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Disperazione

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Lettera pubblicata il 14 Novembre 2008. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 91 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5 10

  1. 21
    loredana -

    Il problema è la forza di reagire l’amor proprio e c’è poco da parlare se non lo si trova…. probabilmente ci sono motivi cosi’ profondi che non si riesce a reagire… io mi sono stufata anche di pensarci a dirvi la verità!Sin da quando ero piccola ho sempre avuto problemi odiavo me stessa perchè i miei genitori non mi amavano anzi c’è stato un abuso psicologico molto pesante! Crescendo ho fatto una terapia psicoanalitica molto lunga che pensavo mi aiutasse a risolvere i problemi ma in realtà grazie alla mia ‘cara’ psicologa di cui tanto mi fidavo è scoppiata un’immensa disperazione dentro di me e non sono più riuscita a riprendermi dai numerosi abusi(nonultimo quello della psicologa che a mio avviso pensava solo al suo rendiconto economico!) Ora le spese le faccio io di questi adulti folli e mio marito non mi aiuta certo! Credo che sia colpa mia che non ho saputo reagire… ed è questo che mi fa stare più male! Che dire…. il dolore uccide ogni pensiero!Sono infinitamente disperata e penso che nessuno psicologo possa aiutarmi! Mia madre sin da quando ero giovane€ mi ha sempre rimproverato se mi prendevo cura di me stessa… addirittura se mi facevo le anlisi del sangue diceva che sprecavo i soldi(non abbiamo mai avuto problemi economici)qualsiasi cosa facessi o dicessi era sempre pronta a denigrarmi e queste ferite le porto dentro! non sono mai riuscita a scrollarmi di dosso questo senso d’inutilità che mi ha trasmesso e la stessa cosa mio padre che era di una gelosia tale che non mi ha permesso di vivere anzi mi ha fatto continue presse e ricatti!Ora non ho più forza per reagire a queste crudeltà e mio marito cosi narciso figurati che mi può fare in questa disperazione!

  2. 22
    loredana -

    comunque è vero il giudizio altrui fa solo tanto più male! Io vorrei solamente capire perchè succede tutto questo perchè così tanta sofferenza?!

  3. 23
    fl53 -

    Mi colpisce molto quello che scrivi, Loredana! “c’è poco da parlare … il dolore uccide ogni pensiero… penso che nessuno psicologo possa aiutarmi!”. Frasi fortissime: solo chi ha vissuto vite come le nostre le può davvero capire.
    Ho vissuto per 52 anni come te. Arrivata alla disperazione (più in là c’era solo la morte), ormai stavo male perché dopo tanta sofferenza il fisico cede.
    Con l’ultimo barlume di speranza, ho cercato aiuto ancora una volta e mi sono trascinata a un consultorio.
    Finalmente, ho trovato un vero psicologo: dopo 4 (quattro) incontri (gratis) nei quali ha voluto che gli raccontassi i fatti, mi ha detto che non ero io ad aver bisogno dello psicologo, ma i folli che mi avevano talmente schiacciato da farmi credere di non avere il diritto di esistere.
    Folli, ma responsabili: hanno scelto liberamente il loro comportamento e costruito la loro follia.
    “Una vita come la sua non l’augurerei a nessuno. Loro hanno gravi responsabilità, ma per uscirne è lei che deve cambiare, loro non cambieranno.Lei è intelligente,forte, ma per sopravvivere ha adottato comportamenti sbagliati”. Cercare approvazione, permettere di insultarmi e giustificarmi, accettare ricatti, autocommiserazione, star male ma tirare avanti, mancanza di autostima, sensi di colpa ecc.: ho scelto di non offendermi … Non mi stava giudicando!! mi stava aiutando: se mi offendevo ritenendomi ‘giudicata’ ero fritta… del resto, aveva ragione, per accontentare i folli si agisce da folli.
    “Lei ha diritto alla sua dignità … in bocca al lupo, se le serve qualcosa, io sono qui” .
    Sono uscita con il titolo di un libro da leggere, che mi ha ‘rivoltato’.
    Ogni cosa ha un prezzo, e ricomprarsi la propria vita costa caro: il prezzo era la rinuncia alla sicurezza, ma penso di aver fatto un buon affare.
    Poi sono diventata amica, per caso, di due psicologhe: molto diverse da quella che ti ha incastrato. Tra un cinema, una cena e una passeggiata, mi si sono aperti gli occhi su tante cose.
    Noi, persone come me e te: viviamo decenni di vera tortura, diventiamo dipendenti affettivamente proprio dalle persone che ci maltrattano, mentre noi cerchiamo di trovare un senso e rincorriamo la pace. Noi le amiamo, le inseguiamo, le accontentiamo, lavoriamo… Ci facciamo impressionare dalle loro scene, ci facciamo impegolare in folli discussioni; ci carichiamo dei ‘doveri’ che loro ci mettono addosso, cediamo ai loro ricatti, ci sentiamo male per i sensi di colpa che loro ci costruiscono nel cuore giorno dopo giorno, mentre ci rovinano la vita, fanno star male i nostri figli… Allora noi ci vergognamo, cerchiamo di nascondere tutto. Per avere la loro approvazione, noi ci affanniamo a fare quello che loro vogliono: speranza vana, perché loro semplicemente ci vogliono in trappola, paralizzati a vita col veleno delle loro azioni e parole.
    “La dipendenza affettiva” dice la mia amica psicologa “è la reazione matura e buona alla violenza. Pur con tutta la sofferenza tremenda che comporta, è comunque la reazione matura e buona perché è la reazione di che cerca di vivere l’affetto e salvare la relazione. La reazione immatura e cattiva alla violenza è diventare violenti” Succede perfino che, nel perenne tentativo rincorrere l’affetto di una madre, si finisca senza accorgersi …. segue

