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Disperazione

Non ho mai scritto qui, ma ora la totale disperazione che vige in me mi fa far questo al fine di avere l’aiuto di cui ho bisogno onde evitare di commettere gesti insulsi. Cercherò per quanto mi sarà possibile di essere il più breve e concisa possibile. Vivo una storia da sei anni, oggi ho44 anni, per stare vicino a quest’ uomo ho abbandonato tutti gli affetti a me più cari, mi sono trasferita lontana dalle mie origini ma tutto nella speranza di una vita degna. All’inizio mia figlia ora 19enne stava con me poi purtroppo per difficile riuscita di ambientamento mi ha lasciata per tornare a Bologna, città dalla quale ci eravamo trasferite a cuneo, cosi mi sono ritrovata ancora più sola di prima, e vivendo giorno dopo giorno nella speranza che prima o poi sarei riuscita a convivere con l’uomo per il quale tutto ho abbandonato, a distanza di 6 anni questo ancora non si è verificato. Premetto che per i primi 4anni lui con me è stata la persona più fantastica di questo mondo, mi ha dato amore immenso, mi ha fatta sentire unica, mi ha messo al centro del suo mondo condividendo con me ogni più piccolo pensiero.
All’improvviso dopo questi bellissimi4 anni la notizia della malattia della mia mamma, “leucemia mieloide acuta”, una malattia che non perdona, e proprio a causa di questo io mi sono dovuta assentare , a volte anche per lunghi periodi, per stare vicino alla mamma la quale necessitava della mia presenza. è da allora che tutto è cambiato.. lui non è stato più lui, o quantomeno riusciva ad esserlo solo per breve. All’improvviso quell’uomo che mi investiva con quel suo amore indescrivibile si è diradato nel tempo, svanendo piano piano, fino a quando la mia mamma è stata chiamata al cielo, e nel mio uomo nel quale confidavo trovare tutta la forza necessaria per poter reagire a quella grave perdita, ho invece trovato un vuoto immenso. la mia mamma è mancata esattamente un anno fa, ma giuro, mai passato prima d’ora un periodo così cupo e disperato accerchiato dalla più profonda e disperata SOLITUDINE.
Lui si è allontanato in maniera estrema, io ora vivo in un tugurio in un posto che sembra quasi dimenticato da Dio, non ho un lavoro, lui mi passa quattro soldi con i quali devo cercare di andare avanti (premetto che lui economicamente è agiato). Ha una moglie dalla quale mi ha sempre fatto credere essere separato, ma lei vive nella casa insieme ai figli e dove lui ogni giorno sbarca, questo lo so con assoluta certezza. Qui da me viene solo la sera, mangia e dorme qui, ma ultimamente mi sembra che lui lo faccia solo a scopo di dovere, onde evitare di lasciarmi sola in questo posto sperduto.
Ho scoperto miriadi di bugia relative al lavoro e a tante altre cose, ho scoperto anche cose che lasciano inequivocabile il passaggio di altre donne, lui non mi cerca più come una volta, ma si ostina a dirmi che io sono il sogno della sua vita realizzato, che mi ama perdutamente, e che i suoi problemi i quali lo allontano da me, sono legati esclusivamente al lavoro che non va e alla crisi ad esso legata.
Vi chiederete cosa ci faccio ancora qui, certo facile parlare per chi non vive di persona tutto questo. Non c’è nulla di materiale che mi tiene qui legata, perchè non ho davvero nulla e mille testimoni per confermarlo, tutto ciò che possiedo è questo grande e immenso amore che nutro per questa persona, e non ho la forza necessaria per reagire. Ho anche venduto grande parte della mia dignità, perchè ho fatto con questa persona cose che mai prima avrei pensato di fare. Sono disperata, vorrei solo il suo amore, ma lo sento cosi lontano. . sto cadendo in depressione lo sento, faccio cose strane e penso alla morte come unica soluzione, riconosco di essere vigliacca, ma amo quest’uomo più di ogni altra cosa al mondo, vi prego se potete solo un aiuto, anche solo una parola. . . sono disperata, ma soprattutto sono disperatamente sola. .
grazie, bimba disperata.

