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Dalla violenza psicologica è possibile uscire

di niikilaa
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 2 Giugno 2007. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 184 commenti

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  1. 81
    LUNA -

    Simona: non vedo differenze di miglior espressione, cara Simona, vedo uno scambio di idee alla pari 😀

    come si diceva a suo tempo è frequente in quel tipo di relazioni dipendenti di tipo violento (psicologicamente violento) che chi si pone come “faro” sia al contempo chi fa notare la dipendenza, ma in modo brusco, e anche “approfittatorio”, e chi la mantiene, denigrando, “indebolendo”… e quindi rafforzando, di fatto, il rapporto di dipendenza. Mentre ti (generico) dice che sei dipendente, pur se coglie anche una cosa reale, al contempo mantiene la dipendenza, perché è vero anche che lui (o lei) sta frequentando la persone che chiama dipendente, pur criticandola, no?
    Non so se riesco a spiegarmi, tu lo hai spiegato benissimo.
    Il fatto è che c’è un’interdipendenza.
    Perché, facendo un esempio, se tu (sempre generico, ovviamente, non tu Simona :)) dai un consiglio ad un amico che te lo chiede, perché è confuso, e poi però gli riconosci la capacità e la facoltà e il diritto di scegliere di farne che vuole del tuo consiglio non sei a sua volta interdipendente da lui…
    ma se tu vuoi che faccia a modo tuo, o lo critichi continuamente perché fa delle scelte diverse dalle tue sei a tua volta dipendente, anche se in apparenza lui è l’amico più confuso e più debole e tu la persona più sicura di sè…
    ora, è ovvio che se vedi un’amica o un amico “tirarsi contro un muro” mentre ti chiede continuamente aiuto ma continua a perseverare nel farsi del male, ad esempio, entra in gioco anche l’emotività per cui se vuoi bene a qualcuno vederlo farsi del male fa preoccupare e soffrire anche te… però pur nella partecipazione emotiva più grande c’è sempre un confine tra partecipazione e dipendenza reciproca.
    Anche in buona fede si può oltrepassare il confine, naturalmente.

    Ma se non sbaglio, proprio nel libro “Lettere di donne che amano troppo” c’era l’esempio di una madre che diceva che la figlia continuava a ficcarsi nei guai e lei a risorverli per lei, dandole tutto l’aiuto possibile, ma che la figlia, appunto, continuava a fare gli stessi errori. E, se non erro, l’autrice le diceva che era proprio perché lei continuava a risolverle i guai che la figlia si adagiava anche inconsapevolmente nella propria forma di fortissima dipendenza. E che probabilmente avrebbe tirato fuori le proprie risorse se la madre avesse smesso di tamponare ogni suo errore, o se, in tutta franchezza, le avesse detto (credo che il messaggio fosse questo):
    mi dispiace immensamente vederti stare male, perché ti voglio bene, e da parte mia posso darti aiuto, ma il mio aiuto può arrivare solo sino ad un certo punto, perché il resto puoi farlo solo tu. E le scelte della tua vita riguardano te. Soprattutto, il mio aiuto non può consistere nel farmi maltrattare da te, perché in questo modo faccio male a me stessa e non aiuto neanche te. Dunque anche se ti sembra che io ti stia voltando le spalle per mancanza di amore io in realtà ti sto facendo capire che io e te siamo individui distinti, libere di scegliere per se stesse. Io voglio bene a te e voglio bene anche a me stessa.

  2. 82
    LUNA -

    Se le avesse detto… in senso buono, un po’… arrangiati.
    Non togliendole in suo appoggio, ma insegnandole semmai a pescare, con le sue risorse, e non dandole sempre il pesce pronto.

