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Ho solo bisogno di affetto…

Le mie vecchie amiche sono emigrate tutte da alcuni anni, non so con chi parlare del mio disagio interiore visto che mio marito, dopo 12 ore di lavoro, torna a casa per dirmi solo: “il bambino sta bene? Ok allora fammi stare tranquillo, non mi dire niente, non voglio sapere niente”. D’altra parte ha pure ragione, poiché cerca ogni giorno di farci sopravvivere, cerca di guadagnare a sufficienza per pagare le bollette e mangiare e non farsi sopraffare dalle tasse. Sono una delle tante docenti precarie alle quali dopo 10 anni di soprusi, umiliazioni, pagamenti mai arrivati, è passata la voglia di credere in questo grande sogno che si è trasformato nell’origine di ogni mio problema. Non riesco a farmi amici, quando ciò accade dopo un po’ emigrano; solitamente dopo un po’ o si stancano di me o mi mandano a quel paese. Quando chiedo aiuto mi rispondono che a 34 anni ormai sono grande per i capricci, che i problemi miei non hanno valore, che sono immatura, che mi invento le cose, che in realtà va tutto bene. In tutto ciò sono anche bersaglio di ex amiche che ho provato ad allontanare in tutti i modi, ma continuano ancora ad infastidirmi. Da anni vivo solo fatti difficili, mancanza di lavoro, lutti, mio figlio nato prematuro… nemmeno questa gioia normale ho avuto! L’unica cosa di bello che ho è che mio figlio sta bene in salute, per il resto non ho nulla. Eppure avrei bisogno solo di un po’ di affetto, di qualcuno che non mi dicesse cattiverie o mi richiamasse alla mente le mie responsabilità che per altro mi prendo e porto avanti, che non soltanto mi criticasse, ma mi dicesse almeno 1 cosa carina, mi offrisse un caffè al bar, mi facesse un regalo per il compleanno, anche solo un pezzo di carta strappato con una bella frase (da anni non ne ricevo) , che qualcuno si ricordasse di me non solo per prendermi cura del piccolo o fare una commissione, ma mi dicesse che le cose potrebbero andare meglio, che semplicemente mi vuole bene. Sono stanca di sentirmi dire che mi lamento e basta, che sono egocentrica, incapace, capricciosa, egoista, invidiosa… non è così! Ho 34 anni e vorrei solo non essere più trasparente per il mio prossimo… vorrei un abbraccio, una stretta di mano, vorrei ridere come i 20enni che passano sotto casa mia per andare all’università, vorrei prendere un caffè o mangiarmi un panino fuori e parlare dell’ultimo video doppiato in siciliano; vorrei che ogni mio tentativo di uscire dal guscio non fallisse miseramente; vorrei una sorpresa da mio marito, ma non per forza da lui, vorrei essere ascoltata senza sempre sentirmi dire che sono debole e incapace. Vorrei affetto. E basta. Un pochino, un abbraccio mi basterebbe per una settimana intera.

Lettera pubblicata il 25 Ottobre 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    Angelo -

    Ti capisco benissimo, conosco per esperienza diretta quanto dici. Anch’io non accetterò mai coloro che non fanno che ricordarti gli errori commessi o ti giudicano debole. In questo modo non si aiuta nessuno. Se una persona cade nel fango, ha bisogno di qualcuno che le tenda la mano per aiutarla a rialzarsi non di chi le grida che è un’incapace e intanto sta a guardare. Tutti abbiamo bisogno di affetto, chi ci tratta in questo modo ne ha ancora più bisogno ma gli manca la sensibilità per porsi di conseguenza nei confronti del prossimo.Io non posso darti soluzioni, posso solo dirti che ti ho ascoltato e -se vorrai- ti ascolterò con rispetto e simpatia. Credo comunque che non dobbiamo umiliarci o rimanere al guinzaglio degli altri, ma possiamo con la tenacia e un pò di sano orgoglio trovare la determinazione per venire fuori. L’amore per tuo figlio, ma anche per tuo marito, è già una base importante. In questo momento non so dirti altro. Ti invio un forte abbraccio. Sappi che le tue parole sono state accolte da molti, anche chi non ti risponde. Ciao

  2. 2
    Calliope -

    Ciao. So purtroppo quanto possa essere duro non avere persone con cui parlare , con cui uscire. Dopo i trenta spesso diventa difficile trovare persone con cui instaurare un bella amicizia. Prova se riesci ad iscriverti ad un corso qualsiasi: pilates, zumba, cucina, pittura…. Un corso che ti dia l’opportunità di poter socializzare. Magari all’inizio sarà un po dura, ma prova!!Ti abbraccio!

