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La fotografia… la mia droga

La fotografia… è come un fermo immagine…. la visione di un movimento.. un gesto che si ferma e che ti da tutto il tempo di venir analizzato… di essere guardato nei minimi particolari…. ed ecco che da un album tiri fuori una foto e la fissi…. all’improvviso ti esce un sorriso… che con il tempo diventa sempre più grande… questo perché in quella piccola immagine è racchiusa un’intera storia… una storia che forse non racconterai a nessuno o forse non avrai mantenuto buoni rapporti con le persone che fanno parte di quella “storia”…. ma resta pur sempre una storia….. la tua storia… la tua avventura… io sono un amante della fotografia… non vivo senza la mia reflex… mi piace catturare tutte le immagini possibili e dopo mettermi al pc per aggiustarle modificarle e renderle personali… si… mi piace prima prendere l’immagine nel contesto… e quindi tutte quelle sensazioni che lo “sfondo” riesce a darmi… e poi nella mia tranquillità prendere il dettaglio.. un particolare…. per far diventare quella foto o quella immagine a volte anche astratta cosicché il vero significato dell’immagine è dato solo dal ricordo del momento in cui è stata scattata la foto originale… che è diventata irriconoscibile agli occhi della persona “estranea”….. si… mia piace la fotografia… non è una semplice passione… è pura droga… non vivo senza di essa… mi piace stare lì a guardare quell’immagine… a volte vengo ispirata e scrivo poesie su di essa… ma sempre poesie che contengono una maschera….. può trattarsi di una poesia d’amore verso una persona e nello stesso tempo stare a descrivere un semplice fiore…. perché una volta ispirata le parole escono da sé… e si aggrappano a cose che anche se non hanno un senso logico con tutto ciò che vuoi dire hanno (alla lettura) un suono dolce… una melodia che riesce a trasportarti ben oltre…

Lettera pubblicata il 17 Ottobre 2011. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 12 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    silentrai -

    bello. continua 🙂

  2. 2
    candidaluna -

    senz altro 🙂

  3. 3
    silvana_1980 -

    mi ritrovo in tutte le sensazioni che hai scritto anche io adoro fotografare tutto, fissare l’attimo…almeno là. Per poi riviverlo riguardandolo a distanza di tempo. E scende la lacrimuccia. Tu chiamale se vuoi: emozioni.

  4. 4
    candidaluna -

    sono semplici emozioni che ti riscaldano il cuore….

  5. 5
    rossana -

    Candidaluna,
    sei fortunata ad avere una passione. non farne però un’ossesione…

    non amo la fotografia: a mio avviso è sempre carente rispetto alle mie sensazioni, sia su di me che sul prossimo.

    in un caso una fotografia ha tentato di mettermi in guardia contro un pericolo oscuro, inquietante. dopo molti anni ne ho compreso il mistero. anche dopo aver saputo, l’immagine di quella persona in quella foto, con quell’ambiguo sorriso, mi perseguita tuttora…

  6. 6
    candidaluna -

    io vivo di sola fotografia…a volte è misteriosa e questo mistero a me piace…a te è successa questa cosa mi dispiace,ma io ho (se vuoi kiamarla così)un “ossessione” verso questa materia che mi porto dietro da quando ero molto piccola…difficile e IMPOSSIBILE da abbandonare

  7. 7
    rossana -

    domanda indiscreta: se dovessi scegliere fra la fotografia e un amore, cosa privilegeresti?

  8. 8
    ventolibero -

    La tua droga è una droga che salva e arricchisce, non è tossica, non distrugge, non cancella, non demolisce…drogati sempre, e sempre di più…esci, scopri, esplora, e fai restare quelle uscite, quelle scoperte, quelle esplorazioni…falle resitere all’ingiuria e alla protervia del tempo…in uno scatto, in una immagine, in un gioco di colori che si coglie quasi per caso, senza volerlo, senza accorgersene…per ispirazione e per fortuna…
    Ho la tua stessa passione, certo per te è un qualcosa di più intenso, di più essenziale e necessario…
    Durante i viaggi e gli spostamenti che mi muovono da casa, solitamente mi trovo a fotografare volti, a volte stravolti, sconvolti, distrutti, ma che ancora osano la speranza…non si sa in cosa, io non lo so né lo immagino, ma c’è una strana fiducia in loro, come un’attesa, non so…
    I volti che fotografo sono quelli dei barboni, di quei dannati della terra, di quegli eroi della loro vita dannata che siamo soliti definire clochard, parola lieve, elegante e delicata che maschera una realtà tragica che il volto feroce di questa società ipocrita vuole seppellire e nascondere, affossare anche sotto i fendenti del perbenismo delle parole…clochard e non barbone…
    No, a me piace la realtà per quella che è, per come si esprime e si presenta nella sua essenzialità e verità…anche se fa male, se colpisce, ferisce e affossa!
    Fotografo quel volto sporco perché in quel viso c’è un uomo, e in ogni uomo c’è una storia, e la sua deve essere difficile, ma se non mi piacessero le storie difficili certo non farei lo psichiatra a 30 anni…
    E in quella storia difficile c’è una vita, e in quella vita c’è sofferenza e disagio, c’è abbandono e solitudine, ma anche gioia ed entusiasmo…
    A pensarci bene, contemplando poi l’immagine di quei volti, a casa, riparato dal vento, dal freddo, dalla pioggia e dagli sguardi ipocriti e feroci, in quel volto c’è tutto quello che c’è in me…l’abbandono, il disagio, la sofferenza, la solitudine, ma anche la gioia e l’entusiasmo, anche questo…
    E si ha paura, ho paura, che una o l’altra emozione, nello scorrere impietoso e indifferente del tempo, si perda e svanisca nel nulla e nel vuoto, con una rapidità che tende alla momentaneità…con la fotografia mi capita invece di fermare quell’attimo e di rivivere quelle stesse emozioni, sensazioni o suggestioni che una sera, in una Stazione Centrale, mi sono nate guardando un barbone…

    Molte di queste parole che ho scritte sono prese da delle pagine di un diario, e precisamente portano questa data, quest’ora e questo luogo: 16 ottobre 2009, ore 23:57, stazione di Genova, la mia città, dove sono nato, a cui sono affezionato, legato, dal cui mare sono stregato e ammirato, ma dalla quale sono lontano, distante, estraneo quasi, senza che io lo voglia…ma all’epoca ero più ragazzo e più maturo, più attento e più fiducioso…oggi, a 30 anni quasi, sono disincantato e quasi tentato alla resa…più immaturo, ma non più innocente…

    Alessandro

  9. 9
    rossana -

    Alessandro,
    leggerti è sempre un grande piacere. grazie di aver pubblicato questa pagina del tuo diario.

  10. 10
    candidaluna -

    fotografia o amore? per fortuna ho trovato l’amore e porto questa passione sempre con me…tramite la fotografia il mio amore aumenta sempre più…perchè tramite essa riesco a cogliere elementi,piccoli dettagli che la gente comune non noterebbe!mi piace fotografare il mio amore,mi piace giocare con la sua immagine,mi piace lui e mi piace la macchina fotografica che scatto dopo scatto intrappola ogni volta una piccola parte,un qualcosa che resta lì fermo!immortala un momento,una scena,mi piacciono…non riuscirei a vivere senza una di essa…l’amore e la passione!2 cose diverse ma che per me sono fondamentali.

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