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Il vostro film preferito..

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Lettera pubblicata il 18 Ottobre 2015. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 89 commenti

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  1. 41
    Golem -

    > osservare anche su questo limitato spazio di interazione sociale come è LaD.
    Il romanticismo pernicioso non è prerogativa del solo carattere femminile, anzi, artisti di ogni categoria che si sono mostrati nella veste di grandi romantici sono maggiormente di sesso maschile, a partire da Cielo D’Alcamo alla corte di Federico Ii a Palermo, a Dante sino ai grandi romantici epici neoclassici ottocenteschi. Per quanto raffinate e colte saranno le loro opere, la ragione che le sottende è solo e sempre l’attrazione sessuale, moralizzata da quella lontana cultura nata in Palestina 2000 anni fa.
    Il diverso approccio al bisogno sessuale dipende evidentemente dallo spessore del protagonista. Un uomo o una donna occidentali rozzi e incolti, lo saranno anche nel gesto “amoroso”, ma è abbastanza evidente che se Baribal o chi per essa, appena nata fosse stata data in adozione a una donna Yanomami, Bantù o Inuit, di Mr. Grey e delle sue menate che fanno impazzire d’amore le nostre “madonnine dolenti” non se ne sarebbe importato un bel niente, perché gli interessa più quel fusto di Mazurk che caccia più foche di Kurzaff e la farà star meglio di quest’ultimo che le ha messo gli occhi addosso per le sue forme giunoniche* che ne garantiscono buona salute e gravidanze senza rischi.
    Morale? La nostra società vive di fantasia e spesso ne abusa scientemente, vedi le illusioni che induce la pubblicità nei riguardi dei nostri “desideri e aspirazioni”, tesa esclusivamente al consumo, compreso lo sfruttamento del bisogno “sentimentale” che il fenomeno delle sfumature di Grigio hanno egregiamente raggiunto.

    In definitiva, costruzione o meno che si tratti, tutto ciò che crea una cesura tra le aspettative illusorie se non oniriche indotte dalle più varie ragioni e la realtà oggettiva, che con questo “piano” si cercherà di affrontare, non potrà dare altro che una disillusione. E la nostra società CI VUOLE insoddisfatti. Indovinate perché.
    Per fortuna Baribal questa differenziazione l’ha già fatta, e sa che Gray è solo un pirla che non esiste nella vita vera, e non è neppure giunonica come sarebbe piaciuta a Kurzaff.
    Il guaio è per chi vuol vedere i Mr. Grey nel povero disgraziato di cui si è innamorata per quello che passa il convento. Spesso solo per provare l’emozione dell’amore, e mai quello vero. Proprio a causa dell’illusione, che si potrebbe definire anche come “l’off topic” rispetto alla realtà.

  2. 42
    Ary89 -

    Io credo che ci stiamo concentrando su una cosa inutile..non che 50 sfumature di grigio sia inutile anzi!..perché lo ripeto e lo ripeterò sempre..i gusti sono personali..e ogni libro può essere degno di nota..nessuno dice che tale storia deve piacere a tutti..però che ora andiate a psicoanalizzare l’individuo che legge la sudetta storia mi sembra esagerato!..ricordiamoci che un libro e’ uno strumento (il piu delle volte) di fantasia..che nessuno vuole confondere con la realtà..e’ solo un piacere!..e’ un modo per evadere un po’ dalla routine della vita..si legge ci si appassiona e stop!..finisce li..ci si rilassa..questo è lo scopo principale..non perché “io leggo che il loro amore è sofferto e più soffrono e più si amano..e voglio un amore cosi anche io” oppure “Non ho mai avuto una vita sessuale molto attiva..e dunque mi piace pensare a come lui fa godere lei..e questo è il mio sogno proibito”..ragazzi nulla di tutto ciò!!..mi e’ piaciuta la storia,mi ci sono appassionata STOP a me piace a te no..PAZIENZA!..troveremp altre cose (eventualmente) in comune..come ho scritto nel post precedente..sicuramente una delle cose che piace di più..e’ che il personaggio maschile si comporta da uomo!..nonostante tutte le varie vicissitudini..e questo contribuisce a renderlo piacevole..ma fa parte dell’immaginazione (purtroppo)..con questo nella vita reale amo il mio fidanzato che non sempre si comporta da uomo..e ha parecchi difetti..però mi rende tanto felice e mi sento appagata lo stesso!..dunque non vi piace? perfetto!..ma finitela qua…:D

  3. 43
    maria grazia -

    “ricordiamoci che un libro e’ uno strumento (il piu delle volte) di fantasia..che nessuno vuole confondere con la realtà..e’ solo un piacere!..e’ un modo per evadere un po’ dalla routine della vita..si legge ci si appassiona e stop!..finisce li..ci si rilassa..”

