In merito al commento di Massimo Leoni a Sky tg24 alle offese volgari e antisemite del deputato Corsaro al collega Fiano ho purtroppo avvertito una strategica abilità pilatesca di evitare qualsiasi “ doverosa “ denuncia di antisemitismo, parola che viene accuratamente driblata nel giudizio: “ci accontentiamo di definire sprezzante”(l’ironia non può riscattare il disgustoso eufemismo). L’impressione è che, a differenza di altri giornalisti (cfr. servizi di Repubblica), non si ha intenzionalmente voluto o potuto denunciare lo sfondo antisemita delle volgarità di Corsaro. Due le possibili ragioni: 1) una rettifica editoriale della linea di Sky di un coerente impegno in prima linea contro antifascismo e antisemitismo 2) il timore di denunce per diffamazione che, come è noto, è l’hobby preferito degli antisemiti, che, secondo il copione classico, rifiutano di farsi definire tali (cfr vicenda processuale tra il negazionista Irving e Deborah Lipstadt), come attesta tra l’altro l’ipocrita smentita di Corsaro.
Francesco Marin
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Per usare una frase di Don Delillo “Il futuro appartiene alle masse”, anzi proprio in questi anni in cui sono sorti in tutta Europa movimenti che sono riusciti a farsi strada nel panorama politico internazionale, lo dico con grande rispetto, ma io sono più preoccupata dai giornali che puntano il dito verso il dissidente di turno, verso gli sprechi e quant’altro. Anche all’interno della chiesa non si può dire una parola che sembrano tutti contro uno. Secondo me se vuoi restituire a tutti un posto in società non puoi pensare ad una cornice diversa dal campo degli Yankee. Per creare partecipazione devi investire o comunque devi dimostrare di essere competitivo. Quando c’è un festival, una manifestazione, la tua partecipazione può fare la differenza.
Rossella è molto più fuori tema del solito.
Corsaqro per tanto che smentisva non cancella ciò che ha detto. Non gli conviene passare a querele, verrebbe massacrato, e temo per lui che la sua vita da parlamentare sia finita. Non credo possa essere difeso nemmeno dai suoi.