La fine improvvisa di un amore
di
Loredana
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Verissimo. Poi ci sono persone che hanno un migliore equilibrio di base e altre meno, perché magari si conoscono meno. O che lo perdono perché passa uno tsunami emotivo. E in quel caso, Kikka, perché la vita, in senso buono, prenda il sopravvento, bisogna anche aiutarla a trovare il terreno dove farlo. Sapendo allontanare ciò che ci fa male, e avvicinare ciò che ci fa stare bene.
E’ anche vero che a volte ci si ritrova comunque in qualche modo in equilibrio, attraverso l’adattamento, ma è un equilibrio che in termini di costi/benefici tende verso i costi. Per esempio quando si sceglie di non fare una serie di cose, che sarebbero necessarie al nostro equilibrio, e la rinuncia ci pesa, per tentare di tenere in equilibrio una relazione e noi stessi rispetto a quella situazione… perché altrimenti facendo quelle cose l’altra persona ci tormenterebbe, con sensi di colpa o varie vessazioni, e ciò capiamo che ci destabilizzerebbe. E quindi cerchiamo un compromesso, proprio per restare in equilibrio, ma è un equilibrio faticoso, precario…
In realtà l’equilibrio è probabilmente frutto di una serie di scelte continue, nel presente, ascoltandosi, e di riassestamenti. Dalla scelta del caffé con il latte o meno, alla strada da fare al mattino per andare a lavorare, dall’organizzarsi in un certo modo, il migliore per se stessi, dalla scelta se uscire o no con qualcuno (a seconda dell’umore proprio e dell’altro… non nel senso di rifiutare chi sta male, ma di avere presente il livello delle proprie difese e come gestirle) sino a dove vivere e con chi.
Ci sono scelte più automatiche, istintive, delle quali non ci rendiamo conto, perché le compiamo in modo naturale, altre hanno invece bisogno di un contatto più pulito e più profondo, perché sono più complesse. Ma il principio è probabilmente lo stesso.
@è una catena che però va interrotta, e qualcuno deve farlo.
sono d’accordo, e penso che quello che si può fare, tutti, è lavorare sul proprio equilibrio. E nessuno può farlo per un altro, al posto suo. Riconoscere la sofferenza negli altri è importante, ma è anche necessario capire, sul serio, cosa è possibile fare per gli altri e cosa no. E capire che le persone funzionano nel loro modo pensano che, per il loro equilibrio, vero o finto che sia, quella sia la via. Il buonismo non aiuta. Perché non è obiettivo, e spesso manca anche dell’umiltà di riconoscere che gli altri sono persone a sè. Non aggiungere sofferenza a chi ha patito sofferenza è un conto, offrire amore qualcuno che non è stato amato, ma se quel qualcuno non riesce ad accogliere l’amore o a riconoscere la serenità non puoi fare per lui un lavoro che può fare solo dentro di sè. Se può, se vuole. Puoi offrirgli tutta la tranquillità del mondo, intorno, ma per quella interna non puoi fare ciò che può fare solo lui o lei.
Ho un amico che lavora con ragazzi che hanno grossi problemi, vengono da situazioni disagiate e spesso violente, e lui lavora con loro anche per aiutarli a recuperarsi. E sicuramente l’empatia è importantissima quando lavora con loro, e non è mai solo un lavoro un lavoro così, però se lui non avesse presente il suo equilibrio, se si facesse travolgere dalle loro dinamiche, non sarebbe loro d’aiuto.
