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Emigranti e clandestini

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Lettera pubblicata il 28 Marzo 2011. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Cittadini

La lettera ha ricevuto finora 31 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 11
    Golem -

    Chaponine dice:
    “In Croazia siamo chiamati “I pugliesi” per via di quella folla abnorme di persone che dalla puglia andò a vivere in Istria e mise a soqquadro i paesi croati che erano molto tranquilli trasformandoli con il degrado”

    Wikipedia invece:
    “Gli Italiani della Croazia sono i discendenti dei Dalmati ed Istriani (popoli neolatini originati nel Medioevo dagli Illiri romanizzati) e dei Veneti trapiantati nei territori adriatici d’oltremare della Serenissima. Negli ultimi due secoli vi si sono trasferiti anche alcuni italiani dalla penisola italiana, come nel caso di emigranti pugliesi a Ragusa e trentini a Pozega.”

    Chaponine, io sono pugliese di lontana origine dalmata, quindi un’emigrazione inversa se vogliamo, e sono molto interessato al rapporto della mia regione con la sponda orientale dell’Adriatico. Ma non mi risulta che vi sia stato un numero “abnorme” di pugliesi che abbiano messo sottosopra quella felice – ma lontana dalla Puglia – regione croata che è l’Istria. Mentre la limitata emigrazione a Ragusa, avvenuta due secoli fa in quella che oggi è Dubrovnik, è stata facilmente assorbita dai locali, comunque Dalmati con forti ascendenze veneziane e quindi italiane. Ti sarei grato se volessi colmarmi questa mia imprevista lacuna storica, che riguarderebbe questi presunti vandali provenienti dalla regione che ha dato i natali a Lino Banfi e a Checco Zalone, oltre che al sottoscritto.
    Grazie.

  2. 12
    chaponine -

    @MariaGrazia
    Il mio intervento non era per denigrare nessuno, come si evince bene, ma era far capire che gli italiani dimenticano un fatto fondamentale: il nostro paese non è in crisi ora, ma lo è da sempre.
    Quello che odio dell’italiano medio è che gira il mondo con il culo sulla poltrona su Google maps, e non viaggiando mai all’estero non potrà mai allargare i suoi orizzonti.
    Come mai in Svezia ci sono ordate di stranieri, molti di più che in Italia, e che si sono integrati da decenni nel migliore dei modi? Come mai uguale in Germania, ed ho citato appositamente il Baden perché è la zona più ricca di italiani, tutto funziona bene e nel migliore dei modi? Come mai se io vado in Lettonia e scendo all’aeroporto, nonostante anche la Lettonia sia piena di stranieri, nessuno ti importuna o chiede soldi? Bisogna cominciare a capire che la colpa non è dello straniero o dello zingaro, la colpa è di uno stato che si mangia i soldi dei contribuenti per spenderli a c***o di cane. Poi si potrà dare la colpa allo straniero, all’immigrato, a chiunque sia, sono prede facili naturalmente.. Andiamo a vedere pure i falsi invalidi, ciechi, ministeriali che lavorano un ora a settimana e vanno a fare la spesa nel frattempo.. Allarghiamo gli orizzonti. Ci lamentiamo con gli stranieri che fanno i loro comodi in Italia, noi che abbiamo esportato all’estero la mafia, la camorra, la sacra corona unita… e non capiamo che lo straniero si adegua semplicemente all’italiano medio. L’italiano medio è il peggiore esemplare che non rispetta niente e nessuno, lo straniero fa uguale. Io NON SONO a favore dell’invasione, ma sono a favore di un loro reintegro in patria togliendo la guerra che noi occidentali abbiamo instillato nei loro paesi, perché siamo avidi di denaro.

  3. 13
    chaponine -

    @Golem
    Come si evince bene dal mio intervento, il contenuto non era rivolto contro la regione in se per se, ma contro l’italiano medio che fa orecchie da mercante quando si parla di emigrazione. Molti italiani si sono installati li nella zona che va da Koper(Slovenia) fino a Rijeka(Croazia), non so di Marina di Ragusa quindi non ne parlo, ne mi affido a Wikipedia, ma parlo di ciò che ho vissuto personalmente, avendo vissuto del tempo a 40 km da Koper. Lì l’atteggiamento pugliese era usato in senso dispregiativo o canzonatorio, dove persone anziane mi parlavano di questo gruppo di Italiani, che poi nel tempo in parte ha fatto rientro in patria, in parte sono emigrati altrove, fatto sta che mi hanno parlato di un numero considerevole di persone. Mi parlavano dei ritmi sloveni, dove alle otto di sera c’era il coprifuoco, e questo gruppo di Italiani faceva baldoria fino a tarda notte, ed altre cose che non sto qui ad aggiungere.
    E ti parlo di trasferimenti attuati intorno al 1940 o giù di li. Poi che la regione puglia abbia dato il natale a personaggi illustri ne sono ben contento, ma non era lo scopo del mio post. Il focus che volevo dare era sul fatto che noi abbiamo sempre emigrato, ma le popolazioni che ci ospitavano ci facevano adeguare ai LORO ritmi e leggi. Qui no, perché l’italiano è il primo che non rispetta le leggi, ma vuole che lo facciano gli altri. Io quando vado all’estero mi VERGOGNO di essere italiano, mi vergogno di vedere compatrioti che fanno lo schifo più totale, non avendo rispetto di niente e nessuno.

