Un pene piccolo fa godere lo stesso?
di
ciabattina
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Non posso che ammirare le parole del neo presidente.
Invece Nina ha inanellato un “uno due” di una pochezza e banalità disarmanti, a partire da quelle false regolette di geometria spicciola che avrebbero fatto il mio successo come attore porno (46 di piede e undicesima di apertura sulla tastiera), ma che mi accorgo essere ormai il leit-motiv imperante soprattutto nelle nuove leve.
Il sacrificio di rinunciare ad un piacere immediato e abbastanza limitato come quello sessuale, con l’obiettivo di costruire qualcosa che vada oltre la mera ricerca del massimo godimento sotto le lenzuola ha per me segnato la disfatta della vita di coppia nella cultura occidentale. L’educazione dei giovani, che è figlia dei valori che la coppia testimonia, è sotto gli occhi di tutti.
Sarò io vecchio,sarà che ho il testosterone al minimo ma mi sembra ridicolo idolatrare quel quarto d’ora (o meglio qualche minuto) di godimento ogni tanto come determinante per stare con una persona.
minuetto concordo a pieno con le tue parole. Purtroppo è vero la maggior parte delle donne idolatra quel quarto d’ora. Lo idolatra sul serio, se vi trovaste una sera ad ascoltare cosa dicono quattro amiche uscireste sbalorditi. Si parla di sesso, si parla di piacere fisico, si parla di godere al letto. Molte ragazzine, molte donne, adorano fare sesso, adorano quegli attimi di piacere fisico. Molte donne sacrificano sempre più il fare l’amore con il fare sesso, nella concezione più instintuale del rapporto fisico. E’ la realtà, e sinceramente credo che anche molti di voi non desiderebbero altro che un pene enorme nella convinzione di poter essere così attorniati da miriadi di amanti e essere idolatrati come semi-dei per via delle vostre dimensioni. E’ vero tutto ciò è di una pochezza e banalità disarmante.
Sentire parole di sostegno, non alle “mie” parole, bensì a quelle che escono dal mio cuore e dalla mia esperienza, ma che sono, per fortuna, dominio e appartenenza ancora di molte e di molti, mi fa sentire… meno solo; non certo mi rassicura della ragione, che, benchè relativa, è misera cosa di fronte alla consapevolezza che molti di noi… potrebbero e, forse, possono ancora riconscersi anche in altri valori o meglio… termini di paragone. Che non c’entra nulla col bigottismo o col materialismo imperante!
Grazie Alessia, Minuetto e quant’altri, anche in silenzio e con dignità, si associano al grido di dolore che sembra avere la meglio sulla… prosecuzione stessa della specie umana!
Alessia, tu dici bene o, meglio, spieghi bene il “vuoto” di questa generazione di adolescenti che della libertà sessuale e morale dei genitori, conquistata a fatica ed a costo di dure lotte, anche mortali, han fatto carta straccia! Essi credevano così di poter semmai “innalzare” il senso di consapevolezza, di maturità e di piacere insito anche nella libertà sessuale e nella liberazione della donna dal suo stato di santa/puttana nel quale era stata relegata da beceri schifosi bempensanti, laici, religiosi ed affini!
Ma forse, dignitosissima e stimata Alessia, sbagli o almeno non fai notare con forza che quei “quindici minuti di piacere estremo” non sono affatto tali. Magari lo fossero! Perchè altrimenti noi passeremmo davvero per bigotti reazionari e moralisti! Invece non è così! Migliaia di Alessie, di barackobama e di Minuetti popolano ancora il nostro quotidiano: migliaia di persone che come noi amano davvero il piacere, il sesso, la sublime estasi dell’avere la propria donna…. in bocca… la sua pelle, le sue membra abbandonate che ti dicono “io sono con te, io sono per te, io sono in te, fammi godere, per il gusto ma anche perchè stai comunicando e facendo l’amore con ME, con tutta me stessa, corpo, anima, cuore, spirito”! Per favore, che adesso non si venga a dire che vuoti ragazzini di diciotto anni si debbano ergere a maestri disinibiti di un sesso totale, nuovo, libero e pieno solo di sublime estasi, Fosse così forse si sarebbe chiuso un cerchio, forse si sarebbe colto uno dei lati davvero “significanti” della vita. Ma non è così, lo sappiamo tutti!