Scusate se mi intrometto nel vostro dialogo, non sempre e’ facile riuscire in cio’ che vorremmo, tutti abbiamo i nostri buoni propositi. Un buon lavoro o per lo meno decoroso, una bella casa, una bella famiglia, un bel futuro….volere non sempre e’ potere. Parlo per me, io, donna non piu’ giovane, dedicata a tutto e a tutti, convinta che la mia persona tutta d’un pezzo non si sarebbe piegata a mortificanti atteggiamenti. Sicura che per amore non avrebbe fatto sbagli, si e’ annientata, e quando dico annientata dico la parola giusta per un uomo che non era in realta’ cio’ che diceva di essere. Violenza psicologica, addossandosi ogni tipo di colpa, anche quella del tradimento, semplicemente perche’ alcuni problemi di salute avevano compromesso temporaneamente rapporti intimi oppure semplicemente perche’, parole sue,” le donne in generale mi piacciono tutte”.(bella deficente io vero?!) Cercavo di accontentarlo sempre e comunque, osservavo la sua faccia per capire il suo umore e comportarmi di conseguenza….non mi ritengo una sprovveduta, sono economicamente indipendente ma non riuscivo a reagire…stavo male e basta. Poi come e’ andata? Se ne e’ andato con una ragazza piu’ giovane, dicendomi pero’ che quando tra qualche anno si sara’ calmato tornera’ da me!!!!! Ed io cosa sono una casa di riposo? Io ho fallito, eppure non avrei voluto. Sono fallita, la mia vita e’ un fallimento, eppure vi giuro non ho mai mollato, anche quando a mia figlia le diedero (per fortuna per errore) pochi mesi di vita. Adesso tutto e’ crollato, ogni volta che credo di aver fatto un minuscolo passo avanti ne faccio due indietro. I ricordi tornano come pugnalate, luoghi, circostanze, eventi tornano alla mente e vanno direttamente a trafiggere il cuore. Vorrei essere piu’ razionale, meno emotiva ma stavolta, forse a causa della mia eta’(47 anni) non ho piu’ tanta forza per andare avanti. Anche la mia psicoterapeuta mi dice che siamo noi che ci facciamo il futuro anche se c’e’ una buona percentuale di casualità, le persone ce le scegliamo proprio perche’ sono cosi, e esiste sempre una motivazione. Allora e’ proprio tutto vero, HO SBAGLIATO TUTTO E STO SBAGLIANDO ANCORA visto che non riesco a dimenticarlo. Scusate la mia intromissione. Lulu
Ciao a tutti,
scusate se nei miei post sono stato confuso,ho messo troppa carne al fuoco,ma in un certo modo mi sono sfogato.. avevo bisogno di parlare a qualcuno di tutte queste cose..
Luna come sempre sei riuscita a capire parecchie cose della mia storia.Purtroppo nelle storie d’amore avvolte si innescano meccanismi che pensiamo di aver sotto controllo,ma in realta giorno dopo giorno ci logorano e ci fanno diventare altri, sensa che c’e’ ne rendiamo conto.in questo momento e propio vero, ho una gran confusione in testa, penso che sia pure normale,ma una cosa e certa e sicura..il fatto che non stiamo piu’ insieme non puo solo che farci del bene ad entrambe..
Mi hai chiesto che rapporto vorrei oggi con lei??
Ma quello che hanno le persone normali e civili, che ci si saluti in tranquilità..sensa rancori sensa guardarsi in cagnesco sprizzando odio da tutte le parti,oppure che quando mi chiama al tel, non sia solo per dimmi cose cattive, tutto qui,anche perché lei con i suoi ex a mantenuto sempre dei buoni rapporti,e se ne vantava, non capisco perchè non debba farlo con me, visto che rispetto a gli altri due non l’ho cornificata e non gli ho fatto mancare nulla..
ma si vede forse che al momento non e pronta a cio’,
propio ieri sera ero insieme ad una sua amica, e anche lei a notato il suo comportamento nei miei confronti..e mi ha detto le stesse cose,be’ che dire pian pianino tentero di rimettere a posto la mia vita’,lasciandomi scivolare le cattiverie addosso..baci a tuttiiii
Lulu, perchè ti scusi? E’ un dialogo aperto. Io mi infilo nei dialoghi di tutti……..
Sarò brevissima. Sai cosa penso? Che nel momento in cui riesci a sentire dentro di te che hai “sbagliato” qualcosa (e ripeto l’esppressione “sbaglio” che hai usato tu solo per velocità ma non la condivido …..sul concetto di sbaglio e soprattutto sull’individuazione di chi ha veramente sbagliato ci sarebbe da scrivere un trattato)……..bè..è proprio in quel momento che stai cominciando a buttare i primi semi della tua personale ricrescita!