  4. 14
    Golem -

    Chaponine, la Ragusa italiana, Marina compresa, non c’entra niente, si parla di quella Dalmata, posta sulla costa sud dell’attuale Croazia, di fronte alla Puglia, da cui dista circa 100 miglia marine. Ragusa aveva questo nome sino al ’48, quando, persa la guerra divenne Dubrovink,come le altre città e isole del Quarnaro, per cui Fiume divenne Rijeka (che vuol dure fiume in serbo croato) e cosi Capodistria Koper,Spalato Split, Zara Zadar e Ragusa Dubrovnik, appunto. Gli italiani che non accettarono di essere annessi alla Jugoslavia vennero cacciati, soprattutto dall’Istria, perdendo terre e possedimenti per diventare profughi emigrando verso la vicina Italia, attraverso Trieste, come ora sta succedendo ai Siriani.

    I “pugliesi” che si trasferirono a Ragusa/Dubrovnik nell’800, erano pescatori delle Tremiti che preferirono la costa est dell’Adriatico, meno sfruttata per la pesca. Negli anni ’40, in piena guerra, saranno stati militari, ma non emigranti. Ripeto, sono molto attento alla Storia, ma non ho riscontro alla tue affermazioni riguardo “colonie” pugliesi in Istria. Casomai Milano, dove il lavoro era più sicuro, non in Istria in numero “abnorme”.
    Se poi ci sono stati un gruppo di caciaroni “pugliesi” che facevano baldoria dopo le otto di sera, mi sembra un esempio un pò esagerato per parlare di malcostume. I miei lontani conterranei “krvat” non vedeno gli italiani di buon occhio, che siano di Brunico e di Mazara del Vallo,indifferentemente. Non sono un gran bella razza quanto a civiltà e accoglienza, anche se io mi porto qualche decimo del loro sangue in corpo.

    Dobardan dragi Chaponine.

  5. 15
    Golem -

    Chaponine, naturalmente la citazione dei due comici era ironica, per sottolineare una delle caratteristiche presenti nel carattere pugliese, non certo come esempio di personaggi autorevoli, nel senso che sembri aver inteso.

  6. 16
    maria grazia -

    chaponine, se dovessimo stare ad analizzare tutta la storia del mondo e le varie colpe di ognuno, in quanto a migranti che si comportano male all’ estero, non la finiremmo più. io sto cercando di valutare l’ attuale questione immigrati da un punto di vista LOGICO E PRATICO, prospettando le soluzioni che a mio avviso ( ma non solo mio, a quanto pare ) sarebbero risolutive per il problema. ed è un ENORME PROBLEMA, considerata l’ attuale situazione economica e sociale in casa nostra. continuare a dire che gli italiani hanno portato la mafia nel mondo non serve proprio a niente se non a ritirare fuori i soliti clichè e la solita filosofia a buon mercato che a nulla serve in un momento come questo, nel quale necessitano PROVVEDIMENTI SERI. un popolo lo si educa anche dandogli il buon esempio, e di sicuro l’ “italiano medio” di cui parli tu resterà sempre ciò che è, finchè sarà governato dai personaggi che vediamo. se poi vogliamo proprio buttarla sul razzismo, anche il tuo commento sui “pugliesi” sottintendeva un cenno dispregiativo verso tale ceppo etnico, e verso i meridionali in genere. stando a sentire te, insomma, noi italiani dovremmo preoccuparci se oltreconfine ci considerano tutti “pugliesi”, come se fosse una cosa di cui doversi vergognare.

  7. 17
    chaponine -

    @Golem
    Grazie della precisazione. Avevo comunque capito il riferimento a Lino Banfi e Zalone 🙂
    @Mariagrazia
    Il tuo commento indica che del mio commento hai letto ciò che volevi leggere, non ciò che ho scritto. Ti invito a rileggerlo bene, anche perché io sono il primo meridionale.

