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di LAD
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 21.485 commenti

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  1. 16251
    Trader -

    Max, anch’io ti apprezzo molto.
    Suzanne invece come al solito ha capito l’ESATTO CONTRARIO di ciò che affermo.
    “Questa tendenza a doversi sempre definire “vincenti…”
    Dove avrei scritto che sono un vincente o infallibile? Racconto solo dei miei soddifacenti risultati.
    Non mi sto confrontando con un africano indigente, bensì con persone che hanno avuto le mie stesse possibilità, anzi, a volte migliori, si sono cimentate nelle mie stesse attività, ma hanno fallito.
    Ho ribadito più volte che i sentimenti non si monetizzano. Un conoscente mi disse che si prodigava di meno con la compagna perché lei stava facendo lo stesso. In altri termini, l’amava al 70% perché lei lo amava all’80%. Dovendo guadagnarci, amava un po’ di meno!
    Qua si stava parlando di tutt’altra cosa, non di un problema di costi/benefici. Si parlava di essere capaci di gestire la propria vita senza combinare casino, di…

  2. 16252
    Trader -

    di essere in grado di coltivare una relazione sentimentale, di capire se la persona che abbiamo di fronte fa per noi.
    A differenza di Suzanne, non vi ho mai nascosto i miei difetti e se sbaglio l’ho sempre ammesso. Più volte vi ho detto che non ho la verità in tasca. Suzanne mi incolpa di non aver fatto certi sbagli! Le dà fastidio che ho successo nel mio lavoro; che non ho problemi familiari. Che posso farci? Devo mentirvi, sputtanandomi falsamente per non suscitare l’ira di Suzanne o dei tanti invidiosi che sperano nella mia rovina?

    “..due individui sempre in continuo mutamento..”
    Sono piccoli cambiamenti, ma in sostanza l’individuo non cambia e si parlava di persone cattive che ti rovinano la vita. Tranne rari casi, si resta stupidi, intelligenti, falsi, sinceri, ecc. tutta la vita, perciò se, per esempio, ti fidanzi con un violento, sai già che ti farà seriamente del male.

  3. 16253
    Golem -

    Periodicamente si ripropone la “vexata questio” che sta animando gli ultimi post della chat, e regolarmente si creano fazioni pro o contro una visione o l’altra, dove ognuno dice la propria quasi sempre frutto di esperienze o riflessioni soggettive. Quanto pesano le proprie capacità nel raggiungimento di certi obiettivi e quanto la “fortuna”? Personalmente credo fermamente che c’entrino entrambe nel disegnare il nostro destino, ma quello che fa la differenza è la capacità di saper “sfruttare” la fortuna quando questa si presenta. In realtà non sarebbe corretto definirla proprio fortuna ma “potenziale opportunità”, che solo l’intuito (e l’intelligenza) di chi ne sta pre-vedendo gli sviluppi può trasformare in un risultato…fortunato.
    Questo almeno è quello che mi proviene dalle mie esperienze sia di vita che professionali, che so essere state condizionate da certe opportunità. Che però posso dire di aver colto e sfruttato nel migliore dei modi considerando i risultati, di cui non posso lamentarmi vista la posizione di partenza nella maratona della vita》

  4. 16254
    Golem -

    》Ora, al di là delle soggettive sensibilità, e a prescindere dalle posizioni dei partecipanti al presente dibattito, a cui NON mi sto riferendo, è un fatto che “l’ostensione” del proprio successo disturba, diciamolo, anche quando fosse un banale modo di presentare la propria vita. Questo, però, l’ho notato molto più presente, (anche a livelli insospettabili) nella nostra cultura, intrisa di quel cattolicesimo ipocrita condizionato dalla Sofferenza (del Cristo) come parametro della vera “Virtù”, laddove questa è riportata come sublime valore dal “salvamento” dell’uomo attraverso l’Estremo Sacrificio. “Mors mea vita tua” insomma. Tralasciando le esegesi teologiche e le loro perverse conseguenze, visibili soprattutto alle nostre latitudini -specie quelle più provinciali- in ambienti di cultura Protestante-Calvinista quelle “ostensioni” sono più tollerate e non infastidenti come da noi. L’ho constatato specie negli USA, dove semmai si può essere oggetto di ammirazione che non di invidie o anche di solo fastidio. Come mai si è così diversi nel giudizio?

