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Come affrontare un amore a distanza

Ciao a tutti ,
Dopo qualche mese di riflessione, sono ancora qua a chiedermi cosa devo fare della mia vita e come voglio che sia il mio futuro.
Per 6 anni ho vissuto in questa città estranea e totalmente fredda e inospitale, qui tutti parlano tedesco, anche se siamo in Italia, e per fare delle conoscenze si fa moltissima fatica. Qua io ho deciso di venirci a vivere per amore e sopratutto per far vedere ai mie genitori che ce la potevo fare da sola senza il loro aiuto e così è stato, ma ora voglio tornare a casa con tutte le mie forze ma non so come fare.
In questa città io ho un bel lavoro, anche se precario, ho l’amore e una bella casa, si lo so non è poco ma per me non è abbastanza per aver la voglia di rimanere.
Il mio ragazzo non può venire per problemi con il suo lavoro e così dovrei andare da sola, io vi ho ascoltato e ho provato a convincermi a rimanere ma non è poi così facile.
la mia città è troppo più bella, grande e piena di negozi e attrattive varie, qua ci sono solo montagne alte che misoffocano, tanto verde, fiumi e niene altro.
Ormai ho deciso di partire ma devo trovare il coraggio di fare questo salto e cambiare definitivamente la mia vita, non è facile, sicuramente mi mancherà il mio amore, ma qua sono veramente alla esasperazione, io lavoro, torno a casa e non faccio altro, il mio ragazzo fa i turni quindi ci vediamo molto rararemnte, e per questo mi sento santo sola, ho una bellissima gatta, ma sai quanta compagnia ti fa una gatta, amo le piante, ho un terrazzo stracolmo di piante ma ora che arriva l’inverno il mio hobby deve limitarsi solo ad ammirare le mie bellisime piante e basta.
Vorrei solo che qualcuno che come me deve affrontare un amore a distanza mi aiuti a sapere come si può vivere anche senza avere il proprio ragazzo vicino, come posso organizzarmi la vita e che mi dia qualche consiglio utile se qulasiasi cosa, esperienze, pensieri.
Per favore aiutatemi ne ho proprio tantissimo bisogno.

Grazie di avermi ascoltato.

Valinazoe.

Lettera pubblicata il 4 Novembre 2008. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 12 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    b80 -

    Mamma mia quanto mi hai ricordato il mio ex!
    Lui si sentiva esattamente come te. Soffocato da un posto che non riusciva a sentire suo, nonostante tutto, nonostante casa nostra, nonostante me.
    All’inizio l’ho presa molto male.Il nostro primo anno insieme era stato splendido. Non capivo cosa gli mancasse. Ho sofferto molto nel rendermi conto che tutto quello che avevamo (ed era tanto) non era comunque abbastanza, che si sentiva a metà, privo del suo mondo e della sua vita.
    Dopo un anno intero di interrogativi cosmici, è andato via un anno fa.
    E’ stata dura per entrambi.Per un anno abbiamo retto alla distanza ma adesso è quasi un mese che non lo sento più… una sua scelta. Dice che io non sono adatta al posto in cui lui vive adesso e che deve dimenticarmi perché io non starei mai bene lì come lui non stava bene qui…
    Che dirti? Io l’avrei seguito e per come sono fatta credo che mi sarei ambientata, ma non posso cambiare la sua visione delle cose, anche se l’avrei voluto tanto.
    Stando dalla parte del tuo lui, ti posso dire che si soffre molto.
    Ma so che anche tu stai soffrendo molto e che ci sono degli attimi in cui tutto è perfetto in cui guardi la tua vita e ti chiedi se davvero andartene sia la cosa giusta o se sei un’ingrata che non sa essere felice di quello che ha.
    Il mio ex viveva perennemente in questo limbo e, proprio mentre eravamo più felici, affiorava nei suoi occhi tutta la sofferenza che provava nel sentirsi sbagliato e causa di tutto il male che ci ha inflitto.
    Non era sbagliato, così come non sei sbagliata nemmeno tu. Semplicemente forse non sei al posto giusto.
    E’ una sensazione atroce la vostra e so che non è semplice da arginare perché anche quando tornerai a casa tua, nonostante adesso ti manchi proprio tanto, la guarderai con distacco vedendo dal di dentro tutto quello che lì non c’è, ossia quelle cose che hai dove sei ora: il lavoro, l’amore, il verde…
    Quello che ho detto al mio ex quando doveva decidere o meno di trasferirsi è stato quello che ora ripeterò a te: alla fine, se non sei felice al 100% avendo tutte queste cose, forse devi comunque correre il rischio di perderle.
    Posso dirti che lui lo ha corso e non se n’è pentito.
    Non è stato facile riadattarsi, riprendere un ritmo di vita differente, fare a meno delle abitudini, avermi lontana, ma so che non tornerebbe più indietro perché, intimamente, si sentiva in terra straniera nella mia città.
    Ha perso me ma ha ritrovato la sua dimensione e ha smesso di sentirsi un animale in gabbia, nonostante non sia comunque un uomo pienamente realizzato.
    E poi chissà… il futuro è imprevedibile…
    Se davvero ti senti fuori posto, dopo aver messo sulla bilancia i pro e, soprattutto i contro, non puoi che andartene.
    Solo, ti prego, cerca di aiutare il tuo ragazzo a capire che tutto questo male non dipende da lui e digli che se fosse per te lo porteresti nella tua nuova vita, perché per lui non sarà per niente facile capirti, così come per me non è stato facile capire il mio ex.

