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Ho lasciato il mio ragazzo dopo 11 anni e ora sono distrutta

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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 76 commenti

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  1. 51
    FRENK -

    BELLA COGITO!!!!!!
    Grandissimo!!!!
    Quoto al 1000%!!! ahahahahah:-):-)
    Lampeggio maxi a te e Sarah!!!

  2. 52
    Denny -

    Solo una parola, vergogna!!!

  3. 53
    rossana -

    Laura,
    non te la prendere troppo per la durezza di chi non esita a denigrare. devi risposte soltanto alla tua coscienza. ogni persona ha un percorso di vita diverso: inutile e impossibile generalizzare, anche se è logico che si possa avere proprie opinioni in merito…

    forse hai avuto il torto (si fa per dire) di voler troppo bene (in modo sbagliato) a questo ragazzo per lasciarlo, pur essendo tentata, com’è logico che sia specialmente alla tua età, dal desiderio di una relazione emotivamente più viva.

    un abbraccio

  4. 54
    cinderella -

    brava rossana!!!

    Laura non dar retta a certi soggetti dotati di così poca elasticità mentale che non meritano ulteriori commenti.

    io ti auguro ogni bene e tanti in bocca al lupo per ciò che farai nella vita.

  5. 55
    cogito -

    laura e rossana vi auguro un uomo che faccia a voi quello ke laura ha fatto al suo uomo! solo questo! forse solo allora riuscirete ad aprire gli occhi ed a capire! forse…

  6. 56
    Laura -

    Io gli voglio veramente un bene dell’anima, non avevo il coraggio di lasciarlo perchè non volevo che ci stesse male. So che è un ragionamento contorno ma erroneamente ho pensato che fosse meglio portare avanti la relazione e intanto farmi la mia vita. Comunque anche se troppo tardi sono riuscita a prendere questa decisione. Spero che con il tempo anche lui riuscirà a rifarsi una vita e trovare una persona che lo meriti.

  7. 57
    rossana -

    Cogito,
    sono incappata in un uomo che mi ha inflitto molto di peggio di quanto Laura ha fatto al suo compagno. ciononostante, non rimpiango di averlo amato e di aver percorso con lui un bel pezzo di strada…

    se torti ci sono, non stanno mai da una parte sola. a volte non ci si capisce fin da subito, magari non si vuole capire oppure si cambia… bisognerebbe vivere e lasciar vivere, senza drammatizzare troppo…

    grazie comunque per l’augurio, che non ricambio.

  8. 58
    cogito -

    ma vi rendete conto di quello ke state combinando o no? riuscite a vedere ke state letteralmente sfansciando la società? ke le famiglie classicamente intese sono sempre di meno? ke la donna oggi non è + il pilastro portante delle famiglie? ke in nome della libertà distruggete rapporti di coppia stupendi e poi finite tardone over 40enni senza 1 straccio di uomo ke vi ami e senza figli a viver da sole? così poi vi andate raccattando quello ke trovate? non avete + 1 minimo di progettualità ed investimento x il futuro, ve ne state rendendo conto o no? lo sapete vero ke siete x natura instabili e ke non dovreste avere tutta questa libertà xké nn la sapete gestire bene? ve ne rendete conto? li sentite i consigli delle vs mamme/nonne/zie, ultima generazione di donne capaci di metter su famiglia E MANTENERLA X TUTTA LA VITA? e ke consigli vi danno quelle sagge donne d’altri tempi? vi rendete conto ke col vostro egoistico modo di fare sempre meno uomini si lasciano andare all’Amore ed alla famiglia? vi rendete conto ke siete brave solo a spezzare cuori e ridurre gli uomini sul lastrico? vi rendete conto ke siamo la 1a generazione nella storia umana dove in inghilterra i divorzi hanno raggiunto i matrimoni? 1 coppia su 2 divorzia!!! la maggior parte di noi ormai vive e vivrà da single? volete tutto questo? fate pure quello ke volete…ne riparleremo tra una 15ina d’anni…quando sarete tardone, inacidite dalla solitudine ed abbruttite dalla vecchiaia alle porte, come ne sto personalmente vedendo tante e sempre di + in giro!

  9. 59
    rossana -

    Cogito,
    vi rendete conto che la famiglia è sempre sopravvissuta essenzialmente a spese delle donne, le sole tenute a sacrificarsi fino in fondo, a incassare e a mandar giù?

    adesso non è più così. la musica e cambiata e la società va reinventata, possibilmente su basi più egualitarie.

    meglio sole che male accompagnate!

  10. 60
    rossana -

    per un approfondimento a carattere generale:

    “Un sociologo inglese, A. Giddens, ha analizzato acutamente le trasformazioni nella formazione delle coppie negli anni ’80 -’90, ed ha chiamato “pura relazione” quella che vedeva diffondersi in misura significativa nella società. In una situazione tipica, che possiamo riscontrare diffusamente anche vicino a noi, due persone si incontrano, si piacciono, ciascuna di loro sente che il proprio benessere si realizza nello stare con l’altro: l’amore di ognuno si concretizza attraverso il convergere quotidiano delle proprie preferenze con quelle dell’altro, con scelte democratiche, senza violenze e con reciproco rispetto e valorizzazione, ma considera, e continuerà a considerare, il suo bilancio costi-benefici come una questione appunto individuale, sua. Perciò costruisce il proprio amore verso l’altro, ed apprezza l’amore dell’altro per se stesso, fino a quando ciò lo gratifica, va bene per lui: quando il suo bilancio comincia ad andare in rosso, a sperimentare delle forzature (se non violenze) non tollerate, dei costi che considera non proporzionati, non bilanciati, allora può cominciare a pensare di ritirarsi dalla relazione, e magari ne esce, per quanto possibile a prescindere da quale possa essere l’esperienza, il bilancio costi-benefici dell’altro (o di altri come possono essere dei figli messi al mondo insieme). In questo tipo di relazioni affettive, le interazioni familiari sono basate molto sullo scambio bilanciato di servizi e di affetti, reddito, lavoro, doni, piaceri, spazi di libertà, impegni per l’altro o per i figli. In questa “pura relazione” i due individui si amano e stanno volentieri insieme, restano però individui, non costituiscono un nuovo soggetto sociale con un nuovo bilancio “come coppia”, con una nuova identità condivisa in cui le due persone né si confondono né vogliono diventare reciprocamente dominanti.” (Italo De Sandre – da “Influenza della famiglia sulle scelte di vita – Fragilità sociale delle famiglie”)

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