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Dalla violenza psicologica è possibile uscire

di niikilaa
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 2 Giugno 2007. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 184 commenti

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  1. 71
    MORE -

    Ciao a tutte!!!
    Guardarsi dentro e correggere comportamenti e soprattutto pensieri che si hanno da una vita è difficile..così colgo l’occasione e rispondo a Fl53..sto leggendo Le vostre zone erronee,ma vado a rilento,sono solo al cap8..mi alzo la mattina e quando provo a pensare a quello che ho letto la sera precedente,a quei ragionamenti,ecco,non li ricordo più o almeno non tutti:ho troppo in testa i miei di ragionamenti!E poi fa male..picchierei la testa contro a un muro.

    E poi riguardo a quel muro a cui ti riferisci nel post “sono buona, brava, adeguata,’giusta’ oppure egoista, incapace, inadeguata, ’sbagliata’? ecc ecc.”, ecco,mi è anche venuto in mente che il mio ex mi avrà ripetuto non so quante volte SEI INUTILE!Innumerevoli volte.Pensavo “Inutile?Ma ca*** ci stai a fare con una persona che ritieni inutile??”Sinceramente a quella parola non ho creduto per molti mesi.Solo alla fine,iniziò a farmi stare male.Quando mi sono messa con lui,lo stimavo:siamo coetanei e così giovane(all’epoca aveva 25anni)era riuscito a mettere in piedi una ditta da solo con le sue forze e l’aveva da un paio d’anni.In parte anche quello mi aveva conquistata:finalmente una persona determinata,decisa in quello che fa,QUINDI LO SARA’ ANCHE EMOTIVAMENTE,non il solito co.......Equazione sbagliata.
    E’anche un bel ragazzo,alto,bel fisico,lo dico oggettivamente,non soggettivamente.Si nota quando passa,punto.Ricordo che una volta eravamo ad una festa,e delle ragazzine stavano commentando”Oh,hai visto quello?che figo!”.Eravamo per mano.Quasi ci rimanevo male.

    Mamma di sicuro non avrebbe potuto dire che era brutto dato che buona parte dei morosi/frequentazioni me li bocciava esteticamente.
    Quando sento parlare nonna poi,a cui nn piace la ragazza di mio cugino mi dispiace..sento che parla in modo obiettivo e fa male proprio per questo..perchè so che lo farebbe anche con me.Non si rendono conto di quanto possono fare male.
    Io non ho mai portato nessuno a conoscere i miei familiari.Dell’ultimo mio ragazzo però sono contenta di averlo fatto.Per fortuna.

    Riallacciandomi al mio discorso iniziale,e cioè a com’è una persona emotivamente..ecco si il tiro non lo abbasso,come dice FL53,non lo alzo proprio da terra.A volte penso che non è che posso pretendere chissachè,se no poi non trovo nessuno se faccio troppo la difficile.Ma in generale,non solo emotivamente.Specie in questo momento.Non ho un target.

    Rispondo a Luna:effettivamente il mio ex si vantava di non guardare in faccia nessuno,che era uno che faceva quello che voleva,che era andato con tante donne e che quando finiva una storia era il momento per lui di iniziare a divertirsi e che non era mai stato male.Ed era convinto di dire semplicemente quello che pensava.

    Ancora Luna,si ho la tendenza ad aver timore che un’azione se non è ben ponderata crea scompenso.Con lui ad un certo punto della relazione avevo paura di ogni cosa facessi.O mi trattenevo dal farla(come l’andare al cinema)per avere pace e non litigare.L’ho sempre

  2. 72
    MORE -

    fatto anche in casa.Soprattutto con mia madre.Non sono mai abbastanza.Sono figlia unica e da un lato sento un certo peso.
    Ho deluso un sacco di volte anche se chiaramente so che mi vuole bene lo stesso,logico,sono sua figlia.
    A volte quando esco con uno mi immagino come si può relazionare in casa mia.

    Forse alla fine il tiro lo alzo,ma sono io che non riesco a raggiungerlo o non va bene per me perchè è troppo alto.
    Infatti poi il mio ex mi diceva che ero inutile e rompevo.Sono sincera:non ci capisco niente.

