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Un senso…

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Lettera pubblicata il 11 Novembre 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 49 commenti

Pagine: 1 2 3 4 5

  1. 21
    SuN -

    hei Ventolibero mi dispiace davvero per il cancro,non so cosa significhi a livello personale,ma mio papa ci lotta ancora e in famiglia ci son stati vari casi. Io ti auguro tutto il meglio e pregherò per te,anche se non so se ci credi..Forza però,non ci conosciamo ma ti offro la mia vicinanza emotiva. Mi sento abbastanza a mio agio con te,nonostante percepisca questa rabbia e questa grinta assieme che un po’ mi destabilizza. Credo tu sia uno dei non tanti medici che fanno davvero i medici,non solo con pastiglie e parlar tecnico,ma anche improntando una relazione.Se mai farò lo psichiatra,ammetto che mi ha un po demotivato, non ho assolutamente intenzione di finire cosi. So il giro di affari dell industria psicofarmaceutica, della percentuale di gente con conflitto di interessi per determinare le patologie del dsm soprattutto nel disturbo dell’ umore,e il giro dei farmaci,ci stanno educando,con il nuovo ordinamento,allo schifo che è essere medici freddi,improntandoci verso una visionepiù umana ,pur avvisandoci che sarà compito nostro mantenerlo,per quello che gl impegni permettono,ma questo lo saprai meglio di me dato che ci lavori. Io ,avendolo passato,non credo che ogni disagio psichico sia derivante da cause endogene o errori di sinapsi,io credo ci sia una componente organica che magari determina una migliore resistenza,ma credo che poi ,a parte certi casi e malattie,ci sia un grande ruolo giocato dalle esperienze e dagli schemi che abbiamo per affrontarle.
    Io questo l ‘ ho provato sulla mia pelle,il mio star meglio l’ ho vissuto io,senza farmaci e questo spero mi rimarra a mente per essere un buon medico,uno che sappia aiutare davvero chi ha bisogno .
    Io ho trovato questa brava psicoterapeuta,e lo stesso psichiatra da cui son passato prima di lei( dopo il primo psicologo) ,mi ha detto che potrebbe darmi un farmaco dell umore,ma è meglio che prima provi con la psicoterapia,e di impegnarmi a fondo,mi ha spiegato come la terapia funzioni.Credo sia stato onesto e non sbrigativo. Lo psichiatra è prima di tutto un medico,ma come mi hanno insegnato, la facoltà ti deve dare le basi,ma poi sei tu che decidi in che direzione andare. Le competenze cliniche le devi avere,ma io voglio fare psicoterapia perchè so che uno psichiatria non ha le competenze sufficienti,nonostante legalmente possa farlo.e questo a detta di quello prichiatra. Il farmaco può dar una mano pero,ecco perchè voglio avere competenze anche su questo settore.

  2. 22
    Sun -

    Navi, guarda per quello che posso dirti io,la psicoterapia che mi è stata fatta è per certi versi simile ma per certi molto diversa,più pratica e pragmatica,anche se lo scopo è quello di darti coscienza di te. Ma a me è servito come confronto,mi ha smontato tanti schemi mentali che prima avevo, come quelli degli esempi. Come spieghi che ci siano persone che non ci stanno male? è perchè hanno schemi mentali diversi e anche tu puoi averne,cambiando quelli non funziona. è stato praticamente il contrario dei processi di apprendimento che ho avuto dalle esperienze mie passate,che ora ho capito che son state fortemente condizionate dal mio pormi,dal mio affrontarle,dai miei pensieri dai miei schemi. Conosco le tue sensazioni,e se queste cose che ho passato (che oggettivamente,non sono le cose peggiori,ma le ho vissute malissimo,e credo che su questo siam simili emtrambi) e spero che Dio voglia questo, possono aiutarmi per capire chi soffre ed essere utile,ben vengano,acquistan un altro senso ai miei occhi.Io credo tu non abbia avuto fortuna nei medici o psicologi che hai trovato,ma non scoraggiarti. Non hai alternative,non puoi permetterti di buttarti giu. Ecco,questo mio perfezionismo e voglia di non mollare è stato da un lato la mia piaga da un lato il motivo per il quale ora non sono chiuso in me stesso e ho trovato un po di luce.
    Io immagino la tua sensazione nell alzarti senza voglia,immagino il sentirti trattato come un numero su una cartella,sbattuto qui e li,ma ti posso garantire,che non sono tutti cosi.E ce ne fossero anche solo 10 bravi,tu devi trovarli..Lo sento la tua delusione,il tuo sconforto,ma forza,io credo di essere sulla strada giusta,e tu puoi farcela tranquillamente.
    Comprendo anche l’ ansia del momento in cui aspettavi la risposta,anche io son fatto cosi. davvero ti capisco .
    La vita è tua,riprenditela.. essere freddo,cattivo,scordatelo, ci puntavo anche io,ma non ci riuscirai mai. E ora che sto meglio credo che non vorrei mai essere cosi,come dici tu quello è un tuo modo ideale per essere non sfiorati da cio che ora ti fa male. Essere superficiale,non lo sarai mai e ringrazia il cielo di esser cosi. Però puoi cambiare gli schemi che ti fan provare quelle emozioni cosi spiacevoli,puoi non soffrire più per tante cose,puoi cambiare la tua visione,e vivere bene. In piu avresti anche la marcia di aver passato qualcosa di non facile,avresti la maturità .
    Non hai la serenità,è difficile trovarla per tanti,ma trovare un po di equilibrio e di tranquillità è fattibile.Anche trovare l ‘ entusiasmo e la voglia di affrontarla è possibile. Continua ad affrontarla,per non cadere giu,anche se fa male,e vai a fare sta psicoterapia,cercalo uno che ti da fiducia.Io ti consiglio la cognitivo comportamentale,per come mi son trovato. Di dove sei? se mi dai una mail posso darti qualche dritta,e se sei della mia zona,posso mandarti dove vado. Non provi interesse per nulla,questo è il problema. Però dici che fai poco per risolvere.

