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Università giurisprudenza e lavoro di avvocato

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Lettera pubblicata il 27 Maggio 2013. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 23 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 11
    Devil's advocate -

    Ti ripeto , è un mestiere che si fonda sulle conoscenze , la meritocrazia , tranne rari casi (per avallare l’amico che è intervenuto quà sopra ,che sicuramente sarà una persona preparata, andrà incontro ad una ottima carriera ed al quale auguro le migliori fortune) , non risiede in Italia.
    La bravura è al 80% questa . Pensi che la Bongiorno abbia fatto la differenza nel processo ad Andreotti (malgrado lei esultasse fino all’estasi )oppure la differenza l’ha fatta la prescrizione ? Eh , i casi della vita …c’è chi gli si prescrivono i reati e a chi no:D
    Poi che la Bongiorno sia una stakanovista nel lavoro nessuno lo può negare . Ma a Perugia difendendo la Sollecito ha perso! Taormina , non riuscì a convincere la Franzoni a farsi la perizia psichiatrica e ha rinunciato al mandato ed ora sono in causa per le spese legali(quasi un milione di Euro:D). 1 Milione di Euro : Condanna a 30 anni e prove di dubbia origine tanto da essere indagati per calunnia e frode processuale!?
    Eppoi , credimi , ce n’è di gente competente e preparata , quindi , non puoi stabilire adesso se tu raggiungerai certi livelli.
    Forse la laurea che intendi prendere vuol essere propedeutica a certe carriere , però ti dico che potresti raggiungere lo stesso l’obiettivo con una laurea in scienze politiche, perchè la laurea in se è soltanto un aspetto che potrebbe essere fondamentale come irrilevante .
    In Italia ridipende sempre dalle conoscenze e dal giro che hai!
    Sicuramente la Boldrini è stata più aiutata più l’abilitazione in giornalismo che le ha permesso di stare in Rai (etc etc etc… )che dalla laurea in legge . Visto che ha fatto la giornalista , magari era nella redazione di qualche programma , magari era politicamente tesserata..
    Ci sono casi ed opportunità nella vita : Il meritevole può non ottenere nulla e Rosi Mauro , ragioniera ( e brava a contare visto poi com’è finita) era vicepresidente vicario del senato della Repubblica!!!!!!! ….Eccoti servita l’italia!
    Un bravo medico , un bravo ingegnere o architetto posso benissimo lavorare all’estero se han voglia di sacrificarsi e fare il salto nel vuoto, perché sono professioni spendibili a differenza di quella legale ed essere così liberi, senza dover ricorrere ad amicizie e legami chissà con chi , essendo molto più gratificati professionalmente che lavorando nel Paese delle meraviglie !!!

  2. 12
    MikyPV -

    Infatti quello che suggerisco ai giovani è quello di fare giusto il meccanico o di impararsi un bel mestiere. Guadagni di più, lavori di meno, diventi indipendente prima e probabilmente non ti viene un infarto a 61 anni. Non è “obbligatorio” fare l’università, anzi…soprattutto quelle università che possono essere fatte più per “hobby” che per prospettive lavorative. L’ho detto anche prima che una babysitter ne prende di più di un praticante in una law firm. Ma li sono tutte scelte.
    Di certo se fossi il socio in uno studio che guadagna milioni e vedo che se offro 500 euro ho la fila davanti di (validi) collaboratori, non vedo perché dovrei offrirne di più. E’ il mercato: domanda/offerta. Semplice. Sarei io il primo a farlo, senza ipocrisia.
    Il problema è alla fonte al limite: perché tutti vogliono fare giursprudenza? Perché (solo tra amici e parenti e non attraverso il lavoro) conoscerò almeno 20 avvocati (che se avessi bisogno oltretutto manco pagherei)? Se dovessi aggiungere quelli conosciuti per questioni lavorative supererei ampiamente i 50. E manco faccio l’avvocato! Lo Stato cerca poi di “arginare” il problema mettendo paletti (ridicoli, ma necessari) come l’esame di Stato, bocciandone (più o meno come “regola non scritta”) sempre il 70% circa ad ogni sessione… ogni anno si presentano in più di 40.000 e ce ne sono già abilitati circa 250.000 (praticamente come se tutta Venezia fosse popolata solo da avvocati ed ogni anno si presentasse tutta Siena per provare a diventarlo, per dare un’idea)
    Per quanto riguarda la Boldrini o chicchessia, ce n’è 1 come lei e 100 che vorrebbero esserlo.

