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Trampled / Calpestato

Nome Utente: Evian = Naive = Ingenuo. Nome Thread: Trampled = Calpestato.
Sì, credo che la mia storia possa riassumersi con queste due parole chiave.
Scusate gli eventuali errori di scrittura, scusate la lunghezza (cercherò di essere il più breve possibile), purtroppo sono ancora abbastanza preso e solo a scrivere la mia storia mi sembra di ripercorrerla.
Sono un ragazzo di 25 anni, non so se definirmi sensibile o ingenuo o forse entrambe, ma a causa di queste mie due qualità sono “affondato” in questa storia. Non sono mai stato veramente preso così tanto da una persona anche perché non sono il classico tipo che si fa guidare dalla testa o dagli “attributi”. Preferisco farmi guidare dal cuore. E in questo caso il mio cuore non ha resistito.
Iniziamo più o meno un paio di anni fa. La sorella del mio migliore amico, dopo un viaggio trascorso insieme, si rende conto che sono diventato più carino e simpatico (aveva conosciuto soltanto la mia adolescenza brufolosa..). In seguito a questo viaggio decide di “approfondire” la nostra conoscenza e viene a trovarmi nel mio negozio insieme alla sua migliore amica. La sua migliore amica (la colpevole), una bellissima ragazza già fidanzata da 3 anni purtroppo. In seguito a quell’incontro nel negozio mi arriva un messaggio su WhatsApp (si era procurata il mio numero dall’amica suppongo), soliti sfottò tra due persone che si stanno conoscendo. Io non avendo mai avuto una storia seria, essendo timido e insicuro, non capivo come una persona così bella potesse darmi tutta questa “importanza”. Per me era una di quelle irraggiungibili. E invece passano i giorni, e vediamo/sentiamo entrambi che c’è “feeling”, conversiamo ore e ore su WhatsApp senza accorgercene. Automaticamente fa passare in secondo piano l’amica, sono preso, sono preso tantissimo. Tutto passa in secondo piano, nonostante sapevo che lei fosse fidanzata. Si prosegue, ci confidiamo, ci diciamo le cose più intime. Purtroppo però io entro o meglio lei mi fa entrare nel suo circolo vizioso dell’attesa. L’attesa, quella che più mi ha ucciso. Mi disse che non potevo contattarla io, non potevo mettere in difficoltà la sua relazione. Al limite potevo risponderla quando lei ne aveva bisogno. E qui già mi torturavo con me stesso. Perché nascondere al ragazzo un semplice amico? Mentre scrivo sento lo stomaco ribollire. Io accondiscendevo a tutte le sue richieste. L’importante per me era trovare quell’ora di bene mentre chiacchieravo con lei, il resto non contava. Continuiamo a sentirci e all’improvviso si passa alle telefonate. Tante telefonate, tanti minuti. Il cellulare in meno di 6 mesi mi segnava 2000 minuti di conversazione. Tante cose dette, tante confidenze, tante cose intime. I suoi problemi al letto col ragazzo, i suoi sogni, i suoi problemi. Io ero sempre più preso. Aiutarla mi faceva sentire in paradiso. Ogni tanto però dopo avermi catapultato nel paradiso, mi ritrascinava con i piedi per terra. Dicendomi che ero solo un’amico. Che non dovevo essere così preso. Che non dovevo fargli troppi complimenti. Tante volte ho pianto, perché mi sentivo di scoppiare. Non volevo per nulla al mondo perderla. E si continuava.. Con tante telefonate, con tanti messaggi.. Iniziammo anche a prendere l’abitudine di mandarci una foto dei nostri outfit prima di uscire. Che spettacolo. Ogni foto per me era un tuffo al cuore. Una volta mi mandò una sua foto giusto cinque minuti prima di uscire il sabato sera con il ragazzo. Il ragazzo, chissà secondo me gli ero antipatico. Perché dall’esterno alcune cose si capiscono.. Un giorno lei mi raccontò che il ragazzo in macchina gli chiese se provasse qualcosa nei miei confronti.. E lei scoppiò a piangere. Una reazione troppo forte! Se gli ero semplicemente amico poteva dirgli semplicemente che per lei non ero nulla! O almeno così credo. Si camminava sul filo, sul filo dei doppi sensi, del doppio gioco. L’ambiguità questo termine a me sconosciuto fino a poco tempo fa. Tante cose non le ricordo, o cerco di evitarle perché altrimenti verrebbe un racconto troppo lungo.. Ma eravamo arrivati a un punto che con me condivideva tutto. Ovviamente però io dovevo sempre fare la parte del giocattolo. Ovvero dovevo sempre aspettare lei. Non potevo permettermi di rovinare la sua relazione. Qualche volta ci siamo anche visti da vicino, sempre in occasioni fugaci però. Una volta lei mi disse di incontraci per parlarne da vicino, ci incontrammo appena lei finì di lavorare e in macchina mi disse che per lei ero un amico. Però mi aveva portato una cosa. E mi abbracciò. I miei battiti aumentarono del 300% in pochi secondi. Avrei voluto che quel momento non finisse più. Lei mi chiese cosa avessi provato con quell’abbraccio e io gli dissi di essermi sentito in paradiso. Purtroppo però (forse era difficile anche per lei?), nonostante vedesse le mie difficoltà non riusciva ad “abbandonarmi”. E credo che lei avrebbe dovuto farlo.. Era lei quella impegnata. Era lei quella meno presa. In seguito ai nostri alti e bassi un giorno volli incontrarla di nuovo e andai a scuola da lei mentre era al lavoro, infatti dopo mi disse che l’avevano anche ripresa e che non dovevo farlo più. Ci fu un altro abbraccio, indimenticabile anche quello. E andavamo avanti così con il mio stomaco che ribolliva dalla mattina alla sera e con lei che appagava