Lettera pubblicata il 14 Novembre 2008. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 91 commenti

Pagine: 1 2 3 10

  1. 1
    b80 -

    non sei una bimba disperata. sei una donna che ha una figlia di 19 anni.
    scusami se sono dura. capisco il tuo dolore ma credo che tu abbia bisogno di una scossa.
    devi pensare a tua figlia e andare avanti. ma come hai fatto a trasferirti sapendo che non sarebbe rimasta con te?
    parlane col tuo uomo. spiegagli che la situazione per te è dura e che non sei felice.
    se le cose non cambiano, parti.
    io tornerei nella mia città per chiedere scusa a mia figlia per averla abbandonata in un’età critica. per cosa? per un amore? per un uomo benestante con una famiglia alle spalle? e l’amore per lei?
    mi dispiace ma io non l’avrei mai fatto per cui non riesco a capirti. del resto non riesco nemmeno a capire come si faccia a farsi mantenere da qualcun’altro.
    detto tutto ciò che penso, ora posso lasciar uscire il lato ottimista di me, quello che pensa sempre positivo: ce la puoi fare ad uscirne. non è la morte la soluzione, ma la forza di volontà.
    gli amori a volte diventano dipendenze. puoi sempre dire basta.

  2. 2
    bimba64 -

    Si sei dura,ma capisco perchè.Premetto che io non ho abbandonato mia figlia,lei è ritornata a Bologna ma a casa del padre perchè qui non si è ambientata,ma io con mia figlia ho sempre mantenuto ed ho tutt ora un rapporto meraviglioso unico,e ci vediamo spessissimo.Per quanto riguarda il lavoro inizialmente lui facendo un mestiere indipendente e che lo porta spesso fuori,mi portava con se per dargli una mano questo avrebbe dovuto essere così almeno fino a quando non avrei trovato una sistemazione mia,ma poi l improvviso ammalarsi della mamma mi ha impedito anche questo,non potevo dedicarmi a me,ma pensare a lei che per tre lunghi anni ha portato addosso a se quell orrenda malattia,ed io le ho dedicato me stessa,non potevo e non volevo lasciarla sola,questo fino all ultimo suo respiro.e poi per esigenze burocratiche e quant altro sono dovuta rimanere a Bologna per altri svariati mesi.Ne ho parlato con lui della difficile situazione emotiva,di quanto soffro per questo suo allontamento,ma lui continua a dirmi che tutto cio che succede è unicamente legato ai problemi di un lavoro che non va,e he io per lui sono e resterò sempre il suo grande amore. ora sto cercando un lavoro fisso,faccio qualche ora ogni tanto dove trovo,ma puoi capire che a 44anni non è così facile trovare una sistemazione.e anche questo infierisce negativamente sulla mia persona e va ad unirsi a tutto il resto.reagire dici?e come? torno da dove sono venuta?e dove vado?economicamente non posso permettermelo purtroppo,é sempre facile parlare per chi vive al di fuori,se ho chiesto un aiuto fatto anche solo di parole è perchè sono veramente tanto sola e disperata.Comunque grazie. Bimba 64.

  3. 3
    aromatic -

    ascolta, credo di capire cosa provi e cosa intendi dire quando dici che non riesci a lasciare quest uomo. Ti senti inferiore a lui e pensi che senza di lui non vivrai mai. Errore!metti in atto ciò che ti dico:inizia a mettere in luce tutti i suoi difetti, anche i più banali e inizia a mettere paletti tra te e lui senza dirgli nulla. Quando viene da te continua a studiarlo di nascosto: troverai in lui tanti di quei difetti che ti daranno la consapevolezza che tu sei migliore di lui. Altro consiglio: devi ASSOLUTAMENTE uscire e conoscere qualche persona senza però raccontarle la tua storia se no ti mollano, e non sei obbligata a dirlo a quel mezzo uomo che frequenti, inizia ad avere i tuoi segreti e ti assicuro che nel giro di qualche mese tu scapperai da questa casa. Continua di giorno a cercare un lavoro, anche fare pulizie, non tirarti indietro, conoscerài altra gente, ti serve aria pulita. Più avanti potrai considerare l idea di tornare nella tua città e se i rapporti con tua figlia sono buoni, potrai farti dare una mano per reinserirti. Su!affronta i tuoi guai, e auguri

  4. 4
    b80 -

    @aromatic “Ti senti inferiore a lui e pensi che senza di lui non vivrai mai. Errore!”

