La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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MARKOS: partiamo da un presupposto, e cioè che sempre, nel momento in cui qualcuno ci dice che non ci ama più, che è in crisi o che non vuole stare con noi, se amiamo ancora e soprattutto se non ce lo aspettavamo, o se comunque, anche nella crisi più nera noi non avremmo lasciato, per noi è un trauma. Perché non vogliamo che sia finita. Perché soffriamo all’idea che quella storia sia finita. Perché la sola cosa che vogliamo è che ci dica: in realtà io voglio stare con te e ti amo.
Lo è, una sofferenza, tanto più se una persona è indiretta.
Se mescola cose come: non ti amo più – soffro senza di te.
Ma se è diretta comunque, chi ama, cercherà in ogni segno un qualcosa che faccia pensare che l’altra persona non sa quello che dice, è così in crisi da non sapere quello che dice, dice qualcosa di cui non è convinto, le sue parole non collimano con i fatti…
perché è molto difficile accettare che per qualcuno sia finito qualcosa che per noi non è finito.
Se riuscissimo a prendere il messaggio principale, “NON VOGLIO STARE CON TE” o “NON TI AMO PIU'” senza cercarci i se e i ma, e prenderlo per quello che è, riusciremmo anche a difenderci di più dall’incoerenza.
Dentro di noi potremmo dire: tu mi hai detto che non mi ami più e che non vuoi più stare con me, io ne prendo atto, soffro, e prendo queste tue parole e questa realtà per quello che è.
Allora lasciamo all’altro anche la responsabilità delle sue parole e anche di sapere guardare, lui o lei, dentro di sè rendendosi conto che si può non amare più, essere confusi ecc ecc, ma che purtroppo se dici una cosa grossa come “non ti amo più” quella cosa ha un effetto, e se sei in crisi non è l’altro a dover risolvere la sua crisi, ma lui stesso a dover risolversela…
l’altro può dare una mano? certo, se uno dice: sai, sono in crisi, ho un problema, non so che fare, sono confuso… mi dai una mano?
o persino se dice: scusami, ma quello che mi sta accadendo mi sconvolge al punto che alle volte non so neanch’io cosa sento
ma non scaraventando sull’altro la responsabilità di risolvere la sua crisi. Dire: “non voglio stare con te”, “non ti amo più” ha un peso. Sono ferite. e rimarginarle non sta a chi le subisce, ma semmai a chi le crea, se ha voglia di farlo.
Dire “in questo momento non voglio stare con te e ti lascio” vuol dire “non voglio stare con te e ti lascio”, e “in questo momento” non vuol dire una cippa.
L’amore non è un contratto a firma posticipata, non è una qualcosa in cui puoi prendere un periodo di aspettativa. O meglio, tutto si può.
Possiamo dire a qualcuno: in questo momento non voglio stare con te, parto per il tibet per 6 mesi, vado in chat e mi faccio i fatti miei, in questo momento non ti deve interessare cosa faccio e che ne faccio della mia vita… voglio stare da solo.
Tutto si può dire e si dice. Varie sono le cose che ci passano per la testa e nel cuore. Ma il punto è che siamo responsabili di quello che verbalizziamo, dimostriamo, anche la confusione. E la legge è uguale per tutti.Non sarà bello, ma è così. Se siamo confusi e permettiamo a qualcuno di entrare l’altra persona potrà tenerci per mano, ma se la sbattiamo fuori la sbattiamo fuori. Può essere che abbiamo davanti qualcuno disposto a fare qualsiasi cosa per entrare. Ma quel qualcuno si trova davanti chi dice: vattene!
Il mondo è pieno di persone che dicono “vattene!”. Cosa c’è dietro?
Può esserci di tutto, vero. Può esserci anche un “resta”? In alcuni casi sì, ma se dicono vattene cmq creano dei grandi casini. Costringendo l’altra persona a consumarsi nella speranza che ci sia un resta. e a combattere per due, quando uno dei due si è tolto dal gioco. Si possono passare anni a chiedersi se uno vuole dire “a” ma sta dicendo “b”, senza rendersi conto che potrebbe benissimo dire “b” se pensa “b”.E che se anche una persona crea casini dicendo una cosa per l’altra forse dovrebbe guardarsi allo specchio e dirsi: cacchio, dico una cosa per l’altra. Questo è un mio problema. Devo risolverlo io.
“ma manca sempre qualcosa…”. Ciao Markos!