    Ary, purtroppo è qui che ti sbagli! queste storie non vengono vissute dal pubblico spettatore come sarebbe opportuno ( cioè come hai detto tu, nell’ ottica di una semplice e momentanea evasione FUORI DALLA REALTA’ ) ma bensì, chi assiste a questi film o legge queste storie, finisce per assorbirne profondamente e inconsciamente i modelli di riferimento ( che, come abbiamo detto, sono assolutamente IRREALI ). ed è a causa di questo che in amore, ormai da svariati decenni, assistiamo a immani tragedie: persone valide che restano perennemente sole perchè non guidano il macchinone o non hanno un conto in banca a 6 zeri, uomini che si sentono talmente inadeguati ed emarginati dalla cosiddetta “società che conta” che finiscono per diventare violenti come risposta al loro disagio, donne che rimangono perennemente sole perchè non somigliano a miss universo o non sembrano le protagoniste di un film da sogno, ragazze e donne che si sentono in colpa per la loro spiccata personalità e si chiedono quanto la loro propensione allo studio e alle competenze pratiche, unita alla capacità di PORSI DELLE DOMANDE, non contribuisca al loro zitellaggio. dato che nei film e nei romanzi d’ amore si continuano a proporre eroine angelicate e completamente sceme. ecco, questi sono i danni provocati da storie come “50 sfumature”, e credimi che ti sta parlando un’ irrimediabile romanticona, che vorrebbe sempre vedere il lieto fine in ogni dove.. Ma come dice giustamente Golem, la storia di “50 sfumature” non avrebbe avuto alcun successo e sarebbe passata completamente inosservata se al posto di Mr Grey ci fosse stato un uomo normalissimo con tendenze sadomaso, e se al posto della verginella immacolata Anastasia Steele ci fosse stata la sciura Pina. e questo a mio avviso deve far riflettere. significa che la gente sogna situazioni, persone e “mondi” irreali. e se è così, vuol dire che la quotidianità che la gente vive tutti i giorni, per un qualche motivo è fonte di un enorme malessere.
    Non ve la prendete a male – tu a altre – se io ritengo davvero avvilente assistere alla triste fine dell’ intelligenza e dell’ indipendenza di pensiero a favore del più bieco e cieco pecorume di massa.

  4. 44
    Golem -

    Ok Ari: ti piace, e perché ti piace? Perché tocca parti di te che sono sensibili a quelle sensazioni, e perché no, ai tuoi reconditi desideri. Io ho solo voluto spiegare perché a te p a qualunque altra giovane ( ma non solo) donna europea piace Grey e non Mazurk che caccia le foche al Circolo Polare artico pur essendo un maschio e forse più uomo di un Gray con l’elicottero.
    Non è vero che nella ricerca edonistica di un piacere non vi siano dei motivi che riguardano parti profonde di noi, forse più potenti di quelle che mostriamo nelle forme relazionali più “formali” diciamo. In definitiva tu hai il tuo ragazzo, vero, pieno di limiti e difetti, ma é abbastanza evidente che se fosse un Grey con tutti gli annessi e connessi saresti ancora più contenta. Sennò perché ne hai ammirato l ‘essere “uomo”. L’aspirazione è quella, e sarebbe ingenuo negarlo. È l’inseguimento del mito, che risale a tempi antichissimi, collegato alla ricerca del “meglio” che tutti gli esserei umani hanno. Una volta era Eracle, Ulisse o Leonida, oggi Grey o Corona nelle tamarre. Ma come ripeto questa “parametrazione” crea spesso equivoci nell’ambito delle coppie, quando e stata usata per valutare sotto la spinta dell’innamoramento un partner vedendo in questo doti che non ha spinti da quelle aspirazioni, per rivederlo quando la routine ha affievolito l’entusiasmo ormonale nella sua vera luce. È tipico il caso di quelle passioni che non hanno potuto esaurirsi perché sono finite subito o neppure nate per mancanza di corresponsione. Nell’innamorata resterà un ricordo mitizzato, che non conosce “delusioni” perché cristallizzato nell’illusione dell’innamoramento epico. Molto frequente, se non sempre presente nei cuori femminili.
    Insomma Guido Gozzano, in pieno trip da romanticismo da struggente sofferenza (che in quel periodo storico tra “gelide manine”, Madame Butterfly e Traviate ci ha dato dei veri capolavori) lo diceva in una delle sue poesie: “Il mio sogno è nutrito d’abbandono, di rimpianto. Non amo che le rose che non colsi. Non amo che le cose che potevano essere e non sono state…”. Cocotte è il monumento di questo filone filosofico dell’amore visto come perenne inseguimento di un traguardo che in realtà non si vuole mai raggiungere , crogiolandosi in una “confortevole doglianza”.
    Il sogno in definitiva, che sarà sempre più desiderabile della realtà che non è mai come vorremmo che fosse. Nel sogno e nell’illusione questo e possibile. Almeno fino a che non suona “la sveglia”.