  3. 23
    Sun -

    Anche io come ti ho detto ho provato questa sensazione di non ho voglia di far le cose,tanto non mi piace,non mi diverto,tanto starò male . Ma questo è quello che ti mantiene il problema. Tu stai male ma non sei il tuo star male. Tu non sei il tuo malessere.. Come ti dicevo ti sei troppo bloccato e fossilizzato. Devi pian piano riscoprire quello che ti fa felice, e devi far luce su quello che invece ti fa star male,e sugli schemi mentali che ti fan interpretare le cose in modo diverso.
    Per farti capire la cosa degli schemi,che a me non era chiara.
    Tu dici che ti importa molto il giudizio che una persona ha di te.

    Prendi due persone,A e B.
    A è come te,quindi se litiga con qualcuno o vien criticato,si sente sconfitto deluso,insoddisfatto,e ci sta male.
    B invece è un po piu superficiale,queste cose non gli fanno nulla,ma nel caso in cui sbaglia qualcosa nel suo lavoro si sente frustrato,triste, inutile.
    C’è un evento attivante, che causa delle emozioni, e le emozioni vanno a influire sui pensieri.Infatti quando sei triste,pensi in modo diverso rispetto a quando entusiasta . Ma le stesse emozioni sono modificate dalle tue credenze e dalle tue esperienze passate.
    B non sta male quando viene criticato perchè non sente nessuna emozione negativa, A si. Viceversa nel caso dell altro evento.

    So che ora come ora per te è come se indossassi degli occhiali con lenti rosse addosso e io che ti chiedo di che colore è un foglio bianco .lo vedrai sempre rosso. Ma se io ti mettessi le lenti trasparenti tu lo vedresti bianco. Ecco fidati che tu puoi modificare gradualmente le tue lenti degli occhiali. scusami per questo esempio mal riuscito,ma è quello che mi viene ora in questo momento.

    Ecco m iha colpito quello che hai detto sul fatto che quando esci vedi occhiate negative. Anche per me era cosi. Ora solo in poche cose,e ne prendo più distanza. ma per la maggior parte era influenzato dai miei pensieri,dalle mie paure e dal mio odio verso me che proiettavo agli altri. E poi affrontando le cose in modo diverso ho avuto conferma che eran mie costruzioni. ti è mai capitato di uscire e pensare “sicuramente avran detto di me questo”,”gli starò antipatico” e di esserne convinto? a me spesso.
    Un altro rapido esempio,brutto anche questo ma che un po forse rende l idea..
    sai quando sei in giro e senti frasi volanti no,quelle frasi mezze dette o cmq percepite.
    Facciamo finta che io son grasso e mi faccio problemi per questo.
    Sento in giro “ccione” io avrei pensato convinto ” mi stan dando del ciccione”. Un altro che invece si sente sempre mal vestito, avra la certezza di aver sentito mortaccione. uno che non ha paranoie probabilmente dira che non ha capito niente. Magari la parola pronunciata è stata riccione..
    Questo esempio è per farti capire come cio che pensi influenzi come ti relazioni,quello che percepisci dalle relazioni con gli altri.
    Magari poi ti faro qualche scan di un libro che ho comprato molto semplice ma esplicativo =).

