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Università giurisprudenza e lavoro di avvocato

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Buongiorno a tutti,
sono una ragazza che ormai si trova a dover affrontare, tra poche settimane, la maturità. Quindi, risulta imminente anche la scelta di una facoltà che si avvicini sempre più ai miei interessi. Dopo aver pensato ad ingegneria ed averla scartata perchè, dal mio punto di vista, ripetitiva e senza molta possibilità di creatività e di aiuto del prossimo, i miei interessi si sono rivolti a economia e giurisprudenza. Mi sono così recatà ad un open day di facoltà e, probabilmente grazie alle testimonianze appassionate di avvocati e magistrati, sono rimasta colpita in positivo da questa facoltà, seppur io provenga da un liceo scientifico il che non mi ha permesso di avvicinarmi allos tudio di materie quali il diritto. Mi sento, quindi, di propendere verso giurisprudenza, incentivata dal mio carattere che mi porta a scontrarmi per ciò in cui credo e a battermi per difendere le mie idee.
Tuttavia, mi rivolgo in particolar modo a studenti di giurispudenza e a avvocati, come posso capire se il diritto è una materia che mi affascina?
Inoltre, amici e conoscenti sono abbastanza scettici riguardo questa possibile mia scelta, in quanto sostengono essere difficile l’avvio di una professione di avvocato senza uno studio già avviato in famiglia e senza alcuna conoscenza. Non mi lascerò certo intimorire da queste loro affermazioni, se capirò essere giurisprudenza il mio futuro, percorrerç questa strada senza esitazioni, certo è che queste affermazioni mi danno molto da pensare. E’ così difficile affermarsi, per coloro senza avvocati in famiglia, in questo lavora? Inoltre,è un mondo colpito dalla crisi economica? Come sono realmente gli sbocchi lavorativi?

Lettera pubblicata il 27 Maggio 2013. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Lavoro - Scuola

La lettera ha ricevuto finora 23 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 1
    ewdewd -

    Lascia perdere legge, ci sono avvocati ogni 100 mt ,farai la fame come me che esercito da 10 anni-
    Ingegneria da ben altri sbocchi ma anche ben altro impegno oltre che una preparazione molto più forte.

  2. 2
    MikyPV -

    Per sapere se ti affascina, ci sono moltissimi modi per scoprirlo: riviste, giornali, libri, convegni, ecc. E comunque ci sono moltissimi settori (dal penale al tributario, dal societario al lavoro, ecc) per cui è molto difficile sapere se e cosa ti piacerà o meno. Per quanto riguarda gli sbocchi lavorativi, non è vero che fai la fame. Dipende da molti fattori: a) dove vivi (se sei a Milano è ben diverso che essere a Foggia), b) quanto sei disposta a lavorare ed ai sacrifici che sei disposta a sopportare. Puoi guadagnare anche 2.000 euro già da praticante, ma devi essere disposta a lavorare anche 15 ore al giorno, weekend compresi (ed il voto di laurea 😉 ), c) lo studio dove riesci ad entrare (è ben diverso se sei in una realtà internazionale o dall’avv.Rossi), d) il settore che scegli.
    Scordati la cd “libera professione”, non sei altro che un dipendente senza quelle tutele tanto “pretese” (contratto, contributi, ferie, tfr, ecc). Ma se non sei scema di strada ne fai e non ne hai bisogno di quelle cose. C’è ancora meritocrazia a volte.
    PS E ti dirò, non è per niente un vantaggio avere un avvocato in famiglia, soprattutto se è di quelli che fanno quelle praticucce tipo liti tra condomini, i cd “parafanghisti” o quelle liti da giudice di pace… loro si che fanno veramente la fame.

  3. 3
    lau3 -

    Vi ringrazio per avermi risposto.Ho trovato due visioni ben differenti del mondo degli avvocati. ewdewd, quindi lei pensa che ingegneria dia una formazione più completa rispetto a giurisprudenza?
    MikyPV, lei è nel mondo degli avvocati, o in genere in quello del diritto? ho sentito parlare delle “law firm”, si riferiva a quelle quando nominava retribuzioni da praticanti anche sui 2000 euro? É vero, il diritto è ampio, sono però certa di non volermi interessare a liti di condominioo quant’altro. Mi piacerebbe invece concentrarmi sul diritto che si occupa della libertà,dei diritti. Questo si capirà meglio durante il corso di studi no? Inoltre,perché non l’avvocato è un lavoro senza la tutela di ferie,contratto e contributi? Per ultimo, mi fa molto pensare quando afferma “c’é ancora meritocrazia a volte”. Mi dà speranza, anche se quell’ “a volte” fa capire che non sempre sia così. Grazie per la disponibilità.