  3. 3
    Giada -

    Magari non hai come scrivi la possibilità di spendere tempo e denaro …come ti suggerisce Calliope … In corsi o palestra

    però in una cosa lei. ha ragione e cioe’ : se vuoi iniziare a conoscere qualcuno , anche solo per due chiacchiere , devi trovare l’occasione.
    Come esempio:

    Non dici l età del tuo bimbo ma penso che già fare una passeggiata ai giardinetti scegliendo sempre lo stesso orario ti consentirebbe di conoscere magari qualche mamma . Oppure se sei religiosa potresti andare tu..ad aiutare gli altri (in parrocchia magari) sai forse non ci crederai ma questa cosa potrebbe aiutare…. te. Se invece non sei credente.. Puoi dare una mano in qualche associazione laica.. e poi portare con te il piccolo,,, eccetera..
    Insomma solo tu puoi sapere i tuoi tempi..i tuoi impegni a casa e le tue possibilità ..ma devi sicuramente porti un obiettivo del genere. In ogni caso un po’ di depressione sicuramente e’ normale !!
    Un abbraccio anche da parte mia

  4. 4
    saphira79 -

    carissimi,GRAZIE GRAZIE E ANCORA GRAZIE per le vostre risposte.non vorrei essere disfattista,ma i miei problemi con il prossimo si sono acuiti proprio nel volontariato:10 anni insieme e scoprire che volevano farmi fuori da subito,ma non riuscivano a farlo,perchè,pur essendo l’ultima arrivata,i ragazzi mi volevano bene,mi detestavano.approfittarono di un mio commento sul blog dopo aver subito 2 lutti consecutivi,per buttarmi fuori perchè “mentalmente instabile”.figuratevi che dissero a mio marito,erano i suoi amici d’infanzia,che lui poteva restare,ma io no,anzi gli sconsigliavano vivamente di sposarmi,perchè da quando stava con me era solo peggiorato.ho frequentato un gruppo gratuito di colleghi questa primavera,mi sono auto buttata fuori quando nessuno mi salutò più,perchè ho superato l’abilitazione speciale.nell’ambiente della scuola l’invidia è assurda…insomma come dice mia madre,sono invidiatissima(mi chiedo perchè visto che sono una sfigata che cerca solo di fare del proprio meglio sempre e comunque)e quel poco che ho tutti pensano che non me lo merito.ho pensato pure di essermi ammalata,di soffrire di manie persecutorie,ma le mie amiche lontane,dal pc,analizzando oggettivamente le cose mi dissero soltanto:sei solo circondata da pessime persone,scusa se ti ho lasciata sola.grazie quindi per la comprensione,mi piacerebbe un sacco contattarmi uno per uno per chiaccherare con voi,ma il sito non me lo permette,dunque GRAZIE ANCORA.se credete in Dio…che vi benedica per ogni parola affettuosa verso di me.

  5. 5
    Gloria -

    Ciao!
    “vorrei prendere un caffè o mangiarmi un panino fuori e parlare dell’ultimo video doppiato in siciliano”, puoi farlo: scegliti un bar, ordina panino e caffè (o solo caffè se vuoi risparmiare) e chiacchera con il barista o il cameriere.
    Forse sei troppo concentrata su te stessa (non vederla come una critica!), invece di chiedere, prova a dare…qualcosa ti tornerà indietro sicuramente, forse non il 100% di quello che hai dato ma tu accontentati, è pur sempre un dono. Buona giornata.

  6. 6
    saphira79 -

    ottima idea,già lo faccio ogni volta che vado a comprare qualcosa o salgo sul bus,solo che il barista sta lavorando e se scambia 2 chiacchere di più con me,arriva il proprietario e lo rimprovera (mi è successo più di una volta 🙁 )oppure preferiscono guardare lo smarthphone.ottimi interlocutori le persone anziane o disabili.

