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La voce dentro e le differenze incolmabili tra le persone

Quando non ascolti quella voce dentro.
Quella voce che quando sai la vera nautura di una persona ti dice: ma forse non è fatta per me, siamo troppo diversi. Noi eravamo tanto diversi, io non l’ho voluto vedere come un limite.
Quante volte l’ho accantonata quella voce dentro nel nome dei sentimenti che, nelle mie idee malsane, superano tutto, sono più forti di tutto…a volte neanche i sentimenti bastano. Non bastano a superare le differenze di carattere e questo l’ho imparato a mie spese.
Non bastano gli sguardi, non bastano le coccole, i gesti affettuosi fatti con il cuore, i baci, i regali senza chiedere nulla in cambio, gli abbracci. Quelle differenze travolgono tutto, le diverse abitudini, modi di essere degli individui travolgono tutto. Specie se una persona tenta di avvicinarsi e cambiare parzialmente se stessa e le sue abitudini…ma l’altra non fa altrettanto. L’altra da per scontato che devi esser solo tu a cambiare.
L’altra vuole che tu arrivi ad annullare te stessa, per stare insieme.
Io l’ho già fatto in passato, non me la son sentita di farlo nuovamente…perchè so che non funziona…so che annullare se stessi…neppure quello basta. Sono rimasta me stessa.
C’è stato un attimo in cui ti ho sentito vicino, molto vicino. Il giorno dopo già tutto era cambiato.
Com’è andata a finire? Ti ho perso. Sebbene io abbia fatto nun tentativo di smussare gli angoli….Tu non hai smussato nulla. Tu stai bene da solo, o con una persona da manipolare totalmente.
Mi dispiace, ma anche se ti voglio bene, anche se adesso mi manchi, anche se non lo do a vedere, o forse si…non ti cercherò più.
Perchè in quell’ultimo messaggio ho capito che la tua idea è quella che mi debba andare bene qualsiasi cosa tu decida, quando e se hai voglia di deciderlo. Per me non funziona così. Ne amicizia, ne amore. Bisogna condividere, non far subire. Bisogna rispettare, ascoltare e non ferire. Bisogna spendere anche una parola in più quando serve.
Questa è la storia di un amicizia che poteva durare, ma che tu hai voluto terminare. La mia risposta non può essere altro che il silenzio, e l’assenza totale di contatti, almeno per ora.

Lettera pubblicata il 16 Marzo 2011. L'autore ha condiviso 13 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 19 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    emme -

    Ciao… la penso esattamente come te, ti capisco al 100%
    Io sto vivendo una situazione simile alla tua da circa due anni…
    E sai cosa ti dico… che sto scegliendo me…
    All’inizio vivevo in un mondo idealizzato tutto andava bene anche se,
    come dici tu, una vocina dentro mi diceva che qualcosa non andava.
    Col tempo quella vocina e’ diventato un urlo sempre piu’ forte che
    adesso e’ difficile non ascoltarlo… Sto capendo e, piano piano l’urlo
    mi sta svegliando fino a raggiungere la consapevolezza di cui parli…
    Ovvero… io sono me stesso… e scelgo me stesso…

  2. 2
    arturoboschi -

    la felicità non ti cade addosso da sola ! la felicità va ricercata ! è l’unico modo che abbiamo per non voltarci alle spalle rigurdando la nostra vita e vedere solo buio !

    un abbraccio

  3. 3
    Spectre -

    hm…
    dato il periodo di sfacelo totale non posso che ritrovarmi in quel che scrivi. diciamo nella linea generale.

    mi ritrovo moltissimo soprattutto in quel “bisogna rispettare, ascoltare e non ferire”. sto puntando i piedi come una belva per far valere questo principio, a costo di perdere tutto come sto facendo in tutti i settori, a costo di ripetermi varie volte malgrado io sia molto più chiaro di un tempo in quel che dico e penso. è rischioso, ma penso che prendersi dei rischi faccia bene a noi, e poi anche all’altro che o apprezzerà il coraggio, capendo, oppure potrà anche trarne giovamento in un futuro… come “insegnamento”, a volerlo cogliere. io la penso così.

    capisco benissimo la posizione in quanto si arriva proprio a quel punto in cui si deve scegliere: o io o noi, quando questa scelta è normale ci sia, ma su basi differenti. condivise, non unilaterali.

    se poi si parla d’amicizia “e basta” tra sessi opposti, devo però dire che tra uomo e donna ci possono essere grosse differenza a rendere questo rapporto decisamente complesso da gestire.

