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Amare dopo i 40

Leggevo un commento di ets sulle donne oltre i quaranta che dopo essersela tirata troppo a lungo vanno in crisi esistenziale… ho sorriso.

Io, che non me la sono mai tirata, a 46 anni suonati me la tiro tantissimo proprio perché il tempo che mi rimane vorrei utilizzarlo al meglio con uomini maturi psicologicamente e spiritualmente.

E, visto che di uomini simili non ne trovo, mi astengo dal “farla girare” come moneta di scambio per depressi cronici e frustrati perenni, senza avere per questo nessunissima crisi esistenziale!

🙂

Ho fatto anche io l’amante e non mi è piaciuto per nulla ma ho amato tantissimo il mio bugiardo sposato e non mi sento di condannare nessuno proprio perché comprendo in che vortici ci si possa ritrovare, senza scorgere via d’uscita.

Il bello della mezza età io l’ho trovato: riesco ad equilibrare cuore a raziocinio, riesco a non farmi influenzare da nessuno ed a prendere il mio tempo per meditare in silenzio una scelta consapevole.

Perché per amare occorre passare impietosamente da se stessi, a qualunque età ma in special modo a questa, in cui dovremmo essere d’esempio anche per le giovani generazioni.

Oggi non si ama più. Ci si accontenta, si mettono in piedi ottime finzioni o tiepidi compromessi per timore di restare soli, per paura del giudizio e della solitudine e così si rinuncia anche alla speranza di poter trovare un’Anima interessante con cui condividere parte della vita.

A 46 anni cosa si ha più da perdere? Si può essere saldi anche nella solitudine e sufficientemente disincantati da riuscire a tenere a bada l’ormone e questa è una immensa Grazia a cui io non rinuncerei MAI più!

Certo, il corpo cede, la ruga avanza e l’imperfezione diventa sfacciata ma a questo, una Donna intelligente, supplisce con la mente e, talvolta, anche con la spiritualità.

Oggi io non sono innamorata ma so che posso darmi ancora delle possibilità anche perché, dopo tanto camminare, me le sono meritate.

 

 

Lettera pubblicata il 21 Marzo 2016. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 66 commenti

Pagine: 1 2 3 7

  1. 1
    rossana -

    Cassandra,
    “Oggi non si ama più. Ci si accontenta, si mettono in piedi ottime finzioni o tiepidi compromessi per timore di restare soli, per paura del giudizio e della solitudine e così si rinuncia anche alla speranza di poter trovare un’Anima interessante con cui condividere parte della vita.” – proprio così! dal più al meno, nella migliore delle ipotesi, spesso soltanto uno dei due ama nel vero senso della parola… quello che pagherà il prezzo più alto per l’inganno ben confezionato a suo danno, che magari si è ostinato a non voler vedere…

    un tempo questo volersi “sistemare” avveniva, appunto, soltanto dopo la mezza età e dopo sufficienti esperienze per sapere che la perfezione non esiste in nessun contesto; ora, invece, è appannaggio anche dei giovanissimi, che tendono a mettere in scena la solita commedia del “perfetto amore”, anche quando sanno benissimo che la loro relazione non si regge su reciproche solide basi affettive.

    bel post, tanto da indurmi a condividerlo!

  2. 2
    Rossella -

    Io penso che la sensibilità e il carattere giochino un ruolo fondamentale. In secondo luogo ci sono le aspettative. La mia coppia non si potrebbe fondare sul valore della solidarietà perché tendo a vivere l’amore come un servizio e sono pronta ad accettare tutte le prove che la vita mi manda. Le prove. Il punto è che quando un uomo ha un vissuto già strutturato (e questo si verifica intorno alla maggiore età perché i ragazzi sono autonomi, non lasciano lo stipendio a casa e non lo mettono da parte per (es) comprare i mobili)a quel punto, ti mette nella condizione di dover fare una scelta. A quel punto se non avete valori comuni non sarà la cornice a inquadrare le vostre giornate. Molti uomini si sentono controllati, non vedono nella casa il simbolo della proprietà privata e non realizzano che le loro libere iniziative potrebbero metterti all’angolo. Dunque il problema non è avere qualcuno a casa che ti fa una relazione dettagliata di quello che accade… è importante incontrare un uomo che oltre all’amore ti fornisce una serie di garanzie. La più importante, per quel che mi riguarda, resta il piacere di dipendere dalle iniziative della donna con la quale si è scelto di condividere la vita. Niente “uffa” insomma! Per quanto mi riguarda non mando mai avanti il cuore, lo lascio ai blocchi di partenza perché ritengo che nel quotidiano le priorità siano altre e non vorrei trovarmi nella condizione di dover prendere una posizione perché l’unica che conosco è la porta. Mi reputo una liberale, quello che fa stare bene gli altri mi riempie il cuore! Le delusioni passano e le storie ricominciano.

  3. 3
    Golem -

    La conoscenza dell’amore “vero” travalica la cultura del momento, perché è una “scoperta” della coscienza dell’uomo in sintonia col suo vero IO e che sa distinguere istinto e ragione, ed è una scoperta soggettiva che però si fa solo in due attraverso la conoscenza profonda dell’altro, che deve corrispondere in maniera altrettanto intensa perché alla fine si possa parlare di amore.