il suo bisogno fisico con il ragazzo e il suo bisogno mentale con me. Ci fu un periodo dove il ragazzo partì per Londra, e in quel periodo gli feci comunque compagnia (mai da vicino però), al ritorno del ragazzo lei si sentì delusa perché il ragazzo non gli dedicò le attenzioni che lei si aspettava di ricevere. E pianse al cellulare con me, raccontandomi tutto e io nonostante provassi altro per lei feci di tutto per farla stare bene. Pian piano le cose però inevitabilmente cambiavano. Io non ce la facevo più e lei anche a causa del lavoro, comunque doveva fare alcune scelte (trasferirsi ecc..). Iniziammo a sentirci sempre di meno. Gli mandai un bel messaggio d’addio dove gli raccontai tutto a capodanno. E lei mi disse che avrebbe mai voluto farmi stare così male. Non ci sentiamo per un bel po’ di mesi. Quando lei improvvisamente si fa risentire a maggio scrivendomi “come va”? Io ancora con le ferite aperte, non vedo l’ora di risentirla e la chiamo. Un’ora al cellulare. Ci raccontiamo tutti gli episodi successi. Mi dice che in alcune occasioni aveva sentito la mia mancanza, avrebbe voluto una persona che gli stesse vicino a “consigliarla”. E io gli dico invece che a differenza sua a me era mancata tutti i giorni. Non solo in alcune occasioni. E glielo faccio capire anche con una frase: “dissi facciamo una cosa stacchiamo quando il cellulare sarà scarico”, lei mi rispose “a che percentuale è la batteria?” e io gli dissi “in realtà è collegato alla corrente!” e lei mi rispose “mai nessuno mi aveva detto questo..”. Come quando la chiamai Heaven anche in quell’occasione si soprese. Effettivamente qualche volta mi ha detto che ero dolce. Una volta gli scappò anche un “ti adoro”! In seguito a questa telefonata comunque decidiamo di non sentirci per un po’ io decido di bloccarla su WhatsApp (sì stavo facendo di tutto per cercare di richiudere le mie ferite), ma poi dopo nemmeno una settimana la sbloccai imponendomi di essere forte. E arriviamo a pochi giorni fa, dove non ho resistito e l’ho contattata. Gli ho chiesto come andavano le cose e lei mi ha detto tutto bene. Mi dice però che non vuole farmi stare male. Mi dice che è meglio non risentirci. Io gli dico che sto male, non riesco a superarlo. Vorrei risentirla e aiutarla nei momenti di bisogno ma lei mi dice è meglio di no. Non puoi bloccarmi e sbloccarmi a tuo piacimento. Gli dico di voler essere la sua spalla forte. E lei mi dice che in caso di bisogno mi terrà presente. Arriviamo a ieri. Avevo bisogno di parlarne con qualcuno e stavo scrivendo proprio questa storia. Quando all’improvviso va via la corrente nell’ufficio (capita due volte all’anno). Mi sento scoppiare dentro e la contatto. Gli dico che ho bisogno di parlargli da vicino. Mi sono sentito troppo un giocattolo usato nei suoi momenti di bisogno e ora messo da parte con tanta facilità. Lei mi dice non posso. Non posso mentire al mio ragazzo. Gli dico che deve farlo per me, altrimenti avrei fatto una pazzia. Mi dice che possiamo trovare il compromesso di risentirci al cellulare. 45 minuti di chiamata. Gli dico le cose che mai avrei avuto il coraggio di dirgli. Non sono riuscito a dirgli che secondo me era lei quella che aveva sbagliato. Sì nonostante tutto io non riesco a provare “cattiveria” nei suoi confronti. Gli dico soltanto di immedesimarsi nei miei panni. Gli dico che per me tutto è difficile, le domeniche mattina mi ricordano lei e i nostri buongiorno al telefono, le canzoni mi ricordano lei, i film mi ricordano lei, i testi in inglese mi ricordano lei. Tutto mi riporta a lei. Lei si dispiace non avrebbe voluto tutto questo. Per me ha sempre provato soltanto amicizia. Gli faccio presente qualche sua piccola scortesia nei miei confronti, ma mi mantengo sempre. Non voglio addossargli la colpa. Gli dico che nonostante tutto, con le lacrime agli occhi. Potrà sempre contare su di me, anche a distanza di anni. Gli dico se è l’ultima volta che ci sentiamo e lei mi dice che nella vita non si può mai sapere. Forse si trasferirà all’estero, forse non ci sentiremo più non si sa. Gli dico che metterò i suoi souvenir comprati a New York lontano dall’umidità per non farli ammuffire. E ci diciamo per l’ennesima volta addio. Lei decide di bloccarmi. Ha detto che lo farà per me. Che sono forte e che riuscirò a superare tutto. Provo un miscuglio di emozioni che non saprei definire. Non sono mai stato bravo con le emozioni. Dovrò dimenticarla. Ma ho tanta paura di non riuscirci. Mi piacerebbe fargli leggere questa “storia”. Ma sarebbe abbastanza ridicolo farmi risentire (già forse lo è stato ieri), e non saprei come inviarglielo. Mi ha anche detto di non fare pazzie, altrimenti la deluderò come persona. Però mi ha “rassicurato” dicendomi di non avermi trattato come un giocattolo! Anzi lei non rimpiange nulla come me, perché è stata semplicemente se stessa. In seguito a questa chiamata mi sono tolto un piccolo peso perché credo di avergli fatto capire un pochino di più la realtà delle cose. E spero si sia passata una mano per la “coscienza” questa sconosciuta. Vi prego, aiutatemi a metabolizzare il tutto. E aiutatemi a capire se in questa storia ho sbagliato io. Perché mi sento ancora in colpa. Mi sento ancora di aver fatto scelte sbagliate e di non aver preso decisioni giuste. E’ stata la mia incapacità a farla andare via? Era solo un capriccio il suo? Mai provato questo vortice di emozioni. ☹