  4. 24
    fl53 -

    …. segue… si finisca senza accorgersi a sposare un uomo simile nei comportamenti: ci sembra diverso, ma non ci accorgiamo di comportamenti malati a cui siamo abituate (sono i comportamenti della nostra mamma … ci sembrano normali), ma peggiorano col tempo.
    Loredana … hai ragione, serve qualcosa di più: le parole non bastano.
    Ed infatti non erano solo parole, quelle del mio psicologo: era amore. Parola grossa … eppure, dirmi che ero sana e intelligente, ma che sbagliavo e dovevo/potevo cambiare, è stato amore: con queste poche parole mi ‘sono accorta di me’ … e del mio diritto di esistere, oltre che delle responsabilità dei folli intorno a me. Non ho più rivisto quello psicologo, ma le sue parole in questi tre anni sono germogliate e cresciute.
    Tu sei infinitamente disperata, Loredana: “penso che nessuno psicologo possa aiutarmi!” Hai ragione: non sei tu ad aver bisogno dello psicologo, che invece servirebbe a chi ti ha usato tutta questa violenza. Tu vali molto, se con tutto il male che ti han fatto, sei riuscita a rimanere ‘così’ come sei, come si capisce dalle tue parole.
    Hai ragione, però, anche nel dire che hai bisogno di aiuto: infatti c’è un grosso rischio. Anzi, due: uno è quello di arrenderti e spegnerti, giorno dopo giorno, cosa che di solito comporta anche ammalarsi. L’altro, il peggiore (ma mi pare tu non lo corra), è il rischio di diventare come le persone che ti hanno fatto del male, e cominciare a farne agli altri … come purtroppo spesso accade alla vittima (troverai oppressione e violenza psichologica e/o fisica, penso, se guardi nel passato della tua famiglia).
    Una delle due amiche psicologhe mi ha proposto di tenere dei gruppi di auto aiuto per persone che soffrono o che hanno sofferto come noi: sono incontri di piccoli gruppetti –anche solo due o tre persone, scambiarci la nostra esperienza è fondamentale … ed anche scambiarci le parole giuste, quelle che non sono solo parole, quelle che ci aiutano a riconoscere il male subìto e a ritrovare quello che dici tu … l’amore per noi stessi, che abbiamo diritto di vivere. Oltre a ciò, l’esperienza suggerisce anche le mosse concrete, quelle che una psicologa come la tua non sa nemmeno che esistano. Se vuoi, scrivimi mremfmd@mail.com
    Ieri ero al telefono con questa mia amica. Mi parla di un suo progetto: una giornata dedicata a persone come te e me, persone che hanno sofferto e soffrono violenza. Ci saranno alcune conversazioni e un dibattito. Siccome io sono pittrice, mi chiede di occuparmi di un workshop in cui ognuno esprima se stesso con i colori e i cui lavori verranno poi esposti in una mostra.
    Resto stupita dal titolo che vuole dare alla giornata e che verrà stampato sul materiale divulgativo … immediatamente la mente corre al ‘mio’ psicologo … tutto quadra:
    “Amore è permesso di esistere”
    Quanto ne hai ricevuto, tu, di questo permesso di esistere?

