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Arrendersi a una vita che non ti risparmia nulla

Salve a tutti,
mi chiamo Greta e sono una studentessa di 21 anni.
Non ho mai scritto su Forum o simili, ma credo che sia arrivato il momento di raccontare a qualcuno la mia storia, la sofferenza interiore che ormai da troppo tempo nascondo dentro di me.
La mia vita purtroppo non si può descrivere in una semplice lettera, fin dalla mia nascita ho dovuto affrontare mille problemi, ho dovuto far fronte a realtà tragiche e sofferenti..
Scusatemi se scrivo di getto, non saprei da dove partire.. è la prima volta che mi racconto.
Tutto è incominciato dal matrimonio dei miei genitori..
Una storia da favola, lui farmacista e lei hostess.. due persone completamente diverse che ingenuamente decisero di sposarsi dopo neanche un anno.
Successivamente la nascita di mio fratello e infine la mia.. che diede inizio a tutto.
Matrimonio finito.
Una madre depressa e alzolizzata.
Nei miei ricordi ci sono mio padre e mia madre che litigavano, che urlavano, che si menavano.. l’arrivo della polizia e dell’ambulanza.. lei legata e portata via in qualche clinica chissà dove.. io e mio fratello nel letto a piangere.
Nel 2002 la separazione.
Mio fratello andò a vivere con mio padre e io venivo spedita ogni 3 giorni di casa in casa come fossi una pallina da tennis.. era l’unico modo per poter stare insieme ad entrambi.
E lo accettai. A malincuore lo accettai.
Mio padre si rifece subito una vita, se così si può definire..
Conobbe una signora che non odiava me e mio fratello.
Il suo obiettivo erano i soldi di nostro padre.
Cercammo di parlare con lui, di metterlo in guardia ma non volle darci retta.
Mio fratello fu così spedito a Roma, gli comprò un appartamentino vicino l’università e via..
Io andai da mia madre.
Lei beveva ancora, era ancora depressa.. ricordo che prendeva mille farmaci che la stordivano e la facevano dormire giorno e notte.
Praticamente ero sola..
Mantenni un ottimo rapporto con mio fratello ma mi mancava.. non potevo farcela da sola.
La gente parlava, giudicava senza sapere.. lei era solo una povera vittima.
Lasciò la sua famiglia, il suo lavoro per poter vivere con l’uomo che amava.. ora aveva perso tutto.
Io cercavo di starle accanto, quando potevo buttavo le bottiglie di birra e vino, cercavo di farla parlare con me, cercavo di farle trovare una nuova ragione per cui vivere..
Alla fine, dopo lunghi anni di sofferenza, lei decise per amore nostro di voltare pagina.
E ci riuscì.
Ora è la mamma migliore del mondo.
Bella, dimagrita di circa 60 chili, di nuovo sorridente, di nuovo lei.
Con papà mantenni comunque i rapporti, quando potevo lo andavo a trovare.. anche se ero costretta a vederlo insieme a quella donna.
Ironia della sorte incominciò lui a bere..
Non lo riconobbi più.
Mi vergognavo a farmi vedere in sua compagnia.. nei ristoranti che barcollava, in casa che si addormentava per terra, in strada che rischiavamo di fare incidenti.
Alla fine si lasciò con quella donna.. ma ormai era troppo tardi.
Beveva sempre meno o forse il suo corpo si era abituato al vino, non so..
Mi chiese scusa per non avermi creduto fin da subito, aveva finalmente capito che l’amore che provava per quella donna non era contraccambiato.
Piano piano recuperammo i rapporti.. durante la settimana stavo da mia madre e il weekend con lui.
Le cose andavano bene.
Due anni fa presi Farmacia all’università come mio fratello, ormai già laureato.. avendo a disposizione la farmacia di nostro padre non potevamo non fare questa scelta.
A malincuore perché avrei studiato lingue come mia madre..
Sono passati due anni e le cose sono cambiate..
Mio padre ha avuto un ictus pochi mesi fa e la farmacia sta fallendo.
Non aveva detto niente a nessuno, aveva tenuto dentro tutto..
Lui ora è in una clinica di riabilitazione e io sto male.. mi manca.. mi sento in colpa perché non ho mai capito che cosa stesse realmente succedendo.. magari se ne avesse parlato con qualcuno non si sarebbe mai sentito male.. mi manca da morire, giorno e notte.. non riesco a darmi pace.. perché proprio a noi?
.. come se non bastasse a breve ci porteranno via tutto e noi non avremo più niente.. aveva debiti altissimi.. prenderanno la casa, la macchina, la farmacia, tutte le sue proprietà..
Mi sento persa.
Non so se continuare gli studi, mia madre non riesce a trovare lavoro, non abbiamo più il mantenimento, dovremo lasciare la nostra casa e non so dove andremo.. fortunatamente c’è mio fratello.
E il mio ragazzo.. che mi ama e che amo alla follia.
E ovviamente le mie amiche.
Nonostante il loro amore io non riesco a reagire, non questa volta.
Sono stanca.
Voglio il mio papà. Rivoglio indietro la mia famiglia. Vorrei essere una ragazza normale di 21 anni che pensa solo a studiare, uscire con il fidanzato, andare a ballare con le amiche..
La cosa che non sopporto, oltre alla “perdita” di mio padre, è la perdita della certezza.
Non vedo più un futuro.. volevo diventare qualcuno e ora non so nemmeno perché sto studiando.
Non mi trovo più bene con nessuno, nemmeno con le mie amiche..
Non sto bene con me stessa, non mi riconosco.. Piango, non faccio altro che piangere, in questo momento sto piangendo..
Mi pesa non avere più i soldi. Quella erano l’unica cosa che non mi mancava.. nonostante i problemi non sono mai morta di fame..
E ora mi sento una poveraccia che deve sempre farsi offrire la cena dal proprio ragazzo.
Mi sento persa. Solo ora mi rendo conto di quanto fosse importante per me mio padre.. di quanto tenessi a lui.
Al di là dei soldi, mi manca il papà che negli ultimi due anni mi ha amato come non mai..
Il papà matto che veniva a prendermi all’università per portarmi in montagna solo per farmi vedere la neve.. Il papà che in realtà mi conosceva meglio di chiunque altro.
Vi prego datemi un consiglio. Ho bisogno che qualcuno mi dica “andrà tutto bene”.