E non solo chi con 13 centimetri di pene vede la propria donna capace di “fondersi” per degli istanti in una cosa sola: questo è il mistero ed il segreto che solo pochi sanno raggiungere, e per fortuna! Abbandonarsi totalmente senza la paura di perdersi, perchè perdersi significa essere accolti dal cuore, dal corpo dal “cervello”, del partner! di colui che ha l’onore e il lusso di vivere tale momento di condivisione. SI chiama amore questo? Non necessariamente, anche solo estasi! Ma umana estasi, terrena, viva, carnale e spirituale (non religiosa, sia chiaro) estasi di due esseri umani che, per poche ore o per una vita intera hanno raggiunto la capacità sublime di.. amarsi, davvero.
Viva l’estasi, quella vera!
Non lo so, ho come l’impressione di essere stato frainteso 🙂
Ho scritto il mio ultimo intervento essenzialmente per spiegare che si può avere un’ottima vita sessuale anche con misure sotto la media (anche se nel mio caso di poco), ma qui si fa di tutto per vedere nero ovunque.
I commenti che fanno riferimento a me sembrano commentare l’esatto contrario di quello che ho scritto.
Non ho scritto da nessuna parte che ho avuto la fortuna di incontrare donne che si adattassero e accontentassero. Non ho cercato in nessun modo di sminuire l’importanza della penetrazione in un rapporto sessuale, ma ponevo l’accento sull’importanza del coinvolgimento psicologico in un rapporto sessuale.
Non ho mai parlato di sentimenti, se non quando ho scritto di donne che mi hanno aiutato a superare le mie ansie in fatto di sesso.
Spero che ora il senso di quello che ho scritto sia più chiaro.
Vedere come avete ribaltato il senso di del mio precedente intervento, forse mi dice (e dovrebbe dirlo anche a voi) quale sia il reale problema di qualcuno: la paranoia. Non che non lo capisca eh: l’aspetto psicologico è importante ovunque, nel dialogo come nel sesso, figuratevi che io, quando iniziai ad acquistare fiducia, me lo vedevo più grosso (e non lo era ovviamente).
Poi bisognerebbe smettere di prendere per oro colato quello che dicono le donne. Con tutto il rispetto, sincero, per quante sono intervenute fin’ora, e senza alcun riferimento a nessuna(non sono in grado di dare giudizi), le donne possono anche parlare di sesso senza capirne nulla (così come gli uomini).
Ripeto, non ce l’ho con nessuno e non sto nemmeno a fare il maestro, in considerazione anche delle mie esperienze che non sono tantissime. Vedo però che qui si pende dalle labbra di altri utenti, senza conoscerli affatto. Fare sesso è una roba complicata, secondo me, ed è difficile dare il giusto peso a quello che dice una persona di cui non si sa niente. Non potendo conoscerci molto meglio di così, sarebbe almeno utile tenere presente questo nel progredire della discussione.
Ognuno fa le sue considerazioni in base alle personali esperienze, che difficilmente avranno una valenza oggettiva, ma questo è difficile da spiegare a chi ragiona soltanto in cm.
Se si vuole tornare a parlare di sesso riducendolo a un rapporto cm/godimento femminile, ci si dimentica prima del piacere per l’uomo, e poi non si arriva mai da nessuna parte poiché ogni donna intervenuta ha un opinione diversa sulla questione.
Questo perché (mi ripeto) il sesso è meravigliosamente complesso e ognuno di noi, unico nella sua fisicità e nella psiche, lo vive in modo totalmente differente dagli altri.
L’autrice della drammatica lettera che ha dato inizio alla discussione è tornata nei commenti tempo dopo per dire a tutti che si era sbagliata, e che si diverte da dio con il suo uomo da 10 cm.
Sarebbe anche bello, penso, che gli amministratori di questo sito modificassero il testo della lettera, aggiungendo i commenti della stessa autrice.
La cosa disarmante, non è che dei ragazzi (e ragazze) giovani, nel pieno delle proprie esplosioni ormonali e potenzialità sessuali, identifichino il sesso col mero utilizzo del corpo e il piacere da esso derivato, questo io lo capisco, sono stato un adolescente anch’io. La cosa grave, a mio avviso, è che la vivano allo stesso modo donne e uomini che l’adolescenza, quindi l’epoca dei torpori, della voracità, della fame di scoperta, l’hanno superata da un pezzo.