    Avevo scritto un altro post, ma è andato perso…
    riassumo :O

    a parte questo esempio che centrava relativamente, forse, e scusa la divagazione, volevo aggiungere questo:

    Molto spesso chi denigra qualcuno lo fa proprio perché vede benissimo le sue risorse e teme che l’altro, consapevole di quelle risorse, possa prendere il volo.
    Denigrare, sminuire è un modo per tenere legata a sè una persona non attraverso una scelta di gioia, ma una scelta di paura e destabilizzazione. Sempre più dipendente.
    molto spesso i molestatori colpiscono per la loro intelligenza, magari anche per la loro cultura, e la loro capacità dialettica e la loro, apparente, grande sicurezza in se stessi. Però, a parte il fatto che l’intelligenza emotiva (relazionale, affettiva) e l’intelligenza, nel senso in cui la intendiamo più comunemente (anche se ne esistono veramente svariati tipi) non sono la stessa cosa, e non sempre si accompagnano, nel momento in cui una persona usa la propria intelligenza per denigrare, svilire, ferire, tenere in pugno un’altra persona non la sta usando in modo costruttivo, è evidente, ma distruttivo.
    se sembrano molto sicuri di sè è spesso perché sono arroganti, e perché non mettendosi mai in discussione in prima persona, almeno non davanti al loro interlocutore mentre lo stanno criticando, ma mettendo in discussione sempre gli altri, spesso enfatizzando a parole, usandoli a loro vantaggio, anche dei luoghi comuni, anche morali, molto banali, danno l’impressione di essere molto sicuri del fatto loro e di se stessi.
    Ovviamente invece una persona che è davvero sicura di se stessa non ha alcun bisogno di passare il tempo a denigrare il prossimo, nè di essere arrogante. Non teme che un altro se ne possa andare se sta bene con se stesso.
    Molto spesso questi tipi di persone (generalizzo e non mi piace mai, ma è per rendere brevemente un concetto) enfatizzano pesantemente le insicurezze, e i punti deboli – veri e presunti di chi hanno di fronte – anche per coprire le proprie insicurezze.
    Molto spesso accusano chi hanno di fronte di non essere in grado di portare avanti una relazione sana, ma, di fatto, loro non lo stanno facendo di certo, se il modo che hanno di rapportarsi con gli altri è denigratorio ed aggressivo.
    Molto spesso temono l’intimità (non quella fisica, parlo di quella emotiva) e quindi avere delle relazioni non paritarie, ma che sono dei continui giochi di competizione e di dimostrazione di forza è un modo per mantenere sempre viva una distanza, controllando in qualche modo il tutto.

    Ma, come si diceva, e come hai notato tu cara Simona, il lavoro non si fa sugli altri, si fa su se stessi. E quindi qualsiasi siano le motivazioni dei molestatori parlarne può essere utile a capire dei meccanismi non ovvi, ma è da se stesse che si parte e riparte :DDD

  3. 83
    tina -

    “Senti X, voglio che tu sappia che lunedi darò incarico all’avvocato di iniziare le pratiche per l’annullamento del matrimonio”. (mi ero preparata per settimane ad affrontare eventuali scenate, lui era all’oscuro di tutto). Questa la sua risposta:
    “Sono felice che tu abbia deciso questa cosa, ormai non credo più in te come persona: ce l’ho messa tutta (per rendermi “decente”, nda) ma ho capito che non è servito a niente. Comunque non voglio farti del male, non te ne ho mai fatto e non voglio cominciare adesso, quindi non ti creerò problemi”.
    Lasciamo perdere, va!
    Incrociate le dita per me mie care amiche:
    la mia libertà a 360° si avvicina sempre di più :DDDDDDD
    e questo anche grazie a voi!!!
    un abbraccio a tutte.

  4. 84
    simona -

    Cara Tina tu la libertà ce l’hai già,hai la più grande libertà di questo mondo hai dei sentimenti e un cervello che ti distinguono dalle “bestie”,e con i quali puoi fare ciò che di più bello esiste “vivere”…………le bestie ci sembrano più forti ,ci sembrano astute,ci sembrano invincibili,invece hanno una grande dannazione …..non vivono..fanno male perchè sentono male ….dentro loro non esiste un bricciolo di bene ,non lo conoscono il bene e non lo conosceranno mai…vogliono distruggere chi sa cosa vuol dire bene chi lo prova chi lo vive …..equivale a dire che invidiano chi sa di amore ,e lo sa dare.Io ti auguro una rinascita interiore (che ti è stata messa in ginocchio) e anche esteriore nel senso che ti auguro di avere nuovamente fiducia nelle persone e nello specifico gli uomini per fortuna siamo tanti e tutti diversi,nel mondo ci sta di trovare la mela marcia…..ma nel mucchio ce ne sono anche tante buone .Auguroni di tutto cuore……li meriti..un bacione

  5. 85
    MORE -

    Ciao ragazze!!!