Lettera pubblicata il 4 Maggio 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    Annalaura1996 -

    Mi dispiace molto per la tua storia, la vita è stata troppo ingiusta con te ed affrontare certe problematiche a 21 anni è ancora più difficile. Hai ragione, non meriti di doverti preoccupare fino a questo punto, di non essere spensierata, di non pensare solo al tuo ragazzo, alle tue amiche e agli studi. Purtroppo l’esistenza ti ha messo a dura prova, ma, da quanto scrivi, hai sempre reagito e per qualche tempo hai anche trovato quella serenità tanto ambita che ingiustamente ti era stata tolta. Malauguratamente gli errori dei genitori si ripercuotono anche sui figli, che diventano le povere vittime di queste tristi vicende e che devono crescere prima del previsto perché il destino così ha voluto.
    Greta, non ti conosco personalmente, ma mi sembri una gran bella persona, con tanta voglia di vivere e con troppe sofferenze alle spalle. Ti auguro di trovare la pace che meriti, perché a 21 anni non si può essere infelici, è inaccettabile. Sono sicura che il tuo papà sa quanto tu tenga a lui e quanto lo ami, l’hai dimostrato con i tuoi atteggiamenti durante la separazione dei tuoi genitori. Sono contenta di leggere che tua madre ha avuto un’ottima ripresa dopo anni di angosce; per quanto riguarda la salute del tuo papà, gli auguro di riprendersi al più presto e di tornare dalla sua ”bambina” che lo aspetta ansiosamente. A te, invece, auguro di trovare in te stessa e negli altri la forza di cui hai bisogno. Ce la farai, tieni duro.
    Un saluto da una diciassettenne

  2. 2
    aventador -

    Ciao Greta, mi dispiace molto per la tua situazione, ma ho notato che in passato sei sempre stata una ragazza forte, e hai passato dei brutti momenti, ma hai saputo ribaltare il destino e combattere. Anche ora è il momento di combattere ancora di più di allora. Combatti piccola e ne uscirai vittoriosa, non lasciarti andare e non mollare proprio ora, vedrai che tutto andrà bene. Riguardo al tuo papà, continua ad amarlo come hai fatto fino ad ora, stagli vicino il più possibile. Gli auguro un’ottima guarigione Bacione. Auguri.