  2. 2
    aromatic -

    ascolta, se tu amassi profondamente il ragazzo con cui stai, non credo che avresti voglia di partire. Ma anche lui non ti viene incontro:perché non ti segue lui?secondo me devi andartene da li e tornare nella tua città.mi sembra di sentire la tua ansia e la tua tristezza. Per vivere così meglio dare un taglio netto e partire. Ne va della tua felicità e salute

  3. 3
    elisa -

    Care valinazoe e b80, quanto vi capisco…io però come b80 ero dall’altra parte, ovvero per 2 anni ho dovuto spostarmi all’estero per lavorare, inizialmente il mio ex ragazzo mi incoraggiava tantissimo e soprattutto mi diceva che mi avrebbe seguito in capo al mondo e che non avrebbe mai “abbandonato la nave” , perciò io ho resistito tutto quel tempo e pensando di avere dei progetti assieme (avevamo già un appartamento in Italia dove lui viveva solo). sembrava tutto perfetto fino a quando è arrivata la proposta di un contratto a tempo indeterminato e l’ovvia decisione da prendere…lui non ha avuto il coraggio di dirmi che non se la sentiva, ha resistito sperando che io dicessi di no ma senza dirmi quello che realmente sentiva e io sono stata ingenua pensando che l’amore risolvesse tutto…alla fine alla prima occasione mi ha chiesto del tempo ed io sempre ingenuamente ho creduto ancora che l’amore “speciale” che c’era tra noi potesse superare anche questi problemi, io volevo rinunciare al mio lavoro ma lui mi ha detto che se l’avessi fatto l’avrei preso in giro…l’amore fortissimo che ci ha legato fino a quel momento si è trasformato in odio nei confronti…un’esperienza che non auguro a nessuno…alla prima occasione mi ha lasciato e in pochi giorni si è rifatto una vita (con una nuova donna). concordo con b80 che il mio ex si sarebbe sentito in gabbia, probabilmente un fallito per paura di non trovare un lavoro e in questo non lo biasimo (anzi mi colpevolizzo ancora da mesi e mesi…per me sarebbe stato lo stesso in Italia), ma per favore non fare come lui fidati del tuo ragazzo se davvero lo ami, potete realmente trovare una soluzione assieme ci credete altrimenti aiutalo a capire perchè anch’io come b80 ho sofferto e soffro ancora molto…
    x b80 quello che hai scritto sembra la mia storia, descrivi bene ogni sfumatura e sentimento che caratterizza la situazione ma sembra che tu l’abbia già superato…come hai fatto a riuscirci? io sto ancora lottando, dopo 8 mesi soprattutto con i sensi di colpa e i perchè…

  4. 4
    Ant062 -

    Valinazoe, se vuoi ta passo il numero di cellulare della mia ex.
    Ha vissuto con me per due anni, poi non ce l’ha fatta e se ne andata nella sua piccola cittadina del sud.
    Dove sarei dovuto andare a vivere a fine anno.
    Ma lei ha deciso che non era il caso e, dopo altri 5 anni, ha chiuso, di botto, la relazione.