    Ho un po’ di cose da dire riallacciandomi ai vostri post, e non so da quale partire,vado!

    Al termine della relazione con il mio primo ragazzo,avevo messo la mia autostima sotto i piedi.Prima di incontrare lui stavo bene.Poi ho avuto altre frequentazioni (provavano a denigrarmi,ma non mi piacevano abbastanza,quindi li lasciavo più per il secondo motivo che per il primo,diciamo che il primo l’ho usato con loro come scusa per lasciarli…non sono stata sincera con me stessa oltre che con loro,e non ne vado per niente fiera,mi vergogno un po’..),e nel frattempo avevo un po’ ricostruito la mia autostima(a questo punto mi viene da dire: forse no).Mi ero giurata “mai più con uno che non mi viene incontro”:credevo che il mio errore col primo ragazzo fosse stato proprio questo.Poi ho conosciuto il mio ex,e da lì,piano piano si è abbassata l’autostima,e alla fine è precipitata di brutto.Stavo lì perchè mi piaceva molto,mi veniva incontro qualche volta,ma erano più le volte che non lo faceva.Stavo lì per quello:perchè vedevo che a volte mi veniva incontro.E poi un po’ mi impuntavo,come hai detto tu Luna.No riesco a capire perchè metto sempre davanti a me l’altro.Lui ad un certo punto(ovviamente non subito) acquista più valore di me.La sua felicità per me è più importante della mia.Simona,dici che ha schiacciato la mia dignità facendomi sentire in colpa?Perchè la parola dignità?

    Come quella volta che anni fa frequentai un tipo che mi piaceva troppo e che conoscevo già da tempo perchè avevamo avuto un trascorso anche se breve,dove lui era rimasto scottato.Mi diceva che era a un bivio,che non sapeva se voleva star da solo o se voleva stare con me.Poi si arrabbiava se non mi lasciavo andare(lo credo,dopo quelle parole!).Poi alla fine disse che non gli piacevo come morosa.Ma come?se era proprio come morosa che mi aveva conosciuta!?Mah..anche lì,mistero.

    Oggi parlando con un’amica mi diceva che a lei piace troppo il fatto di non dover rendere conto a nessuno e di decidere senza considerare gli altri..io invece ad un certo punto della storia tendo a stare molto attenta(troppo)e che se non lo faccio mi sembra di approfittarne..se devo esser sincera a volte mi è successo di pensare che se stavo a parlare con una persona potevo fare star male il mio ragazzo…ero un po’ combattuta nel senso che da un lato sapevo che erano delle chiacchiere innocenti,però dall’altro che lui poteva rimanerci male e che se lo avesse fatto lui anch’io ci sarei rimasta…prima di incontrarlo non avevo sta para…o meglio, magari si,un po’ poteva darmi fastidio però non così tanto…se ora dovessi uscire con qualcuno e lo vedessi in chiacchiere forse ci starei male.
    Già il mio modo di ragionare era sbagliato,ora ancora più di prima…ho paura che mi farei dei viaggi e che penserei che da cosa nasce cosa,che un uomo ha sempre uno scopo…come mi diceva il mio ex.Ho paura perchè so che lo farei.Io di mio sono sempre stata un po’ gelosa,ma solo se mi veniva

  6. 86
    MORE -

    dato motivo…al max qualche frecciatina…però ora ho paura che mi farei dei viaggi mentali e non vivrei…inizierei a pensare che un uomo uno scopo ce l’ha sempre,che io sono talmente ingenua e boccalona credo a tutto e non mi accorgerei di nulla nemmeno se mi tradisse…e questa è tutta insicurezza.Ieri leggevo un paragrafo del libro sulla gelosia.Ad un certo punto dice che le persone che sono sicure del fatto proprio non perdono la testa se l’altra persona fa una scelta diversa.Ecco,in che senso “sicure del fatto proprio”? Che c’entra essere sicuri di se stessi se l’altro si fa l’amante? Uno dovrebbe essere sicuro dell’amore che l’altro prova,che è impossibile…quindi?Mi manca il passaggio di mezzo…Se uno si fa l’amante vuol dire che non ti ama abbastanza e come si fa a non entrare in para con una cosa del genere? Bisognerebbe pensare che è una scelta che non lo riguarda come c’è scritto nel libro? Secondo me lo riguarderebbe eccome,dato che avrebbe un bel paio di corna!!