    Forse anche lui voleva lasciarmi da un po’,ma non ci riusciva perchè si era affezionato.Però credo anche che gli facevo comodo.In tutti i sensi.Mi sento usata.

    Luna,riporto una tua frase:
    “Poiché hai paura di essere ferita, forse, passi il tempo a cercare di non ferire nessuno?
    Poiché hai paura di non poterti fidare degli altri vuoi dimostrare agli altri che possono fidarsi totalmente di te?
    Poiché ti senti indifesa pensi che tutti siano anche più indifesi di quello che sono?
    E ti senti responsabile per loro.”

    Premetto che il mio pensiero è:non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te,ti rispondo che,sì,cerco di non ferire nessuno perchè non voglio essere ferita,ci starei male a far star male per colpa mia,in più sono anche dalla parte della ragione.
    Faccio fatica a fidarmi,dei ragazzi che ho frequentato forse di uno solo mi sono fidata.Non fidarsi è brutto.Si sta male.Quindi faccio di tutto perchè gli altri si fidino di me.Così,in teoria,loro ricambiano(mai successo)nello stesso modo così posso fidarmi anche io.Se io mi comporto bene non gli do motivo di comportarsi male con me quindi non possono farmi male.Invece me ne fanno sempre.Forse si,penso siano indifesi.Sicuramente mi sento responsabile se io sono la cusa del loro malessere:per es. se io tradissi chiaramente causerei malessere e mi sentirei responsabile.
    Ho sempre sottolineato e dimostrato che son seria,pensando fosse un punto a mio favore,forse sbagliavo.

    Non conosco altro modo di spostare il piede se non lasciare.Sarebbe meglio sì spostare direttamente il piede senza avvisare,così do più valore al fastidio che mi è stato procurato,ma se lascio poi non ci sono più chance.Reprimevo il mio istinto proprio per quello:speravo fosse solo un episodio,una parentesi che si apre e si chiude e torna tutto a posto.

    Invece..più mi faceva piangere più era tranquillo.Mi ero anche accorta che lo faceva apposta a farmi piangere.a volte sembrava il suo obiettivo perchè così capiva che ci tenevo.Una volta me l’aveva anche confermato.

    Quei meccanismi so di averli ancora attivati,è per questo che ho paura.In più non mi fido neanche più di me perchè quando era ora che lasciassi il campo sono rimasta lì,ascoltando una voce dentro di me che mi diceva”prova ancora a vedere se si rimettono a posto le cose”.

    Leggendo Simona trovo cose in comune:sento che si approfittano di me e della mia bontà e io mi affido a loro.Mi sento ingenua.
    Trovo interessante e d’aiuto il vostro dialogo..

  3. 73
    LUNA -

    MORE: ciao cara 🙂
    anch’io trovo interessante e utile il nostro dialogo generale qui 😀
    e quindi grazie a tutte 🙂 di cuore 🙂

    dolce 🙂 More, parto da qui:

    @Se io mi comporto bene non gli do motivo di comportarsi male con me quindi non possono farmi male.

    Non è un’equazione purtroppo, come ti sei resa conto anche tu :/
    Però è un bene osservarla questa finta equazione, secondo me. Perché contiene uno dei messaggi che ti invii.
    E’ una finta equazione che ha dentro di sè un messaggio.
    Proviamo a metterla così:
    il fatto che tu ti comporti onestamente, correttamente nei confronti degli altri è una cosa buona di te. E anche se vuoi avere a che fare con persone che si comportano correttamente con te.
    E se incontri una persona corretta, poiché è corretta, si comporterà correttamente con te, e vi comporterete correttamente l’una verso l’altro…
    Ma il fatto di comportarsi correttamente verso qualcuno, se è ok per la nostra coerenza, e l’idea che abbiamo del nostro rapporto nei confronti degli altri, non è comunque un’assicurazione.
    Comportarti bene con qualcuno allo scopo che costui si comporti bene con te è diverso da:
    mi comporto bene con qualcuno e voglio che qualcuno a sua volta si comporti bene con me, perché non mi va di avere a che fare con persone che si comportano male con me.

