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Assenza dal servizio per grave patologia

Gentilissimo Ministro Brunetta, mi scuso già in anticipo perché come diceva Totò «non sono un fine dicitore».
Ieri 24 aprile 09 ho seguito in TV la sua intervista nella trasmissione «l’ era glaciale».
Premetto che sono Direttore Amministrativo nella scuola pubblica e trovo giusto che chi si ammala per «finta» abbiano una decurtazione dello stipendio.
Le racconto la mia vicenda:
Dal 2006 sono affetto da grave patologia che mi costringe saltuariamente ad assentarmi dal servizio per sottopormi alle terapie del caso.
Ma tutto questo né al Dirigente Scolastico, ne alla Dirigente dell’U.S.R., ne al dirigente del CSA importa più di tanto.
La cosa che più indigna lo scrivente e che comunque, sta regolarmente al suo posto di lavoro tranne nei periodi (massimo 15/20 giorni) che è sottoposto a terapia.
A seguito di tutto ciò ho subito un provvedimento disciplinare, peraltro privo di motivazione. consistente in 10 giorni di sospensione dal servizio e dalla retribuzione.
Eppure da parte dello scrivente c’è stata la ferma volontà di essere ascoltato dagli organi istituzionali succitati con lettere raccomandate, ma evidentemente non hanno ritenuto opportuno ascoltarmi.
Dopo appena 2 mesi dal provvedimento disciplinare mi è stata trasmessa un’altra contestazione di addebito sui medesimi fatti.
Questa volta archiviata.
Da questa vicenda lo scrivente ne esce profondamente amareggiato, soprattutto per non essere stato ascoltato, sono state quasi delle invocazioni di aiuto, perché il mio intendo era ed è quello di salvaguardare la scuola, fucina di educazione, correttezza di comportamento e lealtà, ma invece tutto ciò non è avvenuto.
Infine resto indignato per non essere stato compreso e aiutato da tutti coloro che ben conoscono il mio stato di salute e tutti dovrebbero conoscere che tale diritto è assolutamente prioritario sancito dalla nostra Costituzione (art. 32).
Sono sicuro che nella mia stessa situazione ci sono tantissime altre persone.
Non so se leggerà mai questa lettera ma spero vivamente di si.

Signor Ministro in breve le ho raccontato il mio calvario, ma, ciononostante vorrei essere propositivo e suggerirLe se non è opportuno che almeno ogni cinque anni i Dirigenti siano trasferiti in altra sede per evitare che si creino connivenze, compromessi ecc.

Grazie per la cortese attenzione.
Con Stima
lettera firmata

Lettera pubblicata il 25 Aprile 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro - Scuola

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    chiara -

    Gentile ministro, l’argomento di cui andro’ a trattare forse non sara’di sua competenza, forse pero’in virtu’ del suo ruolo istituzionale, potra’ sicuramente indirizzarmi per avere quante piu’delucidazioni possibili.sono un’insegnante di religione della scuola dell’infanzia . Il 12 marzo 2009 dopo una ennesima riunione sulla sicurezza, comincio ad avere disturbi all’occhio destro e alla bocca. La cosa non e’ stata presa seriamente in quanto soffrendo di una forte allergia al nikel, credevo che la sintomatologia fosse ricondicibile a quella patologia. L’indomani mi sveglio con una paresi facciale destra: di corsa in ospedale per sentirsi dire:”paresi facciale da freddo”. Iniziano i problemi. Non essendo convinti della diagnosi ci rivolgiamo ad un neurologo il quale, dopo una rmg con contrasto sentenzia: “trombosi cerebrale del seno traverso destro con lesione emorragica”. Secondo il medico sono stata una miracolata, perche’ altre 24 ore ed un ictus avrebbe lasciato di me solo un ricordo. Purtroppo ad oggi le cose non sono risolte perche’ il coagulo di sangue ostruisce ancora la circolazione sanguigna con tutto cio’ che ne consegue: dolori lancinanti alla testa, terapia cortisonica e con anticoagulanti. Vengo al dunque. A settembre ricomincera’ la scuola ed io come potrei lavorare in queste condizioni se devo continuamente riposarmi e poi con i continui prelievi per dosare il farmaco. Vorrei sapere se si puo’ avere una diagnosi per grave patologia considerando che i giorni di malattia potrebbero finire subito e dopo anche i soldi verranno decurtati dallo stipendio. Cosa posso fare? A chi potermi rivolgere anche se si pensa al fatto che con i bambini, specialmente se diversamente abili(ne avro’6 molto seri) bisogna essere efficienti e in buona forma psico-fisica? La ringrazio e spero che legga questa lettera.

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