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Tutto il lavoro è noia

Ciao a tutti! Oggi vorrei sollevare una questione che mi sta “sul groppo” da qualche giorno: in Italia siamo in crisi col lavoro. Bella novità… Si potrebbe praticamente dire che in Italia siamo in crisi su tutto!! Non voglio sollevare le solite questioni rivolte alle responsabilità dei politici, dei managers, delle società e tutto il resto, però dentro di me mi chiedo: com’è possibile che il lavoro sia un tale lusso, se poi al telegiornale dicono che ci sono migliaia di posti vacanti e che queste aziende non riescono a trovare personale??
Va bene, d’accordo, prendiamo sempre le notizie del TG con le molle, certo è che tra gli intervistati, responsabili di queste medesime aziende, la maggior parte sostiene che i lavoratori più disponibili ed umili siano gli stranieri e che tra i giovani, soprattutto italiani, ci sia poco spirito di sacrificio. Possibile? Ma il lavoro non nobilitava l’uomo? Peraltro si parlava di lavori che hanno dei fondamenti importanti, come il panettiere, l’elettricista, l’idraulico… Mica lavoretti stupidi?!? Le aziende cercano ma il popolo non risponde… Eppure il popolo è disoccupato.
Io ho studiato, ho avuto la fortuna di fare l’Università, ho affrontato l’oggetto dei miei studi con grande passione e ho avuto la fortuna di lavorare da subito, così come oggi, nel mio campo, un lavoro molto bello ed appassionante che però a volte mi ha fatto credere che avrei potuto fare tutt’altro, un lavoro che comunque tra nefandezze e incompetenze me ne ha già mostrate di tutti i colori. Fortuna?? Sicuramente! Però ci ho anche messo del mio.
Bisogna sempre essere convinti dei propri mezzi, avere degli ideali, essere sempre obiettivi e realisti. Oggi giorno, quanti ragazzi vengono mandati a scuola a forza e studiano (o almeno ci provano) solo per far felici i genitori?? Tanti, troppi. I ragazzi di oggi, quelli più giovani, vedono il futuro come una cosa sempre lontana, come qualcosa che “oggi non mi riguarda, è futuro”, c’è troppa poca responsabilità, poca maturità, poca voglia di mettersi in gioco, di aggrapparsi sempre e solo a mamy e papy.
Sia chiaro che non sto sostenendo la tesi dei “bamboccioni”, chi ha sollevato questa storia è solo un IPOCRITA che parla solo perché ha la bocca, che parla così perché al suo posto è facile, lui si sentirebbe esattamente come si sono sentiti i suddetti “bamboccioni” se gli si parlasse di legalità ed onestà, lui che questi termini nemmeno sa cosa significhino.
Uscire con gli amici, divertirsi, godersi le piccole cose senza badare troppo al proprio futuro: questi sono la gran parte dei giovani, ragazzi che non hanno una vera guida, frequentano una scuola scadente sia come contenuti che come comunità, hanno genitori troppo impegnati, sono viziati e coccolati purché stiano buoni, prendono spunto dalla TV o dalle porcherie di Internet (invece di usarlo come si dovrebbe) , se la ridono senza sapere che ci sarebbe da piangere, senza rendersi conto che così facendo si modellano come i potenziali consumatori del futuro, persone vuote, ignoranti, incapaci di valutare la realtà purché abbiano sempre esigenze e bisogni commercialmente appetibili.
È brutto sporcarsi le mani, è brutto alzarsi presto la mattina, è brutto avere meno libertà e meno tempo libero, è brutto rinunciare a qualche uscita con gli amici, diciamolo, lavorare è brutto… Ma lavorare, sacrificarsi un po’ e mettere valori ed ideali un po’ più davanti a noi è necessario, estremamente necessario. Come si suol dire: niente sacrificio, niente risultato.
“Tutto il resto è noia”, canta Califano, un personaggio che oltre a fare un certo “ribrezzo” (un vecchio bavoso che guarda ancora le ragazze come avesse 20 anni) dovrebbe anche vergognarsi un po’: un artista, un cantante, uno che ha fatto tanti soldi e che chiede aiuto allo Stato perché non può più fare la bella vita oltre che il pagliaccio, che altro dovrebbe fare?? Il suo attuale reddito, da artista, ammonta a circa 20. 000 euro lordi, un reddito che ovviamente gli sta stretto… Poverino… Lui non sa cosa vuol dire rompersi la schiena per molto meno o essere un operaio cassintegrato alla FIAT. L’Italia è anche questa.

Desidero approfittare di questo spazio per manifestare la mia solidarietà nei confronti della regione Veneto colpita dall’alluvione, una terra che stimo e che ho sempre apprezzato personalmente. Spero davvero che lo Stato possa fare qualcosa seriamente e che questa circostanza spiacevole passi presto. I veneti sono “tosti” e di sicuro ne verranno fuori brillantemente! In bocca al lupo!

Lettera pubblicata il 11 Novembre 2010. L'autore ha condiviso 11 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    blablabla -

    Ti senti tanto superiore, da dare giudizi su tutti, insomma.
    Spero che il tempo e le disgrazie insegnino un po’ di umiltà anche a te.

  2. 2
    ventolibero -

    Caro blablabla, il Tempo insegnerà l’umiltà e tante altre cose a lui, come a te e come a me, non ci sono dubbi…Tuttavia, io non augurerei, o spererei, per le disgrazie di nessuno, questo è certo!
    Alessandro

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