    Riporto una frase di Luna che credo dica la stessa cosa del libro:”Non teme che un altro se ne possa andare se sta bene con se stesso.”Pensavo che per “stare bene con se stessi” si intendesse comportarsi bene con l’altro,così se per caso succede qualcosa non c’è nulla da rimproverare a se stessi,quindi uno sta bene con se stesso.

    Ripensando alle parole della mia amica…forse io non do tanto valore alla mia indipendenza dato che ogni volta finisco per esser dipendente da qualcuno…Vorrei dare più valore,ma esserne veramente convinta.
    Mi rendo conto che non faccio un errore solo,ma un insieme di errori…finisco sempre con l’adattarmi,già,adattarmi,credevo fosse una qualità e invece..(è la storia della coerenza…)

    Rileggendo una frase di Luna”Molto spesso chi denigra qualcuno lo fa proprio perché vede benissimo le sue risorse e teme che l’altro, consapevole di quelle risorse, possa prendere il volo.” quando è successo a me forse avrei dovuto pensare che in realtà mi stava dando valore e non che non ne avessi per lui…

    Ma è vero che l’amore è dipendenza?

    Non mi piace stare sola perchè ho voglia di calore,di focolare, e perchè al termine di una storia fatta di dipendenza,come quella che ho concluso,ho come un vuoto,anche se in quella storia ero sola,così come nella prima, e se non mi arricchiva non si dovrebbe usare la parola “vuoto”.Si parla di vuoto quando prima c’era qualcosa che riempiva,invece a me non riempiva nulla..anzi,mi faceva impazzire.Ho fatto un po’ un giro di parole…

    Grazie ancora per le vostre belle parole… 🙂

  7. 87
    LUNA -

    TINA: sono strafelice per la tua liberazione a 360° gradi :DDDDDDDD
    incrociare le dita? lo sto già facendo 😉 dici che se mi impegno posso imparare a incrociare anche quelle dei piedi? per te, per questa ottima causa volentieri! :DDDDD

    Posso dirti solo una cosa? (scusami, dovrei :DDDDDD e basta lo so, che quello è il centro :DDDDDDDD):

    @E’ pazzesco: ho le foto del dopo-pestaggio, sto per ottenere la dichiarazione di nullità del mio matrimonio per le sue manipolazioni psicologiche e lui ha il coraggio di dire che non mi ha fatto mai del male!

    Perfettamente coerente mi pare, no?
    lo stai buttando fuori dalla tua vita proprio perché è così.
    fino in fondo… La sua risposta, appunto, mi sembra coerente nel manipolation style…
    l’importante è che tu sai la verità e che stai agendo di conseguenza per il tuo bene.
    E mentre porti a termine l’operazione freedom mettiti due buoni tappi per le orecchie se ti dirà che gli asini volano 😉

    dunque, tornando al centro importante della questione:

    :DDDDDDDDDDDDDDDDDDDD

    e complimenti a te per tutta la strada fatta, cara, meravigliosa Tina :DDDDDDDDDDDDDDDDD

  8. 88
    simona -

    Ciao More,
    io vorrei rispondere alla tua domanda “perchè dignità?”io personalmente non mi sento di avere una dignita se metto da parte i miei desideri il mio volere la mia liberta(e non intesa solo come fisica, ma mentale) mettere davanti a me la felicita dell’altro,noooooooo non è amare e non è ricevere amore questo è un inferno dove io sono nulla cioè senza dignita dove sono alla mercè dell’altro.Io capisco che sei molto insicura e che hai neccessita come tutti di amore e di affetto e mi viene in mente che non consapevole tu vada cercando forzatamente anche dove e quando non devi “amore non vero”per un bisogno ,per un’avidita di affetto.Ricordo che sto esprimendo una mia opinione.IO ho fatto piu o meno il tuo percorso..chiedendomi se avessi sfortuna se fossi una calamita per uomini che mi trattassero inferiormente a loro….facevo la vittima e non volevo ammetterlo,ma il problema lo avevo io.Molta insicurezza,cercavo alibi come fai tu ai miei comportamenti,(non pensare che ami di piu di se metti la felicita altrui davanti a te)cio non è amare ,denigrare se stessi,secondo me. Ciao fammi sapere come la pensi su ciò ……ciao

  9. 89
    LUNA -

    MORE: ora vado di superfretta, torno dopo se riesco (penso di sì).