Lettera pubblicata il 31 Dicembre 2016. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Quando sei una persona emotiva non riesci a sentirti a tuo agio stando sempre con i piedi per terra. Accade così che ti trovi a dover fare delle rinunce che si riconducono al canone, tanto superato quanto antipatico, dell’età da marito. I giovanissimi hanno tanto da sognare insieme… per onestà intellettuale se da qui a cinque anni mi capitasse di sposarmi non potrei rimangiarmi questo discorso. Assolutamente no. Anche perché nella vita mi è capitato più volte di sognare attraverso i sogni degli altri, senza tuttavia mai partecipare, né sentirmi partecipe a mia volta (da spettatrice- aspirante qualcosa). Ma secondo me anche questo fa parte della vita. Si tratta di una forma d’ingenuità che tiene vivi, ma che può diventare pericolosa in alcuni casi. Quando ad esempio genera inadeguatezza. Anche in questo caso è sempre meglio evitare di essere prevenuti perché dietro gli impegni e le ambizioni delle altre persone c’è sempre una libertà… come ad esempio la libertà di espressione. Quando ti pesa, legittimamente, sei portato a pensare che l’altra persona sia insensibile, ma la verità è che la chiarezza andrebbe cercata a monte. Quindi la risposta potrebbe essere:- mi sposo perché nella povertà più assoluta (o nella ricchezza più sfrenata) mi sono sentita realizzata nella mia umanità e, da qui in avanti, penso di poter vivere una vita favolosa, con un uomo che crede totalmente in me (come se il contrario potesse essere possibile)!- Non la serenità: l’armonia… l’amore che non si può misurare staccando una parte dal tutto e che, proprio per questa ragione, ti fa capire quando è tempo di andare. Ti auguro buone feste!

  2. 2
    Sofia -

    Che poema ragazzo! La fai più complicata del previsto! Semplicemente tu ti sei follemente innamorato di questa qua…lei invece no per niente…ha sempre voluto mantenere un distacco…però gli hai sempre fatto comodo perché c’eri ogni volta che lei aveva bisogno di parlare e condividere le cose ..cose che non avrebbe mai detto al suo ragazzo! Ora gli da fastidio questo tuo interessamento e non ti sopporta più….

