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Le banche ci hanno tagliato le gambe

di

Sono una donna di 55 anni, nel 1985 con il mio futuro marito e mio suocero abbiamo creato una piccola attività che con il tempo è cresciuta è ci ha permesso una vita tranquilla, ora a causa di grosse insolvenze che si sono poi tramutate in fallimenti, le banche ci hanno tagliato le gambe ed a causa di decreti ingiuntivi ricevuti ed altro non riusciamo più ad avere credito da nessuno, ho provato con tutti anche con persone che credevo amici ma ho solo ricevuto porte in faccia. Per stare a galla abbiamo messo in azienda tutto quello che avevamo ed adesso mi trovo nella condizione di far fatica anche a pagare le bollette di casa.

Sto cercando qualcuno che mi possa aiutare ad uscire da questa situazione che mi sta mangiando l’anima , io cerco di essere forte ma sta diventando molto difficile, anche perché ti senti sola ed abbandonata da tutti, non mi sono pesate le rinunce fatte in questi anni  ho capito che un paio di scarpe possono bastare quello che più mi fa male e vedere mio marito e mia figlia dover rinunciare a tante cose soprattutto lei  perché è giovane e non dovrebbe, l’unica cosa di positivo di questa situazione è l’unione della mia famiglia , specifichiamo mio marito e mia figlia perché nel finire i soldi sono spariti tutti.

Ho scritto queste due righe anche per potermi sfogare un po’ anche perché mi sono resa conto che non ho più nessuno con cui poterne parlare.

Grazie infinite di avermi ascoltato.

Sylvie    

Lettera pubblicata il 4 Aprile 2018. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Gabriel -

    Cara Sylvie, intanto grazie. Grazie, per aver cercato di rendere più ricca questa grande nazione, che è l’Italia. Ovviamente non pretendo di conoscere le vostre vicende personali, ma sè tua figlia ha meno di 35 anni, ed avete un progetto valido, per rinnovare la vostra attività, i fondi, per i giovani ci sono, forse questa può essere una spiaggia sul quale tentare un soggiorno.
    Per il resto, al solito, in Italia si allargano le braccia ed ognuno è attento a non prendersi nessuna responsabilità, poichè non è normale essere mangiati dai debiti, chi vi ha consigliato/aiutato, non credo lo abbia fatto per il meglio

  2. 2
    nicola -

    l’italia è una repubblica fondata sulla pressione fiscale e sulla masochistica inerzia dei suoi ormai vecchi abitanti. Se qualcuno prova a fare obbiezione a questa situazione, viene chiamato “populista”!
    Sylvie, non siamo più negli anni 80-90, le cose sono cambiate. Ti auguro tanto bene, ma riuscire a fare qualcosa in questo paese è molto difficile se non addirittura impossibile.

  3. 3
    Giorgio -

    Devi cercare di chiudere l’azienda mettendola in liquidazione e pagando i creditori,utilizzando eventuali conferimenti.
    Una volta terminata la procedura senza più pendenze, puoi aprirne una nuova, con un nome diverso, facendo tesoro degli errori della “mala gestio” passata.
    Altrimenti, se continui a farti prestare soldi, continui a pagare gli interessi e, se le somme chieste non risolvono i problemi, si allunga solo la lista dei creditori, fino a quando non si viene dichiarati falliti.

  4. 4
    Yog -

    Essì. Chiudi e fai una startap nuova di palla.

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