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Staccare e non pensare più a lui

Buonasera a tutti,

Lunedì parto x il mare, una settimana con una mia collega.. spero tanto di riuscire a staccare un pochino, a dimenticarmi le cose brutte che mi sono successe e non pensare più a lui, quel lui che non se ne va dalla mia testa e mi chiedo se mai se ne andrà. Qui nel mio paese è periodo di feste, dove eravamo soliti andare insieme, l idea che questo anno ci vada con un altra mi fa saltare i nervi, perché diamine a lui va sempre tutto bene???? Non esiste un dio da qualche parte? Non esiste il detto che tutti i nodi vengono al pettine?? A volte ci sono giorni in cui vorrei sparire, x non soffrire più x non fare star male i miei genitori, e vorrei essere più obbiettiva e forte perché dopo tutto quello che mi ha fatto, io lo penso ancora.. e non merita niente da me, più niente. Vorrei godermi questa vacanza, vorrei tornare cambiata, nuova, forte e con la voglia di vivere e di sperare, e di credere che in fondo la vita è una sola.

Lettera pubblicata il 21 Luglio 2017. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    Regina Incoronata di Splendore -

    Il farmaco si chiama volontà. Di contro, non si ottiene nulla che non si voglia davvero! Auguri!

  2. 2
    Rossella -

    Ti consiglio di non legarti ai sentimenti. Io, ad esempio, alla mia età, e con il vissuto di una ragazza che si è dovuta confrontare con il mondo, non perdonerei mai un tradimento. Perdonerei la persona perché nella vita non mi sono mai appoggiata alle debolezze degli altri per sentirmi forte, ma da parte mia non ci sarebbe continuità perché ho già fatto esperienza del senso di estraneità che il vivere comporta. Anche mio marito è uno che pensa agli affari suoi. Il nostro rapporto mi sembrerebbe finto e io mi sentirei quasi come una miracolata. Quando almeno hai un indole diversa dalla mia manco ti tocca il perdono. La vita va avanti, ma non elevi nessuno alla gloria degli altari. Invece per me si tratta di un processo del tutto naturale che mi fa sentire doppiamente fragile. E capisco le donne che si fanno un vanto del fatto che dopo la separazione si sono rimboccate le maniche. Si tratta di un ragionamento che mi aveva sempre dato da pensare, visto e considerato che quando lasci definitivamente la casa non ti manca il necessario (infatti le nuove normative mi sembrano tutt’altro che umane), lo fai perché scopri che l’altro ti è indispensabile. Quando questa persona diventa un estraneo e continua ad esserti indispensabile vivi i suoi soldi come una regalia e per questa ragione preferisci abbandonarti interamente alla Divina Provvidenza per seguire la volontà di Dio.

  3. 3
    Rossella -

    Questo tipo di sensibilità non può diventare legge perché ogni persona ha diritto di preoccuparsi di come appare. Anche questo è un dolore. Ritrovarsi senza la casa, mangiare e vestire a seconda della vita che ci si trova a vivere per amore. Quando accompagni tuo marito ad una cena ti puoi permettere l’abito da duemila euro, nella vita di tutti i giorni esci con un pantalone di dieci euro. Quando tua moglie deve andare a Parigi lo fate con un volo privato, nella vita di tutti i giorni prendi l’autobus per andare a lavoro. Se ti fa piacere è giusto così, ma questa non può diventare la regola. Non mi sembra un modo civile di concepire la legge.

  4. 4
    Rob -

    Dove vai in vacanza? 🙂

  5. 5
    Monica -

    Isola d’Elba

  6. 6
    Regina Incoronata di Splendore -

    Io: isola Gold!

  7. 7
    Cico -

    Dimenticare forse è meglio…ma perché ? Prendi atto che è finita e non distruggerti come ho fatto anch’io.

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