  4. 4
    PolvereDiStelle -

    Potrei aver scritto io questa lettera. Condivido ogni parola.

  5. 5
    silvana_1980 -

    Sapete…era uno sfogo per la delusione forte, molto forte, di aver creduto nell’amicizia uomo-donna caratterialmente quasi opposti ma anche simili più di quanto si immaginava inzialmente (sulla quale sono sempre stata moolto diffidente, però ho detto…magari stavolta va dai…sempre facendo finta di non sentir la voce dentro) per un breve periodo…per poi risvegliarmi bruscamente dal sogno e vedere le cose per quello che sono. Un bluff.
    Che aldilà delle belle parole sulla maturità, il tutto finisce per una stupidata che poteva essere evitata.
    O forse per un gesto pensato con cattiveria dall’altro per levarsi me medesima dalle balle, visto che per certe cose sono inutile e non merito considerazione, ne tantomeno condivisione di momenti insieme, di persone che io conosco e che poteva conoscere anche lui. Diverse da lui…ma amici miei, che potevano diventare anche suoi.
    Nessuno lo saprà mai cosa pensa, prendo atto solo di quelle due-tre-quattro parole glaciali dell’sms messo giù nel tono anche se le parole non erano queste ma infiocchettate in un altro modo: “non ci sarò, è così, ti deve star bene così, mettitela via e comunque non ti devo nessuna motivazione”
    …fa male: anche perchè mi sembra sempre di essere stata corretta ed educata nei suoi confronti. Ma per fortuna la vita continua, anche senza le sue scuse, che conoscendolo non arriveranno mai. Da parte mia non ci sarà niente, anche perchè generalmente il dolore mi fa chiudere nel silenzio e nel no contact…per me è quasi fisiologico…come se dovessi assimilare lentamente un cibo indigesto. Che io non volevo mangiare, però.

  6. 6
    Spectre -

    Silvana, scusa la domanda. forse sono rintronato sai, per cui porta pazienza, ma devo chiederti: parli d’amicizia o d’amore?

    se parli d’amore nn mi esprimo, tanto nn so nemmeno più come si scrive. ormai ricopio un pittogramma quando scrivo “amore”.

    se invece parli d’amicizia uomo-donna pura e semplice (che poi semplice nn è mai), allora è un altro paio di maniche e ti dico che dopo qualche anno nn so più sostenerla cm prima. anzi, a parte alcuni casi, la detesto, perchè soprattutto tra persone sole, spesso mi pare assuma i contorni di un surrogato dell’amore… cosa che a me fa uscire di testa ormai. nn la reggo più cm situazione, è una FARSA, ad esclusione di alcuni casi molto particolari che vivono di equilibri solidi, sempre che questi reggano per sempre. e nn venitemi a dire che prima o poi uno dei due nn deve rinunciare ai propri istinti, perchè nn ci credo neanche se muoio. è bella l’amicizia tra sessi opposti, ci si può migliorare tanto, ma prima o poi, fidatevi, uno dei due ci resta sotto e deve mandare giù qualcosa per il bene del rapporto. personalmente, se si tratta d’amore sn pronto a farlo cn un certo spirito, per amicizia invece i dubbi sn esponenziali perchè si finisce per castarsi.

    in questa epoca di merda, mi pare che ci si sia dimenticati di un sacco di cose fondamentali, forse per uno spirito “moderno” ed “aperto” che vuole farci vedere per forza le cose sotto un’altra ottica, ma che alla fine produce solo single su single, “amici” e tante tante stronzate difficili da gestire, quando spesso l’unico anello di giunzione tra tutto questo sono parole come “insicurezza” o “paura”.

  7. 7
    silvana_1980 -

    E’ una cosa strana la nostra; nata come un flirt passeggero e trasformata poi in semplice amicizia…boh…io non ci ho mai capito un caspita, comunque ultimamente anche la sola amicizia non andava male. Ci si vedeva in compagnia, si rideva si scherzava…eppure c’era sempre sta sensazione di punto di domanda, di sto fatto che si dovesse entrare sempre nel suo mondo…ma non viceversa.
    Conoscere i suoi amici, frequentare i suoi posti, uscire coi suoi amici…anche se per me inizialmente erano degli sconosciuti e poi comunque simpatici di compagnia, eh! Si stava bene anche se molto diversi dal mio modo di essere.
    Ma quando è stato il momento del viceversa…ovvero conoscere i miei amici e condividerli…puff! Sparito con una scusa, o almeno…da quel messaggio quella è stata la sensazione sai.
    Anche perchè non ha dato nessuna motivazione, mi ha solo messo un perdonami (della serie perdonami ma non ce la faccio proprio a frequentare quella gente là). E vabbè. Pace.
    Però….Boooooh. Che menti contorte.

