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L’ipocrisia del politicamente corretto

Gentile direttore
Voglio prendere spunta dalla recente e per me inaspettata “apertura della chiesa” alle sempre più pressanti pretese di quelle persone che i media oggi amano identificare con la sigla Lgbtq , cioè la possibilità di poter battezzare i bimbi da questi adottati pur se avuti attraverso la gestazione di altri. Tale notizia mi è parsa una possente spallata contro quell’argine, ormai sempre più fragile, che tenta di proteggere l’essenza di ciò che è stato il frutto di milioni di anni d’evoluzione e, per i credenti, della scelta onnisciente di una volontà divina se non, della sintesi perfetta di entrambi le cose ossia, il meraviglio alchemico equilibrio che da sempre ha sapientemente assemblato gli elementi costitutivi della così detta famiglia naturale e la cui rappresentazione, in questo periodo di festività natalizie, popola milioni di presepi in tutto mondo. Mi premerebbe allora ricordare a chi avrebbe il dovere “istituzionale” di tutelare anziché scardinare tali delicati equilibri che: gli albori dell’uomo, ebbero inizio quando: un maschio e una femmina di ominidi si accoppiarono, le femmine, dopo qualche mese di gestazione, diedero alla luce la prole la quale, a sua volta, giunta in età fertile, si congiunse con altri membri della stessa specie ma di sesso diverso e così via. Col trascorrere del tempo, quei gruppi sparuti di ominidi diventarono sempre più numerosi ed evoluti così come le loro comunità. Una sola cosa però, non variava mai e cioè che, membri della stessa specie ma di sesso diverso, dovessero continuare ad accoppiarsi per generare nuove nascite e consentire che il tutto proseguisse. Gli ominidi col tempo divennero uomini, scoprirono nuove terre e nuovi spazi, inventarono macchine portentose e medicine miracolose, costruirono immense città e mirabili opere dell’ingegno però, immutato rimaneva il fatto che un maschio e una femmina della loro specie dovessero continuare ad accoppiarsi per generare figli. Si susseguirono culture sempre più complesse, bisogni grandi ed altrettanto effimeri, mode passeggere, agiatezze e povertà, lotte e conquiste di civiltà, guerre devastanti o piccoli conflitti sociali, internet e la TV, tutto transitorio e in movimento, solo un agire rimaneva immutabile, due membri della stessa specie ma di sesso diverso che continuavano ad accoppiarsi per generare altri membri loro discendenti. Le idee cambiavano, le religioni morivano, ciò che prima era stata considerata una conquista di civiltà si era rivelata un errore o un orrore, costumi, miti, mode, vizi e vezzi passavano, le idee cambiavano i punti di vista sfumavano, i dubbi e le certezze sparivano per poi tornare, i sentimenti crescevano per poi spegnersi così come le pulsioni e le passioni. Alla fine, l’unica cosa immutabile, insindacabile, sicura è che, se noi ora siamo qua, se possiamo pensare, parlare, scrivere o adottare un bimbo rimasto solo, se esiste il Natale ed il Kumbh mela, se c’è l’uomo bianco e quello nero, il cristiano come il musulmano, il Gay Pride ed il Ku kux Klan, se abbiamo conosciuto Adolf Hitler ed il Mahatma Gandhi, se possiamo contare su diritti acquisiti o sulla possibilità di ottenerne degli altri è solo perché, fin dalla notte dei tempi, due membri della stessa specie ma di sesso diverso si accoppiarono e così facendo generarono il mondo in cui tuttora viviamo. Questa è la sola conquista di civiltà che l’uomo abbia mai ottenuto e che vale la pena di difendere veramente questa è l’essenza divina che dentro di noi, da generazione in generazione, ha attraversato le ere in perfetto immutabile equilibrio,

Cordiali saluti
Vincenzo Drosi

Lettera pubblicata il 22 Dicembre 2023. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 78 commenti

Pagine: 1 2 3 8

  1. 1
    whte knight -

    Gentile sig. Dorsi, concordo con lei sull’avversione al politically correct, però devo dirle che l’atteggiamento della Chiesa non è affatto inaspettato…
    Perché opponendosi da sempre al cambiamento e alla modernizzazione, adesso si trova ad un bivio che la porterà comunque all’annientamento di sé stessa.
    Da un lato si assiste ad una inarrestabile emorragia di credenti stufi delle posizioni retrograde e antistoriche della Chiesa.
    Dall’altro però se la Chiesa si adattasse (come un po’ sta facendo) alle novità (dopo però averle avversate per secoli) perderebbe lo zoccolo duro di fedeli e perderebbe comunque di credibilità presso tutti gli altri.
    Un po’ come quando dall’oggi al domani sono passati dal terrapiattismo alla sfericità terrestre.
    Cordiali saluti e BUON NATALE! (Mi sta sulle scatole il Natale, sono una specie di Grinch, ma ora che dire “BUON NATALE” suscita l’irritazione dei radical chic mi vien da dire… BUON NATALE!!!). =)

  2. 2
    Golem -

    Sì, Drosi, ma come pensa di cambiare il trend di cui lei denuncia le “aberrazioni”? Quelle che sono “emerse” erano realtà comunque presenti nelle società antiche, dove però la cultura del momento condizionava i comportamenti sociali quanto personali, ma non si illuda che non ci fossero gay, lesbiche, bisessuali e tutta la sequela riportata nell’ormai noto acronimo che accorpa tutta la casistica delle varie identità sessuali.
    Lei ha fatto una lunga disquisizione sull’evoluzione sociale umana, ma ha trascurato quella del singolo individuo, che, specie -se non solo- nella società occidentale ha potuto cercare di affermare la propria individuale identità, con i risultati che vediamo.
    Oggi, nella nostra cultura il concetto di famiglia come la intende lei è cambiato, perchè è cambiata la dinamica economico-politica che lo supportava, e se è successo è perchè “l’evoluzione” in senso lato lo ha permesso, non so se mi spiego.
    Si rassegni, perchè non ci sarà niente che possa fermare il trend che la fa soffrire.