    Dove sta la differenza?
    è un po’ difficile spiegarlo, ma ci provo.
    Nel secondo caso riconosci le persone come un qualcosa fuori da te che non puoi controllare, persone dotate di libero arbitrio, che scelgono di comportarsi in un modo o nell’altro, accanto a te, dotata di libero arbitrio, che scegli di comportarti in un modo o in un altro. E di capire dove stai male e dove stai bene. Riconosci l’altro come un qualcosa fuori da te che ha le sue responsabilità riguardo il suo comportamento.
    Due persone alla pari, che si scelgono o si separano, nel momento in cui una non sta bene con l’altra o entrambe non stanno bene insieme.

  4. 74
    LUNA -

    Nel primo caso, quello della falsa equazione, invece, ti incastri.
    Ti incasti in cosa?
    Be’, innanzitutto nel fatto che esiste un libero arbitrio (nonché esistono delle dinamiche, nelle persone… come la dinamica di una persona che ha bisogno di dimostrare il proprio potere su un’altra facendola piangere… quindi vedi te…) per cui le persone possono comportarsi male e comportarsi male indipendentemente da come ti comporti tu. Non puoi controllare questo, neanche se diventi maria goretti e neanche se ti immoli sull’altare sette volte al giorno.
    Non è il tuo esempio, se pure edificante che sia, a controllare il comportarsi di un altro. Perché “è lui” che si comporta.
    Il verbo mica è tuo…
    Si capisce cosa voglio dire?
    E allora cosa si può fare se questo controllo non esiste? Se la frase: “io non ti faccio male, e quindi TU NON PUOI fare male a me” non è un’equazione?
    si può sicuramente continuare a comportarsi “bene” secondo i propri criteri, perché si pensa che sia giusto farlo nei propri confronti e nei confronti altrui, ma non pensando che sia un qualcosa che si fa per tentare di controllare una situazione o ciò che sta nel libero arbitrio di un altro.
    E’ chiaro che in una coppia ci si viene incontro, ma appunto ci si viene incontro. E se tu fossi stata nelle tue sensazioni e non nelle equazioni, probabilmente, allora, mentre stavi con uno che ti faceva piangere, ti saresti detta che al di là di come ti comportavi tu, di ciò che tu ti aspettavi da te stessa o da lui per stare in un certo modo, era un dato di fatto che lui si comportava, in quel momento presente, in un modo che a te faceva stare male.
    E invece di chiederti: “ma perché lui si comporta male se io mi sono sempre comportata bene? non dovrebbe comportarsi bene per “giusta regola”? perché non capisce? – o “forse non ho fatto abbastanza? forse l’ho ferito dicendo che volevo andare al cinema, perché per lui questa cosa è insopportabile?” ti saresti detta:
    io qui non sto bene.

    Ci sono espressioni come “inutile” e “all’altezza di” che non voglioni dire NIENTE. E sono parole che le persone aggressive usano molto spesso, e che entrano nel vocabolario di chi ha avuto a che fare con l’aggressività.
    Ti rendi conto del perché non hanno alcun senso?
    Le persone non stanno insieme per misurare a che altezza sono, ma per quello che hanno in comune, e stanno insieme bene o male. Una storia non è una competizione, è una relazione.
    E ci sono anche altre espressioni deleterie:
    “TU MI HAI SEMPRE DELUSO”.
    Rispetto a cosa? Rispetto alle aspettative di qualcun altro?

    Mettiamo che tu (generico) nasca in una famiglia di impiegati. Da piccola manifesti uno spirito artistico, e decidi di andare a fare la concertista. Potresti deludere i tuoi, che sognavano per te il posto statale?
    Mettiamo che tu nasca in una famiglia circense. Decidi di andare a fare l’impiegata. Potrebbero dirti che li hai traditi?
    Mettiamo che tu ti innamorari di un uomo brutto (che a te piace, sennò…) e sei felice…

  5. 75
    MORE -

    Ciao a tutte!

    Luna,penso di avere compreso la differenza tra “Comportarti bene con qualcuno allo scopo che costui si comporti bene con te è diverso da:
    mi comporto bene con qualcuno e voglio che qualcuno a sua volta si comporti bene con me, perché non mi va di avere a che fare con persone che si comportano male con me”.In un certo senso è come che dovessi comportarmi bene con gli altri per me stessa e perchè fa sentire meglio me,non tanto per loro.

