sepulto” e che Gesù ci insegna a non giudicare, per non essere giudicati. Ma la mia osservazione è fondata sull’obiettività e non vuol essere assolutamente irriverente verso una persona defunta. Diversamente, siamo solo ipocriti e nascondiamo la verità dei fatti. Sit tibi terra levis, caro Diego.

Ringrazio per la gentile ospitalità e porgo molti cordiali saluti.

Franco Petraglia – Cervinara (Avellino)

Lettera pubblicata il 28 Novembre 2020. L'autore ha condiviso 16 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Attualità Italia

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Nunzius -

    La storia è piena di esempi:scrittori, filosofi, musicisti, artisti che hanno segnato vette altissime nel loro campo e che nella vita privata non erano certo esempi di correttezza o moralità. Caravaggio ad esempio, oltre ad essersi macchiato di omicidio amava frequentare prostitute e gente di malaffare. I suoi contemporanei, anche quelli che non erano suoi nemici, lo descrivevano come persona irascibile, permalosa e che facilmente arrivava alle mani durante una discussione. Una vita privata assolutamente immorale e discutibile non ne ha offuscato la sua grandezza come artista nei secoli a venire fino a noi. Concordo giudicando fuori luogo le lodi di Maradona come santo o quasi. È giusto celebrare Maradona nel suo campo e nel suo settore. Assolutamente un genio, capace di imprese che sono rimaste nell’immaginario publico mondiale. Ma non un santo, così come non lo era Caravaggio,che in fondo cosa ha fatto per il progresso dell’umanità? Nulla, dipinto chiese, scolpito statue dietro lauti compensi.

  2. 2
    Yog -

    I Maestri hanno insegnato, ma molti non hanno voluto esagerare nel recepire, è evidente.
    Il 25 novembre ho appreso da internet che è la giornata contro la violenza sulle donne, pazienza, chissenefrega, nel 2021 ci sarà un altro 25 novembre e forse anche dopo, persino nel 2022 e da lì andare, e chissenefregherà uguale, Maradona muore una volta sola e non credo che manco lui abbia scelto la data.
    Portare rispetto e stare ritti.
    L’importante è che conino almeno una 2 € celebrativa.

  3. 3
    Solnze -

    Oddio grazie di averlo scritto. Ma soprattutto, in un momento di PANDEMIA questi si assembrano come co****i. Beh se dopo crepano sarà selezione naturale. E l’altro giorno hanno intervistato uno che ha detto che Maradona era la felicità. Ma vaff… La felicità sarebbe che la pandemia cessasse, che l’economia tornasse in crescita, che ci fosse lavoro per tutti, che le guerre finissero.

  4. 4
    giusss -

    Sono assolutamente d’accordo con l’autore della lettera: rispetto per Maradona, per quello che era e che ha fatto, come è giusto che sia; ma non bisogna esagerare con i tributi e la disperazione: ogni giorno muoiono migliaia di persone in tutto il mondo, nel silenzio più totale dei massmedia, per le ragioni più svariate.

    Maradona era un uomo, e come tale con i pregi e difetti di cui l’umanità è piena. Lasciamolo riposare in pace e stop.

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