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Buoni pasto, un modo di comandarci?

Perchè i buoni pasto, parte non indifferente della retribuzione, non sono liberamente spendibili in qualsiasi esercizio senza limite di tempo come il denaro contante? Perchè non vengono pagati alla pari dello stipendio? Cosa c’è sotto? Sicuramente le convenzioni con gli enti che li ricevono, ma anche qualcosa di + secondo me. Un velato e subdolo desiderio di manipolare la vita privata del dipendente, di influenzare le sue scelte di vita costringendolo a mangiare in pausa negli stessi posti frequentati dai colleghi. Noto un generale interesse a studiare ogni tua mossa sul lavoro, compreso quello che mangi e se mangi. Che bisogno c’è di entrare nel privato così profondamente? Un capo che mi paga lo stipendio vuole la garanzia che sopravviva sostenendomi col cibo che lui mi vuole garantire. Vivo sempre nell’incubo di una bella telecamera nascosta in ufficio: potrei non accorgemene?

Lettera pubblicata il 29 Aprile 2008. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Lavoro

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    Ahmed -

    I buoni pasto non sono denaro contante. Servono a coprire le spese necessarie all’alimentazione giornaliera (lo dice la parola). Gli italiani, a causa delle retribuzioni da fame, hanno imparato a farne un uso diverso.
    Secondo me è già tanto che si possano spendere nei supermercati. Lì ci compri di tutto. Sinceramente non vedo l’utilità di spenderli presso un ferramenta, per esempio.
    Considera poi che li percepiscono solo una (fortunata) minoranza dei lavoratori; se l’azienda infatti non raggiunge un certo numero di dipendenti non è obbligata a corrisponderli.
    Non ci vedo il piano da Grande Fratello a cui alludi.

  2. 2
    Leilaluna -

    lo sapevate che i buoni pasto adesso vengono distruibuiti anche nei campi rom dal comune di roma?
    che i buoni pasto partono da un minimo di 0,65 centesimi ad un massimo di 30 euro?
    E c’è chi li invidia da morire?? non la sottoscritta..ma quelle sottoclassi che non si possono permettere nemmeno di fare la spesa??
    E’ giusto dunque comprare con i buoni pasto ogni genere di prodotto che è in vendita in un supermercato convenzionato? cioè anche cose non alimentari?? quando si chiamano proprio BUONI PASTO?
    A mio avviso dovrebbero limitarsi a comprare genere alimentari e non olio per la macchina, giocattoli per bambini, e mutandine di pizzo.
    poi avete anche il coraggio di lamentarvi se uno vi guarda dentro il carrello.

  3. 3
    rosadeibanchi -

    I buoni pasto sono un diritto conquistato dai lavoratori, così almeno dovrebbe essere. Ovvero sono il frutto di contrattazioni sindacali, anche complicate. Dove io lavoro si possono usare solo per mangiare, anche nei bar, dove però spesso puoi invece comperarti il caffè o i cioccolatini o i biscotti, ma niente più. Inoltre, date le politiche di taglio alle spese (sono nel pubblico), nella giornata breve non si può utilizzare il buono, a meno che non si superino le sei ore di lavoro di almeno un’ora. Nel corso del tempo hanno operato molte modifiche sia nell’utilizzo del buono che nel tempo per la pausa mensa, sempre più restrittive ovviamente. Tra l’altro nei bar è normale integrare il buono con denaro sonante, è molto difficile stare nel valore del buono, ed è per questo che gli esercizi commerciali accettano le convenzioni.
    Di questo passo e con questo governo, non mi stupirei se restringessero ancora di più; tra l’altro il buono ha valore diverso se uno è un impiegato semplice o un dirigente (evidentemente pensano che i dirigenti debbano riempirsi di più la pancia…).
    Forse un giorno lo aboliranno del tutto in cambio di una integrazione in busta paga, certo non equivalente.
    Non invidio i buoni pasto per gli strati disagiati e non credo li possano utilizzare a piacimento, anche se una complicità dei supermercati non mi stupirebbe, pur di incassare… forse c’è sotto anche una forma di lavoro per le cooperative cosiddette di utilità sociale (ci sono vari esempi di speculazioni e altre cosette carine), ovvero danno da mangiare ai rom ecc., ma anche alle cooperative.