    Il mio problema purtroppo è che mi aspetto sempre qualcosa da qualcuno(o almeno con chi ho un buon comportamento),se non altro l’ingrediente base cioè il rispetto,quello che si dovrebbe portare a chiunque,anche a chi incontri per strada e non conosci.

    Una persona come il mio ex,è portata a non rispettare nessuno o lo faceva solo con me???Mi sembrava che ai suoi amici portasse rispetto.Solo con me faceva così.Aveva pure iniziato a trattarmi male davanti a loro,come che volesse dimostrare loro,che lui mi trattava male e io continuavo a stare lì.

    Mi sono isolata per talmente tanto che non riesco più a interagire con un ragazzo quando sono fuori,a meno che non sia uno che conosco già da anni.

    Tra l’altro,parlando con un amico l’altro giorno,era uscito il tema violenza sulle donne,lui mi ha detto che ne sente tante di ragazze che “sono state prese a schiaffi dal moroso”(per usare le sue parole).Cavolo a quel punto ho drizzato le antenne.Ne sente TANTE???Ovviamente non gli ho raccontato nulla,mi vergognavo troppo…Gli ho chiesto se lui lo farebbe.Mi ha risposto che non l’ha mai fatto,nemmeno quando è stato tradito,che non l’ha mai fatto con un uomo figuriamoci con una donna che non può difendersi quindi non ci sarebbe gusto,poi però ha aggiunto che ci sono dei casi in cui una donna se lo merita,perchè noi(donne)non possiamo pensare di fare sempre quello che ci pare!!!Gli chiedo quali sarebbero i casi,e mi risponde:se una tradisce,se si mette a discutere urlando in mezzo alla gente, cose così..2 schiaffi ci stanno bene!

    Dopo quella chiacchierata sono alcuni giorni che mi chiedo se sia stata mia la colpa di quello che è successo,ci saremmo lasciati sicuramente,questo si,ma non perchè mi ha picchiata.Avrò anch’io la mia parte di colpa.Quando ci si lascia è sempre così,è un 50 e 50.Forse l’ho portato all’esasperazione.Se quella sera non fossi andata a casa sua a discutere delle offese che mi aveva detto due gg prima,non sarebbe successo niente.Magari ora non sarei sola,cosa che odio tremendamente.Sono convinta al 100% che lui pensa che sono stata io ad esasperarlo,mi sono lasciata prendere dall’impulso di andare là.

    In più ora c’è la possibilità che lo incontri il venerdì…aprono due locali(estivi)dove vanno sempre i suoi amici e dove andavo anche io,sono gli unici due nella nostra zona.Non so che effetto mi farà vederlo con un’altra.Io non sono uscita con nessuno mentre lui di sicuro…Lo guarderò mentre si bacia con un’altra e io penserò a quello che ha fatto a me…

  6. 76
    simona -

    Ciao a tutte
    in particolar modo More.Io mi vedo in ciò che racconti ,solo che io non ho mai ricevuto schiaffi.Ciò che l’uomo sà fare (non tutti sono così per fortuna) molto bene è raggirare la psiche di una donna ,che per ovvie ragioni(ormonali e altre..) spesso e volentieri “indebolita”.Noi siamo vulnerabili,complesse,siamo fatte di tanti meccanismi fragili ma anche possiamo essere (e lo siamo ) molto più forti di un uomo a incassare colpi bassi che la vita ci riserba.Quando siamo innamorati e amiamo ci chiedano ciò che vogliono glielo diamo senza riflettere ,che lo meritino oppure no,poi però quando ci riprendiamo (siamo più razionali)se non abbiamo una buona autostima ci lasciamo ancora schiacciare…….sempre parlando di uomini ” bastardi” si intende.Non voglio dare lezioni di vita a nessuno ma ho provato sulla mia pelle e capito che la mia unica “COLPA” era di non avere ” AUTOSTIMA” ,che non si compra in pillole purtroppo ma è una cosa che dobbiamo costruirci piano piano dalla nostra infanzia in poi… se tu ne sei carente e non hai stima di te stessa non ti stimano gli altri …..credimi..lo percepiscono ..lo fiutano …vengono verso te come squali…credimi ancora…e allora aproffitano senza pudore di te facendoti sentire in colpa (ecco le violenze psicologiche) facendoti sentire una nullità, facendoti credere che sei tu che sbagli sempre.Scrivendoti ho tanta rabbia e mi vengono le lacrime perchè non sopporto ciò che ho letto su di te ….che la colpa è anche la tua etc… mi dico”ecco un’altro bastardo che schiaccia la dignità di una donna””.Ti prego non sentirti in colpa nemmeno un pò e ricordati che tu hai lottato legittimamente per ciò in cui credevi per le tue ragioni ,non farti ancora male ,non sentirti in colpa .La strada che mi ha portato a non sentirmi più in colpa è stata lunga e dolorosa ma finalmente mi voglio bene ho un pò di autostima in più… a livelli di essere umano non di “FOGLIA SECCA da SCHIACCIARE”. Ti faccio un grosso augurio…… More ….spero che incontri una persona favolosa da sbandierargli sotto al naso …ma sopratutto che ti meriti..e non cercare i belli e dannati o i bei tenebrosi ..che pare abbiano chissachè da dire ma sono persone “”vuote””” ..UN BACIONE E BUONA FORTUNA ….SIMONA

