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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
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14.073 commenti

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  • 5251
    Lilly -

    Grazie Tina. I complimenti sono sempre ben graditi.
    E ricambiati. Ganza l’idea di Sirio, me gusta l’accostamento…
    Scherzi a parte…..so che i miei interventi recenti possono piacere, suscitare la più marmorea indifferenza o stare (e tanto) sulle palle
    In effetti quando stai male, quando ti senti sull’orlo del baratro, quando non stai capendo più nulla ed il dolore ti soffoca una specie di Obama versione Zelig show che ti allarga le braccia gridandoti”Yes we caaaaaaan” magari ti fa svalvolare.
    Ma anche lo svalvolo è pur sempre una reazione.
    E (secondo me) ciò che ha fregato molti dei partecipanti a questo dialogo è stato proprio tutto il tempo passato nell’immobilità assoluta come se un grande gioco delle belle statuine ci avesse fagocitato a tempo indeterminato congelandoci proprio nel momento in cui avevamo assunto la posizione più dolorosa che potessimo assumere.
    Il mio fumo? Sto trascorrendo le 16 ore non lavorative a rimurginare su un’enorme quantità di informazioni che sto acquisendo per poter svolgere al meglio la tesi di laurea con soggetto “Lilly e quelli/e come lei” e per cui voglio acchiappare un 110 con lode, bacio accademico, pubblicazione e clap clap clap dei docenti (rigorosamente tutti in piedi!)! Tantissime informazioni vengono da voi.
    Il mio fumo siete anche voi…..
    Rimurgino anche sul prima…..a quando ero già una Linea (te lo ricordi lo spot della Lagostina? Io si…..mi faceva morire…) e quando mi incazzavo finiva con tutti (o quasi) che ridevano…..e quando ridevo finiva con tutti (o quasi) che mi accompagnavano in coro…
    L’imb…lle , invece, ha fatto come nella pubblicità (sempre della Lagostina). Si è manifestato come una grossa gomma e mi ha cancellato.
    Ed il problema è che l’ho lasciato fare.
    E’ questo che voglio evitare che accada di nuovo in futuro. Se non posso pretendere che gli altri non mi vogliano cancellare posso però evitare di lasciarli fare.
    Naty, ti capisco e mi spiace non poter fare niente di concreto.
    Perché quando il problema è (anche) pratico, quando magari c’è l’affitto è da pagare e non riesci a bonificare al padrone di casa un sorrisone+spese ….è inutile mettersi la parrucca in testa, il nasone rosso, far finta di dare una culata per terra, scatenare l’ilarità e ringraziare tutti porgendo una margherita.
    Posso immaginare dove infileresti quella margherita……..
    Dici che stai mantenendo la calma.
    Si, ok, continua a stare calma ma nella misura in cui quella calma non sia solo apparente, rigorosamente esterna ed in realtà nasconda una quantità enorme di energia negativa che riversi dentro te stessa rischiando che esploda macellandoti dentro.
    Non ti aiuterà a trovare un lavoro decente, lo so, ma almeno se ‘sta cavolo di energia la butti fuori in qualche modo non rischi di farti, da sola, troppo male dentro.
    Il “ male dentro” è subdolo. Se ne sta ben nascosto dietro il “male fuori”, quello pratico, quello monetizzabile, convertibile in valuta.
    So si persone che hanno persino vergogna

