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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Trader, ne ho avute per Tommy ma adesso, perdonami, debbo averne anche per te. Il successo nelle cose dipende sì dalla capacità di muoversi in modo avveduto, ma anche da una certa quota di fortuna, così come una certa quota di sfortuna esiste. Uno può essere bravissimo a cucinare ma, se nel bel mezzo di una preparazione il forno si mette a fare le bizze, il fallimento, ahimè, è garantito. Uno può essere il più avveduto possibile nella scelta del partner ma se questo, poi, o impazzisce o comunque rivela tratti di stronzaggine che all’inizio non si palesavano, mica è colpa del poveraccio che ci è cascato. Democristianamente, ritengo di poter dire che: in ogni impresa c’è una quota di rischio di incorrere in capitomboli più o meno rovinosi. Uno deve valutare se gli val la pena di correre questo rischio, confidando nella soddisfazione che gliene verrà se tutto andrà mediamente bene. Non bisogna essere demolitivi su tutti i fronti, ma nemmeno farsi rendere ciechi dalla fortuna.
@Max, guarda alle tue ridicole provocazioni nei miei confronti ti rispondo semplicemente dedicandoti questo bellissimo pezzo del grande e mitico Alberto Sordi, sicuramente ci capisci qualcosa:
https://m.youtube.com/watch?v=4qAPmdlwrsk
Trader:”Tommy, non so come ci si sente dopo aver subìto ghosting, dopo aver subìto violenze fisiche o psicologiche, o sputtanamenti o tradimenti da parte della ex, perché non mi è mai successo.”
Appunto, chi non si è trovato in certe situazioni non può capire, specialmente il provocatore di turno che sicuramente direbbe che quel ragazzo di qui prima ho citato se è stato lasciato ed è finito per diventare un alcolizzato sarà perchè forse era uno stronzo, no carissimi, posso affermare il contrario dato che io lo conoscevo.
Sfiga ha voluto che incontrasse una sepolcra imbiancata, il guaio è che si crede davvero di conoscere la persona, uomo o donna, che si ha difronte ma è sempre quella che si conosce di meno.
Cos’è, devo essere “bollito a fuoco lento” solo perché descrivo la cruda ed amara verità dei fatti?
È un classico!
Certo, chi si masturba deve essere rinchiuso in ospedale psichiatrico, confessarsi dal sacerdote per aver commesso il peccato mortale della masturbazione e fare una visita oculistica. Dicono che la masturbazione renda ciechi.
Tommy, dai, non stiamo parlando della dipendenza da masturbazione, ma della normale masturbazione che fai anche tu un paio di volte alla settimana.
Il sesso con l’amore c’entra, te l’ho già detto. Altrimenti si tratterebbe di amicizia, di inquilini che dividono un appartamento.
Non so se hai visto anche il mio commento su questa sezione chat n. 16218, risponde ad un commento dell’altra lettera.
Tommy, devo togliermi le bende dagli occhi, insomma, secondo te e il mio conoscente ho sbagliato tutto nella vita. Dovrei lasciare il mio lavoro qualificato e redditizio ed andare a fare il manovale per molti meno soldi, poi dovrei separarmi e vivere solo come un cane. Capirai, non vedo l’ora.
Si, ci sono ragazzi e anche tante ragazze che la pensano come te, ma non starle ad ascoltare. Non ascoltare e non andare dietro ai perdenti, altrimenti finisci come loro, ma chiedi ai vincenti come fanno ad avere successo.
Non si tratta di interpretare un bel niente della mente di Tito Livio, basta leggere il senso della frase. O ce n’è un altro?
Ma invece, della tecnica del cuculo, quella cioè di usare messaggi altrui -servendosi di esempi altolocatissimi- per lanciare in realtà un messaggio che “ci riguarda”, chi ne detiene il primato assoluto? Chi? O anche quella “sintassi” è male interpretata?
Non so che si prova a subire angherie dalla ex, ma non è questo il punto. Ti ho spiegato perché a me non è mai capitato.