  7. 77
    Simona -

    Voglio dire ancora che oltre ad essere stata vittima di violenze psicologiche ….per un pochino lo sono stata anche io “violentatrice” e sì!! per poco… ma pure io sono riuscita ad avere la “forza di restituirgli cattiverie umiliandolo” ,ma poi sono rimasta incastrata nel meccanismo dei sensi di colpa e allora ha fatto di me ciò che ha voluto….poi faceva il povero pentito …poi ancora giù umiliazioni…poi ancora il poverino …poi giù umiliazioni…e così sì rimane fregate…incastrate a rovinare noi stesse ..ci rendono vittime di noi stesse…qualcuna qui aveva detto che sono assassini silenziosi e che non lasciano tracce di ciò che commettono senza spargimenti di sangue ……. e se la cavano fino alla prossima vittima … però secondo me prima o poi trovano la scarpa giusta da calzare…..oltre agli uomini ci sono anche tante donne “BASTARDE” che riducono in polpette dei bravi uomini che hanno la colpa di essere un po “deboli”. Ciao a tutte. Simona

  8. 78
    LUNA -

    Ciao ragazze 🙂

    sì, la violenza psicologica non è una prerogativa di un solo sesso.
    Anche se le modalità possono essere diverse,e anche i “punti” che i due sessi vanno a toccare l’uno rispetto all’altro. Il senso di colpa comunque è spesso un grande leit-motiv come arma di ricatto usata verso l’altro, in entrambi i casi.
    Detto ciò Simona, a parte il fatto che sicuramente hai fatto bene a dire a More le cose sul meccanismo del senso di colpa, visto che More stava entrando in un meccanismo pericoloso (lasciando entrare dei “luoghi comuni”, violenti, come se fossero un parametro attraverso cui misurare la sua esperienza e la sua responsabilità) hai sollevato anche un altro tema importante, quello per cui, in un clima di violenza, spesso si acquisiscono a propria volta modalità violente, che siano lesioniste o autolesioniste… per adattamento o nel tentativo di restituire il colpo, ecc.
    Il punto è, naturalmente, che adeguarsi alla violenza non è mai un modo per uscire dalla violenza.
    Certo, se una volta uno ti attacca e non hai la possibilità di spostarti e ti difendi, quanto basta per poter proteggerti e andartene, e poi te ne vai, è un conto, ma se a tua volta entri nel meccanismo “chi fa più male a chi” o “te la farò pagare” il “guadagno”, è evidente, non esiste.

    More tu dici che vuoi il rispetto degli altri nei tuoi confronti, e ciò è sacrosanto ovviamente.
    Ma il punto è che quando non lo trovi invece di spostarti continui forse a impuntarti a cercarlo dove non c’è.
    Volere il rispetto verso la propria persona significa che quando ti accorgi che il rispetto non c’è te ne vai, perché non vuoi chi ti tratta in modo non rispettoso. Non che stai là a prendere parolacce, offese o quel che sia di negativo e aggressivo pensando che il rispetto dovrebbe esistere sempre…
    e non significa stare lì a farti ammazzare moralmente nella vana speranza che una persona che non ha rispetto per te (e che quindi non ce l’ha in generale, perché il rispetto non è una cosa a corrente alternata) si illumini improvvisamente sul concetto di rispetto.