    concordo con aromatic.
    mi dispiace se sono stata dura e capisco che chi non è al di dentro di questa storia non può capirla fino in fondo.
    intendevo scuoterti perché una madre non può pensare di fare “gesti insulsi”. è un lusso che non può concedersi, nonostante ogni dolore, e – da figlia – sentirtelo dire, mi ha ferita.
    ho immaginato che fosse mia madre a dirlo e ho provato rabbia.
    e ho provato rabbia anche perché, invece di mettere al centro del problema l’indipendenza che ti permetterebbe di essere “libera” di continuare ad amare o di non amare più, parli come una donna che elemosina dal suo uomo una vita che senza di lui non avrebbe senso, e non può mai essere così.
    non possono essere gli altri a garantirti quello che tu non riesci a darti. non è giusto per te stessa. ti lascia in balia degli eventi.
    dal mio punto di vista il problema reale non è tanto ciò che lui prova, aldilà del dolore che il suo comportamento altalenante indubbiamente comporta, ma – semmai – è rendere indipendente te stessa dal libero arbitrio di un’altra persona che domani potrebbe scegliere di non esserci più.
    da quanto scrivi compare un ottimo motivo per non parlare mai più di gesti insulsi e per provare ad entrare nell’ottica che ricominciare è possibile: il bel rapporto che hai proprio con tua figlia.
    capisco che alla tua età è più difficile entrare nel mondo del lavoro ma non devi pensare di arrenderti. perché? per il motivo più banale: non puoi.
    cerca nei call center, cerca nel ramo delle pulizie, cerca nei bar e nei ristoranti, pure quelli di periferia, chiedi aiuto in parrocchia perché ti segnalino a qualche famiglia che ha bisogno di assistenza agli anziani, ai bambini, o di una colf.
    qualcosa, finora, avrai pur fatto, da spendere come esperienza lavorativa precedente. anche un lavoro saltuario è meglio di niente. soprattutto devi convincerti di poterci riuscire. finché parti sconfitta sarai sconfitta.
    il tuo problema, secondo me, adesso, è cercare di renderti autonoma da lui. solo dopo potrai pensare di sistemare o meno ciò che non va nel vostro rapporto.
    come puoi riuscirci se, al momento, non puoi nemmeno minacciarlo di andar via? sei in una posizione scomoda perché è la posizione di un dipendente nei confronti del datore di lavoro.
    al momento devi pensare ad uscire dalla sua orbita. sei una persona, non un satellite di qualcun’altro.
    ce la puoi fare! grinta!

  5. 5
    bimba64 -

    Grazie di cuore a voi e alle vostre parole delle quali terrò davvero consideraione..sto cercando lavoro ora ,qualunque esso sia andrà bene puchè serva a spronare la mia persona,non tanto per il mio bene,quanto per quello di mia figlia..

  6. 6
    p53 -

    Anch’io penso che l’ultima persona con cui parlare sia questo uomo che mente a moglie e figli, a te, alle amanti. Lui mente, e non ci perde nulla: chi ci sta, subisce i suoi comportamenti e i suoi ricatti pidocchiosi. Se qualcuno non ci sta, lui può riprovarci, oppure trovare altri da ingannare. Certo, lui inganna anche se stesso, con i suoi ‘personaggini’: padre, marito, amante, uomo di successo…spesso, uno come lui interpreta altre ‘parti’ (volontariato, politica, religione, sport, ecc) per la ‘facciata’. La storia e la cronaca (e la letteratura) sono piene di persone simili. All’inizio sono meravigliose, ma poi trasformano la vita in un’altalena di inferni e paradisi, solitudine, silenzio, musi …
    Ti trovi in una situazione di violenza psichica, una vera trappola: tu però la stai riconoscendo, quindi hai fatto il primo, più difficile e più importante passo per uscirne!
    Questa violenza non è rara. Di solito, la vittima, prima non se ne capacita e cerca di negarla; poi se ne vergogna (o è ricattato) e la nasconde, tanto bene che le persone vicine non se ne accorgono. Spesso anche gli amici negano questa realtà, non solo perché nascosta, ma perché è troppo brutta. Le persone si tirano indietro, vogliono essere ‘imparziali’ e distribuiscono colpe a metà, alla peggio dicono che il violento è pazzo.
    Delle persone che usano violenza psichica (fonte di altre violenze: fisica, economica, ecc.), solo il 10% è affetto da una patologia psichica.
    Anche il tuo uomo probabilmente non è pazzo, ma è un intelligente che usa male l’intelligenza, mentre usa bene i metodi di controllo sugli altri per soddisfare i suoi bisogni.Si tratta di strategie ormai ben conosciute e catalogate dagli studiosi.Ti basta cercare in internet per accorgerti che stai vivendo in una trappola fatta di precisi schemi comportamentali: inganni lucidi, tradimenti, umiliazioni, adulazione, induzione di sensi di colpa, ricatti, vittimismo, ecc ecc.
    Forse, hai solo paura di lasciare la ‘cella’ in cui hai passato anni di vita e di gettarti nell’ignoto: qualunque lavoro onesto è onorevole e comunque meno doloroso dell’inferno in cui vivi. Persino morir di freddo sotto un ponte (cosa che non avverrà) sarebbe comunque meglio che soffocare lentamente nella trappola in cui soffri talmente da pensare alla morte. Guarda ai meschini comportamenti del mezzo uomo che ti sta fregando la vita, non dirgli nulla e appena avrai raccolto abbastanza forza, vola via senza voltarti. Ci sono associazioni, gruppi di autoaiuto, case-rifugio in cui chi conosce la tua sofferenza (spesso perché l’ha vissuta) ti può aiutare, gratis: http://www.casadonne.it http://www.artemisiacentroantiviolenza.it , http://www.lacarrucola.it .. puoi telefonare, sfogarti, ascoltare. In internet trovi certo qualcosa dalle tue parti. Sei stata ingannata e sei cascata nella trappola più vischiosa, che c’è in tutti i ceti sociali! ‘Tu’ sei in gamba, visto che hai resistito: se soffri così, è perché il Tuo Essere sta urlando per venir liberato!