Un bacio a tutti!
Ma quale intromissione, LULU, sei la benvenuta!
Oggi ti posso dire ben poco, ma… Hai sbagliato tutto? Non esageriamo, su… Un’indipendenza economica, una figlia, ti sembrano poco? Oppure: ti sembrano “ho sbagliato tutto”?
Ciao a Luna, ciao a tutti.
PS: LULU, guarda che con “Ed io cosa sono una casa di riposo?” sei riuscita a farmi ridere, sai?
Francesco: uno sfogo è uno sfogo 🙂 ci mancherebbe altro che uno non si sfogasse come gli viene ;)se non eri confuso probabilmente non avresti neanche scritto, no? Non è mica facile riassumere delle emozioni, così forti, e due anni di storia, in poche parole.
se ti ho detto che non capivo non era per dire che ti eri spiegato male – scusa tu se ho sbagliato involontariamente il tono, e magari ti ho anche pungolato troppo – ma perché mi interessava capire meglio per tentare di non parlare di mele se si stava parlando di arance 🙂 visto che stiamo parlando di cose molto intime, personali e che hanno, per chi le vive, il loro forte impatto emotivo. Posso comunque capire e dire fischi per fiaschi, ma cercavo di capire il meglio possibile.
Caro Francesco, c’è una cosa che puoi fare riguardo alle cattiverie oltre a fartele scivolare addosso… puoi spostarti prima e schivarle alla radice. Lei avrà bisogno di urlarti delle cattiverie, ma mi pare di capire che tu hai molto bisogno di non sentirtele urlare. Quindi evita.
Per quanto riguarda il suo bel rapporto con gli ex ho due ipotesi:
1. chissà come mai, in vicende come queste, ci sono sempre dei fantomatici ex o delle fantomatiche ex con cui il rapporto è stato idialliaco o durante e dopo, o comunque dopo. Fosse anche vero che questi ex con così ottimi rapporti esistano passo al punto 2:
2. Scusa se sono così dura, e premetto che capisco perché ti frega (il procedimento emotivo mentale, intendo, posso immaginarlo) MA:
a te che caz te ne frega del fatto che con i suoi ex ha mantenuto dei buoni rapporti?
Persone diverse, storie diverse, situazioni diverse, anche “revisionismo storico” magari,dinamiche diverse, e pure acqua che è passata sotto i ponti.
Fatti gli affari tuoi, che delle storie passate sue, che non sono roba tua, non te ne fai niente. Azzi suoi e dei suoi ex come si è gestita e si gestisce il rapporto con tizio, caio e sempronio.
STAI NEL PRESENTE e stai nella questione, e cioè come ti senti tu.
Certo che sarebbe bello un rapporto civile, salutarsi per strada, ecc ecc. E chi lo nega?
Ma stai nella realtà: ora le cose non stanno così. Per avere un rapporto civile e salutarsi serenamente per strada bisogna che tutti e due si salutino civilmente e serenamente.
Perché non lo fa?
Perché lei ora è così.
Allarga la questione: cosa vuoi? stare sereno?
e allora comincia a stare sereno tu.
non vuoi litigare con lei?
e allora non litigarci.
non vuoi che ti urli cattiverie?
e allora non prestare il fianco alle sue cattiverie.
Non è così che dovrebbe andare?
Ho capito, ma è così che va ora.
Cosa puoi concretamente fare per cambiare le cose?
non puoi entrare nella sua testa, nella sua rabbia, nella sua instabilità, nel fatto che ora lei è così. Non puoi gestire lei per lei nè per te (mi pare che non ti è mai riuscito, giusto?)
Puoi gestire te stesso guardando la realtà e smettendola di stare nei “se”.
Ora spostati. Poi si vedrà
Non è tempo per voi, mi sa, parafrasando Ligabue.
LULU: grazie a te di essere passata di qua e di averci regalato le tue parole e le tue emozioni.