  8. 18
    magirama -

    Comunque parlando di ipocrisia generale, a me una cosa fa molto riflettere: finché gli immigrati venivano dall’Africa coi barconi e mettevano al collasso solo l’Italia andava tutto bene, era un problema nostro e la “Grande Europa Unita” era disposta ad aiutarci economicamente, ci dava una montagna di soldi a patto che ce li tenessimo noi e ci sbattessimo noi (che poi a me il trattato di Dublino fa proprio ridere: un immigrato deve chiedere asilo nel paese dove viene identificato, una ca**ata immonda… Per forza poi scappano e non si fanno identificare…), adesso che questi disperati arrivano da tutte le parti, Ungheria, Serbia e compagnia, col fatto che possono accedere direttamente via terra al cuore dell’Europa, tutt’un tratto è diventato un problema di tutti, adesso tutti li vogliono aiutare, adesso anche la Germania (che detto tra noi ha fatto l’ennesima figura del kaiser) ne accetta volentieri, a suon di rigorosi controlli e con tutte le dovute precauzioni. Che dire, complimentoni.
    Ho sentito in questi giorni giornalisti parlare di questi immigrati come un valore aggiunto: sono forza lavoro, gente che pagherà pensioni e tasse, gente che farà figli… Insomma una compilation di ca**ate allucinanti. Certo che lavorano, lavorano come schiavi per una pedata nel sedere, affittano appartamenti per due persone dove stanno dentro in dieci, per non parlare di quelli che di lavorare non ne vogliono sapere, che si lamentano degli alberghi dove li mettono, che volevano l’abbonamento a Sky per vedere la coppa d’Africa di calcio… Accidenti che umiltà…
    Non è solo un problema di italiano medio (che comunque rimane un concetto sacrosanto) o di quello che gli italiani fanno all’estero, qui è un problema di Italia, di Europa, un problema culturale e di buon senso. Tra qualche anno questi ci faranno cambiare religione, ci faranno mettere il velo e ci prenderanno a calci… La cosa grave è che noi con questo buonismo li lasciamo fare. Ebbene, io non ci sto. Mi…

  9. 19
    basta -

    Argomento interessante ma complesso. L’altro giorno ho comprato un libricino da un senegalese ( un vù comprá che vende libri??) si intitola ” il viaggio della speranza”. Illuminante anche se non di facile lettura in quanto la casa editrice non era certo la “Mondadori”. Ma la butto lì…l’America adesso é quella che é soprattutto grazie agli immigrati..l’Europa stá vivendo lo stesso momento storico anche se 50-60 anni dopo. Ci vuole tempo, solo ora i cinesi in Italia si stanno integrando comunque con fatica, sará così anche x altre etnie. Ok l’America era in piena espansione, noi siamo in recessione..ma le frontiere non vanno chiuse..possono essere una risorsa comunque. I delinquenti, stupratori e omicidi “nostrani” ci sono sempre stati in Italia adesso come prima, ma ora fanno meno “audience”..meditate gente..meditate.

  10. 20
    Marius -

    Quando leggo certi commenti e certe considerazioni mi viene il sangue al cervello…ma come diavolo si fa a non avere nessuna prospettiva storica???Come diavolo si fa a paragonare anche solo minimamente l’emigrazione degli europei di inizio secolo (XX secolo) con quella incontrollata degli africani verso l’europa dei mesi attuali? Ma procediamo con ordine…agli inizi del 1900 negli Stati Uniti c’era un gran bisogno di manodopera, specializzata e non, in fondo parliamo di uno stato più grande dell’intera europa e dove c’era lavoro in abbondanza e risorse per tutti, bastava darsi da fare.Nel 1900 negli stati uniti c’erano 70 milioni di abitanti, praticamente quelli che ci sono adesso in italia. Ora considerate che negli stati uniti sono praticamente 10 volte o poco meno, all’incirca 600 milioni. Oltretutto considerate che anche all’epoca si facevano controlli molto stretti sugli ingressi, e nessuno ti manteneva, anzi!!!Ora come ora non c’è lavoro in europa per i già residenti (la disoccupazione reale in italia è al 20%), ma soprattutto sicuramente non c’è bisogno di manodopera di basso livello che è l’unico lavoro che questi immigrati potrebbero (forse) fare. A questo fattore aggiungiamoci anche che nei prossimi anni i posti di lavoro disponibili sono comunque destinati a diminuire, per via dell’informatizzazione e automatizzazione sempre più diffusa. Allora la risposta al problema è molto semplice, non possiamo prendercene carico (perchè di fatto è tutta gente da mantenere a vita) e per una questione di correttezza è giusto rimandarli ai loro paesi d’origine senza generare in loro false illusioni.

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