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‘Fine di un amore’ e dipendenza relazionale

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Lettera pubblicata il 10 Novembre 2006. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 35 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 21
    lucciola -

    Ragazze, svegliatevi. La sveglia serve davvero! Già il solo fatto di trascinarvi per anni questi mostri accanto è un privilegio che offrite ai distruttori della vostra pace. Meglio la solitudine! Imparate a stare con voi stesse, a dialogare con voi e a vedere che siete BELLE perchè avete un’anima. Non ve la fate calpestare! Al primo campanellino…drinnnnnnnnnn! Alzati e scappa! Perchè non c’è miglior segnale da ascoltare del vostro intuito, di quella vocina che è la vostra coscienza. Almeno lei è solo vostra, come lo è la vostra dignità. Questo è tutto quello che possediamo per sempre. Allora curatelo, mettetelo al sicuro da occhi crudeli e avidi di amore perchè non ne hanno mai avuto neanche dentro il ventre materno. Bastardi si nasce e nessuno può convertire un’anima, solo i santi, gli angeli e le fate…ma il mondo delle fiabe è un’altra cosa.
    Purtroppo io ci sono cascata nella trappola, ma grazie a Dio, perchè è stato Lui e solo Lui può,sono di nuovo LIBERA. Ho un’anima che vuole ancora danzare, credere, sperare e non più credere alle “belle parole”, ma solo agli esempi, ai fatti, alle azioni, ai gesti. Aprite gli occhi e le orecchie. Non siate superficiali ma accorte. Buona vita a tutti.

  2. 22
    Giada -

    Cara Lucciola, non tutti hanno il dono della fede e in ogni caso nelle cose della vita è importante esercitare la propria coscienza e anche tanto buon senso, oltre a molta bontà, per se stessi e gli altri.
    “Dignità”, “stare bene con se stesse”, “meglio la solitudine”, “scappa se senti il campanellino”…tutte cose scontate, scusami.
    Non c’è “superficialità” in quello che tu definisci “trascinarsi questi mostri accanto”, al contrario c’è la coscienza di non voler gettare un sentimento.
    Certo, oltre un determinato limite, soffrire per amore diventa dipendenza e patologia.
    E’ questo che va riconosciuto ed evitato.
    Ma attenzione.
    Nella solitudine non c’è dignità nè benessere con se stessi, ma solo tanta malinconia e pochissima libertà.
    Niente è più falso del binomio “solitudine=libertà”.
    Quello che invece può avere un senso (e ora che è passato un anno dalla mia disavventura e comincio a stare meglio, posso dirlo con più chiarezza) è cercare sempre di andare avanti e conservare la parte dolce del proprio cuore.
    Non farsi avvilire, insomma, dai dispiaceri.
    Il mio ricordo è durissimo, per certi versi quasi più straziante della prima sofferenza, ma sto imparando a conviverci e a non farmene condizionare.
    Quella “cosa” è successa, ha spezzato il mio cuore, ma il mio cuore è comunque vivo e sa anzi meglio distinguere fra il bene e il male, l’amore e l’inganno.
    Per te che hai fede, forse potrebbe ricordare quando gesù affidò a sua madre l’apostolo Giovanni, indicandole come anche nella più atroce sofferenza, potesse continuare ad amare.
    Solo chi ha provato può capire. Il resto sono parole.
    Non cerco mai di svegliare nessuna amica a cui è successo quello che è capitato a me. Dico solo: impara a distinguere i sogni dalla realtà e da’ riposo alla tua anima.

    Giada

  3. 23
    lucciola -

    grazie Giada!
    il tempo della rabbia è passato, il mio cuore si è scongelato ed è ripartito il suo battito…certo il mondo non è bellissimo, ma vale la pena di amare la speranza di un giorno più luminoso e continuare a stare in mezzo agli altri senza paure. E’ vero chi vuole la solitudine ha paura di vedere, di realizzare com’è veramente fatto il mondo. sono scesa nel mondo e ora voglio conquistarmi un posto in mezzo a tutti gli altri esseri umani, dove ci sarà chi mi ama, chi mi disprezzerà, chi mi farà ridere e piangere, chi mi farà arrabbiare. ecc..ma questo vuol dire partecipare a ogni evento mondiale con un cuore aperto e non più solitario!
    Giada, ti auguro una bella giornata.
    Lucciola