Se te la senti continua, perché non solo sei la benvenuta, ma tu puoi fare molto per tutti noi.
Vai e vieni quando ti pare, che qui la porta è sempre aperta 🙂
Lulu carissima, sono felice di leggere che stai facendo una cosa bella per te 🙂 che ti sei messa in viaggio per ritrovarti 🙂 🙂 🙂
Ti sembra di esserti persa? ti troverai 🙂
ti sembra di fare un passo avanti e due indietro, ma in realtà ogni passo avanti che fai vale tantissimo, e con il tempo ti accorgerai di quanto, uno dopo l’altro, fanno già parte di te.
Ho scritto altrove, perché per me è stato vero, e forse può esserlo anche per altre persone, che nelle “giungle” che sono certe esperienze anche le parole assumono un significato diverso, più severo. Responsabilità, scelta, volontà sono tra quelle. Sono parole che sembrano, in un primo momento, guardarci storto. Parlarci di errori e di colpa. Sembrano nemiche. Ma non è così.
Mi credi che quelle, invece, sono parole, concetti, che hanno dentro la libertà per uscire dalla giungla?
Non sei una fallita.
Sei una bellissima persona, Lulu.
Sei solo una persona che ha attraversato una tempesta. Ma non sei la tempesta. Sei tu, e tu sei tante cose.
Una persona che saprà costruirsi un nuovo nido, dentro di sè.
No, non minimizzo il tuo dolore.
Non posso conoscerlo a fondo, perché è tuo, tua è la tua storia, tue sono le sensazioni e i pensieri.
Tua è la disperazione.
E sono io a chiederti scusa per la mia intromissione.
Ma voglio dirti, di cuore, e sul serio, che le mie non sono le parole di chi la fa facile.
Non la faccio facile per niente.
So che non è facile.
E con il massimo rispetto, te lo giuro, penso che ognuno dentro di sè sa quanto, come, perché ha sofferto, e quanto la sua sofferenza gli pesa. Perché è sua.
So come, chi ha già patito a sufficienza, può farsi male dicendosi: ho fallito.
So che è inevitabile pensarlo, e sentire quasi di annegarci dentro, prima di fare pace con se stessi, con tante cose, anche con le parole.
Tutte le volte che qualcuno intraprende il suo viaggio per ritrovarsi io mi commuovo.
Non hai perso la tua forza, hai voglia di usarla per essere felice sul serio.
Ti abbraccio. Grazie di essere passata di qua.
Ciao Kikka. Perchè non ci racconti qualcosa del tuo “essere di nuovo così” dopo un anno? Sai che qui si scatena “l’effetto cordata”, come lo chiama Luna, e mal che ti vada ti scappa un sorriso con una delle sue espressioni (non credo che sia il caso si sottolinearlo, Luna, ma non sto dicendo che tu sei ridicola ma che hai un modo di scrivere cose profonde che apre le porte all’allegria nel leggerle).
Ciao Francesco. Hai presente quando c’è un vento bestiale, lasci una finestra aperta, apri la porta e una caterva di fogli (magari allineati con un ordine maniacale) comincia a svolazzare e a depositarsi nei posti più impensati?
Hai presente la sensazione di sconforto e panico?
Ma hai presente anche, quando….mettendo tutto in ordine trovi centomila cose che pensavi di aver buttato, altre, utilissime,che non sapevi più di avere, altre che ti scatenano mille ricordi? La foto dei nonni, l’appunto con il nr di telefono, la relazione che ti sarà utile sul lavoro ed altre mille cose?
Hai presente la gioia che provi e che è la stessa di quando, da piccolo, trovavi un regalo inaspettato in camera da letto?
Beh!!!!! Non so se hai mai provato queste sensazioni….io si!
Ed ora le sto provando su me stessa.
La folata di vento è cessata, i brandelli di me stessa hanno smesso di svolazzare e sto ricomponendo tutto.
Sempre io, sempre pezzi di me, ma in un ordine nuovo, in un ordine sano.
Se la confusione genera nuovo ordine benvenga la confusione.
