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Tutte le vite che non sto vivendo

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Lettera pubblicata il 24 Giugno 2009. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 29 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 11
    Naty -

    Ciao Ragazzo (abbrevio il tuo nick).
    Sono una donna abbastanza giovane ma certamente abbastanza matura 🙂
    Direi, pensando anche alla mia esperienza, che entro certi limiti sia abbastanza normale ciò che vivi: sei giovane e quindi vorresti come sperimentare tutto della/nella vita. Questo è la caratteristica credo principale della giovinezza.
    Dai venti anni ai trenta io ho fatto moltissime cose; mi separai (be’, non ci amavamo più, ma anche: io volevo fare tante cose, lui voleva mettere su famiglia a 32 anni) dal mio fidanzato storico e proseguii nelle mie ricerche.
    Ora però, siccome lamenti un disagio, mi pare che questo equilibrio giovinezza/ricerca non ci sia. Mi pare che tu abbia da ripulire un po’ la tua mente. Non a caso desidereresti vivere solo o con la fidanzata lontano da tutto (per rilassarti e non pensare suppongo: troppi stimoli, ma soprattutto nella tua testa). Prova – intanto – con un po’ di meditazione, yoga, vedrai, ti farà bene. Cerca anche letture che t’insegnino a “vivere il presente” (il tuo problema, mi pare, è che non sai vivere il presente). Auguri.

  2. 12
    mk11 -

    Secondo me hai solo preso coscenza della morte ed è per questo che sei così titubante…ti sei reso conto che la strada è una sola e il cammino breve…potresti anche aver preso coscenza di un’altra cosa,e cioè che forse non esiste niente dopo la morte,piano piano te ne sei reso conto e allora non sai se riuscirai a soddisfare tutti i tuoi desideri con un solo tiro…se è cosi rilassati ed accetta la condizione umana……

  3. 13
    pablitot -

    buongiorno a tutti…
    posso dirlo? bellissimo argomento quello che hai esposto qui ragazzo_generalmente_considerato_tranquillo 🙂

    nel senso è un “male” comune che tante persone hanno, chi più chi meno. il problema a mio parere è sempre quello di avere davanti a se il proprio libro della vita ed iniziare a sfogliarlo… tutti noi abbiamo delle pagine piene del nostro passato, qualcosa che stiamo scrivendo adesso e ancora tante pagine bianche che devono essere scritte.
    ecco purtroppo a volte ci si intestardisce a voler assolutamente riempire già le pagine bianche del nostro futuro, senza godersi appieno quello che abbiamo adesso. ognuno di noi ha dei sogni, delle aspirazioni, delle piccole o grandi cose da fare, che con il tempo si faranno comunque.
    l’insoddisfazione che sentiamo dentro di noi, di voler fare tutto e tante cose insieme subito, secondo me,è dovuta proprio dalla poca convinzione di volersi vivere appieno il presente, il momento che stai vivendo con una persona, anche il semplice stare seduti su una panchina a guardare il lago. non è un “perdere tempo” o “perdere altre occasioni” è semplicemente voler dire assaporarsi appieno la vita.

    io non ti conosco, per cui non posso dire molto… però una cosa secondo me potresti farla. è un piccolo esercizio: prova a guardare un po’ il tuo passato e capire quanto è stato il momento in cui sono iniziati a sorgere questi “dubbi”, magari per una situazione particolare, oppure per altro. forse c’è qualcosa nel tuo passato che hai lasciato in sospeso e devi risolvere. e poi forse come altri hanno detto se sei arrivato fino a qui, con tutto il bagaglio di esperienza che hai fatto, forse tanto male le scelte che hai deciso di intraprendere non sono male 🙂

  4. 14
    ragazzo_generalmente_considerato_tranquillo -

    Grazie a tutti, mi fa davvero piacere ricevere tanti commenti…
    Non ho mai parlato diffusamente con i miei conoscenti di questo argomento (dopo tutto quello che ho ottenuto nella vita e la mia sembrerebbe solo una lamentela infatile e inopportuna).

