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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5521
    Ada -

    Ciao a tutti

    @e adesso ringrazio me di esserci andata coi piedi di piombo,di aver sempre tarato quello che mi diceva o faceva..in mia autodifesa..senno’ adesso come sarei??
    ma a cosa è servito?.. non avevo messo in conto la potenza dei sentimenti..e per lui già erano forti..uffffffffff!@

    Sonia, invece, è servito! E’ servito proprio perchè “altrimenti adesso come staresti?” ora probabilmente sei delusa (e forse parecchio) per una cosa che volevi andasse in un modo ed è andata in un altro… ma se ti fossi lanciata a pesce, senza andarci con i piedi di piombo, saresti veramente distrutta (parola che non rende neppure l’idea), e lo sai 🙂

    Boh, alla fine credo che tutto questo sia semplicemente la vita… come dire, non penso che stiamo seguendo una sorta di percorso per arrivare alla “felicità” (intesa come “essere felici e contenti ogni secondo dell’esistenza”), no? Credo che tutte, in un modo o nell’altro, stiamo semplicemente cercando di affrontare meglio le cose che la vita ci piazza davanti (e quelle poco piacevoli ci saranno sempre), con un occhio di riguardo in più x noi stesse.
    E tu hai affrontato questa cosa e l’occhio di riguardo x te stessa l’hai avuto!

    …detto questo, beh, oggi mi sento “la scema del villaggio” 🙂
    Ho saputo che LUI è qui nella mia (nostra) città e ci starà un po’ (lui che ha la sua vita, che non è più “mio”… che non lo dovrei neppure pensare) e quando l’ho saputo mi è venuta una botta di euforia pazzesca. Sono uscita tutta contenta.
    Questo è assurdo. Questa felicità perchè? Cosa caspita vorrei ottenere? E non lo so. Insomma, non è che uno dopo una vita che sta con te e poi ti lascia mettendosi con un’altra (dopo averci riflettuto x bene, perchè una con cui stai da 9 anni non la lasci mica perchè ti sei semplicemente svegliato con la luna storta) e sa che tu lo pensi ancora, poi ti vede un attimo e cambia idea 😀
    non cambia idea (e vorrei veramente che la cambiasse? Alla fine, neppure lo so).
    Ma poi: mi soffermo su quello che pensa o non pensa lui. Bah.
    Sono una “babba mondiale” e me lo dico con amorevole compassione, mi parlo (schizofrenia?) come si fa con una deficiente…

  • 5522
    LUNA -

    ADA: @Credo che tutte, in un modo o nell’altro, stiamo semplicemente cercando di affrontare meglio le cose che la vita ci piazza davanti (e quelle poco piacevoli ci saranno sempre), con un occhio di riguardo in più x noi stesse.

    concordo 🙂
    e di base credo che ciò sia anche vivere, più che si può, pensando alla propria serenità 🙂 da cui nascono anche i momenti di felicità.
    e si riesce a incassare meglio quello che invece non è piacevole.

    …se (mi riferisco alla fine del tuo post) ti parli e ti ascolti con AMOREVOLE quello che sia non mi pare male.
    A volte capita anche di sentirsi delle “babbe mondiali”, su questo non ci sono dubbi. Ma se si riesce a fare un po’ spallucce e a sorridere con sé, anche con tenerezza per la babberia…
    non esagerare con i complimenti 😉 – scherzo, fai quello che vuoi, ovviamente… mi dispiaceva per “deficiente”, anche se ho capito il senso, credo.
    D’altra parte… che tu in questo momento della vita ti possa sentire una che ha il “deficere” (avrà la i?) – mancare, giusto? – di qualcosa mi sembra anche naturale. Non lui, di per sè, quanto delle cose da rimettere in ordine 🙂 sono rivoluzioni…