Ciao Lulu. Il dolore che hai dentro è il dolore di quella bruttissima sensazione di impotenza che certe persone riescono a conficcarti dentro.
Come una sorta di incaprettamento.
Se stai fermo muori e se ti muovi ti strozzi.
Tutto quell’andarevenire di ricordi ci vuole. E’ brutto ma è così. E’ fondamentale.
Ci sono tanti modi per andare avanti.
Puoi farlo indossando i paraocchi e lasciando che i ricordi si trascinino avanti camminando sempre accanto a te.
Se togli un attimo il paraocchi e ti volti, loro, i ricordi, sono sempre lì, a sfotterti facendoti ciao ciao con la manina.
Oppure puoi aspettare un attimo prima di ripartire. Puoi fermarti, affrontare i ricordi, combatterli con una lotta che ti farà male, lo so. Ma sarà un dolore sano perchè quando ti rialzerai e, finalmente, ripartirai, i ricordi saranno lì seduti per terra, vivi ma talmente abbacchiati da poterti seguire nel tuo viaggio solo da lontano.
E questo è per dirti che non bisogna dimenticare nulla di ciò che è stato perchè tutto è utile ed è fondamentale, anche le bastoste e le cantonate. Ma, appunto, bisogna ricordare, bisogna non dimenticare. Non bisogna lasciare che i ricordi del passato vivano al nostro posto il nostro presente.
Ciao Naty. Dici “io infatti mi ritrovo con nulla in mano. A parte me, e la mia dignità, che sento integra (a un alto prezzo) e non è poco”. Non è poco? Credo sia tutto. .
E’ tutto perchè cambiare abito se il corpo che c’è sotto è sano può essere difficoltoso se sei particolarmente affezionata a quell’abito ma non impossibile.
Se il corpo che devi vestire è piegato i due dal dolore, fatiscente, floscio………the mission diventa quasi impossibile…..o talmente ardua da annullare lo spirito di iniziativa.
Essere equilibrati ed amarsi, stimarsi è fondamentale.
Trovare la persona giusta, le occasioni giuste……è anche tanta (ma tanta) fortuna….
Ciao Luna. Tu sei un fenomeno della natura. E ciò che è bello e che lo sai…..ma non te la tiri.
A tutti gli altri e a tutti quanti: buon weekend!
Un bacione.
Lulu : “HO SBAGLIATO TUTTO E STO SBAGLIANDO ANCORA”
Ora scrivilo, bello grosso, su un pezzo di carta…
Poi piega il pezzo di carta, prendi un fiammifero (o un accendino – a scelta) e dai fuoco al pezzo di carta..
E mentre brucia qualche bel “vaffa” per sottolineare l’addio a quelle parole..
Sai, ogni tanto lo pensavo anche io che la mia vita è stata un fallimento… Un divorzio e una successiva “quasi” convivenza di 7 anni – troncata da lei tramite telefono – non sono uno scherzo.
Ma un figlio, un lavoro, amici (pochi ma buoni) mi fanno pensare che la mia vita non è stata un fallimento.
E poi perchè mai dobbiamo addossarci tutte le colpe? Vestire il saio e flagellarci per “colpe” non nostre?
Va bene l’autocritica, ma scusarsi e prendersi colpe anche per il comportamento della “controparte” mi pare eccessivo.
E poi l’età: mettila da parte questa “scusa”.
E’ il suo pensiero che ti “spegne”, non l’età. Quindi quando arriva pensa ad altro…
Un abbraccio!
p.s.
Il pensiero è dunque la causa principale della nostra sofferenza, l’essenza stessa della sega mentale.
Vediamo allora di affrontarlo con coraggio e di guardarlo nel bianco degli occhi sorridendogli, mentre in tasca nascondiamo un bisturi e un microscopio (oltre a una 357 magnum con il colpo in canna).
Il pensiero è come il coltello: ti ci puoi imburrare il pane oppure tagliartici la gola.
È incredibile, ma quasi tutti gli esseri umani preferiscono la seconda soluzione.