  3. 3
    maria grazia -

    La chiesa centra poco e nulla con la vera fede e con Dio, per cui qualunque posizione prenda è abbastanza ininfluente per chi segue veramente il credo cristiano. Volete incontrare Dio? Distaccatevi dalle cose inconsistenti del mondo, dall’ego, dalla vanità, dalla tossicità di chi ti vuole “vincente” a tutti i costi secondo i suoi parametri, oppure omologato e asservito ( così sei più controllabile ).
    Troverete Dio molto più facilmente tra gli emarginati che non nei pulpiti. Oppure potete parlare con LUI isolandovi nella quiete di un bosco. Ci sono tante alternative.

    il vero credente non è quello che va alla Messa la domenica e poi spettegola e giudica.

    Premesso ciò, forse con l’lgbt inglobato nella chiesa e con i diritti dei gay teologicamente riconosciuti, ci sarà in giro meno moralismo, il quale porta alla discriminazione e alla violenza. Nella mente dell’ italiano medio comandano il Papa e la mamma. Oltre che la moglie.

  4. 4
    white knight -

    @MG: quindi in Italia siamo soggetti ad una specie di matriarc-papato? LOOOOL e BUON NATALE!

  5. 5
    maria grazia -

    Beh si White knight, in effetti si può dire così🙂
    Buon Natale anche a te!

  6. 6
    ARGO -

    Magari comandasse il Papa (uno vero però, no Imbroglio)

    “La chiesa centra poco e nulla con la vera fede e con Dio”

    Se lo dici te, come dici che i bambini dovrebbero nascere in fabbrica…

    Maria Grazia fai gli stessi discorsi dei progressisti conformisti (tipo che le prostitute vanno chiamate sex workers come fanno nei paesi “più avanti” lol) altro che “verità scomode” 😄

    Poi hai sempre sto timore di essere giudicata, secondo me farai la fine di una beghina da parrocchia 😇

  7. 7
    maria grazia -

    ARGO, è una vita che vengo giudicata per i più disparati motivi, quindi che vuoi che mi freghi ormai del giudizio della gente! I giudizi dei benpensanti non mi apportano nulla e soprattutto non mi riempiono il frigorifero. Quindi i moralisti per me possono andare a farsi fottere.
    Penso che gli uomini come te ( cioè gli uomini che hanno difficoltà con le donne ) dovrebbero lavorare di più su se stessi, invece di pretendere che la nostra società rinunci al progressismo nella convinzione che questo come per magia li renderebbe felicemente accoppiati.
    Comunque, piccola precisazione storica, rispettare le prostitute non è progressismo ma un ritorno ai tempi antichi, quando tali donne erano considerate vere e proprie sacerdotesse con una funzione sociale molto importante, al pari di quello che oggi è considerato un medico o un fisioterapista per capirci. Quindi la loro professione non era ritenuta degradante e al limite della criminalità come lo è oggi.

    Ti faccio i miei migliori auguri.

  8. 8
    Ana -

    @ARGO
    Quindi vorresti tornare ai tempi del Papa re? Allo Stato Pontificio intendo.

  9. 9
    ARGO -

    MG difendi il progressismo che ti fa comodo, mentre dietro al resto ci starebbero i massoni…
    Io rispetto le prostitute perché diciamo fanno del bene (sono un male necessario, come insegnano i padri della Chiesa) ma è da degenerati considerarlo un lavoro come un altro. Quale genitore vorrebbe che la propria figlia si prostituisse? Chi si fida di una che vende il proprio corpo ? Quale uomo sposerebbe una ex prostituta?
    Ricambio gli auguri

  10. 10
    Gabriele -

    Questo discorso è in parte vero, ma solo in parte, le persone che ora popolano nell’età contemporanea, sono potute arrivarci, non perché membri della stessa specie, ma di sesso diverso, si sono accoppiati, ma per così dire per “miracolo”.
    Vi sono infatti diverse variabili che hanno influito sulla procreazione, ovvero molto spesso vi si verificavano epidemie, pestilenze, come per esempio la peste, da yersinia pestis, nel 1548 in Europa ci fu una recrudescenza della peste, che ha decimato la popolazione Europea dell’epoca. Non è quindi sufficiente avere dei requisiti sessuali naturali, per sopravvivere, è importante tenere conto anche dell’ambiente dove si vive.
    Si pone l’accento sulla questione religiosa, ma vorrei anche ricordare, che fu Giovanni Paolo II, nel 2005, ha dover riconoscere che la teoria eliocentrica fosse vera, ovvero che Galileo Galilei, nel 1623 poteva affermare tranquillamente tale teoria, peccato che fu costretto ad abiurare, e che il processo di abiura durò…

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