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Islam, proteste e attacchi contro il Papa

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Lettera pubblicata il 16 Settembre 2006. L'autore ha condiviso 34 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Spiritualità

La lettera ha ricevuto finora 37 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 21
    filippo -

    scusa Marira, perché non ci fai partecipi del link dal quale hai scaricato il testo del discorso di Ratisbona o anche di un cut n paste dei soli passaggi “critici”, se non sono troppo lunghi?!
    qui non si tratta di difendere un indifendibile fondamentalismo islamico, ma di verificare se Ratzinger segue la scia pacifista e conciliante di Govanni Paolo II oppure quella del fondamentalismo cattolico.
    mi sembra un diritto legittimo di chi potrebbe rischiare la vita in prima persona e in casa propria per una parola usata men che saggiamente.
    se si scopre che i giornali hanno mentito, che i commentatori televisivi hanno tutti mentito e che Ratzinger non ha fatto nulla, saremo tutti più contenti e spareremo a zero sui calunniatori.

  2. 22
    usul -

    xam70, quale libertà di critica pensi ti sarebbe lasciata nel libertario occidente se quest’ultimo sentisse minacciato il suo establishment oltre il limite del tollerabile?!
    devo ricordarti cosa è accaduto parecchi anni fa a Franca Rame o, più di recente, a Biagi?!
    la differenza tra qui e lì non è la libertà apparente di cui parli tu, ma il modo di esercitare la violenza spirituale, intellettuale e fisica.
    lì sono coatti e brutali, qui sono mafiosi, con riserva di tornare ai metodi tradizionali se si rende necessario.
    questa è l’evoluzione di cui parli tu, tecnica, non morale.
    qui capitalisti sfruttatori del I, II e III mondo con intensità crescente e religione di stato in stile romanico, là sceicchi sfruttatori dei loro connazionali e religione di stato in stile arabo.
    ma non voglio imbarcarmi in una discussione su chi ha assassinato J.F. e perché!
    come dicono qui sopra, se Ratzinger non ha detto ciò che pare abbia detto è stato calunniato e ci dovremo chiedere il perché di un’azione così meschina e stupida; ma se l’ha detto in un discorso pubblico in clima di conflitto mediorientale contro gente gasata dal veleno della religione anziché in una dotta dissertazione accademica tra suoi pari in un tranquillo gabinetto universitario, allora è un fondamentalista irresponsabile e un assassino come Khamenei.
    se permetti, non mi stanno bene entrambi e ancora di meno posso accettare una politica filoclericale da parte dei rappresentanti del popolo!

  3. 23
    filippo -

    visto che Marira non passa dati, allora i dati li passo io:

    «… Di ciò non intendo parlare ora in questa lezione; vorrei toccare solo un argomento – piuttosto marginale nella struttura dell’intero dialogo che, nel contesto del tema fede e ragione, MI HA AFFASCINATO E CHE MI SERVIRA’ COME PUNTO DI PARTENZA NELLE MIE RIFLESSIONI SU QUESTO TEMA. Nel settimo colloquio .. l’imperatore tocca il tema della JIHAD, della guerra santa. Sicuramente l’imperatore sapeva che nella sura 2, 256 si legge: “Nessuna costrizione nelle cose di fede”. È una delle sure del periodo iniziale, dicono gli esperti, IN CUI MAOMETTO ERA SENZA POTERE E MINACCIATO. Ma, naturalmente, l’imperatore conosceva anche le disposizioni, sviluppate successivamente e fissate nel Corano, circa la guerra santa … egli, in modo sorprendentemente brusco che ci stupisce, si rivolge al suo interlocutore semplicemente con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo: “MOSTRAMI PURE CIO’ CHE MAOMETTO HA PORTATO DI NUOVO E VI TROVERAI SOLTANTO DELLE COSE CATTIVE E DISUMANE, COME LA DIRETTIVA DI DIFFONDERE PER MEZZO DELLA SPADA LA FEDE CHE EGLI PREDICAVA. .. L’imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell’anima. “Dio non si compiace del sangue, non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell’anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia. Per convincere un’anima ragionevole non è necessario disporre nè del proprio braccio, nè di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte”. L’affermazione decisiva in questa argomentazione contro la conversione mediante la violenza è: NON AGIRE SECONDO RAGIONE E’ CONTRARIO ALLA NATURA DI DIO. L’editore, Theodore Khoury, commenta: “per l’imperatore, come bizantino cresciuto nella filosofia greca, quest’affermazione è evidente. PER LA DOTTRINA MUSULMANA INVECE DIO E’ ASSOLUTAMENTE TRASCENDENTE. La sua volontà non è legata a nessuna delle nostre categorie, fosse anche quella della ragionevolezza. In questo contesto Khoury cita un’opera del noto islamista francese R. Arnaldez, il quale rileva che Ibn Hazn si spinge fino a dichiarare che Dio non sarebbe legato neanche dalla sua stessa parola e che niente lo obbligherebbe a rivelare a noi la verità. SE FOSSE PER SUA VOLONTA’ L’UOMO DOVREBBE PRATICARE ANCHE L’IDOLATRIA”»