  8. 8
    giorgio -

    Smussare i propri angoli per amore e´ segno di intelligenza. Cambiare
    se stessi per una bambina capricciosa che punta i piedi invece credo
    sia profondamente sbagliato…. o ci si rispetta per come si e´, e
    tu hai cercato a tuo modo di farlo o le cose non vanno. Credo e spero
    che la penserai come me, che si possiamo amare qualcuno a costo di
    cambiare o controllare parte del nostro carattere, ma esiste un limite
    a questo. Pena e´ arrivare a sentirsi vuoti e lontani da quanto
    siamo… con la persona davanti che magari ci deride perche´ ormai ci
    ha in pugno. Questo non e´amore, ma solo manipolazione.

    Giorgio

  9. 9
    silvana_1980 -

    Eh, infatti giorgio…come dicevo in uno dei post lui secondo me sta bene o da solo, o con persone da manipolare totalmente…solo mi dispiace che non si renda conto che così si preclude delle possibilità di conoscere mondi diversi dal suo e accettare le differenze degli altri come un occasione di crescita e arricchimento personale
    a conti fatti pur nelle loro differenze, frequentando gente molto diversa da noi, si scopre che si hanno molte cose in comune e da quelle bisogna partire per far durare un amicizia
    secondo me…ma secondo altri evidentemente e sfortunatamente…no.
    E’ un peccato…pensare la vita come un recinto chiuso…ma lascialo aperto il recinto, parliamo di persone con una loro intelligenza non di animali da addestrare…se si trovano bene tornano da te comunque. Se invece chiudi le porte del tuo recinto una volta che le persone sono entrate per non farle più uscire…bhe la cosa cambia. E’ un imposizione. Se poi non osi neanche visitare l’interno delle case degli altri coi loro recinti che per te sarebbero anche aperti…perchè a parer tuo troppo distanti, troppo istruiti, troppo snob…troppo boh? non so neanche io sapete…bhe…allora vuol dire che ci si ferma solo all’apparenza e non c’è condivisione. Quindi non è amicizia.
    Ho usato il paragone del recinto (abitudini e regole personali) e delle case e del loro interno (animo vero delle persone), spero di avere reso l’idea…scusate.
    Snob…parliamone…Ho forse mai snobbato i suoi amici perchè non eran laureati o diplomati? O perchè facevano lavori umili? No: perchè li ho conosciuti, li ho accettati e voluti conoscere e ho scoperto che sono delle brave persone, oneste buone e gentili, seppur di estrazione sociale diversa. E questo fa loro onore, secondo me…certo parlando bisogna cambiar un attimo registro, avere la delicatezza di non affrontare argomenti complicati, ma non era un peso…anzi…era un apertura mentale che secondo me fa solo che bene.

  10. 10
    Giorgio -

    Guarda che quanto dici non e´ per nulla banale… Chi fa come le
    persone che hai descritto e che ho descritto (proprio perche´ anche io
    sono stato “usato” da una persona del genere) e´a mio parere
    Profondamente ignorante e limitato. Credo che nella vita tutti abbiano
    da dirti qualcosa, anche il piu´ stronzo degli stronzi. Fare
    esperienze permette di arricchire in maniera esponenziale il proprio
    bagaglio personale. e´come diventare man mano un diamante, che si
    arricchisce ogni giorno di una faccia in piú. Chi opera cosi´ lo fa
    essenzialmente, a mio parere, perche´ incapace di individuarsi nelle
    sensazioni altrui, di considerare un punto di vista diverso dal
    proprio, egoisti all’estremo… Questo porta si a una probabile finta
    sciurezza e inattaccabilitá ma ad una contemporaneo isolamento che
    fidati non rende la vita felice. come hai ben detto hanno due
    possibilitá…. Usare le persone e manipolarle di continuo o rimanere
    soli… Vuoi mettere che schifo di vita? Secondo te sta gente e´ alla
    fine serena con se stessa?

    🙂

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