    Si amava in quel modo nell’Impero Romano come si ama duemila anni dopo, cosi come NON si amava, credendo di farlo, ieri quanto non si ama oggi, cosa che accade alla stragrande maggioranza delle persone.
    Il problema è sempre il solito, ed è quello di scambiare un desiderio, un bisogno, una “voglia”, per amore.
    L’amore non si trova già “fatto” nell’altro che ci piace, ma è tutto ancora da “farsi”, vivendolo in due, quotidianamente e soprattutto “concretamente”. L’amore non è un regalo della vita, ma una conquista nella vita.
    Il resto sono solo bei sogni d’oro.

    (Immagino l’ipotetico fidanzato di Rossella alle prese con i convincimenti della sua amata, sforzandosi di cercare di capirla. Non lo invidio).

  4. 4
    Yog -

    A 46 anni come donna non hai effettivamente più nulla da pedere. Rien va plus. Il che sembra rilassante.

  5. 5
    Diego -

    L’amore non è importante per le ragazze, bensì gli sfoghi giovanili, gli studi, il lavoro, la vita sociale, non vedo perchè debba diventarlo arrivate alla menopausa. Spiegatemi, non capisco.

  6. 6
    Cassandra -

    @rossana
    ci ho meditato sulla perfezione amorosa e sono giunta alla conclusione che essa debba somigliare ad una sorta di precario equilibrio da ritrovare con gioia quotidianamente.
    Equilibrio non può significare, per me, solo senso di responsabilità o staticità e noia ma un buon alternarsi tra femminilità e mascolinità, tra intuito e raziocinio, tra logica e fantasia 🙂
    Perfezione in amore è una specie di impasto alchemico in cui ogni componente della coppia lavora in team per crescere.
    L’amore dovrebbe aprirci gli occhi, non renderci ciechi, farci crescere, non regredire.
    Ma non vedo niente di simile intorno a me… eppure io continuo a crederci perché quando ho amato, io sono stata felice, profondamente felice!

    @Rossella
    le garanzie da fornire… ahahahah ho riso!!!

    @Yog
    è vero, è rilassante avere 46 anni, potersi permettere la libertà, la solitudine ed anche tanti bei vaffanculo!
    Non dover sempre essere al top per incarnare gli stereotipi imperanti, fregarsene del giudizio altrui (che tanto i genitori o son defunti o han l’Alzheimer…) e poter andare al sodo della vita.

    Non lo so, però a me questa età piace, non mi manda in crisi affatto.

  7. 7
    maria grazia -

    “..amore è una specie di impasto alchemico in cui ogni componente della coppia lavora in team per crescere.
    L’amore dovrebbe aprirci gli occhi, non renderci ciechi, farci crescere, non regredire.
    Ma non vedo niente di simile intorno a me… eppure io continuo a crederci perché quando ho amato, io sono stata felice, profondamente felice!”

    bellissimo concetto, Cassandra. Non posso che condividerlo.

    La VERA libertà è appunto nel momento in cui capisci che non ti importa più nulla di piacere o non piacere agli altri, non ti importa più nulla di incarnare o meno un modello stereotipato. sei tu, sei quella che sei, ed è FANTASTICO COSI’!

    https://www.youtube.com/watch?v=wYMuL0z2uJk

  8. 8
    Cristina -

    Amare dopo i 40 anni:… Si .. amare se stesse come mai nessuno ci ha amate (escluso I propri genitori . Io di anni ne ho 47 e alla mia età ho raggiunto quell’equilibrio che mai in nessuna eta ho avuto . È’ vero non sono più giovane e posso essere. compatita qui dentro come fuori da parecchi ometti che affermano che una donna dopo gli anta non ha più nulla da perdere forse perché riduce tutto al concetto di bellezza sfiorita , ma io sto bene con me stessa perché mi amo cosa assai rara nelle persone giovani

  9. 9
    Golem -

    Se qualcuno ha detto che la vita comincia a quarant’anni, ci sarà un motivo. Lo stupido giovanilismo che pervade la sottocultura consumistica che viviamo, in qualcuno crea angoscia e in altri operazioni chirurgiche inutili, ma in altri ancora fa emergere la consapevolezza che gli “anta” sono l’età delle vere soddisfazioni e del godimento completo legati alla piena maturità.
    Solo chi non è “cresciuto” e non si “ama” teme gli anni che passano.

  10. 10
    rossana -

    Cassandra,
    non a tutti è dato incontrare la persona in grado di suscitare amore. può accadere, anche, di conoscerla in situazioni sfavorevoli, oppure di non essere ricambiati.
    amare resta comunque una libertà che niente e nessuno può condizionare.

    mi fa piacere che tu abbia amato e sia stata profondamente felice. così è stato anche per me, che ho affrontato la solitudine esattamente alla tua età. ogni esperienza con il prossimo dà e toglie nello stesso tempo, nella costante ricerca del miglior equilibrio interiore possibile. appunto, non “solo senso di responsabilità o staticità e noia ma un buon alternarsi tra femminilità e mascolinità, tra intuito e raziocinio, tra logica e fantasia.”

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