  • 5252
    Lilly -

    a dire di stare male dentro (magari per motivi di natura emotiva) perché c’è una bolletta arretrata……
    Poi, ad un certo punto, il male dentro esce allo scoperto zompa in avanti con l’agilità di un velocista in odore di podio e ti stronca.
    E a quel punto potresti avere l’occasione fortunata che ti porterebbe a pagare le bollette tue e di tutto il tuo vicinato ma il male di vivere, quell’energia negativa accumulata dentro ti porterebbe nella migliore delle ipotesi a vedere tutto come attraverso la grata del convento delle monache di clausura, nella peggiore…….discesa libera senza protezione verso un grande buco nero che ti mangerebbe in un sol boccone.
    Nella mia vita lavorativa ho messo tutto il mio impegno, ho preso e sto prendendo (e prenderò) tante cantonate anche belle pesanti a cui ho resistito….argh….qualche volta con una fatica enorme…..(ma, devo dirlo, ho afferrato al volo anche qualche buona occasione…..), non riesco mai a fare previsioni certe, ad avere un budget su cui basarmi, se faccio due progetti sembra sempre che la loro realizzazione debba implicare l’intervento del Mago Merlino con la sua sfera di cristallo e la bacchetta del magica…. “Bidibibodibibodibibù la rata del mutuo me la paghi tu?
    Nel momento in cui metti tutto l’impegno e tutta l’attenzione hai fatto la tua parte.
    Il resto è alea allo stato puro. E l’alea non è che si concretizza in qualcosa di buono o di pessimo a seconda che tu il tuo atteggiamento sia di frustrazione alla massima potenza o di cauto ottimismo speranzoso.
    L’alea no, cara Naty, ma il tuo umore, il tuo dentro, la tua mente ( a panza) SI!
    Ora penserai: “Mbè?? E quindi? E allora?
    Uh! Ti rispondo “alla genovese” (mi scusino i genovesi per il massacro della frase…..):
    E mì….. alua…..alua ninta”!
    Nel senso che una soluzione non ce l’ho se non l’invitare a sfogarti, a raccontare, a svuotare, a maledire per poi dire lo stesso “AHHHHH” che può uscire dalla bocca di una persona stitica che ha appena vinto la sua personale battaglia con la tazza del cesso….…..
    Però ti riporto paro paro una bellissima frase di Luna datata ieri: “ci sono tappe del viaggio che non puoi proprio sceglierle, puoi viverle e basta, tenendo stretto il timone, e cercando di imparare anche dall’acqua che entra in barca”.
    Per me ha espresso l’essenza della vita in 29 parole! Grazie Luna.

    Ciao a tutti. Un bacione.

  • 5253
    LUNA -

    IRIS: @la cosa brutta delle storie che finiscono non è il tempo trascorso insieme ma il tempo che si da o si perde per una storia finita.
    Sicuramente il tempo serve per ripensare e capire, per trovare delle scuse e per colpevolizzare lui o noi stessi…

    il tempo per trovare delle scuse e per colpevolizzare noi stessi o lui, hai ragione, è tempo perso.

    Infatti colpevolizzare noi stessi, gli altri ecc non serve a niente. Mai. Mangia energie.
    E la rabbia, quando smette di essere reattiva e funzionale, diventa un pugno nello stomaco che ti porti dietro da solo.
    Qui non lo facciamo, osserva questo. Non credo. Non credo che stiamo a colpevolizzare. Credo che guardare avanti o guardare indietro osservando delle dinamiche, togliendo il concetto di colpa, ma guardando che a volte ci si incastra in certi funzionamenti, senza saperlo, sia un’altra cosa.
    O anche ammettere che qualcuno che abbiamo incontrato, fosse anche un santo o un diavolo, non era la persona per noi.
    O se lo era comunque non c’è più, e quindi non ci resta che raccogliere baracca e burattini e stare nella realtà, che al momento… la realtà ci offre. e vedere cosa possiamo farci, ora, di quella nuova realtà.

    L’essere umano, molto spesso, passa da due concetti opposti: la colpevolizzazione (se avessi fatto questo o quello… non valgo una cippa, sono sbagliato io è tutta colpa mia) e la passività (la vita è qualcosa che ti arriva addosso come un treno e tu non puoi farci niente, gli altri sono tutti sbagliati, anche se io sono buono me la beccherò sempre in quel posto).
    Passa dall’idealizzazione al pessimismo cosmico.

    L’essere umano molto spesso passa il tempo a tirare testate su ciò che non può cambiare, tentando di cambiarlo a tutti i costi, e a non usare le energie invece per ciò su cui può intervenire.

    In realtà la vita è fatta di avvenimenti e altre persone, fuori da noi, che non possiamo ovviamente controllare, nei pensieri, nei sentimenti, nelle motivazioni, nel funzionamento.
    Non possiamo scegliere al 100% e mai possiamo scegliere per gli altri. Ma scegliamo anche più di quello che pensiamo. Scegliamo di restare o di andare, di perseverare o rinunciare…
    Ci ritroviamo persino a scegliere se restare o no in una storia che di fatto non esiste più perché qualcuno ha già scelto che non c’è.

    La realtà non è rose e fiori, e ci sono mazzate da cui davvero puoi non risollevarti più. Ci sono problemi che possono davvero mettere un muro tra te e la vita, definitivo.
    Ci sono malattie mentali e fisiche che davvero condizionano la vita pesantemente, che invalidano.
    Ma ci sono anche invalidità che crediamo di avere e non abbiamo. Ci sono anche botte da cui possiamo risollevarci e perdiamo un sacco di energie senza rendercene conto.