  4. 24
    Sun -

    E comunque non ti sei ancora risposto e non l hai fatto anche a me.
    Mi dici non mi sento mancare la serenità. Ribaltando la domanda. Cos’è che ti da serenità? cosi ti manca per avere stabilità? Se non sai ancora le risposte vale la pena di cercarle da solo o meglio con qualcuno che ti guidi.
    è come se alla domanda cosa ti piace fare?
    io ti avessi scritto : mi piace fare le cose che mi rendono felice.
    Il prossimo passo è cosa mi rende/renderebbe felice? in che situazione mi vorrei vedere..

  5. 25
    ventolibero -

    Navi, tutto quello che hai detto conferma tutto quello che io ho detto: ti sei rassegato a dipendere da un farmaco, ormai la logica è questa: uno psicofarmaco come destino.
    E’ per tutti così, per tutti coloro che nel loro percorso di angoscia e disperazione non hanno trovato uno sguardo, un volto, una voce e delle mani disposte a farsi compagni di un cammino accidentato e pieno di inciampi e cadute, e allora, quando con una molecola che dall’esterno interviene a tacitare un sintomo che da disagio e malessere, è chiaro che se ne ricava vantaggio: quel sintomo scompare, ma tu mica torni a sentirti vivo. Hai paura, avverti la crisi, la ricaduta, l’avvicinarci di panico e tensione ed allora ecco la boccetta ‘salvavita’…che schifo di mondo eh?
    Ti avevo scritto che quando eri in attesa di una risposta, vivevi il momento con un misto di gioia e di ansia, e tu questo l’hai ripetuto, ed è da lì che devi ripartire. Bada: io non ti sto dicendo di smettere il farmaco, sto soltanto cercando di farti prendere consapevolezza che tacitare il sintomo non consente un ritorno alla vita vera che è possibile solo quando ci si sente e ritiene presenti a se stessi. E si può essere presenti a sé stessi solo nel contesto di una relazione, di una richiesta e di un’attesa.
    Percepisco in te paura ma allo stesso fatalismo, affronta la paura perché tiene vive le tue richieste, supera il fatalismo (la concezione del farmaco come indispensabile) sennò non vivrei più.
    Non so più cos’altro dirti, posso soltanto farti i miei auguri più sinceri.
    Brevi cenni personali, anche in risposta a Sun. La farmacologia, la psicofarmacologia, la conosco bene anch’io, l’ho studiata anch’io, proprio per questo gli psicofarmaci mi ripugnano. Tu parli di rabbia e grinta mie che ti destabilizzano, beh mi spiace, di grinta non ne ho, ma di rabbia sì, e tanta.
    Non ho mai prescritto psicofarmaci, ho conosciuto psichiatri che sulla ricetta, dopo il nome del farmaco, scrivevano: per sempre!
    In questo ‘per sempre’ paziente e familiari leggevano, ‘nero su bianco’, la sentenza: questa malattia diverrà cronica!
    Ecco il meccanismo psicologico perverso degli organicisti: dando ad intendere questo, la persona vede nel farmaco la salvezza, se non dal male in sé, dalla devastazione totale del male, in quanto, consapevoli che quel farmaco non cura, ne avvertono però la capacità di contenimento.
    Dato che la paura c’è sempre, dato che nessuno, come detto sopra, si fa accanto sostenendo e accompagnando il sofferente in un percorso di superamento del disagio, affrontandolo alla radice, andando alla causa, lo psicofarmaco verrà visto come la soluzione definitiva.
    il discorso è lungo e complesso, ma si inserisce in quella che nel marketing si chiama: ‘fidelizzazione del consumatore’. In questo caso la fede nel farmaco, in quel farmaco.
    Dato che lo nomini, penso che tu sappia da chi sia edito e rivisto il Dsm, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, la bibbia degli psichiatri organicisti.