    SONIA: ti capisco… ti capisco bene… i tuoi sono pensieri che conosco. Ma credo davvero che questa esperienza ti servirà. Quando uscirai dal concetto: lui non mi ha voluta. – che adesso è anche normale. Penso che ti servirà perché a me un qualcosa di simile è servito. Avrei voluto qualcuno che mi facesse fare la pace con la parola “relazioni”. e con la parola amore. Ho trovato una persona che mi ha voluto molto bene, pure troppo, ma che con la sua confusione mi ha fatto ???
    però poi ho capito delle cose che al momento non avevo capito. Di quello che sentivo io. E anche cosa volevo e non volevo da un uomo, proprio ripensando alle mie sensazioni in un caso e nell’altro.
    sul “pensare di stare meglio” mi ripeto: secondo me quando si ha la sensazione di stare bene (meglio che sia) è quello che è, in quel momento si sta meglio, si sta bene. Poi, come diceva Simona, la vita è in movimento. Ed è anche vero che certe esperienze, sensazioni, anche circostanze (come nel caso di Kikka il fatto che lui abbia chiamato, ecc) fanno venire nodi al pettine, ci portano a fare delle nuove considerazioni e riassestamenti. Ma anche perché viaggiamo su più livelli.
    In questi giorni la mia panza si fa sentire. Si fa sentire perché mi manda dei messaggi che non posso che considerare. Ieri ho fatto una bellissima camminata, ad un certo punto ha piovuto, ma non ci stava male neanche quello. Ho chiuso il cellulare e già questo mi ha permesso di respirare e cammina cammina, lasciando le associazioni libere panzifere andare, la cosa mi è stata molto utile.
    Oggi ho avuto sia dei momenti in cui la mia panza era in agitazione, ed ero 🙁 sia, poi, dei momenti in cui invece era bella serena, mentre stavo parlando di cose che mi interessano, mi piacciono, che esulano dalla questione che invece mi fa un po’ tribolare.

  • 5523
    LUNA -

    E sono vere entrambe le cose, entrambi gli stati d’animo. Sono stata così così e poi sono stata bene. Ma sono vere entrambe le cose. Non è che se poi la cosa che mi fa tribolare, i nodi che vengono al pettine torneranno a farsi sentire, non sarà stato vero il momento in cui mi sono sentita bene. In questo momento per esempio sono molto 🙂
    e poiché non soffro di bipolarità 😉 sono semplicemente 🙂
    poi si vedrà 🙂

    Mi spiego?Per quanto riguarda il libro… io penso che il link che ha lasciato FL53 poco più in su possa essere molto utile e interessante.
    Perché alla fine lei spiega come ha fatto a ripartire da sè.
    Per chi ha subito molestie morali è utile perché lei racconta la sua storia, ma appunto anche come ne è uscita, e il suo viaggio.
    se ve la sentite leggetelo.
    Un bacione a tutti 😀

  • 5524
    Ada -

    …e queste cose che la vita ci piazza davanti, adesso, mi stanno massacrando. Ovvio, la caduta nella voragine era preannunciata ed è arrivata. Ieri sera ci siamo visti.
    Si è avvicinato a salutarmi in modo scherzoso-imbarazzato-sorpreso, si, così. Io = una statua di ghiaccio. Già, FUORI, miss indifferenza 2009 ma dentro…. avevo una locomotiva a vapore che mi faceva su è giù. Ho creduto veramente che mi sarebbe venuto un infarto.
    Oggi ho pianto x tutta la giornata. Praticamente una bambina di 2 anni che rivuole una cosa che reputa sua, e la rivuole e basta, senza pensare ai perchè/percome.
    Ora sono qua che mi urlo da sola: la realtà, ehi! LA REALTA’!
    Boh, forse non mi abituerò mai a questa cosa, forse posso aspirare al massimo a sopportarla senza buttarmi dalla finestra (che mi pare già un gran traguardo). Proprio ottimista oggi. :'(