  5. 45
    maria grazia -

    per me l’ aspetto “sessuale” di questa storia, il fatto che ad alcuni potrebbe incuriosire proprio per questo, è il “problema” minore. anzi! magari fosse stata quella la vera spinta propulsiva che ha scatenato in tante persone la voglia di leggersi questo libro o di vederne il relativo film! ma come ho detto nel mio commento precedente, le ragioni profonde che spingono ad appassionarsi a queste storie SONO ALTRE. e, a mio avviso, sono ragioni “malate”.

  6. 46
    Golem -

    Mi pare che la nota di Mazzani non sia un’apologia della “creazione” come dato oggettivo a cui rifersi per un analisi psicoanalica di natura sociologica, ovviamente impossibile se ci fossero 7 miliardi di mondi possibili, quanto piuttosto la constatazione di come ognuno viva una “sua” realtà che tuttavia frequentemente NON è la realtà. Quella ontologica, tanto per fare il difficile, che se esiste come entità filosofica RICONOSCIUTA, deve pur avere una sua validità. E non credo che Mazzani volesse cancellarla dalla storia della filosofia. Ecco la spiegazione della mia interpretazione. Lo stesso vale per l’amore, se si segue la stessa logica consequenziale di natura filosofica. C’è un amore, che è legato a quella solita ontologia che ne verifica l’esistenza. Certo che poi ognuno farà e sentirà quello che gli pare soggettivamente convinto che sia quello che pensa di vivere, salvo constatare che era un calesse come diceva Troisi. Come sappiamo c’è anche chi crede di aver visto le fate, gli angeli, di parlare coi defunti. E ne sono sinceramente convinti spesso.

    Che esistano tanti mondi quanto sono gli esseri umani é una bella frase ad effetto ma anche una sciocchezza, mondiale appunto e non credo che Mazzani volesse dire questo invalidando la famosa realtà ontologica appunto, quanto la tendenza a “crearsi” una realtà, che tuttavia non sarà “la realtà”. Già il solo fenomeno “sfumature” da cui è partito questo discorso dimostrerebbe il contrario di come si sia facilmente condizionabili, e caso mai quella che sembra la nostra realtà alla fine è maledettamente simile a quella di altre centinaia di milioni di realtá, come pure che decine di altri episodi di comportamenti di massa più seri di quello lo confermerebbero facilmente. Esistono fatti, e sono leggibili oggettivamente, anche se al singolo appariranno esclusivamente proprie.
    I giudici tentano di ricordare questa REALTÀ oggettiva o ontologica, di nuovo, ovviamente non riuscendovi, perché il condannato si sentirà sempre ingiustamente punito.

  7. 47
    marinella -

    Qualcuno ha ricordato Ultimo tango a Parigi, un film che mi é sempre piaciuto per l’interpretazione di Marlon Brando. Mi piace la schiettezza del personaggio, in particolare la scena in cui aiuta Maria Schneider a fare il bagno, quando parla dei rapporti d’amore… Se riesco a trovarla la posto… Qualcuno la ricorda?