  5. 25
    bimba64 -

    ciao loredana.mi immedesimo in te e dio solo sa quanto ti capisco..non so più nemmeno se questo “dono” così si dice (e cioè la vita)…. “unico”,vale la pena di essere vissuto…ciò che più spero è che almeno oltre le porte di questa assurda e tannto sofferta vita terrena ci sia davvero quella pace quella quiete che tanto la mia animA RECLAMA….questo è il mio nr se vuoi mandare qualche sms o chiamare.. 3335886730.ti abbraccio

  6. 26
    loredana -

    Vi rigrazio dell’affetto che mi avete trasmesso con queste lettere!E’ inutile anche se umano prendersela con se stessi e sono infinitamente contenta che qualcuno mi riesce a capire! Si nella mia famiglia ci sono storie di violenza psicologica ma io mi sono fatta vincere…. non so più pensare al bene per me stessa, ho cercato di fare di tutto per farcela a volte la vita sembra accanirtisi addosso….. si pensandoci è vero pure che nella figura di mio marito posso aver ritrovato mia madre in effetti si assomigliano molto! Mi continuo a chiedere cosa ho sbagliato!? un caloroso abbraccio

  7. 27
    fl53 -

    Mi pare che non ti sei affatto fatta vincere, Loredana, altrimenti non soffriresti in questo modo e non ragioneresti come ragioni.Tu resisti, ma sei ferita, offesa, stanca, sofferente…e purtroppo è proprio questo che peggiora il comportamento di chi cerca di schiacciarti, più tu soffri, più l’altro si sente potente e vittorioso. Per di più ci sono figli, e tu subisci, per loro. In fin dei conti è lo stesso meccanismo del predatore che gode mentre la vittima si dibatte, immobilizzata. Ma resistere ‘per il bene dei figli’ alla fine è un boomerang che colpisce anche loro e, per la mia esperienza che comprende anche quella di molte amiche, più crescono e peggio è.
    Qualcuno ti fa soffrire, ti fa piangere, ti fa subire umiliazioni, ti fa trascurare te stessa, ti fa perdere la tua vita … quante cose ti fa fare! Qualcuno ha il controllo della tua vita, col tempo poi le cose peggiorano.
    Anche se viviamo l’inferno per gravi responsabilità altrui, però una cosa è certa. Non sarà certo chi ci ha oppresso a cambiare, specie se gli abbiamo lasciato ottenere quello che voleva.
    È solo modificando il nostro comportamento che potremo riprenderci il controllo della nostra vita: per quanto i sentimenti siano basilari e determinanti, è solo comprendendo razionalmente la situazione che si può uscirne, infatti il primo ostacolo alla liberazione è la vittima stessa, che a forza di vivere in una trappola si comporta come può comportarsi uno in trappola. Sbatte la testa contro i muri, vittima ossessionata dal carnefice (continua a pensare a lui, a strategie per salvare la situazione), soffre, si trascura, perde tempo ed occasioni e alla fine vede la trappola come l’unico luogo sicuro per sé e per le persone che più ama (i figli).
    La comprensione razionale della nostra realtà è molto più facile con un aiuto. Quattro anni fa, un’associazione religiosa per le crisi familiari mi ha indirizzato al consulente ASL, con cui collabora, e lui mi ha consigliato un libro: Le vostre zone erronee, guida all’indipendenza dello spirito, Dyer Wayne, BUR, circa 8 euro (ci sono molti libri del genere, ma bisogna stare attenti a scegliere, se non altro per non perdere un mucchio di tempo)
    In questo libro il linguaggio è concreto e comprensibile,non è vangelo né magìa, ma può dare un grande aiuto (è un libro famoso): è come un manuale, da sottolineare, commentare, un libro con cui litigare, da leggere tornando indietro, da sospendere un poco e poi riprendere, finire e dopo un po’ rileggere … Per capire quali sono i meccanismi che ci hanno intrappolato e quelli con cui noi stessi ci intrappoliamo, finendo a intrappolare anche i figli …
    Mi ricordo (all’incirca) una frase: “ L’essenza della grandezza sta nel scegliere la propria personale
    realizzazione dove altri sceglierebbero la follia”
    Realizzarsi (lavoro, creatività, cura di sè…) significa concedersi il ‘permesso di esistere’: questo è sano amore per se stessi e da qui si parte per amare gli altri.
    In bocca al lupo!

