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Godersi la vita?!

Come altre volte, anche in questo caso prendo spunto da un commento altrui per riflettere su un argomento: sto navigando in brutte acque da un po’ di tempo, quindi penso di poter dire con cognizione di causa che a me dà molto, ma molto fastidio, quando mi sento dire il “goditi la vita”, tipico consiglio che si da a chi è nelle peste.

Non c’è proprio un bel tubo da GODERSI nella propria vita, quando questa è appena andata a rotoli (perché è così che la si vede). Non serve a nulla e non aiuta nessuno un’esortazione del genere sparata al volo, in quanto crea soltanto uno scoglio in più. Non ci si GODE la vita, si VIVE semmai, cercando di passarsela il meglio possibile. Me la prendo col concetto che trovo sbagliato, inutile e dannoso, in quanto pone ad una persona indebolita dagli eventi, una questione alla quale non riesce ad arrivare a capo: cosa ci sarebbe da godersi in questa vita quando mi sento solo, abbandonato, svuotato, umiliato, tradito, buttato da parte, deluso… ? Sono forse diverso? Sono così messo male allora? Sono senza speranza, se non vedo tutte queste bellezze da cogliere?

Oppure ci vedete qualcosa di cui godere? Io no. Non ci riesco nemmeno ora che sto un po’ meglio, figuriamoci qualche mese fa. Eppure, a caldo, contattai migliaia di persone, uscii con chiunque, anche chi era palesemente diverso da me, andando dove “c’è vita” anche quando non volevo perché “ma dai vieni! che ti tiri su!”. Ho cercato donne a ripetizione, mi sono messo alla prova, ho superato barriere personali, ho bevuto come un lavandino, ho fumato come un turco (anche droghe), ho corso in auto per ore la notte senza meta, sono tornato alle 5 del mattino fregandomene del lavoro e degli obblighi. Ho fatto qualsiasi cosa potesse richiamare il concetto di GODERSELA e… sono sempre tornato alla solita brutta questione: bisogna elaborare le cose, altrochè godersela. Cercare di non ammattire è un conto, ma godersela è un altro paio di maniche e finchè starai male, resterà una chimera. VIVRAI quando va bene, sopravviverai quando andrà meno bene.

Se riesci a godertela così facilmente, o non amavi, o sei un pezzo di legno o sei ad uno stadio evolutivo superiore a quello di molti come me, e qui rendo merito al merito.

E’ come dire ad un cieco di stare all’occhio.
Questa è la mia opinione.

Lettera pubblicata il 25 Luglio 2008. L'autore ha condiviso 37 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 20 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Daza79 -

    Ce ne sono già troppi di pezzi di legno in giro… sopravvivi e torna a vivere con i tuoi tempi…. rimani tra noi “involuti”, siamo migliori!

  2. 2
    annina2008 -

    Perfettamente d’accordo con te, Spectre. Quando nella vita capitano certe mazzate, bisogna tenere sempre conto che si è feriti nell’animo e che più di tanto non si può fare. Le ferite non guariscono se le tappi con un cerotto o peggio le sfreghi continuamente con il disinfettante. Bisogna lasciarle stare. Chi ci vuole bene capirà il nostro stato d’animo. Chi non lo capisce….capirà se ci cadrà anche lui.
    Io sto male da qualche tempo, ma sento che il dolore dentro di me cambia gradualmente…forse sto davvero elaborando….è faticosissimo, ma cerco di stare ferma come un animale ferito, sennò se mi muovo è peggio.
    Tanta comprensione….

  3. 3
    Steve -

    Sii sempre te stesso…la vita se la gode solo chi non ha personalità. Tu ce l’hai, tu avevi e hai dei valori…non ti serve a niente fare cose al di là della tua personalità e del tuo modo di vivere. LA vita non và goduta, và vissuta per quello che si è. Le c*****e del “popolo della notte” lasciale a loro…non servono a niente se non a illudersi che ci si stà godendo la vita. La vita, quella vera, è ben altro.