    Noto con piacere che ci sono persone relativamente mature, che hanno provato la mia stessa urgenza di vivere e ora (chissacome!) sembrano aver trovato una specie di equilibrio. Questo in qualche modo mi fa sperare che sia davvero qualcosa di fisiologico, legato alla “giovinezza”, che si placherà da se.

    Un altro domanda interessante è “quando tutto è iniziato?”
    Ci ho pensato spesso, ma non mi pare che ci sia stato un evento scatenante. Semplicemente ogni volta che raggiungo un obiettivo sento di volere “di più” e questa sensazione non fa che aumentare di anno in anno. Non ho mai creduto in Dio, nel destino o cose del genere… sono laureato in Neurobiologia, credo che “io” non sono altro che quell’ammasso di cellule che forma il mio cervello e una volta che queste moriranno sarà finita. Per sempre. Per questo a volte penso che tutto il problema si possa ridurre a una mancanza di tempo.
    Ma cercate di pensarci, anche se fossimo immortali questo risolverebbe il problema? Non credo.
    Saremmo comunque limitati dallo spazio: possiamo trovarci sono in un solo posto in un certo istante e abbiamo solo 1 paio di mani e 1 paio di occhi ciascuno, quindi possiamo fare solo una cosa alla volta…
    Il semplice piacere di guardare un panorama o di parlare con un mio amico per me sarà sempre sminuito dal pensiero di tutti i panorami che non posso vedere e di tutte le persone che non posso conoscere in quel preciso momento.
    Anche se in questo senso internet un po’ aiuta 🙂

    Proverò a seguire il consiglio della meditazione (anche se ho già tentato in passato) ma mi sembra più una fuga che una soluzione:
    significa imparare a dominare i propri pensieri, non essere felici pensando.

    Temo che felicità e razionalità siano incompatibili.

  5. 15
    Denny -

    Ricordati: stupire sempre se stessi.
    E’ l’unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta.

  6. 16
    pimpacerry -

    Ehi ciao!
    Sembrerà superficiale e fuori luogo, oltre che una via per sfuggire ai problemi, ma secondo me a questo punto della tua vita hai bisogno di un viaggio. Un viaggio fisico che accompagni un percorso che fai con te stesso, un’esperienza reale. Prenditi un pò di tempo per vivere fino in fondo quello che ti circonda. Fatti entusiasmare dallo spirito di avventura: prendi uno zaino, un sacco a pelo e qualche spicciolo in tasca. Ti dico questo perchè mentre leggevo le tue parole, mi è tornato in mente “on the road”, ma soprattutto il film “into the wild”. Sì, penserai che sono idealista e sognatrice..giusto!, ma prendilo come un particolare insignificante. Probabilmente questo suggerimento andrà a contrastare la tua immagine, non ti conosco ma sembra che il tuo tenore di vita sia medio/alto. Secondo me hai bisogno di cavartela da solo per un pò..parlo a livello puramente concreto. Tutte le operazioni intellettuali che ti scattano istintivamente in testa rischiano di farti perdere l’essenza delle cose: probabilmente hai bisogno di vedere con i tuoi occhi un’ipresa meravigliosa che hai fatto tu, contando sulle tue sole forze. Hai bisogno che il tuo approccio così entusiasta nei confronti della vita abbia dei risconti fatti di pienezza, sensazione di autenticità e continuità, profumo di sano orgoglio: tutto questo si traduce in soddisfazione personale. La meditazione e il continuo bisogno di rielaborazione e rinterpretazione di ciò che ti succede si affievolisce quando hai la mente immersa con passione. Sia chiaro che non devi “soffocare” questo tuo bisogno: è il sintomo della tua intelligenza. Ma devi fare in modo che non diventi un’ossessione: si converte in “malattia”, diventa un problema, quando in relatà altro non è che la tua prerogativa. Anch’io mi pongo quesiti di questo genere e i condizionali diventano i miei imperativi, anche su questioni assurde, ma mi rendo conto che l’esagerazione diventa masochistica sofferenza inutile. Forza! I miei auguri..
    Stefy

  7. 17
    ragazzo_generalmente_considerato_tranquillo -

    Ciao Stefy,
    grazie del consiglio… spero proprio che un giorno riuscirò a seguirlo!