  5. 16255
    Max -

    Trader, Suzie non avrebbe bisogno di un avvocato difensore, ma mi permetto di risponderti al suo posto perché ho l’impressione che, per amor di polemica, facciate a non capirvi. Non ti si accusa di dire che sei vincente su tutti i fronti perché anzi, onestamente, riconosci i tuoi errori. Ti si contesta semplicemente l’affermazione che se uno fallisce in qualcosa è colpa sua perché non è stato capace di valutare in modo adeguato gli elementi in gioco. Ciò che sosteniamo è che le cose stanno in parte così, ma in altra parte la fortuna, o la sfortuna, hanno il loro peso. Uno può essere bravissimo a guidare e rispettare le regole del traffico alla perfezione, ma se si imbatte in un automobilista incapace o per qualche motivo – malattia o assunzione di sostanze – non in grado di guidare bene, l’incidente avverrà comunque, nonostante l’impegno che la persona stia mettendo nel fare le cose per bene. Questo è uno fra i tanti esempi che dimostrano che non tutto nella vita dipende da noi.

  6. 16256
    Trader -

    Uh, combinazione sto guardando un film su Netflix “Un marito da addestrare”. Nella scena iniziale una psicologa afferma che quando scegliamo un’auto sappiamo cosa vogliamo, la proviamo. Se andiamo a cena fuori scegliamo un posto con buona recensione, ecc. Ma non facciamo altrettanta attenzione quando scegliamo la persona più importante della nostra vita”.
    Su Sky invece prima c’era “Battle in Seattle”, film sulle proteste no global del 1999, l’avevo già visto, ma che emozione! Ma che ne sa Suzanne!

  7. 16257
    Tommy -

    Trader:”Si, ci sono ragazzi e anche tante ragazze che la pensano come te, ma non starle ad ascoltare. Non ascoltare e non andare dietro ai (PERDENTI), altrimenti finisci come loro, ma chiedi ai (VINCENTI) come fanno ad avere successo.”

    Ecco la diagnosi di questa tendenza a doversi sempre definire vincente e superiore a tutti, si chiama…. NARCISISMO!

  8. 16258
    Suzanne -

    Max, questo giochino è vecchio e noioso, anche se non escludo che Trader abbia davvero dei problemi di comprensione. Piccola precisazione : da sempre ho un interesse per i soldi equiparabile a quello per i mercati finanziari e tutti i discorsi inerenti : assolutamente nullo. Quindi direi che l’invidia la riservo (ammesso che abbia lo sbattimento di provarla) per qualcuno/qualcosa di piú interessante.
    Golem, probabilmente è stata proprio la necessità di ribaltare questa Sofferenza cattolica che ha portato oggi ad un punto di vista completamente opposto, ma altrettanto frustrante. L’imperativo categorico, fin dalla primissima infanzia, risulta essere “tu vali” e “ogni desiderio è raggiungibile”. Entrambi i messaggi sono altamente problematici, perché sostanzialmente falsi. Ciascuno di noi ha delle attitudini e dei limiti, perciò non è vero che si possa realizzare qualsiasi aspirazione noi abbiamo. Inoltre ogni deviazione dalla strada lastricata del successo viene vissuta…

  9. 16259
    Suzanne -

    Come un fallimento destabilizzante da cui è difficile riprendersi. Gioco a calcio con i miei compagnetti e vorrei diventare Ronaldo ma sono una schiappa? Frustrazione. Non sono portato per lo studio ma necessariamente devo diventare un fisico nucleare per soddisfare le aspettative degli altri, ormai interiorizzate e cementificate? Crisi di ansia. La mia relazione amorosa finisce? Ecco l’ennesimo fallimento.
    Golem, sai benissimo che su questo la pensiamo molto diversamente : per me una relazione (chiamala d’amore o come ti pare, è sempre e solo un’etichetta) vale sempre la pena di essere vissuta, a condizione che nel presente ci renda felici. Se fossimo un po’ piú animali e un po’ meno raziocinanti, ci renderemmo conto che l’unico tempo che possiamo valutare è il QUI e ORA, tutto il resto è mera illusione.

  10. 16260
    Trader -

    Tommy, nella mia frase che hai riportato nel commento n. 16241, DOVE è scritto che io mi definisco un vincente?! Ragazzi, avete le traveggole, leggete parole che non esistono. Si chiama… SCHIZOFRENIA.
    E poi, secondo voi è sbagliato imitare i vincenti? Meglio seguire i perdenti? Ditemelo pure. Siamo qua per discuterne.

    Carissimo Max, ciò che dici è vero. Per riassumere i concetti, ho tralasciato di parlare del fattore fortuna. Un guidatore provetto può fare un incidente per colpa degli altri. Ma quando càpitano tutte sempre alle stesse persone, la sorte non c’entra. Ci sono automobilisti che hanno fatto molti incidenti, altri pochi. In quel caso non è questione di sfortuna. Si, può succedere di sposare la persona sbagliata, di divorziare. Può succedere che l’amore finisca e ci si separi. Ma almeno si può avere il sennò di evitare di scegliere un/una compagno/a criminale che ti rovina la vita?
    Ho parlato di “‘colpa”, che presuppone un giudizio morale. Allora definiamola…

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