  4. 4
    ANNA -

    ahahahah!!!! quante volte, anche io, ho sentito queste parole !
    A RAFFICA.
    Come te, pensavo : ” e cosa ci sara’ mai da godere? qui e’ una m…a ”
    Poi, effettivamente, astraendoti dal particolare del dolore, vedi che qualcosa c’e’ di cui “godere” e sono tutte quelle cose che nn riesci a fare quando stai troppo male.
    Anche solo il “nn pensarci”, puo’ essere una gioia.
    Lo stare in silenzio, al buio, senza sentire ansia e riposarsi, e’ bello.
    E’ bello fare cio’ che ci piace, nel rispetto di se’ e degli altri.
    Questo, per me, e’ godersi la vita, oggi.

  5. 5
    Math -

    Ragezzi leggete “The secret” (Il segreto) di Rhonda Byrne, può aiutare tanto, a mo lo sta già fecendo…:) datevi alla lettura, non pensavo aiutasse così tanto!

  6. 6
    minurta -

    Concordo pienamente Spectre.

  7. 7
    teollo -

    Io mi sfascio continuamente da circa 1 mese e mezzo, ho frequentato ragazze di tutti i generi mi sono cannato all’inverosimile andavo a letto tutti i santi giorni ma dico tutti alle 3 di mattina, e a lavoro ero una merda, facevo il simpatico e brillante con tutti per mascherare, andavo a locali e a concerti, sono pieno di amici e andavo via con tutti pur di non rimanere solo e distrarmi. Risultato: sono sfinito emotivamente, fisicamente, lavorativamente, e moralmente, e lo sai la conclusione alla quale sono arrivato.. non serve proprio a un caz…. Se uno sta male sta male punto non ce niente da fare, certo non bisogna chiudersi in casa a piangere e magari se sbronzarti con gli amici una sera ti aiuta va bene ma chi sta male non gode proprio di niente al limite può non pensare. Amare significa anche soffrire, e chi non ha mai sofferto non ha mai amato così la penso io. Stai di mer… ma sai che con il tempo passerà secondo me è più utile dire: sto malissimo non posso farci niente deve solo riassorbirsi il grande emotama che ho nel cuore e non ci sono ”creme” che aiutino.. passerà prima. Ciao

  8. 8
    Francesco... -

    Ti capisco…ma devi reagire in modo positivo non come hai fatto fino ad ora…buona vita!! Non tutto il male viene per nuocere…ciao

  9. 9
    Spectre -

    Sì, perché poi il punto di non ritorno, che io ho toccato tra giugno e metà luglio, è stato proprio il constatare che ero praticamente partito per attraversare a nuoto l’oceano, ma mano mano che andavo avanti sentivo che cedevano le gambe, le braccia e poi non stavo più a galla come all’inizio. Bevevo soltanto acqua su acqua. Per me è stato soprattutto sfinimento emotivo, di seguito quello fisico e ultimo il morale, che tanto peggio di così non poteva andare. Sul lavoro invece ho sempre tenuto la testa alta. Almeno lì.

    Mi piace soprattutto aver letto quel “Lo stare in silenzio, al buio, senza sentire ansia e riposarsi, e’ bello”. Ora io sono in iper attività mentale, ma per altri aspetti, quindi scrivo tantissimo, creo cose per me e sto progettando per i prossimi mesi ad un ritmo elevatissimo, però è una sensazione di tensione voluta, per costruire qualcosa. Poi passerà anche questa fase, ma intanto QUESTA onda è stupido che io non la colga.

    Poi un giorno dormirò ahahah!

  10. 10
    Spectre -

    PS. teollo, comincio a pensare che siamo la stessa persona. forse sono sempre io che scrivo con nick diversi e non mi accorgo dello sdoppiamento?

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