    A dire la verità è esattamente quello che avevo deciso di fare. Dopo molti dubbi e ripensamenti (come in ogni mia decisione) a Settembre avevo rifiutato una buona offerta di dottorato in Italia per prendermi un anno di pausa. Avevo già cominciato a fare mille progetti quando dopo pochi giorni mi arriva l’offerta di dottorato a Londra (che per intenderci, nel mio campo è il meglio che c’è in Europa e in cui non speravo assolutamente). Quindi, beh… anche se non credo nel destino non me la sono proprio sentita di dire di no! E così ho cambiato idea ancora una volta e il tutto è stato rimandato di 3 anni. Nessun rimpianto, sia chiaro… ma appena finito quì devo proprio decidermi a partire. Non so se questo risolverà il mio problema ma almeno mi terrà impegnata la mente per un po’.

    Ho un po’ di timori perchè credo che sia una cosa un po’ mal vista (ingiustamente) nella nostra società, sopratutto in ambiente professionale… non conosco nessuno che abbia davvero avuto il coraggio di farlo. I protagonisti di “On the road” e “In to the wild” sono molto affascinanti ma sono fondamentalmente dei disadattati e in generale non fanno una gran bella fine 🙂

    Tu ci hai mai provato?
    Credi che sia possibile mollare tutto e poi tornare indietro?

    (forse stiamo andando fuori tema e dovremmo aprire un nuovo post – se non esiste già)

  8. 18
    Naty -

    Ragazzo, voglio farti un esempio.
    Se tu avessi – come me – fallito praticamente in tutto – o quasi – quello che ti eri prefissato, ti saresti già suicidato. 🙂

    La vita non può essere ridotta solo a: se ho questo è ok, altrimenti fine. Come vedi, all’insoddisfazione non c’è mai fine. Pensiamo a quel serio disturbo psichico chiamato “Disturbo di personalità narcisistica”: molte persone con carriere luminose ne sono affette. Eppure nelle loro relazioni private sono un disastro.

    Esercitati (mentalmente, visto che ti piace molto usare il cervello) a “relativizzare”, anziché ad “assolutizzare”: voglio tutto, voglio vivere tutto, ho questa donna ma sicuramente ce n’è una migliore ecc…

    Inizia a pensare, che come siamo un ammasso di cellule, siamo da una parte un punto nell’universo e dall’altra persone estremamente fortunate (io col canone occidentale sono una sfortunata: povera, non laureata, e chi più ne ha più ne metta) rispetto, poniamo, a quelle che muoiono di fame.
    Sono perfettamente d’accordo con te quando dici – sostanzialmente – che chiunque può essere insoddisfatto o infelice, non necessariamente perché sfortunato, o povero ecc., tuttavia, mi permetto, mi sembra che il tuo problema sia l’essere troppo concentrato su te stesso, la qual cosa, dopo un certo limite, attenzione, può diventare negativa…

    Per la cronaca… Sul giornale ieri: un miliardo di affamati nel mondo, un sesto della popolazione mondiale.

