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Una lettera delusa

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Ciao, vorrei confrontarmi con voi su un argomento che mi sta facendo soffrire negli ultimi tempi. 

Ho avuto una lunga e buona storia d’amore (l’unica della mia vita), è stato l’unico ragazzo che ho frequentato (ormai dopo i 25 anni) perchè non volevo mettermi in quelle situazioni scomode che spesso vedo raccontare anche qui. Bugie, persone inette, confuse, che lasciano dalla sera alla mattina…io non volevo affrontare tutto questo, e ho aspettato che mi piacesse una persona per bene (almeno in apparenza) e seria. E’ stato tutto bello finchè non ho scoperto che questo ragazzo ha il modo di ragionare più astuto, calcolatore e macchinatore che possa esistere. Lui di certo sa essere buono, sa darsi agli altri, è anche un compagno fedele, ma decide di fare questo dopo essersi fatto tutti i conti, addirittura lui fa anche i conti in tasca all’altro. E li ha fatti anche a me prima di cominciare a frequentarmi a suo tempo. Inutile dire che, arrivati al dunque, mi è capitato di tutto con lui, esperienze molto spiacevoli: di essere ignorata alle feste davanti agli amici cari, umiliata di tutto punto (mi ha urlato “STAI ZITTA!” in pieno centro come un pazzo lasciandomi anche lividi addosso per come mi prese il braccio…e sottolineo che aveva sbagliato lui, e non volle nemmeno scusarsi, anzi disse che quelle dita che avevo sul braccio forse me le ero fatte sbattendo), offesa nelle discussioni, manipolata in diverso modo. Lui, per le mie lamentele del suo atteggiamento a monte, mi ha sempre detto che lui bada alla legge della sopravvivenza e non all’etica che è una bella cosa inutile con il suo predicare che uno “dovrebbe essere buono e comportarsi bene” (ha riassunto così la faccenda, dicendo che il comportarsi bene è una cosa inutile che viene predicata per motivi di apparenze ed è dunque cosa ipocrita).

Di fronte al mio shock, è stato del tutto insensibile, e per ora continuiamo questa storia che resta in piedi perchè lui trova ancora qualche utile, mentre io sono innamorata (alla vecchia maniera) e confusa. Lui vorrebbe che io lo lasciassi perchè ha già adocchiato un paio di ragazze più interessanti per lui (sono più spigliate, più attive in società, con famiglie abbastanza facoltose, e lui sta cercando lavoro), e so che anche la famiglia gli ha consigliato di lasciarmi perdere, infatti ormai i genitori da quando erano affettuosi e cari quando mi incontrano salutano prima le sue amiche e poi alla fine me ma proprio se mi vedono, mi pare non mi notino nemmeno più (loro pensano che il figlio dovrebbe stare con una ragazza più ricca e sveglia di me che ancora studio oltre a lavoricchiare ogni tanto. Sul fatto che io non sia sveglia e spregiudicata come le mie coetanee non ci piove). Lascia a me questo compito per poi poter dire che sono una che si è stancata di avere il suo organo genitale e ne cerco un altro, che lui non ha colpe, che è sempre stato buono con me, e simili.

Mi chiedete perchè io non ho ancora detto basta? Per questi motivi:

1) perdendo lui, perdo la vita che adesso  ho. Non possiedo un auto e se anche trovassi amicizie, rientrerebbero nei metri che posso fare a piedi, e considerate che abito in una zona rurale dove le persone non parlano nemmeno in italiano. Non uscirei nemmeno più la sera.

2) perdendo lui, verrei diffamata nell’ambiente di studio e lavoro in cui mi muovo, che è dove ho conosciuto lui, che è considerato un santo, un bravissimo ragazzo, umile e pieno di amicizie. Mentre io sono la tardona introversa che ancora studia e con pochi amici, forse nessuno.

3)perdendo lui, ho paura di non incontrare mai più nessuno, e di non sapermi gestire, di perdere letteralmente me stessa. La sua spregiudicatezza mi ha resa più sicura di me per ironia della sorte, mi ha permesso di badare a me quando tutti mi dicevano di badare a loro e ai loro interessi, il suo pensiero così “feroce” mi ha aperto degli orizzonti, e so che senza di lui tornerei quella persona informe, che non ha il coraggio di far valere i propri diritti che ero prima.

Perdendo lui perderei l’unica persona con cui parlo regolarmente, quotidianamente, l’unica che mi chiede come sto, che mi spinge a fare di più, a dare di più, che mi dà una prospettiva, un senso che io a quest’età ancora non so darmi. Continuo a reputare un miracolo averlo trovato e so che con le mie chiusure mentali sarà sempre più difficile conoscere qualcuno così aperto mentalmente (anche se troppo per certi versi, ispirato cioè da un certo machiavellismo più che da un pensiero “libero e giusto” ) perchè di solito le persone così si allontanano da me direttamente. So che il problema sono io e che forse in fin dei conti in questa situazione sbaglio più io che lui, che almeno è se stesso e me lo dice in faccia senza problemi. Non so cosa fare, e la mancanza di soldi e della possibilità di spostarmi da casa mia e farmi la mia vita mi manda ancora di più in confusione.

 

Lettera pubblicata il 21 Ottobre 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 41 commenti

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  1. 41
    rossana -

    Faithanne,
    puoi fare tutto quello che ti senti di fare. ovvio, però, che prima devi essere abbastanza forte o abbastanza convinta da poter affrontare il mondo là fuori da sola, e questo, a mio avviso, non si raggiunge dal mattino alla sera.

    finisci gli studi, dal momento che ti manca poco, e poi pensa seriamente a come puoi metterli a frutto, in Italia o all’estero, al fine di uscire da quella gabbia in cui hanno fatto del loro meglio per segregarti. cura innanzitutto l’aspetto mentale e impara più che puoi sia a prevedere i risultati di una qualsiasi azione che a difenderti da chi non mira ad altro che ad approfittarsi di te, in qualunque modo.

    se vorrai, ce la farai, indipendentemente dal prezzo, da prevedersi come in ogni riscatto!

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