    Bene, More, odi stare da sola, dici… ma questo ti sembra un buon motivo per essere comunque sola (nella relazione che hai descritto si è comunque da soli,ma con una macigno addosso) ma fintamente in compagnia e infelice, vilipesa, ricattata e mandata in angoscia?
    Forse esiste una sana capacità di stare soli e di far entrare nella propria vita, ben volentieri, chi la arricchisce, non chi, apparentemente coprendo un buco, in realtà la trasforma come un colabrodo di frustrazione…

    @Dopo quella chiacchierata sono alcuni giorni che mi chiedo se sia stata mia la colpa di quello che è successo,ci saremmo lasciati sicuramente,questo si,ma non perchè mi ha picchiata.Avrò anch’io la mia parte di colpa.Quando ci si lascia è sempre così,è un 50 e 50.Forse l’ho portato all’esasperazione.Se quella sera non fossi andata a casa sua a discutere delle offese che mi aveva detto due gg prima,non sarebbe successo niente.

    Non sarebbe successo niente… niente cosa? niente le sberle? non lo sai…
    anche perché mi permetto di dire che milioni di coppie discutono ogni giorno, anche in modo acceso, ma non per questo uno dei due prende a sberle l’altro…
    ma certo, avresti potuto in futuro stare attenta a non dire mai niente che potesse fargli saltare la mosca al naso in modo da non rischiare di tirare fuori il SUO lato violento…

    non sarebbe successo niente cosa visto che, al di là di quelle mani addosso, che sono state per te la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ci hai parlato di molestie precedenti e diffuse, e di un malessere e di una frustrazione che era antecedente all’episodio delle mani addosso..

    Il modo in cui -da quel che racconti- si è comportato il tuo ex con te non è, come diceva Tina tempo fa, un modo di fare, ma un modo di essere…

  9. 79
    LUNA -

    certo puoi scegliere di adattarti continuamente a non far saltare una polveriera… ma vorresti vivere accanto ad una polveriera?

    La mancanza di autostima, intesa come una non piena consapevolezza delle proprie risorse, della propria capacità di indipendenza, autonomia ed autosufficienza sane, del proprio scegliere per il proprio bene, più che attirare gli squali può non far capire che gli squali sono squali o non far scegliere di cambiare strada quando se ne incontra uno, per varie ragioni.

    Per cui sicuramente lavorare sul proprio equilibrio, le proprie risorse, la propria sana indipendenza e sulla propria capacità, sana, di scelta è una strada, rispetto alla sterile colpevolizzazione.

    Bacioni :DDDD

  10. 80
    simona -

    Ciao Luna
    come al solito sai esprimerti meglio di me ….sono d accordo con te … quando esprimi il concetto di autostima.Io non sapevo di avere certe risorse mi sentivo una nullità , non pensavo di possedere strumenti per potermi rendere autonoma e indipendente …allora la dipendenza c’e l’avevo nei confronti degli altri , anche io pensavo che fosse una mia necessità di “non poter stare da sola” , invece si trattava di dipendenza “insana” dovuta proprio alla mancanza di stima nei miei riguardi .Non sapevo di potercela fare ,perchè non sapevo che risorse avevo , sarà paradossale ma tutto questo me lo ha insegnato trattandomi “male ” un uomo.. un uomo molto intelligente ma bastardo che ha aprofittato di me …però denigrandomi, deridendomi,sminuendomi….insomma …però motivando i suoi gesti e infatti facendomi notare che ero io che non sapevo di avere tante risorse, e che mi accontentavo, mi adattavo alle situazioni e alle persone ….mi diceva “”vedi …lo stai facendo anche con me,puoi scegliere di frequentarmi o no …ma non lo fai …ti adatti”” ho sofferto tanto e pensavo e penso che sia stato molto cattivo …poteva dirmi queste cose senza aproffittarsi di me ,ecco la dipendenza insana, più mi diceva certe cose più dipendevo da lui perchè pensavo che mi potesse insegnare qualcosa.Diciamo che in effetti ho capito tanto di me, ma ho capito anche da chi devo stare alla larga e quando.Bene io vi saluto tutte …..Simona baci baci…baci

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