  3. 13
    Devil's advocate -

    Mah vedi , la domanda/offerta la fà il mercato ma ci si dimentica , anzi è lo stesso mercato che dimentica , di essere composto da persone e dalle loro scelte .
    Se nessuno accettasse per 500,00 Euro dovrebbero offrire di più .
    Ma l’occasione fà gola (ed è bello compiacersi nel comparire nella carta intestata dello studio “x”) ma purtroppo non si comprende che quella più che una occasione ( E con occasione intendo una prospettiva concreta e futura)è un meccanismo che agisce sulla logica del bisogno per la maggior parte di chi ci finisce. Certo qualcuno tra 50/100 praticanti rimarrà ma solo per motivi di rapporti/legami personali , pochi per merito ( E in ogni caso saranno spremuti come limoni). Quanti avvocati conosci che fanno poco o nulla , c’hanno le spalle coperte , poi delegano i sottoposti (i limoni da spremere) e principalmente fanno pubbliche relazioni,cene , meeting etc?
    Tutto in Italia funziona non già col mercato ma con la logica del bisogno, che abbiam creato noi , perchè , purtroppo , l’italiano è individualista e non pensa mai come categoria e collettivo .
    Basta che può vantarsi di avere qualcosa più degli altri , anche un pugno di mosche però “dorate” , ed è felice e bastonato:D
    Riesce ad improntare un pensiero collettivo soltanto quando non ne può più (in termini monetari e basta , intendo), e allora si associa , aderisce , sbraita nei blog , nelle associazioni , nei movimenti ma sempre per ottenere qualcosa per se stesso . La maggior parte non agisce secondo una logica di principio ma di guadagno personale , pertanto anche quando si associa (mandando sempre avanti qualcun altro per poi criticarlo se non ottiene quanto sperato) e sempre pronto a dissociarsi da un minuto all’altro . La debolezza vera del nostro popolo è proprio in questo e tale aspetto si riverbera in tutti i campi , compreso quello del lavoro in cui principalmente subisce in silenzio . Forte coi deboli e debole coi forti , arroganza , presunzione e mancanza di preparazione ( basti pensare che un polacco spesso conosce , non voglio dire correttamente , 4 lingue di cui 3 importanti : polacco , russo , qualcosa di tedesco ed inglese e magari non è neppure laureato:D). Noi ci crediamo i più furbi di tutti solo perchè siam abili nell’intrallazzo e nel fare i nostri interessi , pensiamo . Io mi stò orientando verso un altro mercato , con gli Italiani non ci voglio più lavorare ,perchè la maggior parte non sanno apprezzare , vogliono sempre scroccare il più possibile e non son seri nel corrispondere i pagamenti dovuti , inventandosi mille scuse e anzi dandoti contro pretestuosamente quando gli hai anche reso un servizio perfetto che dovrebbero solo baciare dove cammini.

  4. 14
    MikyPV -

    E’ normale e giusto che funzioni così. Se io porto il cliente è ovvio che io vada più avanti di chi, magari, è più competente di me ma non conosce nessuno. Se io domani portassi una multinazionale come cliente nel mio studio, sta’ tranquillo che me ne posso andare al mare con l’ad della società e lascio al pirla di turno tutto il lavoro. E sarebbe assolutamente insensato se fosse il contrario: lascio il praticante libero di godersi la vita ed io che ho un valore aggiunto non lo posso sfruttare?!?!
    Le conoscenze fanno tutto. Sono molto più importanti di qualsiasi competenza. Me lo disse anche un professore di una delle più prestigiose facoltà italiane quando stavo per iscrivermi: se nel tuo corso ci sono 20 persone, 10 di queste sono figli di “potenti”, 5 lo diventeranno e gli altri 5 conosceranno questi 15. Anche lo stesso politico famoso o giornalista di grido avrà avuto i “giri” giusti, ovviamente. Come si fanno? Frequenta l’università “giusta” (meglio frequentare l’università a Montecarlo senza nemmeno laurearti su vuoi, che magari una più formativa nel Sud Italia e prendere 110 e lode) frequenta l’ambiente e gli amici “giusti” (è ben diverso se abiti in un paesino di montagna o nel quadrilatero a Milano). E’ un discorso tremendo? Da pelle d’oca, lo ammetto, ma è più che altro per far capire alla ragazza che scrive che, bene o male, funziona così, per chi brama la carriera come unico obiettivo di vita. In Italia sicuramente di più, ma anche altrove non ti credere. Spero di averti dato un’idea di come, purtroppo, funziona il mondo lavorativo.

  5. 15
    lau3 -

    Quindi quello che serve, per tutti i lavori, non sono tanto le raccomandazioni,ma conoscenze giuste. Perciò,in specifico per il lavoro di avvocato, una volta superato il praticantato il lavoro c’é? Inoltre,tra le facoltà prestigiose rientrano la statale e la bicocca di Milano?