  7. 7
    Angelo -

    saphira79, hai toccato un punto anche per me dolente. Anch’io credo in Dio e ho sempre avuto la volontà di impegnarmi in certe attività per cui mi sento portato per indole. Ho frequentato per 14 anni un gruppo di cui non voglio nemmeno pronunciare il nome: alla fine si è rivelato una setta di invasati che indossano i paraocchi e ragionano con la mente ( malata ) altrui. L’ho abbandonato nel momento in cui Dio mi ha fatto chiaramente capire che non era il caso di continuare. Ho portato avanti un gruppo della cresima per tre anni. I ragazi si sono molto affezionati tanto a me quanto alle altre catechiste, ma lo scorso anno il parroco, che ha una gestione politica della parrochhia, ci ha dato il ben servito, affidando la catechesi ad un movimento potente all’interno della parrocchia. Potrei dire molto altro ma mi astengo: rischierei di incorrere in qualche reato. Tuttavia, il mio lavoro mi consente di aiutare tanti giovani ogni giorno, con un pò più di tempo libero mi dedico maggiormente alla mia famiglia – che resta comunque la prima responsabilità- e mi guardo intorno pronto a intervenire se c’è bisogno di me ma anche con l’umiltà di sapere che io non sono indispensabile e che magari altri hanno più tempo e capacità. Non mi scoraggio per questo, e sono certo che nemmeno tu ti scoraggi. Che Dio benedica te e la tua famiglia.

  8. 8
    saphira79 -

    carissimo angelo,grazie di cuore,e grazie a tutti voi.

  9. 9
    maria elena coppola -

    Non so quando sia stata scritta questa lettera,ma siccome ho voglia di dire la mia ed ho letto la lettera solamente ora,lo farò adesso.Cara prof o maestra (non so se insegna ai bimbi o ai ragazzi ) ,mi scusi per il tono troppo confidenziale,ma lei ,se è prof , è la prof che io avrei voluto avere ,poichè siamo molto simili di carattere.Sono una ragazza di quasi 23 anni,li farò a Giugno,ed ho un costante bisogno di coccole ,ma mia madre mi dice che sono troppo grande per riceverle e se provo a chiedere aiuto a causa della soffferenza che provo (sono affetta dalla sindrome di Asperger,non so se lei ne ha mai sentito parlare), vengo puntualmente criticata,pure da mia madre,e una volta sono stata addirittura accusata di essere maleducata,falsa e provocatrice ,non so se può immaginare quanto mi abbiano ferita quelle parole!Dico ,è la prof che avrei desiderato,in quanto le mie non sono state un granchè ,nè come persone,nè come insegnanti,tranne forse qualcuna.Mi hanno considerata una fallita dal momento che ho messo piede in quel maledetto liceo linguistico;personalmente le auguro di non avere MAI durante la sua carriera colleghe arroganti e presuntuose che non sanno nemmeno svolgere bene il loro lavoro.In conclusione,le consiglio di mollare tutto e trasferirsi all’estero ,personalmente leggendo i requisiti per studiare nel Regno Unito (è un mio sogno)e leggendo l’equipollenza delle lauree conseguite in Italia,ho scoperto casualmente che un cittadino italiano può insegnare pure lì,non solo italiano,ma anche le altre materie ,ed ho letto che le lauree conseguite in italia,sono riconosciute anche lì.La stessa cosa vale per gli Usa ,e credo anche per il resto del mondo,l’importante è ovviamente che lei sappia la lingua del posto.Tanto se qua è solo circondata di persone arroganti ed ha difficoltà economiche,non ci perde nulla ad andarsene all’estero,visto che l’economia in Italia è quello che è.Stia serena ,mi raccomando ,un abbraccio ora glielo do io.Maria Elena.

  10. 10
    maria elena coppola -

    Dimenticavo:veda il suo lavoro come un ‘ opportunità di fare del bene alla gioventù o all’infanzia ,un’insegnante può insegnarti non solo la sua materia,ma anche a vivere,può battersi perchè tu abbia un buon futuro,questa è una cosa bellissima,ammiro le insegnanti che lo fanno.Ma lei di dov’è ?Io sono della provincia di Frosinone,se lei è vicina potremmo incontrarci,o se è su facebook,mi può aggiungere se vuole.Mi chiamo Maria Elena Coppola,ho i capelli castani ,lunghi e mossi ,gli occhiali e sono in una cucina che impasto la pizza,nella foto di profilo.Sorrido in quella foto.

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