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A un passo dalla morte

Ciao,

Scrivo perché non c’è altro modo per far uscire le parole dalla mia anima.
Ho 25 anni ed è la prima volta che scrivo e che mi descrivo, per davvero.
Giusto, voi non sapete.
Mento.
Tutta la mia vita è una menzogna.
Mento, perché non so affrontare i problemi, così come si fa piccoli ma, purtroppo, mi sono portato appresso questo brutto vizio fino ad ora.
Dicono che tutti i nodi vengono al pettine.
I miei sono arrivati.
E, come mia consuetudine trovo la soluzione più facile ai miei problemi, la morte.
Vorrei sparire dalla vita della persone così come è facile cancellare un file dal computer, così come è facile eliminare una foto e far finta che non sia mai esistita.
Ecco, io vorrei non essere mai esistito.
Sono una persona riservata, introversa e silente con tutti tranne con la mia ragazza.
Non mi nascondo dal dire che se non avessi avuto lei potrei essermi ucciso molto tempo fa, e non vi nascondo che vi scrivo perché il mio cuore si dilania al pensiero di che trauma le provocherebbe una mia morte improvvisa.
Sono iscritto all’università alla facoltà di Fisica, sono sei anni che provo a studiare senza risultati.
Anzi, passo indietro, ho finito le superiore con un voto basso ma senza mai comprare un libro, o un quaderno o avere uno zaino, senza fatica insomma.
Sapevo che avrei fatto fatica a trovare un metodo di studio, che nel tempo ho perfezionato, ma non sapevo che avrei patito l’ansia in tal modo da fare ad ogni esame scena muta, la bocca si secca, la testa si svuota dove l’unico pensiero non c’è è tutto nero. Si ritorna a vivere quando dico che ho superato l’esame anche se non è vero.
Tutti gli esami sono hanno una parte m scritta e una orale (orali passando da 2 a 3/4 professori a volta), tutti tranne quelli dove non c’è l’orale e che ho brillantemente superato (con mio rammarico ottimi voti, non posso manco dire sono stupido per questa facoltà cambio e vado a fare roba più facile dove non mi interrogano oralmente ad esempio).
In questi anni non ho solo fatto lo “studente” ma ho anche lavorato nell’attività di mio padre. Attività che ho sempre voluto fare anche io nel mio futuro ma che preclude la formazione di cui sopra.
Lavoro che mi vedrò tolto perché senza titolo formativo, che causerà un duro colpo all’attività familiare su cui fino ad oggi si basavano i miei per dare un futuro a me e ai miei fratelli più piccoli.
Mi fa paura pensare ogni giorni a voler morire, mi fa paura far soffrire le persone ma le sto già facendo soffrire con la mia presenza, forse sarebbe stato davvero meglio non vivere o essere cancellato da questo mondo

Lettera pubblicata il 20 Novembre 2019. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    white knight -

    Piano ragazzo… quanti esami ti mancano? E comunque prima di fare strani e brutti discorsi perchè non cerchi di affrontare il tuo problema? Alla fine mi sembra di capire che è una questione legata all’ansia che ti prende agli orali, ma che la materia magari la sai. Metodi per superare questo tuo problema ce ne sono molti, devi trovare quello più congeniale a te. Puoi ripetere ad alta voce, registrarti e magari riascoltarti (parlare davanti ad un registratore in funzione è un buona simulazione di esame orale). Oppure puoi chiedere consiglio ad uno psicologo (lo so, è banale e fastidioso sentirselo dire, ma è un consiglio dovuto). Hai sbagliato a mentire agli altri, e devi rimediare. Tramite il rimedio ai tuoi errori hai la possibilità di fare felici gli altri (oltre che te stesso). E tu vorresti rinunciare ad un’opportunità del genere? Anche perchè alla fine non hai ammazzato nessuno…

  2. 2
    scarcio -

    dipende tutto da te. forse hai bisogno solo di qualcuno che ti motivi. che ti aiuti a superare questo momento di difficoltà. devi capire la parte oscura di te che desidera porre fine alla tua esistenza. quando l’avrai capita saprai le motivazioni che ti spiangono ad avere poca autostima. capisci il motivo. cosa ricorre nei tuoi pensieri. cosa conduce a schemi familiari…

  3. 3
    Gabriele -

    Che melodramma infinito, ci sono cose ben più gravi, cavolo. Anche io lavoro con mio padre ed anche io ho subito rallentamenti nello studio, come ho mentito su qualche esame, tipo sul voto, non troppo per carità, ma niente di preoccupante. Certo che ti stressi, è certo che puoi non essere in pari, ma da qui a pensare di uccidersi, dai che esagerazione, pensa a quando sarai più adulto e avrai una famiglia, non credo sia l’uscita giusta. L’unica cosa che puoi fare è assumerti le tue responsabilità, decidere se vuoi proseguire con una facoltà scientifica così complessa come fisica, io personalmente non so come tu abbia fatto a superare anche un solo esame a quella facoltà, io ho avuto un esame da 6 CFU di fisica, e non ci capivo una mazza di niente. La mia ragazza invece, che fa una facoltà scientifica è bravissima, infatti mi eccita parecchio, con una differenziale del secondo ordine, mi fa suo?

  4. 4
    Enza -

    Ma la tua ragazza è a conoscenza della situazione? Potrebbe aiutarti. Vai a fare un orale con lei presente. Devi rompere il ghiaccio. Dopo sei anni e ottimi risultati allo scritto la materia la conosci eccome. Sai cosa ti chiederanno. Al massimo non rispondi alla domanda ma esponi un argomento a scelta tua. Ma parla. Domina la situazione e non farti dominare. La stessa cosa riguarda i tuoi pensieri cupi.

  5. 5
    Suzanne -

    Allora, fermati un attimo e rifletti. Sei un ragazzo intelligent, hai la possibilità di raggiungere I tuoi obiettivi, devi solo trovare la strada giusta. Io, quand’ero all’università, avevo un problema simile al tuo; ci veniva chiesto di presentare una tesina originale da discutere con I compagni di corso ed argomentare. Per me era uno scoglio insormontabile: parlare davanti a sconosciuti, portare avanti le mie idee e controbattere era un obiettivo troppo grande. Scrissi una mail ad una mia docente, in cui spiegai le mie difficoltà senza nascondermi. Lei mi incoraggiò moltissimo e mi aiutò nella presentazione della mia tesina. In seguito la scelsi come relatrice per la mia tesi specialistica, e al momento della discussione, definí il mio lavoro “a tratti geniale”. Questo mi permise in quel momento di dimenticare la mia paura e tutte le insicurezze. Ancora adesso la ricordo con grande stima, perché ha saputo spronarmi nel modo giusto. Scegli un docente a cui appoggiarti, spiega le tue difficoltà e vedrai che troverai aiuti inaspettati!

  6. 6
    Yog -

    Ma che vai a preoccuparti di fisica… quelli veri fisica se la pippano in 3 anni al MIT, gli altri al massimo finiscono a insegnare in una scuola tipo quella dove ti sei diplomato tu, senza manco comprarti una penna, un libro e nemmeno un goniometro.
    Lascia perdere, per carità.
    Lavora con tuo padre e ringrazia Iddio che hai un padre che può farti fare qualcosa.
    Poi è inutile pensare a sparire dal mondo: lo farai, come tutti, è solo questione di qualche anno, perciò per il momento goditela.

  7. 7
    Angela85 -

    Sono d accordo con yog.hai la fortuna di avere un padre che puo darti un lavoro. Nn vale la pena studiare. Io sono laureata a spasso. Tutto si sistema.

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