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di LAD
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 21.467 commenti

Pagine: 1 251 252 253 254 255 2.147

  1. 2521
    lettore -

    quote:
    “A mio parere, i finti bisogni creati le tecnologie hanno ormai oltrepassato i limiti creando vere e proprie dipendenze e malattie mentali.”

    L’ostentazione del reale nel virtuale è uno di questi finti bisogni.Il virtuale è una lente che ingigantisce tutto,megalomania inclusa.Ostentazione e polemica:vita per chi soffre di questo disordine paranoico.
    Del resto:L’asino raglia per attirare attenzione.
    Modo di dire di altri tempi,quando le persone con l’età maturavano in esperienza e saggezza,al contrario di quelli di oggi che invece regrediscono a livelli di bimbominkia.
    Storpiano i nomi,come e + dei bambini dell’asilo giocano all’infinito a specchio riflesso:scemo,no tu sei scemo, no tu sei scemo,7giorni su 7 24ore su 24,e ne son persino fieri…

  2. 2522
    Golem -

    Merdartron che fantastica sulla mia vita, Baddu che ha rinunciato a “curarci”, Valinda che uscendo dall’Empireo degli scomparsi è “fiera” (pensa tu) di avermi scoperto per prima, rimpiangendo “l’oratorio” dei bei tempi che furono, Lettore che mi dà del patetico nell’ipotesi che io possa aver scritto la lettera di Palladino, non capendo che solo certe menti veramente malate speculerebbero su quella tragedia, e l’ex preside che si presenta con le SUE solite “norme”, e che furoreggiava anni fa con metodi di controllo del territorio in una maniera che i nostri eroi in cerca di malattie da “virtualità” avrebbero “apprezzato”, visto che si preoccupano della qualità di questo spazio. Morale, non è cambiato niente. Rossana e i suoi giannizzeri avevano dei detrattori – tra i quali il sottoscritto, MG e altri di passaggio- e oggi succede a me, MG, Yog e Sofia e quant’altri. Chi ha ragione?
    Comunque, detto ciò io voglio ringraziare tutte queste “tubazioni” dell’attenzione a me riservata che, per quelle che sono le mie aspirazioni , mi inorgoglisce e mi spinge a continuare sulla stessa strada con maggiore impegno.
    Sapere che impiegate il vostro pur inutile tempo per me, e con quel tono, mi dà gioia, l’ho già detto ma mi piace ripeterlo. Voi non lo capite, e la cosa non mi meraviglia, ma se ne siete contenti io lo sono di più.

    Firmato, il vecchio, il nonno, il prostatico, il malato di web, l’interista e il fanfarone, che vi prende per il culo continuamente e si diverte con voi e di voi facendovi fare esattamente quello che vuole.
    Ripeto che è una goduria vedervi infastiditi da me, mentre Rossana con la sua solita coerenza consiglia di ignorare i post di Rossella, cosa che potrebbe fare anche con me, e gli altri con lei, e risolvere facilmente il problema che vi assilla. Invece mi gratificate con le vostre attenzioni.
    Troppa grazia signori, fate esattamento quello che mi aspetto da “tubi” come voi.
    Ciavo tutti naturalmente.

  3. 2523
    rossana -

    ciao Valinda,
    mi fa piacere ritrovarti qui! ti spero in buona forma, al punto di riaffacciarti al sito, dove l’instabile equilibrio d’insieme e i saltuari battibecchi d’un tempo sono da anni diventati rissa o provocazione pressoché continue.

    non avendo nel mio paesino grandi possibilità di interessanti relazioni nel reale ed essendo affezionata a LaD, sono rimasta; ora però con il ritrovato piacere dell’interscambio, evitando il più possibile attriti e strumentalizzazioni.

    un caro saluto.

  4. 2524
    Dioscuro -

    Acquainquinata,

    quello che hai detto sulla difficoltà di mollare il virtuale superfluo è vero, ma molta di questa difficoltà è montata a tavolino da chi gestisce queste app, ma io ti posso parlare di una mia esperienza personale in merito.
    Premetto che ho sempre mal tollerato il sistema social e più specificatamente la condivisione del proprio privato con il mondo (il mondo per davvero, perché se ho un profilo social pubblico, può vederlo chiunque), ma nonostante questo ho avuto anch’io il mio periodo facebookkiano (profilo cancellato) e twitteriano (profilo che ho ancora, ma che uso come canale di informazione e reperimento materiali che mi interessano, non per pubblicare foto personali), ma ho sempre osservato questo sistema ai margini.
    Qualche settimana fa ho detto basta.
    Ho mollato lo smartphone per un cellulare da 50€, senza internet, app e con una fotocamera da 0,001 pixel.
    Perché ho fatto questa scelta? Semplice: non voglio che la tecnologia che, purtroppo, sconta sempre un pregiudizio positivo, mi assorba 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, e questo mi ha portato a cambiare abitudini.
    Innanzitutto riempio i tempi morti leggendo un libro oppure osservando ciò che mi circonda, e poi sono costretto ad interagire con le persone.
    Non so dove si trova una via? Chiedo informazioni ad un essere vivente e non ad un telefono, oppure cerco di accendere il cervello e di orientarmi. Vado a visitare una città? Scatto foto con la macchina fotografica e sviluppo quelle foto che non saranno più trentamila, perché la stampa costa, ma poche foto, con un significato. Così avrò un ricordo tangibile, che posso toccare.
    Ma soprattutto mi rifiuto di mettere TUTTA la mia vita dentro ad un oggetto, dalle foto, allo stato di salute, ai posti dove sono stato, ecc…
    E ti dico che cosa mi ha stupito di questa mia scelta di dare un taglio: è stato semplice.
    Tieni presente un aspetto molto importante sul quale