  6. 16
    Devil's advocate -

    Lasciamo stare le raccomandazioni : dal Liceo , università , esame di stato ,ne ho viste di cose con una spudoratezza , davanti a tutti , che rimani basito . Es in università:La figlia di un prof di Scienze Politiche venne bocciata la mattina in Dir.Civile dagli
    assistenti(Preparata sì, finchè ripeteva a pappagallo ma quando le sono state rivolte delle domande , un poì più di ragionamento , ne ha dette di castronerie. La materia proprio non l’aveva capita solo imparata a memoria) .
    Il pomeriggio senza battere ciglio , si ripresenta all’esame, e stavolta la interroga il titolare (che in pausa pranzo vidi interloquire col padre di lei , il prof di scienze politiche ) e si alzò con 30!!!
    A me questi onori non erano concessi , anzi pur avendo una media alta , e non ho mai avuto spinte di sorta ne le avrei volute in quel momento (adesso se tornassi indietro forse ne usufruirei per bruciare i tempi , perchè la sola laurea vale zero , e poco anche l’abilitazione )quando prendevo 30 con l’assistente, il prof mi torchiava per una oretta , tanto per farmi cadere ed abbassarmi il voto! Se non ci riuscivano , come una volta mi è capitato , il Prof si mise a darmi dell’arrogante e del presuntuoso , minacciando di non farmi più passare l’esame e buttarmi il libretto dalla finestra, perchè riflettevo (con il morale sotto i piedi) sull’accettare o meno il voto , molto ma molto più basso che voleva rifilarmi, avendo già preso 30 e stretta di mano dal Prof associato che si alzò in piedi per farmi i complimenti .
    Altre volte , ho dovuto “minacciare” di rivolgermi al Preside di facoltà perchè agli esami mi stavano facendo domande totalmente avulse dai testi e dalla materia , pretendendo di essere interrogato sul testo e sul programma .
    Insomma ho dovuto imparare a difendermi quando capisci che la bocciatura te la vogliono rifilare per forza. Gli esami più tosti sono condotti per segare i figli di nessuno (prima domanda , neppure ti ascoltano , ti guardano e ti dicono “Non và bene , torni la prossima volta!” . Durata dell’esame 30 secondi netti! E così a catena di montaggio, con gente che si siede e si alza da quella sedia , di continuo)! Cosicchè da mandare avanti , con interrogazioni al limite del ridicolo (La classica domanda “Le è piaciuta la materia? Bene mi parli di cosa le è piaciuto di più! Tempo 10 minuti ed il candidato figlio di qualcuno che conta se ne và con 30 e lode a festeggiare al bar con gli amici)oppure tipo confessionale che da due metri non senti nulla, perchè in realtà il candidato non dice nulla o poco , ma giusto che muove le labbra e il Prof è bravissimo a leggerle!!!!!
    Tuttavia , seppur con i tempi biblici delle correzioni ed ammissioni agli orali , il “sangue” che mi han fatto sputare mi ha permesso si passare alla prima botta l’esame di stato . Ma anche là c’era gente, parecchia , figli , parenti o amici di qualcuno , con le prove scritte già in tasca , con un cell introdotto da qualcuno che gli dettava etc Meritocracy?:D

  7. 17
    MikyPV -

    Raccomandazioni/conoscenze sono più o meno la stessa cosa. Nelle raccomandazioni c’è solo un terzo soggetto che si interpone, ma il risultato non cambia. Poi le raccomandazioni/conoscenze possono avere un’accezione sia “positiva” che “negativa”: posso raccomandarti un buon medico, assumere un amico perché in gamba e così via, oppure dare un lavoro ad un tizio incompetente perché “figlio di” o “amico di” oppure “fare l’amico di” perché…

    Comunque, tralasciando questi discorsi poco importanti, non so per giurisprudenza quali siano le migliori, ma direi che sono la Bocconi, l’Università di Genova, di Milano, di Napoli, la Luiss e qualcun’altra…non lo so con esattezza, ad essere sincero. Dovresti informarti. Considera anche la “localizzazione”: a Genova e Napoli, ad esempio, non ci sono le stesse possibilità lavorative e “visibilità” che potresti avere a Roma o Milano.

  8. 18
    lau3 -

    Ho capito. Un’ultima domanda, una volta effettuato il raticantato, nel caso si volesse aprire uno studio di proprietà il lavoro ci sarebbe o è anche questo un settore colpito dalla crisi?

