Dalla Russia con dolore, amo l’Italia ma sono anche una patriota
di
Janna Alekseevna
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47 commenti
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MG, credo che tu abbia una idea stereotipata del regime sovietico, che ha assicurato al popolo russo solo miseria, cattività e sofferenze solleticandone l’orgoglio nazionale e la gloria per il mito della Grande Madre Russia. I supermercati vuoti e le code di ore per il pane forse tu non le ricorderai, perchè sei giovane, ma i più vecchi le ricordano benissimo. Come ricordano benissimo i tentativi di fuga della popolaziobe di Berlino Est. Putin non vuole riproporre il comunismo come sistema economico, quello è un cadavere definitivo, ma rimpiange il sistema politico sovietico, e ha anche detto senza giri di parole che per lui la più grande tragedia del XX secolo è stata il crollo dell’URSS. Di questa rimpiange il controllo della popolazione, la repressione del dissenso, l’eliminazione anche fisica dell’avversario, oltre l’uso della forza per la risoluzione di ogni controversia. Putin vuole abbattere le società liberiste per imporre governi come il suo, di stampo sovietico, ma senza comunismo, che economicamente “non rende” in un mondo globalizzato》
》Ora, per quel poco che ti conosco, con un regime di quel genere una come te farebbe presto ad imbracciare un kalashnikov e fare una strage.
Purtroppo la propaganda filorussa sa quali tasti toccare della massa, che della vera Russia sa poco e niente, perchè nel ’68, durante l’invasione della Cecoslovacchia, solo per citare quella più clamorosa, forse non era ancora nata.
Forse la principale ragione della “passione” per la Russia di oggi è proprio dovuta al fatto che è una cultura che non si conosce, se non per le notizie di cronaca mondana che non quelle politiche: gli oligarchi miliardari, le ragazze bellissime, e il gas che molti hanno pensato economico per poi scoprire che nel febbraio 2023 costava il doppio che non oggi. Controlla se non mi credi.
Quindi, io ti ho chiesto cosa ti aspetti che migliori della tua vita con un mondo guidato da un Putin, uno Xi e un Kim nordcoreano. Pensa che l’ho chiesto anche a un caro amico d’infanzia che stravede per Putin. Non mi ha ancora risposto. È l’effetto della propaganda, che come l’alcol dà euforia ma blocca il pensiero.
Golem, chi pone delle obiezioni rispetto a ciò che sta accadendo nella questione Ucraina-Russia non ritiene che quest’ultima sia il Paradiso in terra, anzi riconosce tutti i suoi difetti, soprattutto col governo di Putin. Ci si domanda semplicemente se la colpa dei recenti eventi sia solo della Russia e se invece dalla sua parte non vi siano delle istanze che vanno anch’esse prese in considerazione (ad esempio, uno spazio diverso concesso alle componenti russofone che in Ucraina, comunque, ci sono). Infine, è evidente a tutti come uno scontro con la Russia non può risolversi nel suo completo annientamento (del tipo: “Vinciamo noi!”), come amava dire Severgnini), ma in una vera carneficina per entrambe le parti, alla quale stiamo già assistendo. E soprattutto, dal momento che vi sono potenze nucleari e la Russia è una di esse, se la situazione dovesse sfuggire di mano, anche per un semplice equivoco, sarebbe la fine di tutto e per tutti! Vogliamo rischiare questo? Io, magari, no.
Max, permettimi di dirti che per quello che ho potuto capire dalle non poche letture, le ragioni dell’invasione dell’Ucraina diffuse dalla propaganda russofila sono solo una foglia di fico per il popolino.
La narrazione mostra una Russia patriottica che si muove (8 anni dopo) per salvare i fratelli russofoni del Donbas, e lo stesso vale per la Crimea e altri ambiti extraterritoriali ove si parta “anche” russo, e avere un “consenso” popolare, interno e esterno, è fondamentale per non trovarsi il bastone tra le ruote durante il “viaggio” verso il vero obiettivo. In questo senso lo scopo di Putin é quello di non far disgregare ulteriormente, e a qualunque costo, il “Russkij Mir” di cui ho accennato tempo fa. Un sogno nazionalista che poco si sarebbe conciliato con l’uso della forza necessario per riportare “all’ovile” le pecorelle smarrite, come l’Ucraina, la più “vessata” delle ex repubbliche sovietiche. Ed ecco che viene in aiuto il sovcorso dei russofoni del Donbas.
Ma quanti sanno che la vera guerra civile é stata fomentata da agenti russi in incognito?》
》Prima nella veste di visitatori col visto turistico e poi con gruppi paramilitari, che una volta sul posto sono entrati in contatto con i ribelli russofoni per innescare rivolte più consistenti, con relativi morti che potessero fornire le ragioni di un intervento più “deciso” diciamo.
La tecnica del depistaggio è tipica di tutti i servizi segreti, ma quella del KGB, oggi FSB, è leggendaria. Se si ripercorrono le vicende dei tanti “avvelenati”, “defenestrati” o “suicidati”, prodotti da un regime guidato da un ex agente del KGB, si può intravedere mano e logica degli autori.