  9. 19
    pimpacherry -

    Ehi ciao!Mi hai già risposto..wow!
    Concordo circa con tutto: il protagonista di Kerouac si dimostra un inetto fondamentalmente e non conclude concretamente niente. Alexander muore: è solo un’interpretazione del regista, e L’IMPRESSIONE E’ SOLO UN PUNTO DI VISTA! Sono convita che l’età matura renda saggi e ti faccia capire molte cose che ti rompevano la testa quando eri un giovane irrequieto, ti fa stilare il bilancio delle tue scelte: sicuramente un’esperienza del genere e il suo ricordo regala una buona dose di adrenalina e segnano la stima di te stesso perchè sei costretto ad ammettere che sei stato grande! Intendo dire: la cosa più importante è che sei stato te stesso, hai avuto il coraggio di fare quella che comunemente viene definita “cazzata”, ma che secondo me è quello di cui avrebbero bisogno tutti. Timori? puoi aver paura che un lupo ti salti fuori all’improvviso, o che un fulmine ti divida a metà. Ma della società benpensante e perbenista devi infischiarti se vuoi vivere ed essere libero: troverai sempre chi è pronto a criticarti, anche se sei un plurilaureato strafigo. Non temere, la cattiveria gratuita è figlia dei nostri giorni vuoti e superficiali.
    Non è codardia andare e poi tornare: cerca di eliminare queste barriere, è solo essere sinceri con se stessi se è quello che davvero serve per migliorarsi..che c’è di meglio di una giornata vissuta onestamente? è magari essere un pò egoisti, ma non fai del male a nessuno (magari avvisa i tuoi e la tua ragazza se decidi di farlo davvero!)
    No, io non l’ho mai fatto: ma sarebbe il mio sogno. La verità è che sto sperando di cuore che tu riesca a fare quello che io non sarò mai in grado: paurosa, timida, piccola!, ma credo che davvero possa regalarti emozioni, è una meravigliosa utopia che se però hai le palle di realizzire (scusa il termine) ti fa sentire “vissuto”, aperto e “nuovo”. Se poi magari sei di strada e passi a trovarmi ti offro un panino! Stiamo andando fuori tema, hai ragione..
    Con affetto, Stefy

  10. 20
    ragazzo_generalmente_considerato_tranquillo -

    Il tuo discorso Naty mi suona un po’ troppo del tipo “non lamentarti perche` c’e`chi sta peggio di te” …pero sei d’accordo con me che a forza di relativizzare e generalizzare questo potresti dirlo a chiunque, giusto? Quindi tutti dovrebbero accontentarsi di quello che hanno, perche` potrebbero non avere neanche quello. Ma in questo modo non ci sarebbe nessuna evoluzione, nessuna spinta a migliorare e migliorarsi!

    E poi c’e` un’altra cosa che vorrei chiarire: io NON desidero mai cio` che non posso avere.

    In questo senso forse per chi e` condannato dalla nascita le cose sono piu` “facili”. Non fraintedetemi vi prego, non sto dicendo che “stanno meglio” …non me lo sognerei nemmeno! Pero` se nasci senza gambe sai gia` per certo che non diventerai mai un corridore, oppure (senza bisogno di arrivare a questi estremi) se 100 anni fa nascevi figlio di un panettiere, gia` sapevi che avresti dovuto fare il pane per tutta la vita. Allo stesso modo io non desidero diventare il re` di Inghilterra. Ci sono alcune cose che sono semplicemente impossibili. E` triste, ma da un certo punto di vista e` anche rassicurante. Se le tue possibilita` sono limitate sai quali sono i tuoi obiettivi e quando ti potrai ritenere soddisfatto.

    Il mio problema e` che non so esattamente quali sono le mie possibilita`. Ho avuto la fortuna di nascere in un corpo sano, in una brava famiglia, in uno dei paesi piu` ricchi del mondo, nel secolo piu` rivoluzionario della storia …praticamente tutto mi viene offerto su un piatto d’argento! Ma ora tocca a me trarne i frutti. Se non lo facessi sarebbe un vero peccato. La sento quasi come una responsabilita`: verso di me ma anche verso tutta la gente che non ha le mie stess opportunita`. E per essere troppo narcisistico: credo che questa sia un vero e proprio dovere della nostra societa`. Non possiamo accontentarci di sopravvivere, ragazzi.
    Dobbiamo vivere al massimo la nostra vita!

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