  4. 24
    Angela -

    Salve a tutti,
    son capitata in questo forum,non per caso, volevo dire a tutte coloro che dispensano consigli sulla dipendenza relazionale che forse dovrebbero conoscerla e averla vissuta sulla propria pelle.
    Come diceva “ChiaraMente”,un uomo violento va denunciato. A me è capitato di farlo e da vittima son passata carnefice; mi ritrovo a dover pagare avvocati e affrontare processi per difendermi.Spesso queste persone che feriscono, calpestano,umiliano,il partner sono dei mostri; non hanno un’etica,una morale;sono dei bugiardi patologici che per non affrontare la propria coscienza credono loro stessi alle prprie menzogne.Non sentono il bisogno di giustificarsi perchè si pongono nella ragione, distorcendo la realtà per dimostrare che la vittima è la causa dei litigi, delle botte dei raggiri.
    Sono persone che ti dicono “ti amo”,e dopo cinque minuti negano di avertelo detto,magari convincendoti che è stato il frutto della tua morbosa ossessione nei suoi confronti.Sono persone che ti illudono di conoscerti intimamente ma nn ti stimano, riescono a plagiarti al punto di credere d’aver sbagliato per cui lo schiaffo puttosto il pugno lo hai meritato.
    Riescono a isolarti e a farti credere che loro sono le uniche persone sulle quali puoi contare,ma in realtà quando hai un problema sono i primi a scappare e ti ritrovi sola col vuoto che ti hanno creato intorno.
    Bene, prima di questo uomo pensavo come ChiaraMente e avevo perfino una visione romantica dell’amore;ora invece capisco tutte le donne che perdonano i loro mariti violenti e fedifraghi,capisco il perdono incondizionato,e la voglia di sperare che si accorgano del tuo amore.
    TUTTO SBAGLIATO, nn bisogna mai perdonare e mai capire, perchè ciò prolunga solo un’inutile e distruttiva agonia.
    Si, sono persone che stanno male, e quando entrano nella tua vita la destabilizzano,ti destabilizzano.
    Mi spiace per tutti coloro che son i questa situazione come me.
    Vi saluto e faccio a tutti i migliori auguri

  5. 25
    PATRIZIA -

    ANGELA, mi è piciuto il tuo intervento! un pò tosto ma giusto. Io non ho mai preso botte.. ma l’indifferenza è anch’essa una forma di violenza. non so quanti anni hai, ma io ne ho abbastanza – 50 – per sapere che non ci sarà un altro amore per me.
    Per lui ho lasciato un marito e un’ottima posizione economica. Ho dato amore e ne ho ricevuto un pò. A lui abbiamo aperto (io e le mie figlie) la nostra casa e i nostri cuori. Ma dopo una lite, in meno di tre mesi, ha trovato un’altra donna – ma prima è uscito con altre – l’ha portata in vacanza insieme ai suoi figli e a quelli di lei, l’ha riempita di coccole e di Ti Amo (ho letto gli sms), insomma mi ha soppiantata. Dopo è tornato da me – sembrava pazzo – per la voglia di riavermi. Dopo dieci giorni di nuovo “non sento trasporto, mi sembra tutto già vissuto “. Ed io lo mollo . Dopo dieci giorni è di nuovo da me con biglietti per Parigi ed io dico di sì. siamo stati insieme un altro anno – a casa mia senza soldi, senza entusiasmo, così… Poi ha cominciato a flirtare con altre in mia presenza, ogni mia voglia di discutere trovava un muro di pietra lavica. Aveva scoperto che fuori c’è un mondo più leggero, più disinibito, più consono a lui. Gli ho fatto le valige (anzi per la verità sono all’ingresso perchè non è nenche venuto a prendersele). Sto male, ma mi deve passare. mi ha detto “tivoglio bene ma non ti amo ” E cosi’ ricomincio… ma da dove. Io mi sento così vecchia e lui è così bello da attirare anche le adolescenti. Che vita di m……

  6. 26
    Angela -

    Ciao Patrizia,
    Mi fa piacere che tu abbia letto il mio intervento con interesse,le donne che non hanno vissuto le nostre esperienze possono trovarci patetiche,non hanno la più pallida idea del dramma e della sofferenza che ci lasciano questi uomini.Anche se cerchi di convincerti che è assurdo soffrire così,le tue giornate sono intervallate da flash che riemergono indipendentemente dalla tua volontà nella mente,di tutte quelle forme di tortura psicologica,e in ceri casi fisica, atti a demolire il tuo ego,annientarti intimamente.Quante volte sei stata trattata da regina e subito prima o subito dopo ti ha deluso?
    Patrizia io ho ventisette anni ma dopo una storia di sei anni del genere mi sento invechiata di almeno vent’anni,il vuoto che ti lasciano dentro ti fa sentire vecchia e inutile aldilà della tua età anagrafica.Perchè ti modellano e ti rendono come non vuoi,giocano con le tue convinzioni,i tuoi ideali,sino a portarti al punto di andare contro ogni cosa in cui credevi.Quante volte l’hai perdonato per atteggiamenti gravissimi nei tuoi confronti?Quante volte ti sei convinta che questa volta era la volta buona,la volta che aveva imparato a rispettarti?Penso tu abbia perso il conto…
    Il mio dramma non lo posso raccontare a nessuno la ia famiglia non l’ha mai accettato percui la mia storia è sempre stata “clandestina”,immagina quando decideva di stare con un’altra dall’oggi al domani,lo faceva liberamente,senza che io potessi permettermi il lusso di versare una lacrima;ah, e giusto per la cronaca quando andava con le altre era sempre colpa mia,conseguenza dei miei comportamenti.Non voglio angosciarti più di quanto non lo sia già Patrizia…altrimenti ci facciamo un “ciber-pianto”!
    Hai delle figlie mi hai detto?
    Stringile forte,dai loro tutto l’amore che ha rifiutato lui,non permettere mai che cadano in balia di uomini del genere,e falle sentire amate e rassicurate.A me questo è mancato.
    Un Abbraccio grande