  • 5525
    LUNA -

    ADA: be’, se tu non avessi pianto dopo questo randevù e se brillassi di cosmico ottimismo saresti un fenomeno che la scienza dovrebbe studiare… mi dispiace moltissimo che tu stia male. Una cosa per volta, un passo per volta, Ada.
    Per quello che sono stati e sono questi mesi miei, avendo avuto i tuoi stessi pensieri, anche se per ragioni diverse (ma avendo presenti anche il tuo tipo di ragioni, anche se è chiaro che ciascuno sa per sè, cosa prova e vive), nei momenti in cui il malessere era acuto, mi viene da dirti questo: un passo per volta, vivi e supera questo momento, intanto, con quello che ti dice, non pensare ad un traguardo lontano. Tieniti abbracciata oggi, intanto.

    Un abbraccio.

  • 5526
    LULU -

    Buongiorno a tutti, queste giornate tremendamente schifose, non solo per la pioggia incessante, hanno contribuito al mio gia’ malessere….ieri sera poi, in tv, ho visto “i giorni dell’abbandono” accidenti quella donna ero io…..una differenza, io ho solo una figlia…..ho pianto, mi sono vista nei suoi panni, tra inoltre l’altra del film corrispondeva all’altra della realta’, eta’etc.etc. Anna Ada, mi siete nel cuore, come potete vedere, anche io che ho iniziato un percorso che posso definire CERTAMENTE di ripresa, ha i suoi attimi di “inciampo”. L’importante e’ cominciare a capire, capire che e’ possibile ricominciare….
    A volte sembrera’ difficile, quasi impossibile, ma ascoltatevi, ascoltate la vostra”panza” e vedrete che arrivera’ un attimo in cui capire che e’ giunta l’ora della risalita….quando siamo in fondo ma proprio in fondo al pozzo non possiamo che risalire…
    Molte volte mi sono vergognata di dichiarare i miei gesti insani, morire per lui…ma per cosa? Lui non ne avrebbe sofferto, non ha avuto scrupoli quando stavamo insieme a farmi del male figuratevi adesso che mi ha lasciata per un’altra…mia figlia sarebbe cresciuta senza una mamma ed un padre….IO NON CI SAREI PIU’ IN QUESTO MONDO!!!!!!!! Mi ha fatto soffrire, davvero tanto, anche perche’ IO glielo ho permesso, NON PUO’ E NON DEVE PIU’ GESTIRE LA MIA VITA, E’ SOLO MIAAAAAAA!
    Dice giusto Luna abbracciatevi, sara’ un abbraccio vero sincero, nessuno puo’ amarci quanto noi stesse.
    Luna, anche io, tempo permettendo, in questi giorni ho fatto lunghe passeggiate….ho spento cellulare e mi sono ascoltata. Ne avevo bisogno, i cocci che avevo rimesso insieme si stavano leggermente di nuovo staccando. Avevo bisogno del mio silenzio, delle mie parole, ho pianto, era un po’ che non riuscivo a farlo, poi ieri sera con quel film ho completato l’opera.
    Oggi sono come reduce da una brutta influenza, un po’ acciaccata ma con tanta voglia di ricominciare, non sono tornata indietro, ho avuto solo un attimo di sosta, forse necessaria per continuare nel mio cammino verso casa. LULU.
    P.S. un bacio a tutti, ma dove siete finiti?!….

  • 5527
    LUNA -

    LULU: 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
    oggi andrò a fare una passeggiata e quando spegnerò il cellulare ti penserò 😉 :DDDDDDD