    per i commenti sull’evidenza, sulle implicazioni da I Crociata del far proprie queste affermazioni – soprattutto in tempo di contrasto mediorientale – su evidenti imbarazzo e reticenza del rappresentante vaticano ieri sera a Ballarò e sul principio “predicar bene e razzolar male” ci vediamo dopo.

  4. 24
    Yoel -

    L’islam è le sue minacce all’occidente,…Le minacce di violenza da parte dei musulmani devono essere punite così severamente che l’atto stesso, perché usare le minacce, è ritenere di poter ricorrere alla violenza per fare trionfare i propri punti di vista e ancor più grave.
    il problema principale nella nostra era a mio avviso è il Monoteismo, Vi rendete conto che l’islam in particolare e il Monoteismo in generale stano diventando un ostacolo predominante al progresso dell’umanità, la religione monoteista non è coscienza, è soltanto della tradizione. Quelli che sono Musulmani, Ebrei o Cristiani proprio perché i loro genitori lo erano prima di essi, non hanno scelto niente, in qualche modo è anche un insulto allo stesso Maometto, Gesù o Mosè! Ogni individuo su questo pianeta dovrebbe avere la possibilità di scegliere la propria religione. E arrivato il momento a preparare l’umanità futura a rendere questo pianeta più umano, che significa ridurre l’influenza negativa del monoteismo in attesa che si spenga da sé grazie ad una migliore cultura scientifica.

  5. 25
    filippo -

    Yoel, pur concordando che ai fondamentalisti religiosi e in particolare a quelli islamici (quindi NON ai musulmani) farebbe solo bene lo stesso calcio in culo che darei a quelli come Bush e ai fondamentalisti di casa nostra, per il resto ti riobietto quello che già ti obiettai lo scorso 30 marzo!
    cosa c’entra se il Dio è uno, nessuno o centomila?!
    è la religione in generale il problema e solo quando si stacca dalla ricerca/desiderio della verità assoluta per diventare statica liturgia, idolatria dell’istituzione religiosa, strategia del potere sul popolo, ossia ciò che da parecchi è stato definito “oppio dei popoli”.
    l’Ebraismo non ha gerarchia! ha solo rabbini che fanno un servizio alla Comunità e sono pagati per questo, ma le discussioni sono collegiali! i musulmani non hanno gerarchia ma hanno dei soggetti, come gli Imam o questi Ayatollah, che pretendono di fare i leader politici interpretando il Corano nel senso peggiore! i Cattolici hanno una gerarchia che sovrasta perfino i santi, tant’è che per “ispirare le sue riflessioni teologiche” Ratzinger non s’è andato a pigliare Sant’Agostino o San Benedetto o San Francesco, ma Emanuele II Paleologo, cioè un imperatore bizantino (così restiamo in tema!)!
    mi sono spiegato?!
    non è dunque il monoteismo ad essere pericoloso!
    cosa vorresti?!
    la monolatria della Ragione?!
    il Politeismo greco?!
    la Zoolatria dell’antico Egitto?!
    vero è che lo Spirito è trascendente ed è dappertutto, ma cerchiamo di attenerci razionalmente e scientificamente all’evidenza dei fatti, peraltro già ampiamente noti ai nostri antichi padri!
    per inciso andrei cauto pure con il luogo comune DELLE religioni monoteiste, perché “nei grandi numeri” c’è una sola religione monoteista, cioè l’Ebraismo e perfino relativamente, perché fino a Mosé era trascendenza (YHWH), NON teismo, carattere poi mantenuto anche nell’Islam.
    Mosé introdusse il Dio personale per far capire al popolo incolto, ma nei Vangeli, ad onta dell’addomesticamento postumo, Gesù riusa il giusto concetto di Spirito, salvo quando, per far capire agli incolti che esiste un percorso tra l’essere umano e lo Spirito, lo chiama Padre, dal che non si deve dedurre ERRONEAMENTE e STUPIDAMENTE che sta parlando di un “Papino”, ma di ciò da cui siamo prodotti e al quale possiamo tornare, dato che in noi è presente la triplice natura Materia, Intelletto, Spirito e il processo di salita o, appunto, trascendenza, in chi ha già la tensione spirituale e non certo in tutti (ciò che viene dallo Spirito è Spirito e ciò che viene dalla Materia è Materia).
    incidentalmente, questa è Metafisica, ossia la più alta delle Scienze, non “evanescienza”!