  3. 3
    Martina S. -

    Trovati un lavoro e piantala di lamentarti. Hai 21 anni non 16. La morte fa parte della vita.

  4. 4
    jho -

    Martina,
    scusa della parola, che commento di “merda” che hai fatto! La morte fa parte della vita! Si hai ragione, ma il papà e il suo! non il tuo!

  5. 5
    Selvatika -

    Tesoro hai solo 21 anni e guarda quante esperienze difficili hai dovuto vivere. Sei una brava ragazza, solida, sensibile…è la tua grande sensibilità che ti porta a pensare che non ce la farai..ma sei molto intelligente hai tutte le carte in regola, anche se sei così giovane..Vorrei dirti che sarà facile, ma non credo…però sono certa che ce la farai. Non perdere mai il sorriso. Un abbraccio

  6. 6
    Greta93 -

    Grazie a tutti voi per il sostegno..Leggere i vostri commenti mi aiuta molto.

  7. 7
    marikoska -

    ciao 🙂 !! visto che si dice: chiedi e ti sarà dato, tu chiedi a Dio ( anche se non ci credi) la guarigione del tuo papà e la riunione della tua famiglia. Dagli e datti questa possibilità.
    la preghiera è l unico strumento che abbiamo, ma non per recitare a memoria delle paroline, ma per parlare e incavolarci, e sfogarci con chi ci ha creato e ci dovrebbe amare ma quest’amore cavolo proprio non lo sentiamo, specialmente in alcuni momenti.
    allora, tua mamma ora sta bene, ma adesso che uscirà dalla riabilitazione credo che anche tuo padre sarà molto cambiato in positivo.. quindi forse starà attraversando proprio quel buio che poi diventerà luce. i miracoli esistono, te lo guro. kiss

  8. 8
    cam -

    Non credo che a 21 anni le ragazze “normali” pensino solo a ballare, uscire con il ragazzo e a studiare. Io per lo meno non sono stata una ventunenne come tu dici, pur non avendo dovuto affrontare i problemi grossi e dolorosi che hai dovuto e devi affrontare tu.
    Lo stato d’animo di cui parli alla fine della tua lettera è lo stato d’animo di chi deve elaborare un lutto. Il mio psicoterapeuta dice che, di qualsiasi lutto si tratta, deve passare almeno un anno. Il rifiuto generalizzato è normale, perché sei triste e arrabbiata. E il pianto anche. Dopo una brutta perdita io non facevo altro che piangere. Piangevo quando sono andata a iscrivermi in palestra, quando cercavo di studiare in biblioteca, quando cercavo di scaricare il nervoso correndo e così via… Fatti aiutare da qualcuno di cui ti fidi. Mi sembra di aver capito che hai il moroso, cerca di farti aiutare da lui o da qualche altro membro della tua famiglia. Anche nelle difficoltà più atroci, la famiglia rimane la cosa più importante.
    Non so se andrà tutto bene, magari non subito, ci vorrà del tempo. Intanto cerca di essere forte. Un abbraccio

  9. 9
    Angelo -

    Carissima Greta, sarebbe inutile ed anzi negativo rivolgerti parole circostanziali di conforto. La vita ti ha colpito duramente senza che tu lo meritassi. Pero’, bisogna pur ripartire. Anch’io ti consiglio di pregare, non tanto per risolvere i problemi quanto piuttosto per trovare un po’ di serenita’ per andare avanti. Permettimi un consiglio: non copevolizzarti di nulla, stai vicino a tuo padre e alla tua famiglia per quello che puoi e intraprendi una strada per la tua vita ( lavoro, interessi, amore ). Prego per te e i tuoi cari.

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