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Difficoltà di una giovane coppia

Qual è il ruolo di una donna? Ho 22 anni e il mio fidanzato sei più di me. Stiamo insieme da quasi due anni. C’è stata un’unica discussione tra me e lui poiché io avevo l’impressione che non facesse abbastanza per trovare un lavoro. I miei genitori seppero di questa discussione e decisero che lo avrebbero odiato a partire da quel momento. Io vidi dei cambiamenti in lui e tuttora li vedo: credevo che fosse giusto spronarlo e fargli sentire che sono orgogliosa degli sforzi che fa per lavori anche umili. Da premettere che io studio all’università mentre lui non è diplomato e ha sempre fatto l’operaio, io non ho problemi economici e lui sì, ma queste cose le ho sempre sapute e non le ho mai considerate un ostacolo insormontabile. Credevo di aver accettato anche l’astio dei miei genitori verso di lui. Effettivamente non sono indifferente all’opinione dei miei genitori, verso i quali mi sento costantemente in debito non per colpe mie, quanto per le preoccupazioni che ho dato loro in un momento grave di depressione nel passato. Io studio in una città poco distante dalla mia e torno a casa nel weekend; so che non è stata una bella notizia per lui quando ho deciso così, ma l’ho fatto perché avevo bisogno di immergermi nel mondo universitario e avere più stimoli e compagnia di persone che mi dessero la voglia di essere più ambiziosa. Forse avrei dovuto capire che questa scelta è incompatibile con la mia storia d’amore? In realtà non sono andata a vivere in Australia e soprattutto… Io devo ancora completare la mia vita, lui invece è completo, nel senso che bene o male sa quale lavoro potrà fare. Io gli ho detto che vorrei avere più sicurezze prima di metter su famiglia, cioè che spero che trovi un lavoro non dico a tempo indeterminato, ma con un minimo di garanzie e stabilità, cosa che spero anche per me e per la quale sto studiando. Io gli ho sempre detto che se andasse a lavorare anche lontano non lo lascerei, troveremmo un modo per vederci, insomma non abbiamo 15 anni. Io sono molto innamorata di questo ragazzo, è di una bontà infinita e lo reputo intelligente nonostante non abbia chissà quale cultura, quello che mi affascina e che mi spaventa è che è un sognatore, un sognatore però senza mezzi, che per i suoi sogni e le sue utopie è disposto al rischio. Io amo questa vena selvaggia ma sono stata cresciuta con schemi rigidi e il mio carattere mi fa tornare sempre alla razionalità e al “squadra che vince non si cambia”. Certo è presto per parlare di famiglia insieme, ma io gli ho sempre detto che vorrei un matrimonio prima, e un minimo di stabilità, che non voglio la convivenza a tutti i costi per fuggire da casa, che sono pronta alle rinunce ma non ad una vita di stenti… Accetto le difficoltà ma non il cullarsi in esse disprezzando il denaro a mo’ di proletario incazzato e invidioso. Se vi sembro una piccoloborghese forse lo sono, ma non aspiro a grandi cose, sono molto semplice, ma voglio un progetto, e non il vivere alla giornata, pretendo troppo? Io gli ripeto sempre che lo amo e apprezzo i suoi sforzi, ma gli ricordo anche che non si vive solo d’amore, sbaglio? Normalmente facciamo alla romana, ma se non ci sono i soldi per uscire a cena, non ci andiamo e io non mi lamento mai. Certo sarebbe bello poter fare tante cose… Ma prendo come un’opportunità anche le nostre serate in casa. Sono un’arpìa, una ragazzina presuntuosa che non sa nulla della vita? Vorrei solo avere consigli perché sento di amarlo e chiedo a qualcuno con più esperienza come dovrei comportarmi.

Lettera pubblicata il 4 Ottobre 2015. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 18 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Rossella -

    Di operai che sono sposati con impiegate di banca, insegnanti, medici e chi più ne ha più ne metta ne conosco veramente tanti. Quando due persone realizzano di avere valori diversi si lasciano; un laureato ed un operaio non appartengono a mondi diversi… se il loro sentire li porta in quella direzione fanno bene a non sacrificare la loro identità. Diverso semmai sarà lo stile con il quale si sceglierà di stare accanto a quella persona. Penso che anche le case reali abbiano la stessa elasticità… in quel caso è più difficile comunicare perché i nobili sono come gli artisti… questo incontro può essere l’inizio di una favola o la fine di un idillio. Occorre un grande amore per stare vicino ad una persona che ti potrebbe dare contro con una caterva di complimenti. Penso davvero che questo amore sia il più puro… se decidi di stare con un artista non devi avere malizia perché il suo modo di fare al 99% ti potrebbe infastidire.

