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Lavoro o amicizia

di

Oggi mi è capitata una situazione particolare che mi ha fatto sentire in colpa.
Lavoro come giornalista per uno dei quotidiani più importanti della mia regione e sono corrispondente locale del piccolo paesino in cui vivo.
In serata, è accaduto un fatto nel mio paesino non di grande importanza ma pur sempre una notizia. Un ragazzo si è barricato in casa, salvo poi essere salvato dalle autorità. Sono arrivata sul posto e ho visto che la persona in questione era un parente di un mio caro amico. Dopodiché ho parlato con le autorità che mi hanno spiegato la situazione e, alla fine, ho avvisato la redazione che ha assegnato a me il compito di scrivere il pezzo. Pochi minuti dopo sono stata contattata dal mio amico, il quale mi ha detto che per l’amicizia che c’era tra noi non avrei dovuto scrivere il pezzo, né avrei dovuto avvertire la redazione. Io gli ho spiegato che era il mio lavoro e che, nell’articolo avrei tutelato la privacy della vittima limitandomi a raccontare solo i fatti accaduti, senza fare nomi o illazioni sul perché del suo gesto. Gli ho mandato addirittura l’articolo proprio per fargli vedere in che modo l’avessi scritto e gli ho mostrato le foto che ho scattato, scegliendo anche quelle in cui non era individuabile l’abitazione. Alla fine il mio amico mi ha chiesto scusa, tuttavia questa situazione mi ha fatto ragionare. Ho pensato che potessi essere stata un’egoista, che ho preferito il lavoro all’amicizia. Ho poi anche fatto il ragionamento che se la vittima in questione non fosse stata un parente di un mio amico, oggi questi problemi non me li sarei posti. Eppure sento qualcosa di sbagliato dentro di me per questa situazione: questo ragazzo, per il gesto che ha compiuto, forse non potrebbe essere sano per lui che i giornali possano parlarne. E mi fa star male pensare che, avendo io fatto questo ‘scoop’ sarò io la promotrice dell’alimentarsi di questa notizia, per di più non di grandissima importanza (es. non è scoppiata una bomba) ma pur sempre una notizia per il lavoro da corrispondente locale che faccio. Credo che però tutto dipenda dal rapporto di amicizia che ha influenzato i miei sentimenti in questo momento. Mi farebbe piacere conoscere la vostra opinione al riguardo, grazie.

Lettera pubblicata il 19 Giugno 2021. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amicizia - Lavoro - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    nikolas -

    Se questo ragazzo è stato aiutato non vedo alcun problema.
    Bisogna distinguere le notizie utili, quelle che hanno un qualche effetto benefico sulla gente, dalle quelle che non servono, anzi creano un immaginario psichico preoccupato e in modo distante dalla realtà.
    In Tv stiamo assistendo a qualcosa di aberrante, informazioni vitali che vengono occultate/minimizzate, e altre che invece ci martellano in modo incessante.
    Alla fine ne viene fuori uno scenario artefatto. Pur conservando un minimo di verità, vengono stravolte le priorità e le intensità dei problemi affrontati. La percezione degli individui viene totalmente distorta.
    Nel tuo caso se hai riportato i fatti per come sono, data la giusta visibilità alle forze dell’ordine, alle strutture di assistenziali, senza instillare dubbi e timori impropri nei lettori, beh.. allora credo che tu abbia fatto bene il tuo lavoro.

  2. 2
    Sky_00 -

    Ti ringrazio.
    Sì, mi sono limitata a scrivere semplicemente quello che era accaduto, senza alimentare la cosa o scrivere mie considerazioni sul perché del suo gesto. Ho riportato una notizia, ed è il mio lavoro riportare notizie giuste e vere, anche quando si tratta di persone a me vicine. Ci ho ripensato un pochino solo perché non era una notizia eclatante, ma una piccola che si era verificata proprio nella zona in cui abito. Senza sapere ancora nulla dell’identità della persona, sono corsa sul posto come faccio sempre per il mio lavoro, solo dopo ho visto di chi si trattava, ma per professionalità ho voluto avvisare la redazione essendo io corrispondente di quella zona. Ci ripenso solo perché – forse – era una notizia che si poteva evitare non essendo di vitale importanza? Però è anche vero che se non si fosse trattato di qualcuno vicino ad un mio amico, oggi non mi farei tutti questi scrupoli.

  3. 3
    Barbara Crusco -

    Prenditi qualche momento per te, per meditare su quali erano le tue reali intenzioni nello scrivere quell’articolo. Hai agito rispettando i tuoi valori? Soprattutto, puoi riconoscere con chiarezza quali sono i tuoi valori? A queste domande puoi rispondere solo tu, prendendoti del tempo per guardarti dentro. I valori vengono prima di ogni cosa, quando agiamo nel loro rispetto tutto si riallinea nel modo corretto e svanisce ogni dubbio. Ma non sono universali, ciascuno ha i suoi, è importante riconoscerli altrimenti si agisce un po’ spinti dalle circostanze, un po’ dall’interesse.. insomma, per dirla con un esempio concreto, se un mio valore è la libertà di espressione, che di per sé implica il rispetto per me stessa e per gli altri, posso dispiacermi un po’ se qualcuno ne rimane spiazzato, ma posso anche riconoscere chiaramente che non è una mia responsabilità. Spero possa tornarti utile, buon ascolto.. di te.

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