  7. 27
    PATRIZIA -

    ANGELA

    è proprio come dici… certe volte le storie senbrano quasi kafkiane. Ci si chiede “ma sta capitando proprio a me ? ” se me lo avessero predetto 10 anni fa, io non ci avrei creduto e forse nessuno di noi. Il tempo è l’unico che potrà aiutarci a vedere le cose sotto un’ottica diversa. E’ triste lo sò, sembra uno stereotipo fritto e rifritto, ma credo che sia proprio così. Tu sei giovane e si dice che i giovani provino dolori più lancinanti, ma che passano più in fretta. Io ti rigrazio per il tuo consiglio. Le mie figlie sono state sempre la mia forza e a loro non ho mai fatto mancare il mio amore. Io, fossi in te, proverei a parlare con i tuoi sai i toni si possono smorzare di fronte al dolore di una figlia….. Hai bisogno del loro supporto emotivo e non credo che te lo negherebbero. Passerà, Angela vedrai e fra qualche tempo, che ora però non saprei quantizzare, ci ritroveremo magari su questo forum a sorridere teneramente di ciò che ci è capitato. Intanto guardiamoci attorno. Ci sono donne che sono rimaste vedove o abbandonate da uomini per altre più giovani, donne che devono ricominciare a lavorare per sostenere i loro figli e, tantissime, che sono tradite e ignorano di avere al loro fianco un p..zzo di m…da. C’è una moltitudine di donne che tira fuori la testa dal letame e combatte fiera la propria battaglia per la vita. Sai ci sono guerre che non vale la pena di combattere perchè non lasciano superstiti, e sono proprio quelle che vedono come nemici uomini come li abbiamo incontrati noi !
    ti abbraccio

  8. 28
    LUNA -

    http://www.letterealdirettore.it/dalla-violenza-psicologica-e-possibile-uscire/

    ciao! 🙂

  9. 29
    Giada -

    Quello che ferisce nel tradimento non è tanto l’offesa al proprio orgoglio, ma il violento strappo dei ricordi felici.
    Quando una persona cara ti fa del male, la peggiore consapevolezza è che quel “male” distruggerà per sempre la stima e l’affetto profondo verso quella persona, togliendoti la gioia di sperare e credere nell’amore.
    Per me almeno è stato così.
    E anche aver subito dei maltrattamenti fisici e delle grandi offese, mi ha portato, col tempo, a cercare di rimarginare il dolore, ma anche ad evitarne il nuovo rischio.
    Anche per me non ci saranno nuovi amori.
    E forse mi sono “ammalata” di “qualcosa”, perchè contrariamente a quel che ho sempre creduto, rinunciare definitivamente a una vita di coppia e a una relazione mi ha fatto ritrovare una inaspettata serenità e voglia di vivere.
    Sola? Sì, ma l’alternativa sarebbe comunque di ritornare ad esserlo, prima o poi, solo con qualche ammaccatura (nemmeno tanto metaforica) in più.
    Quanto spreco di energie e sentimenti. Quante cose belle avrei potuto fare se non avessi perso il mio tempo migliore. Ora è tutto mio e me lo tengo stretto.

  10. 30
    fl53 -

    ehhh, Marta …. che guaio… sei finita anche tu dentro la trappola. Sapessi, sapessi quante quante quante trappole (e non ci cascano solo le donne)…. pur con le varianti individuali, stessi sono i meccanismi, stesse le conseguenze e le sofferenze … è una trappola micidiale, una ragnatela velenosa e più ci stai più ti avveleni, fino alla paralisi: esistono le persone ‘brutte’, velenose, paralizzanti e ‘lui’ è una di quelle. Troppo amore, sprecato per ragnacci velenosi,ma prezioso per noi quando alla fine ci liberiamo con la consapevolezza della nostra forte capacità di amare e con l’esperienza per scegliere ‘chi’ e ‘come’ amare. I fili vischisi ti trattengono in un bozzolo invisibile finchè la paralisi non arriva quasi a soffocarti del tutto e allora usi le ultime forze per fuggire. Allora, poverino, il ragno si lamenta. Dopotutto tu sei il mostro: ribellandoti, gli hai impedito di ‘Essere’ quel che è, un ragno che vuole fare, appunto, il ragno. E nessu ragno è felice se la preda gli lascia il bozzolo vuoto. Brutta, cattiva, insensibile … che è scappata lasciandolo solo con la sua doppia o tripla personalità, con le sue morbosità e insicurezze, con le sue furbizie e stupidità.
    Luna ti ha dato un link, è prezioso:
    http://www.letterealdirettore.it/dalla-violenza-psicologica-e-possibile-uscire/
    ci abbiamo scritto sofferenze ed esperienze, prese di coscienza e riconquista della nostra vita. Ti può essere utile, anche se tu hai già fatto il passo fondamentale, questo: @Quanto spreco di energie e sentimenti. Quante cose belle avrei potuto fare se non avessi perso il mio tempo migliore. Ora è tutto mio e me lo tengo stretto.@

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