  4. 4
    MikyPV -

    Non ti voglio fuorviare quando ti parlo di quei compensi per i praticanti. Non li so esattamente, ma ti posso dire che ci sono realtà che ti pagano molto bene (considera che la retribuzione varia anche da città a città) ma quei soldi te li sudi eccome e se non ti piace quello che fai è meglio non prenderli neppure. Probabilmente “all’ora” guadagneresti di più se andassi a fare la baby-sitter. I cd. “partner” possono anche guadagnare come un calciatore. Ma non è tutt’oro quello che luccica, fidati. Io lavoro in uno studio della lista sottostante (e di quelli in cima alla classifica), ma considera una cosa: sono le 7? Bene, prima di due ore non uscirò, se non mi arrivano ulteriori lavori. Il mese scorso ho fatto le 3 di notte e la mattina alle 9 ero di nuovo qui. Quanti giovani (considera che non ho manco 30 anni) sono disposti a farlo oggi? Pochi, fidati. Lavoro ce n’è per essere… E’ solo che molti non ne hanno voglia.
    Per quanto riguarda il discorso tutele & co è presto detto: col fatto che quasi sicuramente entri con partita iva, hai tanta facilità ad entrare quanto ad uscire. Non avrai mai un contratto a tempo indeterminato. Non avrebbe senso del resto.
    La meritocrazia? Certo, ce n’è ancora. Ci sono anche le raccomandazioni, ma non vedrai mai quelle cose orribili che vedi nel settore pubblico o in altre realtà. Qui se non sei laureato con almeno 105-110 in un’università prestigiosa (e dico prestigiosa) non entri, se non sai l’inglese come l’italiano neppure, se non sei disposta a lavorare 60-70 ore a settimana ti fanno capire qual è la porta, ecc. Certo, impari tantissimo.
    Per quanto riguarda l’argomento “libertà e diritti” significa poco e niente.
    Ti consiglio di farti le idee più chiare sulla materia e capire soprattutto come sei fatta tu.
    Comunque qui sotto c’è una lista di studi presso i quali fare l’avvocato può ancora essere una bella prospettiva.

    http://www.toplegalinternational.com/upload/banner/tl100-2012.pdf

  5. 5
    Devil's advocate -

    Nessuno può conoscere il suo futuro , quindi si può benissimo iniziare con poco e , in corso d’opera , fare il salto di qualità , anche con i propri mezzi o incontri fortunati .
    Seppur sarà sempre più difficile.
    Infatti quella legale è ( per la maggior parte di coloro che non hanno alle spalle uno studio già avviato e che stà resistendo alla crisi , cosa che anche importanti studi legali non riescono così facilmente a fare) una professione economicamente svalutata , difficile da fare perchè si agisce all’interno di un apparato poco efficiente , sicuramente poco tutelata e , più che di meritocrazia , si dovrebbe parlare di mestiere che si fonda sulle conoscenze!
    La meritocrazia al 90% non esiste :L’Italia si fonda su altro e la professione legale non fà eccezione .
    Le delusioni sono all’ordine del giorno per chi è capace e si trova in certi contesti in cui c’è anche qualche figlio/a di papà che si vede passare avanti emeriti e tronfi asini, fin dall’università!
    Tutte cose giuste quelle dette da chi mi ha preceduto , nel bene e nel male , ma aggiungerei altro .
    Salvo che non si lavori in uno studio internazionale, avresti una professionalità non spendibile se non in Italia ( Che è bella che cotta!), quindi di fatto inutile (carta straccia), qualora non salissi sul treno giusto ,semmai passasse: L’Architetto o l’ingegnere o il medico se mancasse il lavoro in Italia , possono essere apprezzati e ben pagati anche all’estero , senza raccomandazioni di sorta. L’avvocato no..al massimo all’estero và a fare il turista , cosa ci fà con il diritto italiano all’estero? Gli altri tre che ti ho detto non sono solo professioni ma anche quelli che definiremmo “mestieri”.
    Pensaci bene..il contesto non è già la metropoli italiana ma è il mondo , oggi! Orizzonti larghi ……..