    Tu non avresti dovuto lasciarti coinvolgere e contattarla così tanto…hai sbagliato di molto in questo ! Ora devi togliertela dalla testa! E andare avanti!

  3. 3
    Evian90 -

    Beh però mi sento deluso e preso in giro. Il suo “ti adoro” al cellulare. I suoi buongiorno le ore e ore passate al cellulare. I suoi outfit mandati con il ragazzo giù. Il suo dirmi “perché non me lo dicesti tanto tempo fa che avevi questo interesse nei miei confronti?” come a dire ormai mi sono fidanzata e non posso più non, non VOGLIO più. Tu come ti sentiresti? Come si fa ad andare avanti in una storia dove sai di aver mentito al tuo ragazzo perché hai notato di aver trovato un’altra persona con la quale hai speso molto più volutamente il tuo tempo? Io credo che se in un rapporto compare una terza persona quel rapporto non va bene. È stata una persona falsa. Prima di tutto con se stessa.

  4. 4
    Evian90 -

    Grazie Rossella. Parole bellissime. Spero di riuscire a superarlo in fretta. E spero mi sia servito per crescere, per capire che non bisogna mai darsi completamente al prossimo. Perché ci si può ferire. Perché non tutti sono sinceri, sensibili ed altruisti. Sono stato usato è vero. Ma sono fiero di essermi comportato in modo limpido. Senza nascondere nulla. Non sopporto la falsità, spero con il tempo si ritrovi a fare i conti con la propria coscienza. Mi ha rovinato una buona parte della mia vita. Ma non sembra fregarsene minimamente. Tramite amici sono venuto a conoscenza di un suo trasferimento in Texas (non so per quanto tempo) col suo ragazzo. Ho toccato il fondo in questi giorni. Stavo quasi per togliermi la vita. Ma.. Devo essere forte.. Lo devo a me stesso..

  5. 5
    maria grazia -

    Evian, i “ti adoro” non significano nulla. Tra amici è consuetudine dirselo, io lo dico anche ai miei amici maschi gay, per dirti.. Mi dispiace ma devi accettare la realtà: e cioè che tu per questa ragazza sei sempre stato e sempre sarai solo un amico ma niente di più. Si lei si trova bene a parlare con te, le piace confidarsi con te ma non le interessi IN QUEL senso, devi accettarlo e fartene una ragione. Lei non ha sbagliato, è stata sincera con te, forse sei tu che non volevi accettare le cose come stanno, che ti sei fatto un film. Adesso la cosa migliore, come ti ha detto anche Sofia, è passare oltre e dimenticarla. Ci riuscirai, a patto però di non vederla e sentirla più. All’ inizio la sua mancanza ti sembrerà insopportabile, ma dopo in un secondo momento proverai solo una grande senso di sollievo per esserti liberato di questa sofferenza e di sicuro prima o poi incontrerai la ragazza giusta per te, quella in grado di ricambiare i tuoi sentimenti. Ciao.

    Anche a me piace tanto quello che scrive Rossella. Non si capisce un c.... di quello che dice, ma lo dice così bene!

    “nella vita mi è capitato più volte di sognare attraverso i sogni degli altri”

    Ti eri presa un acido?..

  6. 6
    rox -

    Il mio pensiero sulla tua “”vicenda” e’ come vedere la gatta che si diverte con il topo e tutti due vi siete calati nel ruolo.

    Allora Evian diventa un gatto con gli artigli, le zanne in fuori e gioca alla pari, anche per le prossime volte.Non ti fare dominare esclusivamente dalle emozioni, e lavora convinto con calma e pazienza anche con la tua razionalita’,se fai degli errori non importa ma prima di tutto DEVI volerti bene,xTE

    Scusatemi tutti ma detta in modo volgare e brutale,ti ha preso x il culo e ti sei fatto prendere.Con un parvenza di buonismo e di amicizia sentimentale,Ti ha dominato mentalmente, c’e’ stata una tua dipendenza psicologica, dovuta ad una mancanza di volonta’da parte tua.
    Chiudi e fregatene
    stai con i piedi a terra,sempre.

    Quando con il tempo,conoscerai un’altra, con cui avere una relazione,soddisfacente in tutti i sensi, tutto quello che hai raccontato e vissuto,sara’solo una bolla di sapone.

    Ti sara’ servito per capire e lavorare sui punti sensibili del tuo carattere.
    Ti saluto.

  7. 7
    Yog -

    Te calpestassero le du’mani. Hai scritto troppo e bevuto poca narda. Virgogna.

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