  6. 26
    Yoel -

    Caro Filippo,
    Ho citato le religioni monoteiste in quanto sono pericolose e responsabili dei più grandi drammi dell’umanità.
    Un vecchio saggio diceva “All’origine tutte le religioni erano belle, poi sono venuti i dottori della fede”!!
    Come il buddismo insegna, si può coniugare la spiritualità con la scienza perché non c’è antagonismo. Si può avere una vera vita spirituale ed aprirsi totalmente sull’universo, risentendo l’eternità e l’infinito della materia, risentendo il legame con il mondo, gli animali, le piante, l’universo, questa è una religione in armonia con l’ambiente; è forse sarà questa la religione del futuro…chi sa?

  7. 27
    filippo -

    Appunto: “All’origine tutte le religioni erano belle, poi sono venuti i dottori della fede”; siamo d’accordo!
    ma se tu dici “il monoteismo” induci chi legge in errore.
    nel XIV secolo a.e.v. Amenophis IV introdusse il Monoteismo in Egitto, ma i massacri li commissionava il clero che gestiva la religione di stato, non Amenophis IV e non il Monoteismo
    Mosè canonizzò la credenza nel Dio unico e personale, ossia il monoteismo ebraico, ma le porcate le fece molto più tardi il clero che gestiva la religione, non Mosè e non il Monoteismo.
    Il Cristianesimo primitivo era comunità e lì mica si facevano prepotenze, poi so’ arrivati i preti: addio Cristo e si deve ancora perdere tempo con il conflitto strumentale tra scienza e fede perché i preti sono attaccati come l’edera al monopolio delle anime e lo possono mantenere solo in quel modo, ossia con l’irrazionalità (incidentalmente, non ti fa indignare che Ratzinger, siccome sente scivolare la sedia, possa sfacciatamente parlare in pubblico di quant’è razionale Dio e che poi faccia appello all’irrazionalità della fede per mantenere la greppia?!).
    il Buddismo non è una religione in senso proprio perché non vi si venera alcun Dio e non c’è alcuna clerocrazia; l’ottuplice sentiero del Buddha è una via di purificazione e liberazione, ossia una scelta metafisica. Poiché la metafisica è conoscenza, è ovvio che non c’è contrasto tra scienza e Buddismo. Comunque, non mischiamo il Buddismo, o il Taoismo, che so’ robe serie e senza macchia, con ‘ste robe terra terra.

  8. 28
    filippo -

    scusa Yoel, mi sono dimenticato di sottolineare una cosa importante: se ti vai a rivedere i concetti base, vedrai che la differenza tra Ebraismo, Buddismo e Taoismo è solo formale e si potrebbe facilmente dimostrare.
    poiché il Cristianesimo è Ebraismo semplificato, anche questo ci rientra; poiché Maometto fu istruito dal monaco cristiano Sergio, la sua predicazione iniziale è nella sostanza di radice ebraico-cristiana e i profeti dell’ebraismo sono tutti riconosciuti, Cristo compreso, pure l’Islam ci rientra.
    questo ci riporta alla questione di fondo e cioè che le differenze sono solo strumentali ai monopoli clericali, cosa già constatata non senza amarezze da S. Benedetto, da S. Francesco, da Giovanna d’Arco e non solo da loro.
    pertanto, se ne arguiscono anche le contromisure sociali adeguate, ossia quelle attuate solo parzialmente nell’800 liberale.
    mentre Ratzinger soffia sul fuoco, noi dobbiamo spegnere sia quelli come Khamenei e Ratzinger, sia il fuoco e concentrare gli sforzi sull’emancipazione del mondo dai monopoli clericali esattamente come dovremmo fare con le multinazionali che devastano il pianeta; stesso problema!