  8. 28
    loredana -

    Ti ringrazio di cuore per le tue parole! già il fatto di essere capita mi rincuora anche se dovrei esere io a reagire non posso neanche incavolarmi con me stessa forse l’unica soluzione è cercare aiuto!Grazie ancora Purtroppo la situazione è iniziata presto mio padre molto violento e mio madre disinteressats mio zio ha cercato di aiutarmi se questo era il suo intento(ancora m lo chiedo)mandandomi dalla psicologa ma ha agito male perchè questa persona mi ha fatto incartare con le mie man,io avrei voluto lasciarla ma mi metteva talmente timori con le sue minacce che non ce l’ho fatta, se n’è approfittata di me! E queste sono le conseguenze! Che dire non ho saputo semplicemente reagire, tuttora sento l’influsso di mio padre il male che mi ha fatto si ripercuote in me sempre costantemente un senso di frustrazione e impotenza atroce! Ho fatto le ripicche a me stessa invece di prendermela con i diretti responsabili!Come è forte ma allo stesso tempo fragile l’essere umano! Basta poco per annientarlo!

  9. 29
    fl53 -

    … sei sicura? non è con poco che hanno cercato di annientarti! senza riuscirci, del resto: tu ci sei e sei ‘così’ …altrimenti non sentiresti frustazione ed impotenza: saresti diventata ‘come’ loro, o ti saresti rassegnata,spenta del tutto.
    Invece, basta poco per far partire una grandiosa rinascita.
    La mia storia ha moltissime somiglianze con la tua, compreso il blocco di qualcuno che, invece di aiutarmi,mi incastrava. Ad un certo punto ho cominciato a cercare aiuti, ma avevo ormai imparato a prendere quel che mi era utile e a scartare quel che era dannoso. Ho trovato alcune cose essenziali:
    – Essenziale è divenire consapevoli delle gravi responsabilità di chi ci ha quasi annientato (penso che tuo zio abbia fatto la cosa giusta, ma abbia sbagliato persona: purtroppo è difficilissimo scegliere lo psicologo)
    – Essenziale è ripetersi mille volte al giorno: “L’unica persona che può cambiare la situazione sono io: loro non cambiano, e se continuo a comportarmi come sempre, loro mi schiacceranno sempre più! Voglio cambiare il mio comportamento!”
    -Essenziale è capire che le persone responsabili non cambieranno proprio perché loro VOGLIONO questa situazione, anzi, faranno sempre peggio: assecondandoli, facendoci schiacciare e mostrando che soffriamo, loro vincono ed ogni volta fanno peggio. Se il loro comportamento è abnorme e pazzo, non per questo sono privi di responsabilità: è il risultato della loro scelta, infatti usano lucidamente il loro mal-essere per dominare e far soffrire (menzogne, tradimenti, violenze,ecc)…
    -Essenziale è scacciare sensi di colpa inutili: uno sbaglio NON è una colpa! ci siamo adeguate ai comportamenti degenerati per salvare -amore-relazione-famiglia, il nostro vero sbaglio è stato permettere agli altri di calpestare la nostra dignità e di creare la situazione di sofferenza(psicologica, fisica, economica, affettiva …. di solito sono grovigli di ricatti, minacce, accuse, ecc)
    -Essenziale è capire che ad un certo punto bisogna AGIRE: esistono MOSSE che smuovono la realtà…nelle sabbie mobili comincia a formarsi un appiglio, poi due, poi tre … ed il controllo degli altri su di noi si spezza, mentre loro cominciano a disorientarsi: faranno fuoco e fiamme, ma saranno passi falsi
    -Essenziale: nessuno ci rispetterà se non ci facciamo rispettare noi (anche i figli finiscono spesso per copiare i comportamenti degeneri)
    -Essenziale: nel 2009 la legge tutela precisi diritti… rinascere è meraviglioso e vale la pena di perdere la sicurezza del lager in cui viviamo, ma non bisogna commettere l’errore di rinunciare ai diritti!!
    -Essenziale: la legge va bene, ma non ci dobbiamo incattivire esagerando con le prestese!No no no vendette!
    -Essenziale:i ricordi di dolore rimarranno comunque, ma diventeranno prezioso aiuto per gli altri
    -Essenziale è far luce sulla verità: hai una storia, non nasconderla, racconta, scrivi, rielabora, ritrova te stessa!

  10. 30
    loredana -

    Grazie ancora anche se non è facile….

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