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Conflitto interiore: Credere o non Credere ?

di

Nel corso del tempo ho letto alcuni libri che hanno ancora di più incrementato quel conflitto interiore che mi porto dietro da tanto tempo (Inchiesta su Gesù, Inchiesta sul Cristianesimo, Disputa su Dio e dintorni, altri libri di Vito Mancuso).
Insomma: Credere o non Credere ?
Io mi sento confuso, incerto.
Anche se poi vado in Chiesa, vado al cimitero a trovare i miei cari, prego per loro, segno Messe per la loro Anima, a volte ci parlo, gli chiedo aiuto quando debbo decidere qualcosa di importante o per superare problemi di varia natura, ho un Crocefisso in auto a cui chiedo protezione.
Ma dentro di me sento che rimane un conflitto di fondo, che mi lascia in bilico, in un tormentato disagio.
Un vostro parere. Grazie.

Lettera pubblicata il 14 Aprile 2011. L'autore ha condiviso 23 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso - Spiritualità

La lettera ha ricevuto finora 15 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    S0crate -

    Carissimo,
    il problema della fede è una questione annosa e che, a mio personale parere, non troverà mai risposte e se vuoi con questa affermazione ho anche identificato il mio punto di vista perchè un cristiano credente e praticante ti avrebbe risposto che la fede è “credere senza tentennamenti”.

    Di quì la mia personalissima posizione : non credo nella chiesa intesa come amministrazione di un patrimonio immateriale o materiale che sia.

    Credo che il primo atomo di materia o di energia da parte di qualcuno debba aver avuto luogo; se questo qualcuno lo chiami Dio, Allah, Geova, … fai tu, questo non ha importanza perchè tutti i nomi riferiscono a entità che nessuno ha mai incontrato e nelle quali si ripone la speranza del domani.

    Ed ecco la risposta : SPERANZA ! E’ tramite di lei che facciamo (NOI) avvenire le cose. Nella speranza di un mondo migliore, aiutiamo i più deboli e i diseredati, ci comportiamo da brave persone, ecc.

    Se credere in Dio rafforza la tua speranza e quindi la tua capacità di travalicare il presente per immaginare e creare qualcosa di più bello, non vedo alcun problema.

    Se invece ti assilla cercare la risposta alla domanda “Dio, esiste?” credo che troverai una (laica) delusione. Non siamo riusciti a trovare risposta in oltre 2000 anni e dubito sinceramente che riusciremo nei millenni a venire.

    Scegli tu la cosa che ti fa sentire meglio e comportare come credi sia corretto senza le influenze delle teste altrui.

    Ciao

  2. 2
    libera -

    Il maggiore ostacolo a una serena relazione con la dottrina cristiana è dato dall’impossibilità per la razionalità umana di conciliare l’onniscienza divina col problema del male. Umanamente è molto difficile accettare che un Dio buono, perfetto e onnisciente abbia creato dal nulla miliardi di creature per donar loro lunghi anni di sofferenze e per veder finire poi molti di loro nel supplizio eterno. Almeno personalmente, il mio disagio è tutto riassunto qui.
    Eppure sembra ci siano molte conferme agli insegnamenti di tale dottrina. Agiografie, eventi inspiegabili come guarigioni interpretate come impossibili dai medici più scettici, visioni, locuzioni interiori e tanti altri di questi eventi, accompagnati spesso da ”segni” forti e inspiegabili, sembrano voler sostenere o rafforzare la fede nel Dio di cui parli. Un Dio che, sempre accettando la sua perfezione e onnipotenza, avrà avuto i suoi buoni motivi per creare le cose in questo modo piuttosto che in un altro (o non crearle affatto), ma che per la nostra capacità di comprensione, appunto umana e non divina, risulta oscuro se non addirittura assurdo.
    Che dirti, temo che questo disagio non possa essere superato, è come se ci fosse un tassello mancante a impedire il sereno raccordo tra fede e ragione. E forse è proprio con questa intenzione che siamo stati creati, probabilmente non potrà mai essere diversamente.

  3. 3
    colam's -

    Cogiti ergo sei.

    Lo stesso Cartesio aggiunse che conviene fare la scommessa della fede: tu intanto credici. Se poi non dovesse risultare vero, non avrai perso nulla. Ma se invece fosse vero, ti sarai guadagnato la vita eterna.

  4. 4
    Stefano614 -

    E’ normale avere delle conflittualità su aspetti così importanti della vita. I detrattori della fede Mancuso, Augias, Pesce, Odifreddi prosperano proprio grazie a questo. Rimane comunque un fatto che la vita senziente esiste e la cosiddetta scienza è molto lontana da definirne ogni aspetto, specialmente nei suoi esordi. Nessuno al mondo è mai riuscito a creare una cellula vivente mettendo insieme materiale inorganico, e gli esperimenti in merito nella storia si sono rivelati solamente dei falsi. La fede è un cammino che non va affrontato solamente in maniera razionale, ad un certo punto è un viaggio nella meditazione, un viaggio dentro se stessi per ritrovare quella scintilla Divina che è dentro il cuore di ogni uomo..