Manca quel menefreghismo che può nascere dalla paura. La paura di morire, di non poter competere con i sè stessi di poco tempo prima, la paura di perdere il confronto con tutti, di non reggere il passo, di sembrare un peso, di doversi scusare dell’essere stanchi, demotivati, insofferenti.
Chi sta male può diventare di un egoismo mostruoso e odiare, già…. arrivare al punto di odiare chi non ha avuto la sfiga di ammalarsi in contemporanea.
Chi “sta bene” ai loro occhi diventa un bersaglio da abbattere o, nella migliore delle ipotesi, un ricordo dei bei tempi andati, da allontanare perchè fa soffrire troppo.
Un eccesso che non ci si può più permettere come una torta alla panna per un diabetico, una bottiglia di champagne per uno che soffre di cirrosi epatica o una stecca di sigarette per uno che ha un’enfisema polmonare.
Agli occhi di certi ammalati tutto ciò che non è la loro malattia diventa una cazzata.
E vivono sospesi tra i sè stessi di prima e ciò che sono diventati. Sospesi uin una zona d’ombra che non gli appartiene e che li fa incazzare sempre di più. Tra un atto di bontà (“consolatelo”) ed uno di egoismo (il lamentarsi dell’essere cercato).
E chi gli sta accanto non capisce più un tubo. Si spaventa. Smanetta alla ricerca dell’atteggiamento “giusto” che può riportare tutte le cose a loro posto…..
In questa ansiosa ricerca del comportamento giusto non diamo una bella impressione di noi.
Sembriamp e probabilmente siamo ansiosi, spaesati, insicuri.
Trasmettiamo un messaggio inquietante” non posso vivere senza di te”!!!
Ed è qui che ci gabbiamo da soli!!!!!!(Ipotizzo!)!
Perchè questa bella frase ad effetto avrebbe esaltato ed inorgoglito i nostri “compagni” in versione sana…..
L’ammalato si spaventa! Deve pensare a sè stesso, solo a sè stesso, non può (o non può più) permettersi di essere un sostegno, di consolare, di prendersi cura di te. E ti allontana. Ti “fa fuori”.
Lui, l’ammalato, apparentemente è sempre uguale, fa le stesse cose di prima, non è cambiato.
Ma le fa in un nuovo ambiente che percepisce come sereno, rassicurante. Le fa con persone che non possono trasmettergli emozioni eccessive. Perchè l’eccesso è percepito come qualcosa di negativo.
Nella loro zona d’ombra vivono ma non vivono. Evitano emozioni e fanno di tutto per evitare di ricordarle e quindi rimpiangerle.
Tengono ben distanti le persone a cui hanno dato tanto e a cui non possono più garantire di continuare a dare nella stessa misura. Tengono ben distanti le persone che possono provocare emozioni che il fisico e la mente non possono reggere.
Il loro egoismo cresce in modo direttamente proporzionale alla loro consapevolezza di aver fatto la scelta migliore.
Magari hanno l’impulso di prendere il telefono in mano, di mandare un sms, di compiere un gesto normalissimo….uno di quei gesti che, in passato, facevano cento volte al giorno.
Ma poi la paura prevale…..
Non ho nessuna certezza. Questo è lo scenario che ho ricostruito nella mia mente in quest’ultimo anno.
Per non cadere nella banalità di un “mi ha preso per il cul…” e analizzando in modo quasi manicale ogni atteggiamento, ogni parola, ogni singolo episodio.
Loro stanno male nella loro zona d’ombra. Ma è un male inferiore a quello che potrebbero provare non potendo più vivere come prima…..
Devo scappare……ciao a tutti!
Dimenticavo una cosa, Markos.
Indipendentemente da ciò che è capitato mi sembra che lui abbia sacrificato te a sé stesso.
Io ritengo che l’amore non debba essere sacrificio ma una civile e serena convivenza di caratteri che possono anche essere diversi.
Non dedicargli più spazio di quello che lui stesso vuole che tu gli dedichi.
Riprendi a vivere la tua vita, torna alla tua normalità e non permettere che le sue paure ingigantiscano le tue.
Tu non sei meno di lui. Tu non devi sacrificarti e crogiolarti in mille perché e per come.
Io, in passato (anche recente) mi sono appigliata a mille speranze, a mille sguardi che ho voluto leggere così piuttosto che cosà.
Ma è tutto falso. E’ il mondo di ciò che vorremmo e non di ciò che è.
Magari i due mondi coincidono. Magari no. Magari, forse….chi lo sa??? Ma si può vivere di ipotesi??