    Non sto facendo un discorso di relativizzazione, che odio. Non sto dicendo che c’è un dolore di serie a e uno di serie b. Il dolore è dolore, e se ti senti a pezzi ti senti a pezzi. La fine di un amore è un trauma. E se sto qua a scrivere

  • 5254
    LUNA -

    di certe dinamiche e delle molestie morali e di quanto l’incontro con la violenza (agita/subita e anche molto sottile) possa provocare un dolore e uno stato di prostrazione che rischia di diventare invalidante è perché penso che ci sono dolori più nascosti, ma non per questo meno forti, sui quali, però, grazie, a Dio, è possibile intervenire. Da dentro, per riparare le lesioni.
    Intervenire da sè su di sè, intendo, scoprendo che è possibile.

    LILLY: mi hai ricordato una mia amica che ha smesso di fumare (io no) e che dice che la sua vita “metropolitana” ha ancora i suoi stress, ma almeno non ha più quello delle sigarette 😉
    E calcolando che secondo me esistono gli uomini o le relazioni sigaretta direi che l’esempio in qualche modo ci sta 😉

    E il tuo esempio sullo struzzo mi ha ricordato anche un’altra cosa (tra le mie libere associazioni e le tue, eheheheheh 🙂 quando il mio gatto, se aveva paura, metteva la testa sotto il mobile, pensando di essersi nascosto, ma in realtà restava fuori con corpo e coda…
    chissà quante volte nella vita abbiamo creduto di proteggerci, perché mettevamo la testa sotto l’armadio, ma in realtà volendo, potevano essere mazzate… Stare fuori con tutto il corpo, gli occhi, la capoccia, e la panza in primis (ascoltandola) con un’attenzione consapevole rispetto alla realtà merita senz’altro 🙂

    Ho superato degli scogli dentro, che è la cosa più importante. alcuni che c’erano già, e in buona fede non lo sapevo, altri che si erano creati.
    Mi è capitato di vivere situazioni simili, perché le persone (anche in famiglia) mi proponevano nuovamente i loro meccanismi, ma di viverle io in modo diverso e di reagire diversamente. Ed è per quello che insisto su certi punti.
    A volte dall’altra parte non si è mossa una virgola, ma ho visto come il copione in realtà non sia scritto, anche se certe dinamiche sembrano avere una fissità. Voglio dire che se anche dall’altra parte il copione non cambia può cambiare comunque il tuo. Saperlo fa la differenza, come ascoltarsi.

    E penso che Tina capisce cosa intendo 🙂
    Tina ti mando un grande bacione 🙂 🙂 🙂 🙂

    NATY: mi dispiace molto per il groviglio.
    qui stai dando molto, quindi l’energia c’è.

  • 5255
    LUNA -

    NATY: Penso anche che ci sono dei momenti nella vita in cui, cazzarola, possiamo proprio essere stanchi, e sentirci demotivati, anche e soprattutto se siamo sempre stati dei combattenti.
    E non mi metterò nel ritornello (capisco che ti possa nauseare, anche e soprattutto se sei stanca e hai le riflessioni che hai) ma permettimi di dirti, perché lo penso, di me, che essere dei combattenti, se serve, è comunque una fortuna. Sarebbe meglio se non servisse, ma se serve è un bene essere dei combattenti. L’importante è non combattere nella direzione sbagliata, che è una cosa che frustra i combattenti, ma a volte può capitare. E anche di non rendersene immediatamente conto mentre ci si sta dentro.
    O di combattere contro se stessi, che è peggio.
    Io credo che la sensazione groviglio a volte capiti anche perché abbiamo bisogno di riaggiustare un certo tiro dentro di noi, fondamentalmente credo che le crisi di questo tipo, se non ci implodi dentro e non ci caschi come in buco nero, siano in realtà dei momenti in cui l’energia c’è eccome, solo che è in qualche modo bloccata. Ma a volte è bloccata come se fosse al box a farsi dare un’occhiata ai pneumatici e al motore, per poi ripartire.