    Parto brevemente dalla fine:
    @Rileggendo una frase di Luna”Molto spesso chi denigra qualcuno lo fa proprio perché vede benissimo le sue risorse e teme che l’altro, consapevole di quelle risorse, possa prendere il volo.” quando è successo a me forse avrei dovuto pensare che in realtà mi stava dando valore e non che non ne avessi per lui…

    ATTENZIONE ATTENZIONE:

    non ho parlato di valore (che è un tema su cui torneremo, perché mi pare che il “quanto valore mi danno gli altri” sia una domanda ricorrente, per te, o sbaglio?).

    ho parlato del fatto che una persona insicura, e che funziona in un certo modo, disfunzionale, può passare il tempo a denigrare gli altri perché teme le loro qualità, in senso competitivo, e rientra nel senso competitivo anche il pensare la cosa del prendere il volo. Ma la questione non è:
    allora mi dà valore, è “mi distrugge”, “mi fa stare male”, ma perché in “realtà ci tiene”, perché indipendentemente perché lo fa quello è il risultato. E comunque è evidente che l’altro, che abbia qualità o non ne abbia, viene vissuto dalla persona disfunzionale non come individuo a sè, ma in maniera egocentrica e disfunzionale.
    Nel senso: non vedo te come individuo a te stante, con la tua individualità, ma ti vedo come un qualcosa che, nel suo essere, mi infastidisce perché A ME dimostra qualcosa (vai a sapere cosa… cosa lo saprà il suo psicologo e psichiatra se va a scoprirlo lui, ma non è una cosa che ti riguarda… a te riguarda il risultato, il fatto che ti denigra e che quindi scegli di non farti denigrare e te ne vai… mi sono spiegata?).
    E allora entrare nel meccanismo: lui mi distrugge perché in realtà mi dà troppo valore è deleterio!!!

    se ho detto questa cosa delle qualità non l’ho detto per parlare delle motivazioni dei molestatori, ma per sottolineare il fatto che persone che si sono sentite dire per mesi o anni che non valgono niente o altre etichette deleterie se lo sono sentite dire da un esterno che non è sicuramente una buona cartina di tornasole del loro essere.

    Mi sono spiegata?

    Per quanto riguarda il focolare:
    a chi non piace l’idea?
    ma il punto è che nel momento in cui riesci ad amarti anche come individuo, a saper stare in equilibrio anche nella sana solitudine sai che far entrare qualcuno nella tua vita significa far entrare qualcuno per arricchirla.
    non ti interessa far entrare qualcuno per riempire un vuoto, chi c’è c’è, tipo l’importante è avere compagnia, come se tu (generico) organizzassi una festa lanciando gli inviti con l’areo e chi becchi becchi,ma scegli di “invitare” chi vuoi tu, perché sono persone con cui la condivisione è positiva.

    A dopo, bacio

  10. 90
    MORE -

    Tina,
    ti faccio i miei complimenti!!!Che coraggio:prendere una decisione del genere…un conto è essere fidanzati,un conto sposati!Davvero complimenti!

    Nelle parole di lui ho notato la frase “ormai non credo più in te come persona”,parole sottili e taglienti,dette appositamente per ferirti.L’ha proprio fatto di proposito!Ma come si fa a dire delle cattiverie con lo scopo di ferire???Che cos’hanno nel cervello?Mah…
    Un altro st****o!!!

    Ma non ti hanno scalfito! Sono tanto contenta per te!Dev’essere una gran bella soddisfazione eliminarlo dalla propria vita.Non starai nella pelle!Anche se ufficiosamente l’hai già “licenziato”…! :)))

    Ci tengo a farti l’IN BOCCA AL LUPO per la strada che intraprenderai!!!

    Un bacione grande

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