  7. 7
    bimba64 -

    Probabilmente hai ragione,io sono caduta nella rete di un meschino,capace di giurarti amore eterno ma non appena ti volta le spalle diventi il suo ultimo pensiero,o meglio ancora “NULLA”.Eppure nonostante io abbia parlato con lui di tutto questo,le uniche risposte che riesce a dare sono: non è come credi,è il lavoro che non va e non sono sereno,ecc ecc.Quello che mi chiedo e a cui non trovo risposta è:perchè continua a stare insieme a me?Del resto non vedendomi più con la stessa ottica di una volta in automatico non riesce ad essere cio che è sempre stato,esce di qui la mattina presto e rientra la sera,e ultimamente quello che c è tra noi sembra più un semplice rapporto di conoscenti e nient altro,quindi mi chiedo,considerato che per lui venire fino qui,che è molto distante dal suo mondo abituale,diventa anche molto scomodo,e non prendendosi nulla da me in senso materiale e fisico,perchè continua?Potrei capire se fossi per lui un bel gioco sessuale,ma non mi guarda nemmeno più.Ho 44 anni ma la natura in questo ha voluto essere molto generosa con me,ne dimostro 10 se non più di meno,e non dico questo,e non dico questo per sottolinearmi agli occhi di chi legge,ma semplicemente perchè nonostante io possa essere bella vivo un dolore inestimabile,e spesso odio questa mia bellezza perchè alla fine mi rendo conto che nella vita serve davvero a niente,anzi diventa ulteriore causa di dolore perchè ti rendi conto che sei inutile.Si ho capito il mio dramma,ma non è facile venirne fuori,vorrei capire e avere risposte ai miei perchè,non ho mai preteso nulla dalla vita se non serenità e onestà,ma ho sempre e solo sofferto,anche la storia col padre di mia figlia durata ben 17anni si è catapultata nell inferno,ma mai come credevo in questa mia ultima ho creduto nelle altre,perchè qui lui è stato capace di farmi credere che la vita esiste,che la felicità non è un sogno,mi ha travolta con una dolcezza ineguagliabile,con un amore mai conosciuto prima,ed io mi sono persa in questa miriade di sentimenti,e mi sono innamorata perdutamente di quest uomo in ogni senso,tanto cha a distanza di 6 lunghi anni il sentimento che provo non è mai mutato,anzi,scoppia dentro me per la sua immensità.Non sono legata ad una situazione ne tantomeno a una vita agiata,non ho nulla di tutto questo,nulla,sono legata unicamente a luida un amore indissolubile che vorrei trovare la forza di soffocare e uccidere…ma non ci riesco.Forse la mia disperazione non troverà tregua.Ero solare eterea felice,ora mi sento pesante perduta e mi trscino.Lui era la mia primavera,la mia strada;faccio di tutto,credimi,cerco le forze negli angoli più remoti della coscienza per riuscire a buttarlo fuori di me,per vederlo scomparire,per poter ridere senza ritegno,ma non vedo porti sicuri,anfratti nascosti in cui leccarmi le ferite e medicare il male che sento dentro,lui vigliaccamente torna nella mia mente in ciò che era,nel buio,quando sono ancora più indifesa e mi distrugge poco alla volta…Bimba