    Saluti

    Stefano

  5. 5
    tuo fratello -

    caro fratello,
    Gesù disse:”io ti rendo grazie, Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. si Padre, perché così ti è piaciuto” ora io sento che tu vivi la spiritualità come superstizione, quello che ha detto colam’s, che se esiste bene se non non hai perso niente, non ha senso alcuno: a proposito di questo Gesù disse “non chi grida ‘Signore, Signore!’ entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre Mio che è nei cieli”… ora, caro fratello, non è importante se Dio ha plasmato l’uomo dalla terra o se abbia creato il big bang etc… quello è solo un mezzo… ma negare l’esistenza di Dio, dopo che si è fatto uomo ed è venuto a gridarlo al mondo, beh fratello, questo è il peccato più grave agli occhi di Dio… vorrei suggerirti di leggere la Bibbia, se credi che sia una lettura pesante comincia dai Vangeli (anche se visto i libri che hai citato dubito che la Bibbia possa superarne anche uno quanto a pesantezza) Dio si è rivelato, ha bussato alla tua porta, ma sei tu che devi aprire e lasciarlo entrare… che Dio ti benedica e ti riveli la Sua Via…

  6. 6
    luciana -

    Sono ottantuno anni che ci penso e sai che ti dico ???
    Che ha ragione Vito Mancuso quando afferma: “NON siamo nati per credere ma per essere”. Si caro amico essere ed amare. Semplicemente.

  7. 7
    colam's -

    D’accordo con te Luciana (e complimenti non sai incontrano spesso ultraottantenni su internet, io non ne conosco nessuno), fermo restando che non sono cose in contradizione: credo, amo, sono.

  8. 8
    Mau -

    Ringrazio tutti voi per il vostro importante contributo.

    Personalmente ritengo che da qualsiasi angolazione si voglia discutere, sia ‘Credere’ che ‘non Credere’ sono percorsi difficili da affrontare, quando il fine ultimo è quello di avere una personale convinzione ‘sicura e certa’, non dogmatica ma, come dire, ‘onesta’.
    Percorsi fatti di letture, aperture al dialogo e al confronto, senza pregiudizi e senza desiderio di prevaricazione.

    Approfondendo sono certo che troverò la mia strada.

    Grazie di nuovo a tutti.

    Mau.

  9. 9
    luciana -

    Sono i nostri condizionamenti culturali che ci rendono le cose difficili. Credo infatti che dobbiamo solo ascoltarci serenamente, pacatamente e soprattutto senza paure, Troveremo senz’altro la via da seguire.
    Se ci pensiamo bene delle due tesi “credere o non credere”, nessuna delle due ha la “prova del nove” e ne escono quindi ad armi pari.
    Io suggerirei piùttosto di preoccuparci della qualità della nostra “umanità” ed imparare a sentirci “foglie dello stesso albero”. L’obiettivo di noi tutti dovrebbe essere un netto NO alle guerre così come abbiamo avuto la forza ed il coraggio di dire no alla schiavitù.

  10. 10
    Simone -

    Quale enorme problema hai posto!
    I tremila caratteri disponibili non sono per niente sufficienti!
    E io ci provo lo stesso.
    Grazie all’apertura mentale che credo di aver conquistato negli anni, sono giunto ad una importante distinzione. Per molti può essere banale, ma la voglio condividere con te.
    Esiste, a mio avviso, una sostanziale distinzione tra “religione” e “fede”. Pensa che questa distinzione mi è stata trasmessa da un sacerdote!
    In pratica, la religione è, parole sue, l’uso “prostituito che si fa di Dio”, mentre la fede è il credere individuale.
    La religione, insomma, è la costruzione che gli uomini hanno fatto in nome del potere su altri uomini, mentre la fede è quell’intimo convincimento individuale e personale che proviene dalla tua ragione e dalla tua esperienza di vita. E’ per questo motivo che ho abbandonato il cattolicesimo di cui ho fatto parte ma non ho abbandonato l’idea che esista un Dio.
    Sulla fede, nessuno ti può dire nulla. Sei liberissimo di pensarla come credi e devi essere fiero di ciò a cui sei pervenuto.
    Io, sulla base di quello che ci circonda, giungo all’idea che Dio esista. Non riuscirei ad accettare che l’umanità sia “un caso”. Non riuscirei ad accettare il significato della “vita” così come noi la conosciamo.
    Non sono affatto sicuro sull’esistenza di mondi ultraterreni. Ma sono convinto di una cosa: noi siamo qui. Questa è (potenzialmente) l’unica chances che abbiamo. Pensiamo a vivere bene.

    Creati la tua visione delle cose, su Dio, sul mondo; ascolta tutti, non dipendere, in questo, da nessuno, che sia un Papa, un vescovo o un semplice prete…

    Ho volutamente parlato a flash per darti diversi input. Spero che ti saranno d’aiuto.
    Fammi sapere la tua impressione! Se hai bisogno di precisazioni fammelo sapere! 🙂

    Buon cammino!

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