    Mi chiedo: ma sono l’unico che era disposto a trasferirsi per amore?

  5. 5
    Raganella3 -

    Ragà sapete che vi dico?
    Sarò idealista ma secondo me l’amore se è grande e solido non guarda in faccia niente e nessuno.
    La distanza, i luoghi, le situazioni sono tutti paliativi che ci si mette in testa per nascondere l’unica reale evidenza: che dinanzi all’amore – che è una forza pura che da’ tanto ma chiede anche tanto – hanno tutti paura. E la paura è quella di rinunciare, la paura è quella di sacrificarsi.
    Per vivere un grande amore ci vuole un grande coraggio.
    Ve lo dice una che una storia a distanza (oltre 500km) l’ha avuta per quasi 2 anni e che ha rinunciato a tante cose per poi subire la scelta, sbagliata, di un’altra persona. Scelta dettata semplicemente dalla paura d’amare e dalla mancanza di coraggio nel sacrificarsi. Alla fine mi sono ritrovata da sola ma continuo a credere che la distanza NON sia stato il vero problema.
    Anche io come te, amica B80, sarei stata disposta a seguirlo, ad abbandonare la mia città per andare nella sua…pensavo di farlo quest’autunno ma non ne ho avuto il tempo nè di dirglielo nè di farlo, visto che la storia è finita a giugno.
    Quando ami trovi la forza perchè è il sentimento stesso che ti da’ questa forza. Se ti tiri indietro significa che non ami piu’ o che forse non hai mai amato veramente.
    Dunque a te, VALINAZOE, dico di riflettere bene prima di compiere qualche passo. E’ vero qui dove sei hai le difficoltà ma non credi che una volta tornata a casa rimpiangerai ciò che hai lasciato? La felicità NON è in un posto ma dentro se stessi.
    E per rubare un passo di Seneca “è inutile cambiar sede se l’anima è ammalata”.
    Alla fine non conta tanto il posto in cui vivi ma le persone che hai accanto in quel posto, gli amici, il partner, la famiglia…le relazioni che riesci a crearti.
    Neanche io vivo benissimo nella mia città d’origine, una piccola città della Calabria, però ciò che mi da’ conforto è la vicinanza della mia famiglia e quei pochi ma buoni amici che ho qui.
    Ecco…penso che ciò che piu’ conta sono gli affetti, sono quelli a darti la forza di andare avanti.
    Valinazoe, piuttosto che andartene via, io ti suggerirei di provare a guardare al posto in cui vivi ora con occhi diversi, a cogliere il bello, che sicuramente c’è, i lati positivi, a coccolare di piu’ il tuo ragazzo, a vivere un po’ piu’ profondamente il posto.
    Ricorda: non sono i posti ma le persone a darci il calore di cui abbiamo bisogno per sentirci felici.

  6. 6
    Isis -

    Solo montagna, fiumi e verde???
    SOLO??
    Boh…forse essendo nata in città non riesci a conciliare…io essendo nata sui monti non potrei mai rinchiudermi in una sporca, soffocante, rumorosa e frenetica città…punti di vista…
    MA…una via di mezzo non puoi trovare con il tuo amore? Possibile che tra la tua città e la sua montagna nonci sia un paesello che ti offra un habitat più adatto a te ma anche più accessibile a lui?

  7. 7
    b80 -

    @elisa

    “ma sembra che tu l’abbia già superato…come hai fatto a riuscirci? io sto ancora lottando, dopo 8 mesi soprattutto con i sensi di colpa e i perchè…”