In quest’incertezza del “forse, chissà, perché” i giorni passano! La vita passa!
E le insicurezze aumentano, la paura cresce, la depressione incombe….e alla fine (anche) tu sei diventato malato, sfinito da centomila seghe mentali che non ti hanno portato ad altro che ad un infinito ventaglio di ipotesi/seghe mentali…..
Anche perché poi il rischio è di vivere, si, ma in un mondo finto in cui lui tornerà su un cavallo bianco per dar luogo al ricco banchetto che in tutte le fiabe precede il “e vissero felici e contenti”.
Se uno ha la freddezza di allontanarti dalla sua vita e ha la costanza di mantenere quest’atteggiamento non è una gran persona (al di là della propria malattia.).
E’ una persona che sta male ma ha capito benissimo come curare almeno la parte mentale…..”scusa amore se ti spacco un remo sulla capoccia………ma siamo naufragati in due ed il relitto basta per uno solo…..”!
Io ho sacrificato due anni della mia vita alla sua presenza e più di un anno alla sua assenza…….
E adesso (adesso nel senso di ORA , in questo preciso istante), leggendo tutti i tuoi punti interrogativi, la tua disperata incertezza e ritrovando molto di me in te e molto del “mio” lui nel tuo lui mi domando: ma come cazz. ho potuto aver letto in uno sguardo un appiglio da essermi magnata piu’ di un anno di vita???? E come cazz….faccio, ogni tanto a ricascarci ancora???
Senti Markos, io non amo dare consigli ma (con il senno del mio poi) mi limito a esprimere la mia opinione… impara dal suo egoismo e metti avanti te stesso, tutelati, curati, previeni e riprenditi la tua vita.
Un abbraccione!
Carissimo @Markos, Lilly e Luna fanno un discorso giustissimo, un pò come quello che ti ho detto in precedenza….se la storia finisce e non si hanno risposte come mi dici di aver chiesto, allora non puoi far nulla…è terribile chiedersi come da un giorno all’altro da amore sia diventato qualcosa di indefinito, qualcosa che non è neanche più conoscenza nè rispetto, nè altro, ma lo è diventato e ci distrugge, ma non possiamo farci nulla.
Allora l’unica cosa è lasciare che questa sofferenza ci prenda senza scacciarla, cerca di sentirla totalmente senza scappare, pensa che per qualsiasi motivo la tua vita ora sia così, è pur sempre la tua vita…piangi, grida se vuoi, scrivi, fai ciò che senti, tutto, ma non tenerti niente dentro o ti massacrerà….il dolore anche se terribile è come ogni altro stato d’animo, va vissuto, conosciuto, e se ne andrà da solo, con i tuoi tempi, ma se ne andrà….
Pensa che non sei solo, che se hai bisogno anche noi qui del sito in qualche modo cercheremo di aiutarti…ma non fuggire e non chiuderti in te stesso mai!
Un abbraccio Kate
Buongiorno a tutti, sto’ vivendo un momento, piuttosto duro ma necessario, sono alla ricerca di me stessa.
Mi permetto di intervenire sulla vostra discussione, forse perche’ ancora ho il dente avvelenato, forse perche’ sono stanca di svendere buonismo, ma non tutti in realta’ quando lasciano stanno male sul serio…..puo’ esserci inizialmente un po’ di sbandamento, poi finisce li’!
E’ vero prevale l’egoismo, e’ bene che prevalga anche per noi.
A volte dire agli altri “ti prego puoi starle(gli) vicina(o)?! significa toglimi da addosso questo ultimo senso di colpa. Le ho fatto del male, adesso pensateci voi a rifarla stare bene, cosi’ vivo la mia vita in pace con me e con chi mi pare…..
E’ vero, ancora ho tanta rabbia, tanto risentimento addosso, ma sto’ lavorando “sodo” per far sparire la mia voglia di vendetta, mi porterebbe ancora tanto male, ancora piu’ di quello che ho avuto.
Diciamo che a volte nel percorso della nostra vita abbiamo la sfortuna o la fortuna se puo’ servirci a migliorare, di incontrare una m..da, si una m..da fumante, nella quale inciampiamo e nella quale ci cadiamo proprio con la faccia.
A volte, abbiamo la sfortuna o fortuna di incontrare una persona che con la maniera giusta ci fa capire o ci dice che non prova piu’ cio’ che provava prima per noi, lo immagino sia difficile comunque accettare la sua decisione. Almeno pero’ un giorno, ripensando a questa storia, non ci sentiremo aridi , vuoti, come se quegli anni trascorsi insieme siano stati davvero un periodo buttato via, sprecato…..della nostra vita.
