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Lettera al direttore del tg La7 Enrico Mentana

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Lettera pubblicata il 22 Aprile 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 463 commenti

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  1. 341
    Gianfranco Pala -

    Non un giornale che apprezzi la nuova finanziaria del Governo. Considerando la platea degli elettori che hanno voluto questo governo, la stampa italiana non credo stia pensando al suo futuro. Un piccolo particolare da non trascurare: i giornali bisogna comprarli. Più imparzialità ed equilibrio, ecco la ricetta.

  2. 342
    Gianfranco Pala -

    La trasmissione di Omnibus è iniziata come è terminata. Gli ospiti, sempre i soliti noti, che cercano di mettere contro, Lega e 5 stelle. Parlano di divisioni, elezioni anticipate e amenità del genere. Quindi niente di nuovo.Il surplus prodotto in questi anni dalla Germania, che per regolamento europeo non dovrebbe fare, non interessa agli ospiti di oggi. Quando parlano della Germania è palpabile la sudditanza psicologica. INCREDIBILE.

  3. 343
    Gianfranco Pala -

    Oggi ad Omnibus ho notato qualcosa di strano.La conduttrice e gli esponenti di sinistra intervenuti, hanno interpretato il decreto di sicurezza, controfirmato da Presidente Mattarella, come un pensiero Leghista e non come legge dello Stato. In questo frangente hanno dato manforte al sindaco di Palermo. È un’operazione pericolosa che potrebbe portare a sviluppi imprevedibili e anti costituzionali. Se passa questo principio, tutti si sentiranno in diritto di applicare i decreti legge a loro piacimento. Questa secondo me è una brutta aria.

  4. 344
    Gianfranco Pala -

    Il giornale la Repubblica ha battuto oggi alle 17.20, la notizia del ricovero, in un ospedale romano, di Luigi Di Maio. La notizia non è stata smentita dal giornale ed è toccato all’interessato fare chiarezza sulla sua buona salute, dando anche la notizia, che non si trovava a Roma ma ad Alleghe per una visita istituzionale. Ora mi chiedo, cosa se ne fa della libertà di stampa un giornale del genere, se non riesce a verificare una notizia prima di pubblicarla? “ma mi faccia il piacere”

  5. 345
    Gianfranco Pala -

    Oggi a coffee break non mi è piaciuta la vostra colonna sonora di Suburra per accompagnare le immagini di Di Maio e Salvini. Questa colonna sonora dovete riservarla agli esponenti dei governi precedenti, che se la sono ampiamente meritata!!!

  6. 346
    Gianfranco Pala -

    Ma da chi è sponsorizzato “uazzap?”, dalla 7? Oggi ho visto un collage, trasmesso generosamente a più mani da “aspettando Tagada”; ma i ladri che hanno rovinato gli Italiani, quando li mandate in onda su “uazzap”?

  7. 347
    Gianfranco Pala -

    Oggi a Tagada un indisponente Romano non ha lasciato scampo al troppo gentile e sommesso Carelli. Troppa differenza di stile.

  8. 348
    Gianfranco Pala -

    Oggi a Tagada, la conduttrice Emerenziana Panella aveva la bretella del reggiseno che debordava dal vestito. Un tono “sexy” in una trasmissione povera di contenuti.

  9. 349
    Gianfranco Pala -

    Il prof. Revelli, a coffee break, ha spiegato in modo chiaro, l’inutilità del tratto ferroviario Torino-Lione. Una “grande opera” incompiuta, iniziata da 20 e per vederla compiuta e funzionante non basteranno altri dieci anni. Il costo-benefici, calcolato 20 anni addietro, non è più reale e si prevedono in questa tratta costi altissimi di costruzione e di manutenzione. I benefici, che dovevano derivare dal trasporto merci, in tutti questi anni si sono dimezzati e la conseguenza sarà quella di aggravare il nostro bilancio pubblico. La Lega cavalca il Si TAV, sperando nel consenso effimero del momento e per tenersi buoni gli industriali del Nord. Una vittoria di Pirro che gli Italiani pagheranno a caro prezzo.

  10. 350
    Gianfranco Pala -

    Attenti a non prendere nella giusta considerazione la valutazione dei costi-benefici delle grandi opere, affidata a tecnici qualificati.Il presidente della Liguria Toti, ha dichiarato che vuole passare sopra questa valutazione per il tunnel di collegamento della rete ferroviaria Lione-Torino. Un precedente pericoloso politico che vuole scavalcare quello economico.

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