Il tuo amico che è diventato alcolizzato dopo la storia finita male non è uno stronzo, sarà la persona più buona del mondo, ma è uno sprovveduto, incapace di scegliere la persona che doveva diventare la più importante della sua vita.
Dici che ha avuto sfiga ad incontrare un sepolcro imbiancato. Dare la colpa dei propri insuccessi alla sfiga è un atteggiamento infantile. Il/la partner non si INCONTRA, si SCEGLIE. Non ci fidanza con una persona solo perché la si è incontrata per caso. Non c’entra la sfortuna.
Da anni opero con successo sui mercati finanziari facendo centinaia di operazioni, mentre altri nel giro di poco tempo lasciano perdere questa attività dopo aver perso tutti i risparmi. Ti pare possibile che il motivo dei miei risultati sia la fortuna e gli altri siano sfortunati, oppure sarà che sono capace di destreggiarmi in borsa
e gli altri non ci capiscono niente? Uno dei tanti invidiosi, che mi criticano quando vengono a sapere che guadagno soldi in borsa, tirò in ballo proprio la fortuna:”Si, evidentemente hai avuto fortuna” E dopo mi ha consigliato vivamente di smettere la mia attività prima di farmi male. Non fare la stessa cosa.
Finché si dà la colpa dei propri fallimenti agli altri, alla sfiga, al destino non si risolvono i propri problemi.
Ciao Max, apprezzo come al solito il tuo equilibrio in ogni commento che scrivi. Questa tendenza a doversi sempre definire “vincenti” in ogni ambito della vita la trovo ridicola oltre che una mistificazione della realtà. La vita è un miscuglio tra elementi predeterminati e scelte individuali. Se nasco in un villaggio africano da genitori poverissimi, posso essere cento volte piú intelligente e capace di Pinco Pallino nato a Brescia da famiglia benestante, ma non avrò le condizioni necessarie per far fruttare le mie qualità. Poi, certo, posso provare a migliorare la mia condizione e magari riuscirci, ma gli immensi sforzi non daranno mai risultati equiparabili a chi è partito da condizioni estremamente privilegiate.
In campo amoroso invece non si ragiona come in ambito economico con un conteggio di costi/benefici al fine della stipulazione di un contratto. Esistono sentimenti, spesso irrazionali (per fortuna), che ci fanno scegliere talvolta partner non perfetti per noi.
Oltre a ciò, una relazione è sempre composta dall’interazione di due individui sempre in continuo mutamento, quindi necessita di un costante riaggiustamento. A volte può capitare che si debbano subire i cambiamenti non previsti del partner, dei suoi desideri e delle sue aspirazioni. È un qualcosa di assolutamente non prevedibile, che ci può condurre a delusioni e frustrazioni, senza che nessuno dei due abbia reali colpe. La maturità sta nell’accettare questa possibilità, affrontarla con lucidità e ridisegnare le proprie aspettative nei confronti di sé stessi e degli altri. La vita non è solo una triste dimostrazione della propria infallibilità. Non siamo dei robot, almeno non tutti.
Ciao Suzie, per l’ennesima volta hai ribadito e integrato i concetti che avevo espresso io: pare che noi due si sia in forte sintonia intellettiva e questo mi fa molto piacere. Quanto a Trader, l’ho sì contraddetto, ma sempre provando per lui la notevole stima che ribadisco, pur nella differenza di alcuni punti di vista. Quanto a Tommy, lo ringrazio per la simpatica dedica per bocca di Albertone. A tutti quanti, offro l’ascolto di un elogio dell’ottimismo offertoci, negli anni 40, dal grande Johnny Mercer insieme con il gruppo vocale dei Pied Pipers e l’accompagnamento dell’orchestra di Paul Weston. Per chi non l’avesse capito, per gli anni 40 io ho proprio la fissa! Qui si viene esortati ad accentuare il positivo, ma con quanta classe musicale in più rispetto all’Io penso positivo di Jova! Buon ascolto.
https://www.youtube.com/watch?v=oVuAmcPvybs