  8. 48
    rossana -

    Ary,
    mi fa piacere che sia sicura nel pensare con la tua testa, come spero possa fare la maggior parte delle donne che si affaccia con un problema sentimentale.

    secondo me, si dà troppa importanza all’influenza che cinema e letteratura possono avere sulle scelte amorose. se questa dovesse essere così incisiva, anzichè essere diventate nei secoli più evolute e più colte, le donne dovrebbero paradossalmente essere regredite a livello pre-medioevale. qui ogni appiglio è buono per riproporre lo stesso tema, sotto il solito punto di vista soggettivo, volto a giustificare esperienze dirette e indirette.

    l’innamoramento profondo è raro quanto l’Amore duraturo. l’attrazione, a ogni livello, resta il mistero primario dell’eros, che è alla base di ogni rapporto amoroso e che rende tale sentimento diverso da tutti gli altri.

    “La trasfigurazione dell’amore non è mai una pura invenzione, un puro delirio, ha sempre una base, non fa che accentuare, esaltare ciò che esiste. È una esagerazione, una iperbole, non una pura illusione.” (Alberoni)

    potrei opporre decine di ragioni alla visione che rende la donna stupida per natura, essendo in ALCUNI casi più portata dell’uomo ad amare senza trasporre il partner in un mezzo per ottenere un fine (benessere e famiglia), ma non ho più interesse a farlo.

    esiste una realtà ontologica e una realtà psichica; nel sistema giudiziario olandese non c’è giuria ma 3 giudici, mentre in quello inglese-americano il giudice garantisce il rispetto delle regole e il verdetto è riservato alla giuria, in base a leggi mutevoli nel tempo; se prima di Galileo si asseriva che era il sole a girare intorno alla terra, è evidente che la scienza, nonostante i dati che è in grado via via di produrre, è suscettibile di evoluzione e involuzione; una credenza resta tale finché non è supportata da un minimo statistico di fatti, rilevato con parametri ben definiti da enti di cui non si dubita la serietà; la dialettica ha spesso alla base una forte componente egotistica; la filosofia, fatta da uomini diversi, quasi mai in accordo tra loro, spesso non è che un sofisticato “gioco verbale”, in cui si attesta di volta in volta il più abile nell’illustrare la sua teoria oppure la tesi che nel momento storico incontra maggior favore; in eschimese ci sono 20 diverse parole per indicare la neve, in tedesco 100 modi e in arabo 60 per dire “ti amo”, e in parecchie culture ci sono diverse espressioni per riferirsi a diversi tipi d’amore…

  9. 49
    rossana -

    Marinella,
    non ricordo la scena a cui accenni. se la trovi, postala…

    a me “Ultimo tango a Parigi” era piaciuto sia per la bravura di entrambi i protagonisti, diretti da Bertolucci, che per la rottura di schemi conformistici e l’apertura sul tema della sessualità contrapposta a intrecci emotivi. all’epoca fece scandalo; oggi non può che essere considerato quasi casto! 🙂

    m’intratterrò con chiunque desideri un confronto su un film che conosco, al di là della malevolenza con cui questo interesse possa essere pubblicamente classificato.

  10. 50
    Golem -

    “La trasfigurazione* dell’amore non è mai una pura invenzione, un puro delirio, ha sempre una base, non fa che accentuare, esaltare ciò che esiste. È una esagerazione, una iperbole, non una pura illusione.” (Alberoni).

    Infatti sono tre anni che sostengo che nella maggior parte dei casi l’innamorata vede PIÙ di quello che c’è nella realtà dei fatti.
    Ovvio che nasce da qualcosa, che può essere un desiderio, un bisogno, ma “trasfigurare” (trans figura) qualcosa vuol dire “andare oltre l’immagine reale”, quindi significa dare a quell’immagine un’aspetto diverso che automaticamente NON è quello oggettivo. Ripeto, é come vedere l’immagine della Madonna nelle macchie di umido in cucina. Sono e resteranno macchie, sempre e solo macchie, non la Madonna che si mostra al credente. Questo è quello che VUOL vedere il “credente” trasfigurando l’immagine.

    * Trasfigurazione: “Totale cambiamento, mutamento di aspetto, di fisionomia; profonda alterazione dell’espressione: es. t. della realtà nella pittura

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