  5. 2525
    Dioscuro -

    puntano tutti i sviluppatori di app come WhatsApp, Facebook, ECC…
    Loro funzionano perché creano dipendenza.
    Pensa a WhatsApp e al fatto di poter vedere se una persona è collegata, se sta scrivendo (magari non a te) e se ha letto il tuo messaggio e magari ha fatto finta di nulla. Che cosa crea tutto questo? Innanzitutto ci trasforma tutti in stalker insterici, ma poi funziona proprio perché tu devi aprire l’applicazione e controllare, controllare, controllare tutto. Status, foto profilo, frasi filosofiche rubate ad altri perché ormai facciamo anche fatica a creare noi una frase con un significato profondo.
    Se tu osservi tutto questo con distacco ti rendi conto che è assurdo, così com’è assurdo la pubblicazione su Facebook di una foto di ciò che stai mangiando, e dall’altra parte ti trovi imbecilli che spolliciano come non ci fosse un domani.
    Per non parlare del buttare in pasto al mondo fotografie della propria gravidanza. 9 mesi di fotografie di un qualcosa che ha un significato speciale solo se lo si vive nella dimensione privata, perché una volta pubblicato diventa un evento uguale a quello di miliardi di altre donne, e quindi perde la sua specificità.
    E tanto altro ci sarebbe da dire.

  6. 2526
    maria grazia -

    J.J Bad, qualunque persona di buon senso capirebbe da sè che Golem dice cose incontestabili sui vari argomenti di cui tratta, che i commenti di Rossella sono deliranti e senza senso ( pur essendo espressi in forma “garbata” ) e che utenti come Valinda vengono qui solo per provocare e solo perchè devono togliersi dei sassolini dalla scarpa. Idem per quanto riguarda te, anche se nel tuo caso ( come in quello di walk ) più che di malignità in quanto tale potrebbe trattarsi semplicemente di voglia di “emergere” che però non è supportata da argomentazioni valide e da adeguata capacità discorsiva, per cui poi vi sfogate nei modi che possiamo osservare. Ma si intuisce chiaramente che la vostra è semplice frustrazione. La stessa frustrazione di una certa utente “veterana” dai cui commenti – per chi è attento – si percepisce chiaramente un rancore mai sopito per il fatto di essere stata irrimediabilmente detronizzata. Qui, come nella vita reale, ci possono essere “alleanze” più o meno spontanee, simpatie o antipatie. Ma un conto è apprezzare qualcuno perchè se ne condividono le idee, la personalità e l’ intelletto. Altro conto è formare gruppetti e coalizioni ( anche con chi in tempi non sospetti avremmo disprezzato ) al solo e unico scopo di dare contro a qualcun altro. E’ questo che distingue l’ utente serio e in buona fede dal “cazzaro” da bancarella virtuale. Travestito da aristocratico e da empatico, tra l’ altro.

  7. 2527
    suzanne -

    Dioscuro, io credo che basterebbero alcuni banali accorgimenti per non diventare schiavi della tecnologia, e poterne usufruire in tutta quella potenzialità che racchiude. Semplicemente essere curiosi: uscire con gli amici ed essere interessati alla loro compagnia, essere presenti nella realtà in cui si dovrebbe essere immersi, concedere il diritto ai bambini di essere bambini e non piccoli adulti soggiacenti alle strane leggi dell’ “adultità”. Demonizzare gli enormi progressi tecnologici e informatici solo perché non sappiamo farne buon uso è alquanto assurdo.
    Mi permetto un parere personale su Rossella: una persona che scrive sul proprio dolore personale può essere infastidito, a ragione, da risposte che parlano di tutt’altro, apparendo insensibili a basilari componenti empatiche. Credo tuttavia che Rossella sia del tutto inconsapevole del suo evidente scollamento dalla realtà, di cui noi non possiamo conoscere le ragioni; pertanto non arreca danno alcuno con le sue digressioni. Certo non si può sostenere che di confronto si tratti…