Questo mi lascia attonito.
Mi lascia attonito vedere donne di 30 anni inseguire i modelli e scimiottare quelle 4 idiote di quel programma idiota di Sex And The City, creato ad arte per fare “introiare” le donne e offrire uno stereotipo della donna che concepisce la sessualità svuotata dall’erotismo e non molto diversamente da quella maschile (tette + culo).
Io – che forse un pò pecco di presunzione storica, ma amo fare parallelismi – che mi sento vicino ad un’etica “libertina”, per cui non sento il bisogno di un amore lungo, forte e duraturo con una sola persona, ma so che il sesso è una componente importante in quanto sono un uomo, quindi un mammifero, resto comunque di sasso nel vedere come anche lo stesso sesso e la sessualità vengono approcciate con totale superficialità, gretto materialismo e privati di quell’aura di piacere che è prima di tutto mentale e poi fisico.
Il sesso, per noi uomini specialmente , è vero che è un modo per assecondare un desiderio fisiologico impellente, ma è anche verso che se si riducesse solo a un puro meccanicismo (‘dentro-fuori’), tantovale masturbarsi.
Stra-quoto Barackobama.
Ha colto nel segno di ciò che mi sarebbe piaciuto dure, ma che ho trovato de-contestualizzato dalla situazione.
Come ho detto prima, io sono uno di quelli convinto che il progresso culturale che ha portato alla liberazione dei costumi sessuali e al trionfo del corpo sull’ideale, sia stata una cosa giusta e doverosa. Il punto è che, se noi ci guardiamo indietro e pensiamo ai nostri genitori o ai loro coetanei, che nel ’68 rivendicavano il diritto di essere liberi di poter disporre del proprio corpo come volevano, non vediamo l’esaltazione di un’estetica dell’abbondanza e del ritocco, come avviene oggi.
Che nessuno si osi a paragonare il “libertinismo” di quegli anni, con il “nichilismo” sessuale di oggi, perchè sono due cose diverse.
Allora si urlava, si rivendicava, il bisogno di pensare al sesso come una delle tante forme di liberazione e assecondamento del desiderio naturale e come a un momento di creatività; ecco, la parola chiave, creatività. Tant’è si diceva “immaginazione al potere”.
Dov’è la creatività nella pornografia di oggi? Dov’è l’immaginazione nel desiderare uomini che si pompano i muscoli passando ore in palestra o riempiendosi di pasticche? Dov’è l’immaginazione e la fantasia in una donna che non si accetta per com’è e si rifà il proprio corpo per sembrare più attraente?
Credete che le lotte di liberazione dei costumi siano state fatte in nome di un narcisismo sessuale da gara dei pompini nei cessi delle scuole?
No.
La libertà di godere e far godere con il proprio corpo è stata rivendicata da sempre; a partire dal XVIII secolo, con i libertini alla Casanova, passando da D’Annunzio e finendo col ’68.
Ma che eredità rimane? Giovincelli che aspirano a fare i superpalestrati, che credono che il sesso sia far entrare un grosso pene nella vagina della partner e donne che purtroppo in qualche modo assecondano questa convinzione, perché ormai totalmente convinte da modelli fuorvianti che sia davvero questo.
E tutto questo solo in termini erotico-sessuali, tralasciando il discorso amore, che è ben piu’ complesso
per pochi cm in meno siamo arrivati ad un trattato di filosofia,per me è troppo,mi arrendo.mi sa che fanno bene le donne a volere uomini ben dotati almeno si risparmiano tutte queste noie da complessati.scusate ma la penso così,a tutto c’è un limite.
certo. magari nella prossima vita rinasci donna e andrai in cerca del tobblerone pure tu, ma per pulirti la coscienza e non passare per troTa dirai che le misure non contano.
E’ interessante la dicitura che un utente di un sito ha segnato sotto il suo “avatar”.
Riportave, letteralmente ” non è la lunghezza della bacchetta che conta bensì la magia in essa contenuta”
parrebbe la risposta più adatta ad ogni intervento.
At salut!
Marcello
Io aggiungo….
Non ci sono violini stonati
ma solo cattivi violinisti