    Ps: Io in uno Studio che mi dà 2000 euro al mese per 15 ore al giorno , non ci lavorerei. E’ una cifra bassa alla quale si può ambire anche lavorando in proprio , se non fosse per i mancati pagamenti.
    Forse , intorno ai 5000 a salire , non meno per 15 ore al giorno+weekend. Ovviamente dovresti produrre almeno per 500.000 per averne 5000 cosa credi? …e magari col tempo scopri che lo Studio ne fattura 500.000 ogni 15 giorni..hehehee.
    Bell’affare direi……
    E comunque lo farei al massimo per 10 anni . Stop.
    Perchè i soldi devono compensare la vita , il tempo che non torna più e 2000 euro al mese non sono niente ,anzi sono una offesa, davanti a questo “insignificante” particolare.

    Gli avvocati veri han fatto i soldi anni fà quando i versamenti alla cassa forense si facevano gli ultimi 10 anni di professione , arrivavano clienti con valigette con decine di milioni , che ovviamente non venivano fatturati ………
    E pensi che fossero tutti dei geni del diritto, visto che tantissimi studi facevano tutto : civile , penale , amministrativo , lavoro etc ?
    Ma quali geni?
    Delegavano ad un collega più esperto nella materia in altro studio che ovviamente veniva a sua volta ripagato al nero .

  6. 6
    Truth -

    Giurisprudenza è una facoltà inflazionatissima e priva di sbocchi.

    Se eccelli, ovvero se ti laurei nei tempi giusti e col massimo dei voti, e se sei predisposta alla schiavitù, nel migliore dei casi, finisci col far pratica, per decenni, in qualche studio guadagnando la metà di una donna delle pulizie + l’elemosina extra a Natale e Pasqua.

    Fuori dall’eccellenza ti restano i concorsi da vigile urbano…

    Ovviamente il discorso cambia sei hai qualche contatto, qualche parente che può prenderti nel suo studio…

  7. 7
    lau3 -

    Quindi se dovessi decidere per questo lavoro mi aspetterebbe un praticantato a livelli di “schivitù” oppure una retribuzione piú alta ma con orari molto faticosi, che comunque non compensano lo stipendio più elevato. Non sapendo neanche se mi piaccia il diritto forse farei meglio a cambiare idea?
    Personalmente pensavo che giurisprudenza fosse spendibile anche all’estero presso istituzioni internazionali, ad esempio come rappresentante dell’Italia. Non é così?

  8. 8
    MikyPV -

    Pensa che un tempo si pagava per fare pratica in uno studio. Non si deve guardare al valore venale in questi casi, ma bisogna vedere anche quello che si impara, la propria crescita professionale e la formazione ricevuta, invece di parlare di vittimismo e schiavitù come nel tipico stile italiano. Ma questo valga per qualsiasi mestiere o professione. Considera che ci sarà sempre chi è disposto a fare il tuo lavoro per uno stipendio inferiore e chi è disposto a vendersi l’anima fregarti il posto…e poi sento che c’è chi dice che non si muove per meno di 5000 euro al mese… mah… c’è crisi, ma non c’è neanche voglia di fare un “bip” mi pare.
    Per quanto riguarda la tua domanda: non capisco cosa tu abbia in mente con “rappresentante dell’Italia all’estero”… è più o meno una di quelle cose che vuol dire tutto e niente, una di quelle ambizioni “giovanili”, stimabili ma con poco significato. Cosa intendi? Lavorare all’OCSE, alla BCE o in un’ambasciata? Per quello forse è meglio economia, ma soprattutto ti conviene andartene all’estero fin da subito ed impararti almeno 3/4 lingue. Le lingue sono la cosa più importante oggigiorno, qualunque cosa tu vada a fare.

    Ed aggiungo un’ultima cosa: non è così importante alla fine l’università che si sceglie, l’importante è capire come sei fatta tu e capire cosa sei disposta a fare ed ai sacrifici che sei disposta a sopportare. Alla fine non cambia molto se sei avvocato, commercialista, ingegnere o altro. Bene o male stai sempre davanti ad un computer (è un’iperbole, ma spero di aver reso l’idea). Quello che conta di più è capire cosa e quanto sei disposta a fare e l’ambiente di lavoro. Potrai fare un lavoro che non sognavi ma andare in ufficio col sorriso o fare la cosa più bella al mondo part-time ed entrare con l’ansia e lo scazzo.