    Vvb 😀 bacioni

  • 5528
    Lilly -

    Ciao a tutti.
    Facciamo tanti passi avanti e, a volte, qualche piccolo passo indietro.
    Però non darei troppa importanza a quei passi indietro.
    Sono sempre meno di quelli che ci portano avanti nel nostro cammino.
    Avete presente i passaverdura a mano? Ogni tanto bisogna dare un giro al contrario oer evitare che la verdura tritata si ammassi sul fondo…..
    I passi indietro che sembrano buttarci tanto giù in realtà servono a riportarci un attimo nel passato per poter guardare al futuro con consapevolezza e non con la paura di uno struzzo intimorito. Quella paura che, prima o poi, potrebbe saltare fuori ed incagliarci sul fondo.
    Non importa che ci si ricordi attimo per attimo, episodio per episodio o si faccia un pacchetto unico del nostro passato.
    Ciò che conta è saperlo affrontare rivivendolo. Anche facendo qualche doloroso passo indietro.
    E’ il nostro passato. E’ parte di noi. E anche se fa male non possiamo tagliarlo fuori come se fosse la gobba di un naso aquilino.
    Non so quanto questo post si incastri con i vostri.
    Mi è sembrato utile scriverlo, tutto qui.

    Ciao a tutti.

  • 5529
    LULU -

    Lilly, si incastra benissimo.
    Ma gli altri che sono scomparsi o si fanno vivi raramente, stanno seguendo qualche altro “percorso” o qualche altra discussione interessante?.
    Fatelo sapere se volete….
    Luna, io ieri ho fatto la “pigra”, niente passeggiata…
    Ciao, LULU.

  • 5530
    LUNA -

    “…per divenire quello che ancora non sai di te”.

    Oggi ho riletto queste parole.

    Aveva visto giusto, molto giusto. Aveva visto che davvero non sapevo cose di me, che mi amavano male, senza che io lo sapessi.
    Che li amavo comunque. Ma che ero piena di false idee, non mie, che mi tarpavano le ali per davvero. Piena di sensi di colpa, senza senso. Piena di una sfiducia, che non era la mia. Che quando volavo volavo e basta. E raramente avevo torto, per me. E se cadevo giù pazienza. Se cadevo, come da bambini, quando ci si sbuccia le ginocchia, continuavo la mia corsa. Quando volavo. Ma volavo più basso di quanto avrei potuto.
    Il problema era quando non volavo. Quando stavo dieci ore a controllare la strumentazione. A chiedermi se avrei fatto male a qualcuno scegliendo la destinazione… a non essere né me nè quello che volevano gli altri. Ero “implosa” e lui lo vedeva. Anche se per altri ero quella che una ne pensa e cento ne fa.
    Eppure neppure lui, è ovvio, poteva dirmi chi sono. Nè io volevo che me lo dicesse. A me piaceva scoprirlo, non farmelo raccontare. Ho sempre saputo di non aver bisogno che me lo raccontassero gli altri. Piuttosto che smettessero di raccontarmi la loro versione. Che mi lasciassero lo spazio. Di prendermelo.
    Di avere bisogno di darmi lo spazio per ascoltarmi. Che è diverso. Ma quanto era difficile trovare quello spazio. Nella sua pretesa di dirmi chi ero ho visto, a istinto, che c’era qualcosa che non quadrava. Panza pura.
    So che era veramente felice per me, quando volavo. Gliel’ho letto negli occhi.
    A modo loro tutti gli uomini che ho incontrato lo sono stati. Hanno fatto anche il tifo per i miei talenti.
    Finché non hanno avuto paura che il mio volare mi portasse troppo lontano.
    Allora diventavano come i bambini che guardano il palloncino che sale… sorridenti… poi, ad un certo punto, una smorfia, la paura… dove sta andando? Non la fermerò più… Se vola si dimenticherà di me…
    quasi quasi sparo al palloncino, così torna giù… Pum pum pum.
    A lui ho impedito di spararmi. Perché gli ho impedito di “salvarmi”. Non perché non volevo stare meglio, ma perché non volevo che qualcuno mi salvasse. E’ pericoloso farsi salvare. Volevo essere, e basta, che è un’altra cosa. Accanto a qualcuno che era. Volevo volare, in un cielo libero. Con qualcuno che volasse nel suo cielo libero.

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