Oggi faccio fatica a scrivere, mi rendo conto che le parole escono piuttosto contorte ma questo percorso e’ davvero difficile, sono arrivata al punto dal quale non voglio tornare indietro, ma dal quale ancora spesso mi affaccio ancora per riguardare il mio passato….non piu’ con nostalgia, quella persona non esisteva, era un mio ideale, quel sogno si e’ spento, da tanto,….eppure ancora fa male….LULU
bè come non dare ragione a chi di voi vede solo del marcio a chi dice che dietro un “ti amerò per sempre” “un infinito pianto” ” un stategli vicino” un ” per il momento è così” c’è solo l’indifferenza e la freddezza della fine di un amore.
ma ora vi riporto un discorso che abbiamo avuto noi in un periodo particolarmente felice non lontano dall’inizio di tutto ciò:
io gli dissi che se avessi mai scoperto dia vere l’aids lo avrei allontanato in tutti i modi non facendomi senitre più perchè aveva diritto ad una vita e ad un futuro e non accanto ad un malato come me… e lui mi disse che mi sarebbe stato lo stesso accanto.
non voglio illudermi, ma uno non inventa una malattia così facilmente, non cambia proprio idea dall’oggi al domani, mi potrete dire si è così ieri era splendido oggi ti dice ciao, ma lui ieri era la favola poi ci teneva ad avermi vicino e infine la mia insistenza e come dite voi il mio voler cercare ancora in lui la forza l’hanno cosretto a fare così.
non ha un linfoma nella clinica dove dice di andare, ma vedete lui è stato a lungo il mio punto di forza e quando gli dicevo IO che non provavo niente, lui zitto mis tava accanto aspettando senza pretendere. viceversa io non ho avuto rispetto per lui ma ho solo preteso che il sentimento per me continuasse, lui non me lo poteva dare e ha visto che piangevo e soffrivo troppo e ha dovuto fare la scelta drastica, A VOLTE dietro un vai via non c’è sempre vai via: ma per me sto capendo per come era fatto lui che ama gli altri e non li vuole fare soffrire: è un vai via non insistere più non posso darti nulla mi fai impazzire così ho voglia di stare bene, ho qualcosa che tu non puoi comprendere…
non voglio farmi illusioni e aggrapparmi a false frasi o pianti ma credetemi se voi ci parlaste avreste come l’impressione che vi sta dicendo una cosa trattenendosi e che con il tempo si è incattivito al punto da mandarti a quel paese pur di vivere tranquillo!
@ luna : hai ragione le parole causano una reazione nell’altro…ma non fare di tutta l’erba un fascio..quando tutto ciò è iniziato quando lui ha confessato di avere questa malattia alla mia amica piangeva a dirotto epr più di mezz’ora dicendo che mi amava ma aveva un linfoma…. ora non so se esista o meno questa malattia ma che piangi a fare per mesi? che ti chiudi a fare in casa per mesi? che escludi a fare anche i tuoi amici epr mesi? ora sta ricominciando a uscire, sembra più un cadavere ma ogni sabato esce e si ritira presto da ciò che mi dicono e questo mi ferisce tanto perchè io non sono lì a tenergli la mano e vorrei tanto ma hai ragione lui non ha voluto io il possibile l’ho fatto e ora basta…eppure in fondo so che lui vorrebbe che io fossi lì, ma fa di tutto per allontanrmi perchè c’è qualcosa sotto…non facciamo di tutte le crisi d’amore una cosa sola questa ha del paranormale
@ lily hai eprfettamente ragione io suscito troppe emozioni che non riesce a reggere, perchè quando ancora ci sentivamo e ci vedevamo io piangevo tanto davanti a lui così diverso e lui mi guardava con lo sguardo colpevole dicendomi non pinagere devi essere forte, vai avanti trova la tua strada io comunque sarò con te, e sempre all’inizio quando gli dissi va bene tu non mi vuoi più? allora le nostre strade si separano tu prendi la tua io la mia e ciao…e lui : non dire queste cose, non potrei mai!
però ora è aarrivato a farlo, perchè? perchè l’ho esasperato, perchè si è reso conto che non riuscirei a tollerare questa sua strana situazione che glis ta capitando…
avrò gli occhi di prosciutto ma non riesco a vedere in lui una persona che mi vuole ferire, perchè nel corso della storia ha fatto tutto epr proteggermi nonostante lo mandassi ripetutamente a fare in culo!