  9. 29
    usul -

    Un bit d’informazione supplementare sulla questione da parte di “notizie Radicali”:

    “… predicar bene e razzolar male è un classico. Ma la cosa strana – direi divertente – che accadde nel 1556 è che a perorare la causa
    degli ebrei di Ancona fu il sultano turco Suliman; egli intercesse presso Paolo IV, riuscendo però a salvare solo gli ebrei che erano giunti
    nello Stato Pontificio dal suo sultanato, gli altri furono tutti bruciati vivi. Se uno pensa al fatto che i cristiani agiscono “con logos” e i
    musulmani, invece, con quella loro irragionevolezza tutta coranica, risulta assai più divertente – direi strano – apprendere che per secoli
    e secoli gli ebrei ebbero vita relativamente facile nei paesi islamici: tollerati, addirittura rispettati in molti casi. Intorno al 1545 un ebreo
    che viveva in Turchia scriveva: “Ho saputo delle afflizioni più amare della morte, che si sono abbattute sui nostri fratelli in Germania,
    delle leggi tiranniche, del battesimo forzato e delle espulsioni, che sono all’ordine del giorno. Io, Isaac Zarfati, dichiaro a tutti voi che la
    Turchia è una terra dove non manca nulla, e dove, se lo vorrete, tutto vi andrà bene. Non è forse meglio per voi vivere sotto i musulmani
    che sotto i cristiani? Qui ogni uomo può vivere in pace sotto la sua vigna e il suo fico”. Un Editto del sultano Mehmet, datato 1602,
    recita: “Dato che, in accordo con quanto Dio onnipotente ha comandato nel Suo Libro riguardo alle comunità degli ebrei e dei cristiani, la loro protezione e difesa e la salvaguardia delle loro vite e dei loro possessi sono un dovere perpetuo e collettivo della generalità dei musulmani e un obbligo necessario che incombe su tutti i sovrani dell’Islam. Pertanto è necessario e importante che la mia
    preoccupazione elevata e religiosamente ispirata tenda ad assicurare che, in accordo con la nobile shari’a, ognuna di queste comunità
    che paga a me le tasse, nei giorni del mio regno imperiale e nel periodo del mio felice califfato, vivano in tranquillità e pace di mente e
    possano andare dietro ai loro affari, che nessuno li ostacoli dal farlo, e che nessuno provochi offesa alle loro persone o ai loro possessi,
    in violazione del comando di Dio e in contravvenzione alla santa legge del Profeta”.

    ……………………..

  10. 30
    usul -

    ……………………

    Donde, di poi, tanto odio musulmano verso gli ebrei? Potrebbe esserci d’aiuto il parere di Moshe Perlmann, che ha studiato per decenni la storia degli ebrei che per quattordici secoli hanno vissuto diverse e alterne sorti nelle terre d’islam. Ne “La polemica medievale tra islam e giudaismo” (1974), Perlmann scrive: “Sembrerebbe che la polemica islamica diretta contro gli ebrei e l’ebraismo sia sorta e sia stata alimentata in misura considerevole e decisiva da fonti cristiane, in parte pre-islamiche, confluite nell’ambiente islamico in seguito alla conversione in massa dei cristiani. Queste argomentazioni erano a loro volta in parte radicate nel patrimonio antiebraico dell’antichità, e furono rinfocolate da ebrei convertiti. Vi era un arsenale di argomentazioni a favore dell’Islam e contro le fedi più antiche, un arsenale fornito dai convertiti all’Islam sia ebrei sia cristiani”.”

    http://www.radicali.it/newsletter/view.php?id=72170&numero=4264&title=NOTIZIE%20RADICALI

    Il pezzo si commenta da solo e si aggiunge al fondamentalismo degli editti, delle bolle e degli annunci di questo pericoloso ipocrita di Ratzinger, che qualcuno ha citato correttamente più sopra.

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