  6. 26
    ventolibero -

    Lo pubblica l’Apa, Associazione psichiatrica americana, ed è tutto dire…le maggiori multinazionali del farmaco hanno sede lì, ma psichiatri intrallazzati con queste ce ne sono in tutto il mondo.
    Penso tu sappia anche un’altra cosa: che si decreta una nuova malattia da inserire negli aggiornamenti a maggioranza e per alzata di mano.
    Ora, lo psichiatra è un medico sì, difficilmente rinuncia a quella che è la sua formazione, ma io non chiedo questo, dico solo una cosa: perché spacciare un farmaco sintomatico per farmaco causale o eziologico, cioè come farmaco che, non diversamente da un antibiotico, va ad intervenire sulla causa del disturbo?
    Ecco, ogni psichiatra del mondo sa questo, però da quella che è la mia esperienza, tutto ciò viene continuamente mistificato e presentato in modo difforme dalla verità. E allora in psichiatrici ciò che vince è il business, impera sempre la legge del potere e del denaro, sempre!
    Io vorrei parlare tanto su questi aspetti, ma lo spazio è quello che è e non è possibile. vorrei parlare dell’angoscia e della disperazione mie personali, perché io prima di ogni cosa sono un uomo, un giovane uomo trentenne che ha i suoi casini e le sue difficoltà, le macerie che deve scrollarsi di dosso, le speranze tradite e le attese deluse, le aspirazioni e i desideri del cuore e della mente.
    Ho incitato Navi all’amore, ad agire, ad osare, ed io stesso dopo tre anni mi trovo ancora qui da solo, a pensare sempre ad una persona, che ritenevo e ritengo la persona che può soddisfare la mia necessità di vita autentica e vera.
    In navi percepisco un certo complesso anche estetico, ecco io, sinceramente, guadandomi allo specchio, questo complesso non posso averlo, sarei un cretino, perchè ho consapevolezza che la natura non mi è stata matrigna, tutt’altro…mi trovano molto somigliante a Kim Rossi Stuart, e allora…tutto in discesa? No, altroché, sono stato lasciato, mollato con fastidio e disprezzo quasi, e sono tra anni che non ho rapporti sessuali, penso sempre a lei e i sto logorando con questo pensiero fisso, ossessivo…
    Scusatemi, ho fatto questa confidenza così intima anche per ritornare al contesto originale, cioè al malessere di Navi, al quale dico: vedi? Non sentirti sbagliato e inadeguato, incapace e imperfetto, è la vita, e la vita spesso è crudele con chiunque, per le più diverse ragioni e sotto diversi aspetti e con le più svariate modalità…
    Io all’apparenza avrei tutto: un bel mestiere, che per me non è tale ma è l’essenza stessa della mia vita, anche l’estetica mi gioca a favore, sono considerato intelligente e brillante…ma amico, io mi sento spesso un morto dentro perchè mi rendo conto che mi manca l’essenziale, ciò che è necessario ad ogni uomo su questo mondo…la pace dentro! E la pace dentro, quella te la può dare solo l’amore, solo l’amore!
    Alessandro

  7. 27
    Sun -

    Alessandroo,ora sto crollando,domani voglio risponderti con una rilettura a mente sana. ma non sapevo fosse per alzata di mano ,concordo sulle tue considerazioni però. Ma davvero non hai prescritto psicofarmaci? immagino che stupidamente a volte i pazienti sian rimasti delusi.A me farebbe molto piacere un eventuale tuo approfondimento su certi aspetti,mi piace affrontare questa discussione.
    Hai fatto bene a sfogarti e a parlare di te,poi ti sei quasi scusato,ma a me fa piacere ascoltarti,come dici tu sei prima di tutto un uomo.. e siamo fatti tutti più o meno uguali, siamo tutti con le nostre fragilità più o meno nascoste. Ma anche tu ti sei dato una scossa,hai provato a guardarti intorno o sei completamente centrato su quella lei che ora è lontana?? Io posso capire il dolore,ma non sapendo nè l incipit nè la fine della storia,non posso sapere cosa sia successo ne mi spetta. La pace interiore ti manca solo ed esclusivamente per la mancanza di una donna accanto o per altro?
    Probabilmente mi sbaglio,ma quanto ti sei descritto,tra estetica e intelligenza,hai messo in evidenza cio che gli altri pensano di te da fuori e non quello che tu pensi di te stesso.o li fai coincidere?
    Probabilmente sarai anche un ottimo attore,con una maschera difficilmente penetrabile dall’ esterno. un po’ come me. correggimi pure se sbaglio e sono solo supposizioni,impressioni.

  8. 28
    navi -

    Buonasera Sun.
    Spiego il fatto che tante persone non ci stanno male semplicemente perchè hanno un carattere più forte o magari non se ne rendono nemmeno conto… voi ragazzi vi siete accorti che siamo circondati da una moltitudine di persone veramente ignoranti?
    Eppure questi ignoranti stanno bene, non si rendono proprio conto di quello che sono, anzi molto spesso si mettono anche a dare lezioni di vita…
    Sun ma gli schemi mentali potranno anche cambiare il tuo modo di fregartene, ma se uno si sente sempre in difetto, disordinato, fuori posto…ci sono pochi schemi che tengano.