    Personalmente comprendo anche il tuo dire che non parli perché non ti piace girare a vuoto. Io se ho un problema preferisco usare le mie energie per centrarmi, valutare, anche de panza, e risolvere le cose piuttosto che girare in tondo con le parole. Ciò non significa che a bisogno io non mi sfoghi (lo sanno le mie amiche che se ho bisogno mi sfogo eccome ma sanno anche che se non lo faccio vuol dire che non ne ho bisogno, non è la cosa che mi serve in quel momento) o che mi chiuda e non vada, se ne sento il bisogno, anche sul monte Uazzabbì Uazzabbà ad ascoltare l’oracolo. Ma ci sono dei momenti in cui uno sente che gli elementi ce li ha, e non li mette fuori perché li ha già. E non vuole disperdere le energie parlandone, perché ha bisogno di quelle energie.
    Tuttavia è chiaro – anche se di primo achito non mi sembri il tipo – che se invece in qualche modo stai implodendo dentro al tuo groviglio: sfogati!!!

    Per quanto riguarda l’amore forse (forse, sottolineo forse, perché è la tua vita, e non mi permetto) il problema sta proprio nel fatto che hai dato, hai sempre avuto rispetto ecc alle persone che non erano quelle giuste, e che non hai modulato il dare a seconda delle circostanze e dell’effettivo ricevere. E per quanto riguarda il rispetto lo considero prioritario, però bisogna che anche l’altro ci rispetti in egual misura. Se non lo fa entrare nel non rispetto sarebbe tradire se stessi, e quindi meglio restare se stessi. Ma da un’altra parte.
    Tu hai tantissimo da dare, e si vede. Anche la tua stessa forza. Investilo bene nei campi in cui più si può scegliere chi avere accanto.

    Lilly: 29 parole? caspita… non oso pensare quante siano allora tutte quelle dei miei post 😉 😉

    LULU: hai ragione a piacerti 🙂 non capisco questa etichetta di “follia” che ricorre, però

  • 5256
    franz -

    X LUNA e LILLY
    No è che nello scrivere spesso si utilizzan toni che paiono enfatici o strappalacrime quando si tratta solo di esperienze umane…troppo umane, solo che talvolta le si vuol caricare di significati metafisici. Cara LUNA l’essere o diventare sereni o raggiungere un equilibrio per quanto instabile sia, non è frutto di un programma o di un volere assoluto, nè dipende dall’intervento provvidenziale di una persona. E’ un lavoro su noi stessi e credo che le esperienze relazionali negative debban servire, al di la delle colpe che si imputano ai reprobi che ci mollano in asso, a portare qualke correzione nel nostro modo d’essere o a smussare certe criticità….Personalmente ho scelto di nn buttarmi in un altro rapporto sino a quando nn fossi sulla strada della “guarigione”, chè, a mio avviso, è fuorviante cercar nel partner un infermiere o una terapia. Poi i dubbi o i passaggi a vuoto possn succedere…Mi pare fosse B. Russel che sosteneva che la cosa seccante di questo mondo è che gli imbecilli sono sicuri di se, mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi…
    Bè, LILLY, io ho sempre creduto nel logos, ma devo ammettere che in certi ambiti (sto parlando delle chat)son rimasto stupito dall’essenzialità esasperata e monocorde dei dialoghi; anche se il fine è concreto, nulla vieta di comportarsi in maniera civile e rilassata (fatti non foste etc etc.)…Predominava lo slogan e la frase fatta anche da pesone nient’affatto stupide, come ho avuto modo di verificare…
    Quanto ai consigli, bè, a parte quelli palesemente in imbarazzo o quelli che ti dan consigli ritagliati sul proprio modo d’essere senza sforzarsi minimamente di capire e sintonizzarsi sull’altro, vale un celeberrimo dialogo tratto da Fight club, dove uno dei protagonisti si lamenta della sua difficoltà a comunicare e l’altro gli risponde “Ma cosa ti aspetti? E’ evidente che ciascuno aspetta solo il suo turno per parlare”….
    Comunque è vero “il mal comune…”, nn c’entra, è che quando ti capita una mazzata, capisci che solo il confronto con gli altri ti può aiutare ad uscirne integro e arricchito e spesso, ahimè, sono gli estranei o i conoscenti ad essere più recettivi e disponibili….occasione in più pre recidere i rami secchi.
    Un abbraccio

  • 5257
    Naty -

    Ciao tutti.
    LULU, grazie.Ti devo dire che mi sono messa a piangere. L’immagine di quell’abbraccio alla tua amica, senza dire niente, oltre che commovente di per sé, mi ha ricordato due episodi: uno, un abbraccio da un’amica, quando ero molto, molto giovane, un’adolescente. Un altro, un abbraccio che ho dato io a una semi-conoscente (insomma, una persona che conoscevo da poco tempo, che trovai per caso disperata).
    Purtroppo quella persona che ha consolato me quel giorno di tanti anni fa, non c’è più. E’ morta molto giovane, poco tempo dopo.