  2. 2
    Gaudente -

    non sei un’arpia, sei una coyona che mantiene un fallito. C’hanno ragione i tuoi genitori che gia’ mantengono te agli studi e mo’ si ritrovano pure ‘sto scorreggione sul groppone !

  3. 3
    nevealsole -

    Gaudente: in realtà io non mantengo nessuno. Il mio fidanzato si mantiene da sé e mai mi ha chiesto soldi, anche perché non sono soldi miei, ma dei miei genitori. Se per caso mi avesse chiesto soldi, lo avrei lasciato subito perché un uomo non può arrivare a tale umiliazione proprio con la fidanzata. Per queste cose ci si aiuta, semmai, in famiglia. Facciamo sempre a metà con i pagamenti, e se lui non può pagare, rinunciamo ad uscire.

    Rossella: ti ringrazio perché hai espresso un’opinione positiva su un tipo di relazione economicamente (e culturalmente) sbilanciata come la mia.

  4. 4
    connie863 -

    per me sei una ragazza dotata di grande intelligenza, hai saputo tradurre in parole momenti che ho vissuto anche io, eppure non ho mai saputo tradurli così bene.
    Provo a dirti la mia, e non so se ti gioverà in qualche modo.
    Spesso le relazioni sono basate su compromessi, perchè trovare una persona che ci piaccia in tutto e per tutto è impossibile. In questa situazione, tu devi solo decidere se ti accontenti di vivere questi suoi difetti, perchè i pregi per te sono fondamentali, o se credi che sarebbe meglio rinunciare a qualcosa che ti piace di lui pur di avere una persona più stabile vicino.

    Purtroppo io credo che, quando si superano i 30 anni, più ancora i 35, quello che conti è avere una testa sulle spalle e un lavoro, ancora di più del carattere con le affinità in comune.

    Tu sei molto matura a lavorare per il tuo futuro, che desideri dignitoso, ed è una sana aspirazione che tutti dovrebbero avere, con l’umiltà di lavorarci sodo chiaramente.

    I tuoi genitori cerca di capirli, sanno soltanto che con i soldi in tasca si possono fare tutte le chiacchiere del mondo e tutte le concretezze del mondo, ma senza soldi, a vivere di stenti, si finisce come le bestie, a mettersi le mani addosso e a strapparsi i capelli per la rabbia.

    Arrivati ad una certa età si capisce che sopravvivere è molto complicato e che la prima cosa è mangiare, lavarsi, vestirsi, poter fare i figli. Si perdono tutte le romanticherie che caratterizzano le età precedenti sulla scorta del fatto che al materiale ci pensano i genitori.

    Buona fortuna.

  5. 5
    Yog -

    Il commento n.2 mi pare che alluda velatamente alla possibilità che tu stia facendo un errore nel frequentare una persona di estrazione e destino piuttosto lontani dai tuoi. Non sei un’arpia e i tuoi genitori vedono bene… inoltre è da escludere che tu sia innamorata, altrimenti non porresti il problema. Lasciarlo con un SMS magari no, mandagli una mail.

  6. 6
    Golem -

    Non è un consiglio, è una previsione, quando la vita vi “sveglierà” da quei sogni, troverai una realtà che non ti piace. I tuoi, i vostri, sono gli errori che si fanno alla tua età e si pagano per il resto della vita.

    Io che sono “sveglio” da tempo, questa notte sarò impegnato a capire questa frase:
    “Occorre un grande amore per stare vicino ad una persona che ti potrebbe dare contro con una caterva di complimenti.”

    Per domani ho quest’altra:
    “Penso davvero che questo amore sia il più puro… se decidi di stare con un artista non devi avere malizia perché il suo modo di fare al 99% ti potrebbe infastidire.”

  7. 7
    chaponine -

    @nevealsole
    Mi permetto di darti pochi consigli:
    1) Tieni sempre i genitori fuori dalla relazione. I miei per esempio non accettavano di buon grado la mia ex, ma quando c’era lei rigavano dritti come caporali. Lei aveva un ruolo e come mia ex compagna andava rispettata indipendentemente da tutto. Al minimo accenno alzavo i tacchi. Dai valore al tuo compagno e non fare la mammona.
    2)Invece di spronare lui, perché non sproni te stessa? Sono stato sempre contrario a spronare i partner perché passi sempre come la pesante della situazione. Sprona te stessa, realizzati e punta in alto. Se vorrà seguirti ti segue, altrimenti amen.
    3) Parli di un futuro che neanche tu hai: per adesso sei una laureanda disoccupata mantenuta dal papino. Quando e se troverai un buono lavoro post laurea potrai permetterti di parlare di garanzie e stabilità. La stabilità non te la deve dare lui, te la devi trovare da sola, e tu per adesso sei stabile solo grazie ai tuoi.
    4) Stacca subito il cordone ombelicale con la famiglia. La famiglia è importante, ma hai 22 anni e devi iniziare a ragionare con la tua testa, fare le tue scelte, giuste o sbagliate. Secondo me ti poni delle domande giuste, solo che devi porle a te stessa. Tu che progetto hai per la TUA vita?