  8. 8
    p53 -

    sei in trappola. Sembra che tu ti stia spaccando in pezzi: gioventù, bellezza, forza, intelligenza … nulla ti serve più, invischiata come sei nella ragnatela. Lui torna, perché è il ragno: tornerà perché sei la preda, a sua disposizione. Ti sta risucchiando la vita, ma sei tu che glielo lasci fare. Il ragno fa la trappola, e ci vive: per lui va bene così, è la sua casa. Non è un problema tuo se lui è ragno per scelta o per natura, se è felice o infelice.
    Non so quanto durerà la tua storia: penso che o lo molli, o ti farai distruggere e allora non gli piacerai più e il ragno troverà un’altra preda da far innamorare perdutamente, e ti mollerà lui (anzi, farà in modo che lo molli tu, portandoti allo sfinimento e all’angoscia). Il tuo ‘immenso amore’ non vale nulla, perché nulla vale la persona che ami. Tu ami immensamente il nulla.
    Mollalo, fai la valigia, sparisci e non metterti con nessuno finché non avrai ricostruito te stessa. Purtroppo non basta essere allegre e solari, bisogna imparare a riconoscere la persona, bisogna scegliere il tipo di rapporto che si vuole e imparare a costruirlo: la felicità non è un sogno, ma bisogna conquistarla. Lui è il ragno, ma sei tu che ti tieni in trappola. Nessuno ti impedisce di andartene, nemmeno lui lo può fare.
    Tu hai impostato una vita di riflesso, come molte donne: sarà colpa degli schemi culturali, ma ormai i tempi sono cambiati, le donne possono vivere indipendenti. Chiediti quello che vuoi, trova un primo semplice obiettivo, come un lavoro (va bene anche se non è fisso, per esempio so che molti alberghi di montagna offrono lavoro, vitto, alloggio)… e vai via, non solo da lui, ma anche da quella parte di te che ti sta tenendo in trappola. La trappola resterà lì dove è: vuota. E il ragno vada a farsi friggere.
    Ci sono un sacco di donne (ma anche uomini) nella tua situazione: per fortuna, tu non hai il problema dei bambini. Moltissime persone ce l’hanno fatta e si sono liberate. Una cosa è certa, devi agire e trovare l’unico porto sicuro che esiste: te stessa. Preparati un pensiero ‘forte’, una frase (tipo: sono giovane e bella e posso fare qualunque cosa)e ripetitela ogni volta lui ti invade la mente.
    Ormai però tu sei a pezzi, devi far svelto e devi chiedere aiuto o rischi di non farcela: prova con i link che ti ho dato, telefona e parla con qualcuno, anche se è lontano. Facilmente ci troverai una persona amica: basta una sola persona amica, per salvarsi. Per scritto non basta, e ci vuol troppo tempo.

  9. 9
    bimba64 -

    Si hai perfettanente ragione,sono in trappola..mi sento una venduta in ogni senso.Pensa che per quest uomo ho perso anche la mia dignità!Mi sono venduta gratuimante alle sue perversioni,e forse ora proprio perchè ha ottenuto ciò che voleva di me non sa più che farsene..E pensare che ha giurato alla mia mamma morente che mi amava perdutamente,che avrebbe avuto cura di me per la vita,che mai mi avrebbe fatta soffrire…assurdo.. Dio quanto ci ho creduto in tutto questo.Mi vergogno per ciò che sono,un incapace,una nullità,che si è lasciata abbindolare in tutto perdendo anche la stima di se stessa.Che schifo!Ieri pensavo di avere un valore per questa vita,ma mi rendo perfettamente conto che io non la merito nemmeno questa vita..Potrei vendere il mio corpo e forse dare un senso allo schifo che provo e che sono diventata…tanto di me non me ne frega più niente,mai più potrò recuperare ciò che ho perduto..soprattutto la mia dignità!E non dirmi che sono vigliacca,ti prego..non credo più a niente,soprattutto non credo nel domani,troppo difficile solo pensare che per me ci possa davvero ancora essere un domani..

  10. 10
    fl53 -

    vado avanti con il nick fl53. Ti capisco, dopo tutto questo tempo in cui hai vissuto in funzione di lui, nella tua testa c’è solo lui e hai cancellato te stessa. Nella tua testa c’è solo lui, tanto che tu ti vedi con i suoi occhi: è lui che ti vede priva dignità, è lui che ti vede come un oggetto, è lui che ti vede incapace di fare altro… Non ti ritrovi più, di te stessa vedi solo il peggio, cioè quello che lui ti ha fatto fare: ma quello che vedi non sei tu, altrimenti ti piacerebbe.
    Io penso che qualunque cosa tu abbia fatto, non è molto importante. Importante è altro: se tu vuoi bene a tua madre, che è stata ingannata da lui, prova a immaginare che lei sia lì vicino e che ti veda. Immagina che cerchi di parlarti. Immagina quello che ti direbbe, immagina quan soffre per te. Se ti è difficile, immagina quanto soffriresti tu e quello che diresti tu a tua figlia, se lei fosse esattamente nella tua situazione: le diresti che è per sempre legata a quello che un pervertito le ha fatto fare?

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