    Io non posso permettermi di restare a letto, questo è il divieto assoluto, trascino il mio corpo in giro per il paese, faccio dei sorrisi di circostanza, e la gente mi considera “normale”, perchè cecchè se ne dica in questo mondo l’abito fa il monaco…
    Ma questa non è vita, è “vegetazione” e ti dirò di più (sperando che legga anche Alessandro ) , molti psicologi mi hanno CONSIGLIATO di viverla così la vita….l’abitudine è rassicurante ed evita l’insorgere di situazioni di crisi di panico…. in pratica come dire: abituatici, tanto nn ne uscirai mai.

    Sai all’inizio pensavo anche io di farcela, non sono uno che molla alla prima difficoltà, ne ho viste di cotte e di crude nella vita…ma dopo 10 anni la speranza di farcela si sgretola giorno dopo giorno… rifiuto dopo rifiuto…disinteresse dopo disinteresse.

    Mi piacerebbe sapere qualcosa di più a proposito di questi schemi di cui parli (al di là dell’esempio con A e B ), anche se devo ammettere che sono scettico, cambiare la visione che hai delle cose è difficile ( a meno di una lobotomizzazione ).

    Quando vado in giro io penso sempre che la gente mi guardi con un sogghigno, come a dire, e questo come cavolo è messo?
    E credimi, sarò anche fissato ma mi sa che tante volte ci azzecco…negli ambienti a parte il tavolo dove sto mi sento osservato, se incrocio lo sguardo di qualcuno penso che mi sta radiografando per poi farsi 4 risae alle mie spalle… l’unica cosa che impedisce a queste persone di essere più esplicite, magari facendosi sentire anche è il fatto che non sono piccoletto…probabilmente han paura a schernirmi in faccia.

    La mia mail se ti va è: teslas@tiscali.it

  9. 29
    navi -

    Mi darebbe serenità il fatto di uscire senza dovermi preoccupare di sentirmi male, senza dovermi preoccupare del mio aspetto fisico, mi darebbe serenità essere valutato dalle persone in base alle mie azioni e non per la mia goffaggine…mi darebbe serenità riuscire a dormire la notte un sonno regolare, avere energie da vendere e non dover utilizzarle col misurino per la scarsità di esse.
    Queste stesse cose non mi danno stabilità, il fatto di non avere un punto fermo, un punto di riferimento, qualcuno a cui rivolgermi quando non ce la faccio veramente più…potermi abbandonare sotto la protezione di qualcuno che mi vuole bene e di cui mi fidi…
    Mi vorrei vedere come una persona che affronta le situazioni a testa alta, che non si sente sempre inferiore agli altri sotto vari aspetti…
    Non so se questo può rispondere ma è quello che mi viene…

  10. 30
    navi -

    Alessandro, può anche darsi che io mi sia rassegnato al fatto che per stare un po meglio io debba dipendere da un farmaco.. ma credimi non ne sono felice per nulla, butterei tutto nel cesso in questo momento se non ripensassi a che livello mi ha portato in passato questo gesto.
    E’ veramente uno schifo di mondo, sono pienamente in sintonia con questo pensiero…

    So che probabilmente il fatto di riuscire ad avere una relazione porterebbe giovamento, a sensazione credo che avere accanto qualcuno che prova un sentimento forte possa spronare a “vivere” con intensità maggiore, il problema è che dove la trovo io una così?
    Soprattutto in queste condizioni… come ti ho già detto non ho alcuna esperienza in materia…

    Forse ti è sfuggita la domanda sulla sudorazione copiosa e te la ripropongo perchè mi fa stare peggio…
    E’ il farmaco che la provoca è semplicemente una cosa psicologica che col tempo se n’è uscita fuori ad aggiungersi al mucchio?

    Percepisci molto bene sul fatto del complesso estetico, mi faccio veramente schifo da solo, e questo la gente lo sente a naso, se non piaci a te stesso non potrai mai piacere agli altri…quindi se sei brutto è solo una spirale discendente.
    Ma tu mi dici che pur assomigliando al “Freddo” hai gli stessi problemi….beh proprio uguali no, tu per lo meno ci sei stato con quella che amavi, nonostante l’epilogo…
    Quindi il consiglio che ti dò io è: dimentica sta stronza e pesca dal mazzo una che ti tratti come meriti….

    Ammetti che sei fissato con sto amore però… io mi accontenterei anche di un po di bunga bunga ( questo sconosciuto ).

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