    Umore nero per me, in questi giorni, ma non mollo. Perdio, non mollo.

    Lilly, grazie: adoro le persone che mi fanno ridere (ciò non significa che io detesti LULU perché mi ha fatto piangere, eh!:-))) e mi piacciono le persone che sorridono.

    Luna, grazie, se mi dici che sto dando qualcosa qui, ne sono veramente contenta. Quando la smettiamo di fumare io e te… Eh?

  • 5258
    LUNA -

    Franz:. non stiamo dicendo le stesse cose riguardo l’equilibrio? 🙂
    L’enfasi è spesso dovuta al fatto, credo, che le esperienze umane più che fatti sono esperienze emotive, cariche per ciascuno di significati emotivi. E ciascuno esprime la sua emotività, oltre che i pensieri, a proprio modo 🙂

    NATY: c’è il famoso libro di Allen Carr che, pare, funzioni benissimo. Conosco diverse persone che hanno smesso, sul serio, dopo averlo letto. E infatti io al momento non lo leggo, anche se ce l’ho. In qualche cosa devo pur essere ottusa, no??? scherzooooooo

  • 5259
    LUNA -

    NATY: stai dando moltissimo, non qualcosa. E se lo stai dando senza accorgertene ancora meglio… nel senso che vuol dire che è proprio una cosa che ti appartiene e ti somiglia al punto che neanche te ne accorgi 🙂 perché viene de panza, bypassando il filtro del tuo groviglio, che probabilmente è anche frutto del pensiero.
    Sembra un concetto un po’ strampalato, vero? 😉
    Intendo dire che forse sei più vicina a te, de panza, adesso, anche nel groviglio, di quanto pensi. E che le tue risorse, la tua energia, la tua bellezza generale, in qualcosa che ti somiglia, escono eccome. Vedrai che c’è qualcosa che ti somiglia veramente, che ti aspetta, vicino, in cui potrai incanalare tutto il bello che hai 🙂

    Un grosso bacio 🙂

  • 5260
    LULU -

    Giornataccia!!!
    Oggi non basta dire che ce la faro’ a riacquistare l’autostima. Oggi ho bisogno di sapere come. Incertezza sulle mie capacita’, sensazione di sfinimento soprattutto carenza di stimoli. Non voglio sentirmi perfetta, ma voglio accettarmi per quello che sono, so’ di avere punti di forza e di debolezza. Il problema e’ non cadere in balia del senso di inadeguatezza. Vorrei non arrendermi davanti al fallimento, ma trarne degli utili insegnamenti per il futuro.
    Ricordi, dolore, sofferenza, rimbalzano oggi nel mio cervello.
    La testa mi sembra pesante come un macigno, vorrei fosse vuota, per non pensare.
    Perche’ questo dolore dopo cosi’ tanto tempo torna a galla?!
    Perche’ la speranza di un futuro alla mia eta’ inizia ad essere compromesso, ho paura, paura della solitudine, ho paura di me stessa.
    Quante sane e sante parole sento intorno, perche’ pero’ alcuni giorni mi scivolano addosso quasi senza passare?|
    Quando dopo tanto tormento avro’ un po’ di meritata pace!!!!!
    Eppure il mio amore era soffrire, eppure lo giustificavo sempre e comunque per il suo carattere, la sua indifferenza, i suoi tradimenti…
    Alloraaaaaa!!!!!
    Allora era un amare troppo, era un calpestare me stessa, era mettere a repentaglio la mia salute e la mia sicurezza.Certo belle parole, belle autoconvinzione, ma oggi a cosa servono?! A poco, sto’ male, e’ vero ho dato amore anche se non ne ricevevo, avevo bisogno d’amore.
    Perche’ parlo spesso di follia? Perche’ le mie soluzioni sono diventate i miei problemi piu’ gravi.
    Cerco sollievo, ma a volte non ne trovo, spesso arrivo all’orlo della pazzia.
    Vorrei poter svitare la mia testa dal corpo, lavarla completamente con la candeggina e farle fare un bel giro di centrifuga a 1000 giri, chissa’ forse potrebbe funzionare, e questa cosa e’ se non follia?…..
    Scusate, LULU.

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