  8. 2528
    Dioscuro -

    Io non ho demonizzato la tecnologia in generale, ma non si può far finta di niente sul modo in cui la utilizziamo, dagli smartphone che hanno ragione di esistere soprattutto per utilizzare i social, ai forum utilizzati per questioni che non seminano nulla di vitale nelle menti di chi li legge.
    Ho soltanto rilevato una questione, a parer mio molto grave, che è sotto gli occhi di tutti: assopimento delle abilità mentali, ma non solo, e il modo artificiale e gravissimo con cui si cerca di nascondere una piaga che diventa sempre più putrida, cioè solitudine sociale, e la si nasconde con finte relazioni amicali virtuali.
    Non mi pare una cosa da poco né sottovalutabile, a meno che non si scelga, come sempre, la possibilità di essere lungimiranti e prevenire i danni.
    La prossima volta che andrete in un cinema o in un ristorante, quindi luoghi in cui si sta insieme ad altre persone, guardate in quanti avranno la faccia piegata sullo schermo del proprio cellulare incurante delle realtà che gli scorre accanto per far posto alla finzione.
    Forse non ci siamo capiti, ma la situazione sociale è grave.
    Per sapere se siete davvero liberi dalla tecnologia, provate a tenere il cellulare in un cassetto per 48 ore, e vivere così come si è fatto per millenni, e vedrete se sarete liberi e capaci di sottomettere la tecnologia o se sarete voi quelli sottomessi.
    Fate una prova e discutiamone.

  9. 2529
    lettore -

    @Rossana
    « dove l’instabile equilibrio d’insieme e i saltuari battibecchi d’un tempo sono da anni diventati rissa o provocazione pressoché continue. »

    Perfetto

    Personalmente trovo che in ogni fourm i battibecchi sono sempre presenti.Rarissimo invece trovare una persona cosi malata da nutrirsene per mesi,anni.Per me la differenza é tutta qui,prima o poi le persone normali(tutti fuorché Golem quindi)si stancheranno,annoieranno, avranno meglio da fare di giocare a specchio riflesso.Lui no,resterà,fiero e inconsapevole della Realta:essere il + bimbominkia di tutti.

    Su Rossella,in un caso cosi delicato come la lettera di Massimo Palladino,ho trovato accorto il primo messaggio di Golem.Ma una rondine non fa primavera,visto che con noncuranza i messaggi successivi sono tornati ad essere la solita merda egogentrica e megalomane.

    quote:« Pensa che c’è una lettrice che è certa che la lettera di Palladino l’abbia scritta io. L’ho letto poco fa. Ti basti questo per capire chi gira su queste pagine.”
    Dimostrazione di interesse e rispetto per il tema trattato

    quote: « Io mi suiciderei se mi capitasse un’infamia del genere. Per fortuna ormai è troppo tardi. »

    di cuore : VAFFANCULO 71, L’uomo di merda

  10. 2530
    Golem -

    “dove l’instabile equilibrio d’insieme e i saltuari battibecchi d’un tempo…”

    I saltuari battibecchi d un tempo dice. Ecco cosa si intendeva per “l’oratorio LaD”, cercare di dare un’immagine edulcorata di quando l’ambiente era gestito da un certo gruppo e in un certo modo, molto più subdolo quanto a rapporti umani.
    Potrei riproporre litigate epiche con termini da entrambe le parti non propriamente urbani, che hanno caratterizzato certi soggetti “empatici e perbene” che oggi rimpiangono quel covo di ipocrisie perbeniste, e che dietro il presunto aiuto a chi “soffre” volevano solo far emergere la propria immagine, traendone le solite soddisfazioni che alimentassero il proprio ego. Questo era lo scopo finale. Ben mascherato ovviamente dalla necessaria “empatia” che apre tutte le porte, specie quelle delle ignare new entry. Insomma, come al solito in certi ambienti, non importa quello che si dice ma COME lo si dice, e ognuno lo fa a modo suo. Io senza peli sulla lingua, altri sullo stomaco.

    A completamento del mio modo di usare il tempo sul web, comunico agli interessati alla mia vita, e ai guaritori improvvisati, che dalle 10,30 alle 14 ho fatto le assicurazioni alle mie moto e dopo ho definito un contratto di affitto di un appartamento, oltre ad aver comprato un mazzo di tulipani bianchi per Sally al LIDL. Oggi pomeriggio vado a ritirare la vespa e poi passo in uno studio di architettura a predere dei disegni per una “SCIA”, che consegnerò domani timbrati presso il decentramento comunale in via Legioni Romane a Milano. Il tutto incastrato con le uscite di LaD ogni quattro ore, perchè non voglio perdermele, essendo sempre più soddisfacenti per quanto sta accadendo.
    Chi è che vive sul web allora?
    Ciavo cari.

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