    PS: Questa è una domanda che pongo io a te, visto che siamo coetanei(io 25 anni).. Tu che garanzia sei in grado di offrire a lui? A parte le parole, un pezzo di carta che prenderai, cosa metti sul piatto della bilancia?

  8. 8
    maria grazia -

    “2)Invece di spronare lui, perché non sproni te stessa? Sono stato sempre contrario a spronare i partner perché passi sempre come la pesante della situazione. Sprona te stessa, realizzati e punta in alto. Se vorrà seguirti ti segue, altrimenti amen.”

    riprendo questo punto che ha illustrato chaponine perchè mi sembra il più importante. tutti noi abbiamo commesso almeno una volta nella vita l’ errore di fare progetti a lungo termine con una persona che, aldilà delle belle parole, nei fatti però non soddisfava le nostre aspettative. per esperienza personale posso dire che in questi casi le lavate di capo di per sè non servono proprio a niente. Ogni persona è fatta a suo modo e difficilmente cambia, specie per quanto attiene le attitudini verso le situazioni pratiche. c’è chi è ambizioso e propositivo, e chi per natura è più pigro e rinunciatario, se non addirittura deviato e volutamente fannullone. L’ unico modo per essere sicuri di scegliere solo chi fa al caso nostro, è quello di metterlo preventivamente alla prova prima di contrarre un qualsiasi vincolo con questa persona: se questa persona con il passare del tempo continua a non realizzare nulla di concreto e a rimanere in una situazione di stallo, significa probabilmente che dobbiamo distaccarcene, se invece i nostri obiettivi e le nostre prerogative vanno in un’ altra direzione. se si decide di convivere, dal mio punto di vista ENTRAMBI i partner ( a prescindere dalla loro età, avvenenza, nazionalità ) devono avere di che vivere e delle entrate fisse, e contribuire in parti UGUALI all’ andamento della baracca. altrimenti.. darci un taglio netto, senza appello! diversamente, ci si deve aspettare brutte sorprese senza poi stupirsene..

  9. 9
    connie863 -

    Concordo su tutto con il commento di chaponine, anzi alcune frasi mi hanno anche aperto gli occhi su cose che pensavo già dentro di me ma temevo di essere estrema.

    Per il fatto della laurea, io credo però che lei, a 22 anni, è naturale che si stia ancora formando, certo è mantenuta dai genitori, ma alla sua età è normale per chi sceglie l’università (l’importante è studiare con diligenza e non rimanere indietro). E’ una persona che non lavora ancora perché sta investendo sul suo futuro, cosa che invece non sta facendo lui. Quel pezzo di carta è ancora conveniente, nel mondo di oggi, mentre lui potrà sempre e solo fare l’operaio, in un mondo in cui i contratti a tempo indeterminato sono su carta IMPOSSIBILI. Ha ragione lei a preoccuparsi di non vederlo motivato, precisiamo che lui va verso i 30, e di solito a quell’età se non sei stato studente almeno ti sei reso responsabile.

  10. 10
    michelle -

    Ciao nevealsole,

    La domanda principale che poni e` “qual e` il ruolo di una donna?”.

    Secondo me all’interno del tipo di relazione che avete al momento (non vivete insieme, siete giovani, devi ancora laurearti, lui deve ancora trovare la giusta stabilita` economica ecc.) il ruolo tuo ruolo potrebbe essere semplicemente quello di continuare il tuo percorso educativo, sostenendo e stando accanto al tuo ragazzo senza pretendere troppo da lui. Se lui di sforzi ne sta gia` facendo, non puoi chiedergli altro, e prima o poi trovera` un lavoro stabile.
    Al momento la cosa non dovrebbe preoccuparti cosí tanto perché appunto siete giovani e per mettere su famiglia c’e` tempo.. da qui a qualche anno, quando tu sarai laureata, tante cose saranno cambiate.
    Io per esempio non sono laureata eppure per caso due anni fa (ora ho 29 anni) ho trovato un buon lavoro in ufficio che in teoria sarebbe per persone laureate, ma dato che ero gia` all’interno della ditta mi hanno valorizzata per le capacita` e conoscenze pratiche piuttosto che per un titolo di studio.
    A mio parere ora ti conviene concentrarti sul presente, stargli accanto e cercare di bilanciare studi e relazione, niente di piu`..

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