Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 … 842 843 844 845 846 … 2.286 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 842 843 844 845 846 … 2.286 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
“Costituzione Italiana
Articolo 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”
Chiaro Passante? O te le devo spiegare col sonetto in rima? Ma sì dai.”
“Il Passante che non passa, appartien ad una rassa, quella tanta che non lassa d’adagiarsi nella cassa.
Interviene a plaudire ma n’sa mai che cosa dire, nè un’idea nè un sonetto, sol rumori è presto detto.
E così che lo vediamo ed in coro noi cantiamo:
? Passa o Passatore e
interrompi ‘sto rumore,
perché l’amata folla ne ha pien’ da un po’ la ualla.
Le tue composizioni fan tanta simpatia, ma l’augusta rima non pare che ci sia.
Tu sei cortese e serio, sei proprio un uomo “verio”,
noi qui sì siam “palloni” e non dei Passatoni.
Non siamo quelli boni, ma solo disgraziati, ma nonostante questo li coj..i ci hai frantumatiii?.
(Rileggere il testo intonandolo a cappella sulle note sincopate del pezzo che segue col link)
https://youtu.be/gIjqU9srZZc
Ciavò in rimà bachatà
Passante,
grazie per la solidarietà, merce rara, anche nel virtuale.
“Potrà anche essere intelligentissimo, ma la sua intelligenza sarà avvolta da una mistica nube di imbecillità.”
É ciò che si riscontra in te Golem.
Golem è “L’ELETTO” del “Matrix…” Che ci piaccia o no!
Passà, fai tenerezza. Neanche i testi sai leggere, e come tanti ti scarseggia la fantasia per inventarti una risposta originale. Manca lo specchio e l’intellettualezza per creare quella mistica nube.
Fai come i bambini: “chi lo dice sà di esserlo”.
Poveri noi.
Ciavo però non lo dimentico.
Golem,
opinioni discordanti sulle idee non sono solo legittime ma inevitabili. Meno interessanti quelle, sempre soggettive, sugli utenti, che ricadono nel futile pettegolezzo, quando non nell’intolleranza, nell’astio o nell’invidia. A lungo andare, atteggiamenti prevaricanti o molto aggressivi inducono a reazioni, sulla stessa linea d’onda.
La maggior parte dei difetti umani è di certo condivisa, seppur non nella stessa misura, dalla maggior parte degli utenti. Puntare il dito contro il prossimo, in ambito di attitudine caratteriale, è esattamente come puntarlo contro se stessi. Infatti, l’arte più utile su un sito pubblico è l’abilità a girar frittate, a imbambolare a zig-zag o con infinite dotte indottrinazioni.
La gestione della censura di LaD, di cui si è tutti OSPITI, con gli stessi diritti e doveri, spetta SOLTANTO alla Redazione, che non vieta a nessuno di studiare a piacere suo temi, interazioni e temperamenti. Esporre le proprie tesi sui primi nei casi posti all’attenzione può essere di un qualche comune interesse mentre farlo sugli altri due, a suon di ripetizioni, diventa un monologo da portineria, che non rientra nell’intento di approfondimenti generalmente condivisi.
Tutto arcinoto a chi ha volontà di tenerne conto.
Del “saggio” contenuto del pistolotto stile suor Sorriso non credo che ne terrò conto. Un social è tale perchè include tutte le dinamiche relazionali, comprese quelle “inconsce”, impermeabili ai condizionamenti morali. A me quelle interessano, perchè mi dicono tanto del vero interlocutore, e non quello che vorrebbe sembrare. E mi dicono più di quanto lo stesso non si immagini. E poi glielo faccio notare. Per il mio piacere indagatorio e per il suo bene, se vorrà “tenerne conto”. In fondo anche i tipi come me sono “società”.
Un tempo i giullari di corte avevano questo compito, infatti erano gli unici che potevano ironizzare sul re, cioè “l’istituzione morale” indiscutibile. Ma quei commenti gli servivano per “vedersi” con gli occhi dei sudditi, per non montarsi troppo la “mortale” testa. Era la voce del popolo, ma si doveva “fare” il “buffone” per poterne parlare liberamente. Si interpretava cioè un ruolo “non serio” per poter dire cose che altrimenti sarebbero state causa di “lesa maestà”. Il giullare, con la sua voce anarchica, serve anche per mettere in luce proprio “quell’arte” utile a “imbonire” con infinite “serie indottrinazioni” tanti ingenui soggetti, nei social come nella società reale. Il Nobel Dario Fo è stato un “giullare”.
Carla no, non mi intendo di quella disciplina. Ma ho letto qualcosa in rete e mi sembra davvero interessante. io sono un’ esperta in decoglionamenti, cioè nel mettere fuori uso le palle di chi rompe le mie.. Come si dice.. meglio non svegliare la decoglionatrice che dorme.
Un caro saluto.
È quello che vorrei diventare anch’io, maria grazia, visto che c’è troppo cinismo e sarcasmo anche qui dentro.
Un caro saluto anche a te.
Come finirà l’interessantissima soap opera laddiana? Lo scoprirete tra sole 8145 puntate!!! Non mancate, Marco vi regalerà una scorta gratuita di caffeina concentrata da iniettarsi direttamente in vena. Per un brivido in più! ?