  9. 9
    lau3 -

    Sicuramente siamo molto più fortunati rispetto ad altri, la mia non é una lamentela, ma solo il tentativo di capire cosa mi aspetta. Quindi il lavoro c’é, solo o che manca la voglia o che non c’é possibilità di fare praticantato. Perciò, visto che il lavoro, da come ho capito, sembra non mancare, se si riuscisse a superare questo ostacolo, una volta aperto uno studio in proprio la strada non sarebbe in discesa,ma un po’ di problemi si sistemerebbero?
    Per lavoro all’estero, so che il paragone è azzardato ma è tanto per capirci, avevo pensato alla Boldrini che con una laurea in giurisprudenza é stata portavoce dell’Alto. commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Inoltre ha cominciato la sua carriera all’ONU lavorando per quattro anni alla FAO, dove si occupava della produzione video e radio. Poi ha anche lavorato presso il Programma alimentare mondiale (WFP) come portavoce per l’Italia.

  10. 10
    Devil's advocate -

    Il mio intento non era quello di denigrare uno stipendio da 2000 euro al mese ma di rapportarlo alla realtà delle cose.
    Mettiamo anche che si lavori per 4000 euro al mese(non già 2000 facciamo così) , ma 6/7 giorni a settimana per 15 ore al giorno .
    Il resto della vita è azzerato (e questo non ha prezzo), intanto non ti è concesso il tempo per la tua vita privata: Il lavoro viene prima di tutto e non è più una passione ma una missione.
    Una vita non ce l’hai più. E la vita è prima di tutto la gioventù e non quello che farai a 60 anni nella villa , con una delle 5 fuoriserie o con la barca a Montecarlo , se poi non ci arrivi o a 61 ti salta una coronaria per lo stress pregresso.
    Poi sei sfruttato lo stesso perchè se ci si facessero due conti 4000(euro)/360 ( 15h*6giorni*4 settimane)=11,11 euro l’ora lordi!!!!
    2000 euro= 5,55 euro l’ora!
    In proporzione la segretaria guadagna di più ( Un meccanico ne prende 30 all’ora + Iva).
    E non mi si faccia il discorso che però l’ufficio ( o meglio la postazione non la paghi ) perchè neppure la segretaria la paga visto che le serve per lavorare .
    Il datore di lavoro deve mettere i mezzi e lo stipendio . Il praticante dovrebbe essere retribuito in proporzione al suo apporto ,eppure come all’attore in erba di teatro lo si mette in condizione di lavorare per la gloria perchè lavora a fianco del maestro . Ma se c’è una cosa in cui siamo maestri in Italia è proprio lo sfruttamento
    altrui.
    Uno studio che fattura anche 2/3 milioni di euro al mese potrebbe ,giustamente, pretendere, entro orari umani , senza appropriarsi della vita dei suoi “impiegati” (con la sola logica del know how) corrispondeRre uno stipendio adeguato al praticante o avvocato in erba. Il discorso, o meglio la baracca , stà in piedi solo con la logica dell’investimento , del giro buono del futuro guadagno , ma come hai ben detto non hai garanzie , non potrai mai alzare la testa , se qualcosa non ti stà bene la porta è quella. Ovviamente nelle vita di un avvocato medio mai vedrai certi contratti , mai conoscerai certe persone e sarai in contatto con determinate companies o avere un giorno un conto in banca da calciatore ma potresti guadagnare comunque discretamente , dipende dai casi . Tuttavia se si paragonasse la situazione Italiana con quella negli States o in Uk certo è le retribuzioni degli studi top list sarebbero ben diverse.
    Un mio grande amico ha mollato dopo 9 anni un famosissimo Studio, e con grande sacrificio nel mentre ha svolto anche il dottorato e adesso ha una cattedra universitaria e non è pentito della scelta fatta.
    Più volte mi ha detto che avrei le capacità intrinseche per lavorare in certi ambienti e che con una telefonata sua mi fisserebbero un colloquio, ma preferisco essere libero (seppur anch’io lavori a ritmi serrati, ma non 15 ore*7, con una clientela diversa facendo, da poco, consulenza, e non solo, riguardo certi investimenti), riportarmi in tasca il 100% e avere un pò di tempo per me stesso .

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