  9. 19
    Devil's advocate -

    Sul lavoro ti ha risposto sia l’amico sopra che io . Dipende dalla zona o dagli agganci che hai .Il problema alla fine non è il lavoro, ma i soldi! Causa la tempistica impressionante dei tribunali; con l’accorpamento è ancora peggio! eppoi molti colleghi lavorano anche senza anticipo da parte del cliente e così distruggono il mercato.

    Università pubblica : Paghi una retta media di 2000 euro all’anno , orari delle lezioni (ci sono frequenze obbligatorie ) a macchia di leopardo ( tipo buco di 4/6 ore) tra una lezione e l’altra , perchè i professori spesso son anche avvocati , bolgia agli esami con bocciature a tappeto per scremare, poco criterio nella valutazione oggettiva della preparazione del candidato, volume dei testi spesso esagerato per le capacità medie , possibilità di cancellazione o spostamento degli esami da un giorno all’altro ,assegnazione tesi almeno da 1 a due anni prima , zero contatti col mondo del lavoro (Al max se emergi un prof ti può offrire un posto da assistente) , allungamento dei tempi per giungere alla laurea .

    Università private: Test ammissione , retta annuale molto salata , intorno ai 10.000 a salire , lezioni più accorpate , esami voluminosi spesso spezzati in due o tre parti , difficile che boccino all’esame (devi proprio fare pena), ambiente con colleghi più motivati col vantaggio di aumentare la preparazione media , calendari degli esami rispettati , seminari con varie personalità e professionisti , contatti col mondo del lavoro , più facilità di inserimento in Studi importanti , tempi di laurea abbreviati , esami di lingue .

    Alla fine se devi risiedere fuori e ti laurei in una università privata in 4/ 5 anni e nella pubblica in 7/8 (questa è grossomodo la media della pubblica) io ti consiglio di fare un sacrificio e scegliere la privata .
    Io ho fatto la pubblica ma tornassi indietro non lo rifarei . A 24 anni c’avevo rimasto 5 esami alla laurea , 3 fondamentali e 2 complementari!bene uno di questi 3 fondamentali erano 6/7 testi con una percentuale di promossi del 10/20% (dopo vari tentativi) !Beh mi ha portato via un 1 anno e 8 mesi di studio (Passato però alla prima botta) + 1 anno e mezzo per fare gli altri 4 e un anno per farmi discutere la tesi = Più di 4 anni buttati nel cesso, che potevano essere 2 al massimo !!!!
    Questo per dirti che l’intoppo in una università pubblica può avvenire in qualsiasi momento .
    Nella privata se sei preparato passi al 100% , non trovi il cane che ti vuol bloccare , come le storie che ti ho raccontato sopra! Alla fine per stare fuori e pagare la casa a conti fatti ho speso quanto se avessi fatto la luiss per esempio !
    Anche in sede di laurea sti figli di xxxx ci han messo del loro: Per la media che avevo e per l’ottima tesi sperimentale fatta potevo tranquillamente ambire ad un voto di laurea a partire da 105 ma alla fine mi dettero esattamente 104/110 e non è stato un caso!
    Con 105 puoi fare tante + cose e ti si apron tante più porte .
    Nella privata questo non succede!

  10. 20
    Devil's advocate -

    La crisi c’è comunque al Centro Nord soprattutto . Il fatturato di molti studi buoni era composto sostanzialmente dallo stragiudiziale con contratti di collaborazione con tante aziende che per la crisi han chiuso o han ridotto di molto i corrispettivi. Addirittura vengon mandate via le segretarie , oltre che Studi associati che si spaccano da un giorno all’altro . Al Sud principalmente si lavora col Diritto Penale se parliamo di guadagni più sostanziosi!
    Però non si può sapere cosa succedere tra oggi e il giorno in cui ti sarai abilitata , per questo se vuoi proprio fare legge scegli almeno l’università privata che puoi integrare con qualche master dopo e cercare lavoro all’estero da subito . Esempio Inghilterra , sempre che anch’essa reggerà alla crisi .
    Io lavoro in Italia , ma principalmente mi stò occupando, da poco, e vorrei incrementare questo settore di gestire affari immobiliari di investitori stranieri. Andare in In Tribunale per gli Italiani?…hehehe ci mando i miei due colleghi, anche se il cliente è mio e smezziamo i guadagni ! Quella è una vita devastante, dai tempi morti allucinanti ,e si combatte con una mentalità italiana che voglion spender meno del dovuto e ottenere il massimo, nonchè con un sistema giudiziario totalmente intasato burocraticamente parlando!
    Sennò se ti piacciono fai Medicina o Ingegneria che teoricamente ti apron porte da subito anche all’estero .

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