Se è vera questa visione della situazione -al di là di quello che vogliono far apparire i nostri “amici” russi- e per quanto mi riguarda lo è, c’é da chiedersi se è tollerabile che la società civile debba accettare che una società fallita -come ha mostrato di essere quella russa- non ammetta la morte di un impero durato solo 70 anni e debba usare la forza, provocando milioni di morti, nel vano tentativo di fermare la Storia per l’illusione di un impero che non tornerà mai più.
Grazie Max per il tuo commento lucido e obiettivo e che esprime esattamente ciò che intendevo dire. Se tutti imparassimo a guardare le cose scevri da qualunque ideologia personale ma semplicemente con l’ occhio clinico di chi osserva la REALTÀ, il mondo sarebbe un posto molto diverso. Insomma, sei privo della vista, ma ci vedi molto chiaro..
I russi comunque non si sono mai lamentati di Putin e del suo governo. Putin è molto apprezzato non solo dal suo popolo ma anche all’estero, non a caso sempre più persone si trasferiscono in Russia. Non è il paradiso? Certamente. Nessun posto lo è. C’era stata una dittatura sovietica brutale e impoverente? Nessuno lo nega.
Ma per il resto la situazione non è come viene illustrata dai media e quindi occorrerebbe documentarsi.
MG, ti sbagli, i russi hanno fatto diverse manifestazioni contro Putin, con Aleksej Navalnij in testa, il principale ppositore di Putin, ma si sa com’è finita: é morto in carcere a 47 anni. O meglio, lo sa chi ha voluto informarsi in maniera più ampia che non con quella fornita dalla “informazia” russa.
Io non credo proprio che dopo tre anni e mezzo di guerra e sanzioni i russi siano felici, come molti immaginano, ma mica te lo fa sapere la propaganda. Quindi, zitti e a cuccia, perchè se vi lamentate starete anche peggio. Di fronte a questa prospettiva chiunque non sia un martire (peraltro da rimanere ignoto, perché nessuno mai verrebbe a sapere della sua ribellione) si piegherebbe obtorto collo alla imposizione che viene dal dittatore. Che letteralmente, e non solo metaforicamente, si potrebbe sintetizzare in “o mangi questa minestra o salti…dalla finestra”.
È questa la “cattività” di cui accennavo in precedenza MG. Ti piacerebbe?
Mettersi in contrapposizione fra blocchi Occidentale ed Orientale, é il principale problema, quindi ha ragione Max, ed aggiungo che la questione Russo-Ucraina, non é solo fra questi due Paesi, ma vede la più ampia contrapposizione di blocchi, appunto quello Occidentale con quello Orientale.
La Russia, ha sempre avuto una forte identità, culturale, sociale e cosí, via di certo non si può pensare al mondo, senza la Russia, e soprattutto tagliarla fuori, come se, niente avesse fatto per il resto del mondo, tipo per esempio nella seconda guerra mondiale, essere arrivata a Berlino e prendere la Germania Nazista, facendola capitolare. Poi é arrivata la Nato, e la Russia é finita praticamente circondata, da Paesi membri Nato, tra l’altro che facevano parte dell’ex URSS. Ora con l’Ucraina é diverso,in quanto l’Ucraina é sempre stata una dépendance per la Russia, che però é sempre stata scomoda: gli Ucraini hanno sempre reclamato la loro autodeterminazione anche quando non erano uno Stato
…riconosciuto ufficialmente, e solo in tempi recenti si sono organizzati come Stato, solo che la Russia ha sempre pensato all’Ucraina come ad un proprio territorio, mai ad un territorio autonomo, e nemmeno ad uno Stato a tutti gli effetti. Ecco perché a Febbraio del 2022, si é sentita in diritto di invadere l’Ucraina.
Cogito, non si sta parlando di un mondo senza la Russia, ma con QUALE Russia. Quella che vuole contare con la forza? Detto ciò non si può usare come bonus “quello che ha fatto riguardo al nazisti”, perchè lo ha fatto per liberare il proprio territorio, e non il nostro, dove sono morti gli Alleati. Senza trascurare che coi nazisti (che poi li hanno traditi) all’inizio della guerra si erano “ammanicati” col Patto Molotov-Ribbentrop, per spartirsi la Polonia ed eventualmente l’Europa.
Oggi la Russia è un serio pericolo per la pace, oltre un esempio di aggressività imperialista anacronistica nel secolo che viviamo.
Nel ’49 è arrivata la Nato proprio per fermare le mire sovietiche, e non perché non ci piaceva la loro ciorba. E se dopo il fallimento dell’URSS c’è stato un fuggi fuggi generale dal giogo della matrigna Russia, non è stato per il proselitismo della Nato, ma per la ferma volontà di quelle popolazioni di autodeterminare il proprio destino.
Quindi non è la Nato che si è avvicinata ai confini russi, ma questi che si sono VOLUTI avvicinare alla Nato. Sbaglio?