    è vero. l’ho superato. anch’io ho lottato con i sensi di colpa e con i perché, per un anno intero, dal momento in cui ha deciso di partire fino a quello in cui ha impacchettato tutta casa e fatto le valige. non è stato facile: era già un anno che stavamo insieme, l’anno più bello, meno problematico, perché lui – dopo avermi conosciuta – aveva deciso di rimanere qui e non presentare la domanda di trasferimento che aveva già preparato.
    …ma il problema, apparentemente risolto, era stato solo rimandato…
    i tarli dell’anima scavano e scavano finché non fai qualcosa di concreto per tentare di metterli a tacere… il dubbio che, tornando a casa, si sarebbe potuto sentire meno in gabbia, lo perseguitava e perseguitava anche me.
    ho sofferto come un cane e ho passato notti insonni a chiedermi dove avessi sbagliato ma alla fine ho capito che non dipendeva da me e che forse il mio errore era nel mio modo di guardare alla cosa, prendendo in considerazione solo il modo in cui io avrei reagito al malessere, se fossi stata al posto suo. non tenevo conto della cosa più importante: del suo modo di essere in relazione al problema.
    non avevo colpa se lui si sentiva così fuori luogo in questa città. non tutti conoscono l’arte di adattarsi… dipende da tante cose, dal carattere, dalla mentalità, dalle attitudini.
    lui ha mille pregi ma non è assolutamente un tipo che si adatta.
    è più rigido di me, meno “creativo” (se così vogliamo dire), più introverso, ed anche i suoi hobby (caccia, pesca, trekking) non erano praticabili nel traffico di Roma… i miei, invece, avrebbero potuto traslocare più facilmente e per me è difficile non farmi degli amici dovunque mi mettano…
    ho capito che la chiave potevo essere io. potevo offrire al nostro rapporto gli elementi mancanti. potevo andargli incontro… tante volte l’aveva fatto lui per le cose in cui era più portato…
    così ho deciso di stargli accanto comunque e mi sono messa l’anima in pace.
    lui, sicuramente, quanto a luogo, sarebbe stato più felice dov’è adesso, così l’ho sostenuto nel suo cammino verso casa.
    per un periodo (il momento iniziale in cui si è ritrovato a casa e ha subito un forte impatto nel doversi riadattare a viverci) ci siamo allontanati ma poi siamo tornati insieme ed è passato un altro anno.
    a quanto pare, però, non è bastato perché tra un paio di mesi avrei dovuto trasferirmi e raggiungerlo ma ora ha paura che io viva lì lo stesso “male di vivere” che lui viveva qui e teme di ritrovarsi un giorno a passare quello che ho passato io quando lui ha deciso di andarsene…
    ancora una volta, che devo fare?
    se non riesce ad uscire dalla sua testa per accorgersi che un’altra persona può ragionare diversamente da lui, non è colpa mia… per cui mi manca, ma affronto con serenità il distacco che ci ha imposto…
    non posso fare altrimenti, del resto…

  8. 8
    Christopher -

    Concordo perfettamente con Raganella3. Se c’è amore vero, non c’è niente che tenga. Basta dimostrarselo a vicenda e la vera forza per superare tutto viene data dall’amore reciproco.
    Punto.

    Non è idealismo, è purà realtà….ma sempre più rara.

  9. 9
    Isis_tigris -

    La casa è dentro di noi, sentirsi a casa è sentirsi bene con se stessi, in quel luogo e con le persone che vivono in quel luogo, forse non ti senti a casa perchè non hai il clima giusto con lui, non per l esterno… se stessi veramente bene con lui l esterno non conterebbe.
    Quoto Raganella, nessuno è disposto a fare sacrifici, nessuno ha coraggio di andare avanti…non più, per lo meno..
    Sembra che l importante sia l ambiente e gli svaghi, come se il fulcro della vita sia quello…non è quello, soprattuto in un rapporto di coppia…poi mi chiedo..ma se pensi a queste cose…non hai nulla da fare in quella casa?
    Scusa ma me lo chiedo perchè, avendo io da fare non è che guardi molto a ciò che mi offre l esterno….
    Sia a suo tempo nella mia casa natale in aperta campagna, che nel paese in cui vivo ora con il mio compagno… ;oD
    Lo svago serve per carità…però..mi sa tanto di scusa per fuggire da mamma e papa.
    Scusa il cinismo.

  10. 10
    BIZIO -

    Ho appena concluso una storia a distanza ,
    Ti do un consiglio se veramente senti di amare la persona e ti dico stai accanto a lui e vedi di costruirci qualcosa.
    Se ti allontani dubito che il sentimento che provi sia realmente profondo , per cui chiedi bene a te stessa cosa veramente ti porta a spostarti.
    Ricorda la distanza non è alleata in molti casi ed il rischio che si dissolva tutto è molto alto; pesa attentamente le cose.
    Io per mio conto ero pronto a mollare tutto e andare da lei ma poi ci ha rinunciato ma i problemi erano legati ad altri motivi……
    Nelle storie a distanza spesso ci si fa male

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