  4. 4
    tempesta -

    Mi chiedo solo una cosa:perchè invece dei buoni pasto non danno il contante?Il cibo col contante me lo posso comprare comunque,a meno che i dipendenti no n sono reputati così tanto senza zucca da non essere in grado nemmeno di programmare con lo stipendio in contanti la spesa per l’alimentazione quotidiana.Siamo così imbecilli?I buoni pasto rappresentano un tot che deve necessariamente essere speso in cibo:chissà,forse è la benevolenza e l’amor paterno del datore che non vuole rimaniamo denutriti (e magari con meno energia sul lavoro).

  5. 5
    Ahmed -

    tempesta, ancora? Non danno denaro contante perchè i buoni hanno una finalità ben precisa. Considera che sono un di più rispetto alla busta paga. Non è che hanno tolto parte dello stipendio trasformandolo in buoni pasto. Servono per pagarci il pranzo. Punto. La gente normale li spende per il pasto e con i soldi risparmiati ci compra quello che gli pare. Non vedo dove sia la parte complicata…

  6. 6
    tempesta -

    Ma se non li spendi entro una certa scadenza li perdi,se non ti trovi con gli esercizi convenzionati sono c…. tuoi.In Veneto ad esempio c’è stata una protesta perchè i buoni pasto erano divenuti carta straccia:molti degli esercizi convenzionati avevano chiuso.Chi garantisce che i buoni pasto siano un di più e non una parte della retribuzione sottratta e poi così distribuita?Comunque se la maggior parte condivide i buoni pasto se li tenga e badi a scadenza e esercizi.Per non parlare delle complicazioni burocratiche:dovresti firmarli uno a uno in presenza dell’esercente o mandare qualcun altro con la delega.Alcuni esercizi ne accettano non più di tre o quattro alla volta e per soli prodotti freschi.I rom sono un altro caso: il buono pasto qui ha la funzione di garantire la destinazione all’effettivo sostentamento e evitare che uno zingaro che dice di morire di fame se li spenda in teatro o hobby vari.
    Comunque chi opta per l’orario senza pausa pranzo e smonta prima senza fare pausa e senza avere il buono è fortemente penalizzato nel regime orario:non può avere flessibilità,non gli riconoscono il credito orario.

  7. 7
    Ahmed -

    Se li dessero anche a me, sarei ben felice di spenderli. Firmarli sarebbe l’ultimo dei miei problemi.
    Così come se a te li togliessero, sono sicuro che non ti sembrerebbero poi così male. Medita…

  8. 8
    silvia -

    vorrei sapere ….vista la mia ignoranza in materia…se io ed i miei colleghi abbiamo diritto a dei buoni pasto.
    Orario di lavoro dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, con una pausa per il pranzo di ore 3 e con 8 ore di lavoro giornaliere.
    Siamo in tutto 12 dipendenti.
    Sapete darmi una risposta?
    grazie mille.
    Silvia

  9. 9
    paul82 -

    Concordo pienamente però bisogna risolvere il problema anche dalla parte dei commercianti: i commercianti pagano dall’8 al 12% di commissioni per ritirali, i pagamenti dovrebbero essere di 45 giorni ma non vengono mai rispettati, se si ritirano i buoni pasto rubati perchè non arriva la circolare non vengono rimborsati.
    E’ ora di fare una legge che regoli questo settore perchè non farli elettonici?

  10. 10
    Manolo -

    Ciao, vorrei sapere sé un dattore di lavoro può togliere i buoni pasti, solo a chi vuole lui senza motivazione solo perché è arrabiato per i cavoli suoi?
    Trattasi di un azienda oltre 80/90 persone.
    Non essiste la mensa, essiste un locale attrezzato.

    Grazie

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